Il “terremoto” della revisione delle circoscrizioni provinciali prevista dal Governo spacca in modo bipartisan il Consiglio delle autonomie locali delle Marche, che oggi ha approvato un documento a favore della riduzione da 5 province a 4. Il presidente del Cal Fabrizio Giuliani si è astenuto e poi ha rimesso il proprio mandato, per non essere riuscito, così ha detto, “a fare sintesi”. Vero vincitore del round (sarà poi l’Assemblea legislativa a doversi esprimere sulla proposta) è il presidente Udc della Provincia di Macerata Antonio Pettinari: con 16 voti a favore, 7 contrari e 3 astenuti il Consiglio delle autonomie locali ha infatti approvato la proposta di riordino presentata dalla Provincia maceratese. Ossia una ripartizione del territorio regionale in 4 circoscrizioni provinciali,corrispondenti ad Ambiti di area vasta, escludendo “ulteriori e diverse modalità di riarticolazione territoriale, in particolare quella collegata a due circoscrizioni provinciali” (Marche Nord e Marche Sud), ipotesi che era stata caldeggiata dal presidente della provincia di Ascoli Piceno Piero Celani, del Pdl.
Hanno votato a favore della proposta maceratese, oltre al presidente Pettinari, il commissario della provincia di Ancona Patrizia Casagrande e il presidente della provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci, entrambi del Pd. Contrari i presidenti della Provincia di Fermo Fabrizio Cesetti (Pd), e di Ascoli Piceno Piero Celani. Cesetti aveva proposto 3 Province, con l’istituzione di una ‘Provincia del Piceno (comprendente i territori di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata), ma il suo documento ha ottenuto solo 4 voti a favore: 15 i voti contrari e 7 le astensioni, compresa quella di Celani. Giuliani (Pd), che non aveva preso parte al voto “per garantire l’imparzialità della presidenza”, ha poi rimesso il mandato all’Aula. “Ho cercato l’unità con un documento di sintesi, ma non l’ho trovata” ha detto. “Vivo questo come una sconfitta, me ne assumo le responsabilità e rimetto il mandato”. Alla seduta hanno assistito anche i consiglieri regionali Rosalba Ortenzi (Pd), Angelo Sciapichetti (Pd), Francesco Massi (Pdl), Giulio Natali (Pdl) e Adriano Cardogna (Verdi).
E’ dunque passata la proposta dei componenti della provincia di Macerata, rappresentata anche oggi dal presidente Pettinari, dai sindaci Carancini (Macerata), Cardinali (Montecosaro), Broccolo (Urbisaglia), Calvigioni (Corridonia) e Ripani (Montelupone), e dal presidente della Comunità Montana dei Monti Azzuri, Giampiero Feliciotti.
“È un passo importante seppure non decisivo nella ragionevolezza – commenta entusiasta Romano Carancini – Il territorio provinciale ha sostenuto compattamente la proposta. Ci sono stati anche momenti di tensione ma quel che conta è che a votare favorevolmente sono stati in 16, la maggioranza assoluta dei 30 componenti del Cal Marche. La nostra proposta è stata condivisa dai territori di Ancona e Pesaro, mentre l’ipotesi delle tre province è stata sostenuta solo da Fermo. Non è la vittoria di nessuno in particolare – conclude Carancini -, è la vittoria di tutta la Regione. Dà conto di uno sforzo che tutto il Cal provinciale ha sostenuto insieme al presidente Pettinari”.
Anche il presidente Antonio Pettinari esprime tutta la sua soddisfazione: “L’ipotesi di riordino approvata dal Cal è il risultato importante da ascrivere a tutti coloro che hanno alacremente lavorato in queste settimane e condiviso un’impostazione non di parte né di sostegno ad una bandiera rispetto ad un’altra; bensì ad un’impostazione che attiene al vero obiettivo da raggiungere. Indipendentemente, cioè, dalle singole province, l’obiettivo prioritario riguarda e resta la governabilità dell’intera regione e della comunità. Non è la vittoria di una provincia sull’altra, ma una decisione assunta a larghissima maggioranza dalle componenti territoriali del CAL che premia la ragionevolezza ed il buon senso.”
(redazione CM)
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Lo scorso 15 settembre era arrivata l’intesa bipartisan nella sala consiliare della Provincia di Macerata per chiedere al Cal Marche il ritorno alle quattro storiche province (leggi l’articolo)
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spero che Monti sia ferreo nella sua scelta, forse una delle unice scelte sane di tagliare i costi della politica e di personaggi che campano sulle nostre spalle. ABOLIAMO LE PROVINCE!!!!
1-0!!!
Una Provincia maledetta!
Con il modello Marche ha preso la poltrona della Provincia !!!!
Con il modello Italia riprende la poltona, ma di casa !!!!
Non capisco come mai Cesetti abbia proposto la ripartizione in 3 province. Non era egli stesso lo strenuo difensore della provincia di Fermo? Avrà cambiato idea?
Sia chiaro: sarei contento che Macerata rimanesse capoluogo ma è arrivato il momento di cambiare, perchè la città sta veramente morendo ed è insopportabile vedere il pressappochismo, la pigrizia e la totale mancanza di spirito d’iniziativa della nostra classe dirigente…
Prevalga la ragionevolezza si dovevano togliere tutte ma se ciò non è avvenuto, la proposta di Pettinari – Carancini, Cardinali, Broccolo, Calvigioni e Ripani è stata accettata dal consiglio del Cal Marche con una grandissima maggioranza. Tutta la provincia di Macerata con le sue istituzioni Laiche e Cattoliche hanno dimostrato un determinante compatezza.
Quando parlavo della classe politica maceratese da mandare a casa pensavo anche a chi non sa mettere due parole in fila (chi parla male, pensa male) ma le vuole dire lo stesso…
Il cosiddetto Cal conta come il due di coppe a briscola quando comanda bastoni. Infatti tutti i Presidenti di provincia dovranno decadere a fine febbraio. Di conseguenza, pensate un pò che valore piò mai avere la deliberazione del Cal? In più, e personalmente mi dispiace dirlo, tale deliberazione e contro legge non avendo la provincia di Macerata i requisiti minimi. Diciamo che è un contentino fatto da Spacca a Pettinari per mantenere in piedi il “modello Marche”. Sta di fatto – e tutti lo sanno – che le Provincie delle Marche saranno solo tre. In questo momento fa comodo buttare un pò di fumo negli occhi, non a caso Repubblica proprio oggi esce in prima pagina sui costi delle Provincie seguito a ruota dai TG nazionali. Tutto questo serve al Governo per tamponare, nella contingenza attuale, lo scandalo sui costi delle Regioni, anche perché sa benissimo che la legge “anticorruzione” non passerà.
Il parere del CAL non conta assolutamente niente.
Le provincie vanno eliminate. Tutte.
Infatti, se le provincie di Macerata ed Ascoli non rientrano nei parametri, come la mettiamo? Pensate che il Governo accetti una deroga solo per le Marche? E se accetta una deroga per Macerata ed Ascoli, perché non la dovrebbe accettare anche per Fermo?
Mi sa che è una vittoria di Pirro, ha ragione Munafò.
Il problema non sono le province, ma e’ spendere meno molto meno, occorre ridurre i dipendenti almeno del 30% im ogni provincia.
CHE SCHIFO!!!
GUARDATE QUANTO CI COSTANO STI……….LASCIAMO STARE VA!
http://www.ilfazioso.com/45-miliardi-lanno-ecco-quanto-ci-costano-le-istituzioni.html
Forse bisogna incominciare a pensare se’ le province servono ancora.sarebbe forse ora che tutto il personale che lavora in provincia vadi in giro a controllare e non stare sempre in ufficio che non serve a niente.
egregio icarus, si dice vada non vadi….vadi lo diceva il megadirettore di Fantozzi!
Forse bisogna incominciare a conoscere la lingua itaiana prima di avventurarsi a scrivere!
Bisogna sopprimere tutte le province, comprese quelle a statuto speciale.
Beh… se si torna alle quattro province storiche, Ascoli Piceno re-ingloba Fermo e sta perfettamente nei parametri richiesti. E’ Macerata che continua a non starci: tradotto, finiremo sotto Ancona?
E invece quello ottenuto è stato un ottimo risultato, in barba a chi (ascolani, fermani e purtroppo TANTI maceratesi) auspicavano la scomparsa della provincia di macerata. Non concordo con il bonifazi, nemmeno con pigi78 che linka un post sui costi del Parlamento e delle regioni (dove sono le province ?), e tanto meno con vitolo. La soppressione delle province sposterebbe inevitabilmente alcune importanti funzioni alle regioni, che sprecano, sprecano e sprecano già adesso. ma ormai il virus grilliano ha preso tutti e non si ragiona più…….
Il governo ora ha pronto un decreto, che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri già venerdì 26 ottobre. “Tutto quello che sta accadendo – dice Filippo Patroni Griffi – conferma che bisogna andare avanti. La nostra intenzione è di procedere in maniera ferma, ma senza demagogia”. E quindi, sembra proprio difficile – nonostante le lamentele degli interessati – che l’esecutivo possa derogare dai requisiti richiesti perché una provincia rimanga in vita: almeno 2.500 chilometri quadrati e 350mila abitanti.
Non ci saranno deroghe per nessuno, così dice IL SOLE 24 ORE. Ha ragione filippo, in caso di accorpamento con Fermo, Ascoli avrebbe i requisiti, ma Macerata NO!
Finiremo sotto Ancona, il che è sempre meglio che sotto Ascoli, ma sempre sotto saremo
Rettifico: l’articolo è di REPUBBLICA, non del Sole 24 ore.
E’ da notare che Ascoli e Fermo, insieme, hanno, secondo il censimento ISTAT 2011: 2087 KMQ ( ne servirebbero 2500) e 384.000 abitanti.
Macerata ha, da sola, 2774 kmq e 320.000 abitanti.
La proposta approvata dal cal prevede un “riordino” di tutto il territorio regionale, e l’esclusione dell’ipotesi a 2 province; la legge non parla più di accorpamento, o sopprssione, come all’inizio, ma di, appunto, “riordino; nella proposta approvata dal CAL, inoltre, si legge che la legge prevde che i “requisiti minimi” devono sussistere non prima, ma dopo il riordino di tutte le circoscrizioni provinciali presenti nella regione Marche.
Questa proposta, oltre che da MC, che l’ha presentat, è stata votata da PU e AN.
Il Cal, è vero, è un ente di secondo livello che, in genere, ha funzioni consultive.
Tuttavia, la normativa in parola ha dato al cal un ruolo centrale, una grossa responsabilità : ha dato il “la”.
Sottolineo, inoltre, che alla data del 30 settembre, solo le regioni Marche, Abruzzo, Veneto, Liguria hanno fatto questo primo step, costituito dalla deliberazione del CAL.
Rimango dell’idea che, per il bene del nostro territorio, delle nostre popolazioni e dei nostri Comuni la Provincia rimanga a Macerata.
Se fosse cancellata il Presidente Pettinari, che si era stancato di essere un gregario, rimarrà senza poltrona, Paolo Cartechini non sarà più presidente del consiglio provinciale e tornarà a prendere lo stipendio da vicesindaco e assessore a Corridonia, mentre il sindaco Carancini dovrà dimettersi dalla carica, in quanto conterebbe sulla scena politica regionale quando il due di coppe.
Signor ICARUS, lei non sa la grammatica italiana, come La rimprovera il signor ARTURO ASTOLDI… Sa, almeno, tirare il grilletto? Se sì, si tenga pronto…
Naturalmente sto scherzando: siamo tutti dei pacifisti da compost…
ASCOLI +Fermo = 2087 kilometri quadrati.
Non hanno il parametro del territorio.
A Macerata mancano invece 20.000 abitanti.
Nella delibera del CAl non si chiede alcuna deroga.
Si parla invece di “riordino” di tutto il territorio regionale.
Non è chiaro?
Alla c.a. di filippo davoli e filosofo.
@ Marta Pietrangeli: cosa vuoi intendere, che per “riordinare” le Provincie, una parte del territorio della provincia di Ancona o Ascoli dovrebbe essere accorpato a Macerata per aumentare il numero di abitanti? Ma questo il governo l’ha già escluso.
Purtroppo, non vedo soluzioni, qualora rimanessero i paramteri previsti.
Se fossimo un “popolo” unito, che crede al senso civico, alla collaborazione e partecipazione per raggiungere gli obiettivi di benessere comune, alla responsabilità personale, all’onestà, senza guardare soltato al nostro orticello che tra l’altro oramai è infestato soltanto da erbacce, dovremmo non solo eliminare tutte le province che ci costano in media annualmente due euro a testa per il mantenimento della politica (oltre centoventimilioni annui) e centonovanta euro per cittadino per la spesa corrente delle province (undici miliardi circa complessivamente), ma anche eliminare le regioni con meno di un milionecinquecentomila abitanti come Valle D’Aosta, Basilicata, Molise, Umbria, pensate che ulteriore risparmio. Ma noi non siamo un popolo che pensa in grande anzi non siamo un “popolo”, siamo rimasti ai borboni ai papalini e agli austroungarici, Garibaldi era troppo avanti ancora oggi.
@rapanelli
Lei ha passato ogni segno !!! anche se poi scrive di scherzare. Spero verrà bannato da CM.
@pierangeli
chiarissimo, illuminante: non è stata richiesta alcuna deroga. Perciò la legge è stata ripettata.
Gentilissimo,
il provvedimenti governativo del 20 luglio parla di “requisiti minimi “che devono “essere posseduti dalle nuove province risultanti dalla procedura di riordino” ( art. 1, secondo comma deliberazione cons ministri).
Altimenti, che riordino sarebbe? Sarebbe più una soppressione, o un accorpamento, termini non più usati dal legislatore nella normativa convertita e vigente.
lo zoo dei gattopardi colpisce ancora…
@Marta: secondo te, quindi, la Regione avrebbe la possibilità di “riordinare” i territori provinciali, in altre parole “spostare ” comuni da una provincia all’altra, al fine di raggiungere i parametri minimi? Sarebbe un bel problema e ti faccio un esempio: Ascoli con fermo avrebbe i requisiti della popolazione, ma non del territorio, Macerata il contrario. Però se sposti comuni da Ascoli a Macerata, per aumentarne la popolazione, togli territorio alla prima. Se sposti comuni da Macerata ad Ascoli per aumentare la popolazione di quest’ultima, togli anche popolazione a Macerata. L’unica sarebbe spostare il territorio dei comuni, ma senza spostare gli abitanti, MA QUESTO NON è TECNICAMENTE POSSIBILE.
Oppure bisognerebbe fare un’operazione molto complessa, cioé spostare da Macerata ad Ascoli comuni con molto territorio e poca popolazione (comuni montani?) e viceversa sopstare da Ascoli a Macerata comuni cn poco territorio e molta popolazione (comuni di fascia costiera), ma non credo che il Governo accetti ciò. e, poi, i comuni interessati che ne penserebbero?
La provincia di MAcerata ha un’estensione di 2.773 km quadrati, quindi per non andare sotto il parametro dei 2500 potrebbe cedere ad Ascoli cumini per un massimo di 270 km quadrati, ma ad Ascoli ne servono 413. Quindi non sono matematicamente sufficienti le estensioni territoriali.
Macerata 2773, Acoli 2087, totale 4.860 se anche dividessimo per due il risultato sarebbe 2.430. Non si possono fare questi giochetti, a meno che ciò che Macerata perde, lo recuperi annettendo comuni oggi in provincia di Ancona. Ancona non avrebbe problemi in quanto capoluogo di regione e non soggetta a parametri. Ma anche questo, dice il Governo, non si può fare.
Secondo la normativa: ancona, come tutti i capoluoghi di regione, mantiene la Provincia a prescindere che abbia o meno il territorio o la popolazioni fissati dal decreto. Già ora Ancona ha abbondanti abitanti ma un territorio minore di Macerata, e minore dei 2500 kmq.
Non so cosa dica il Governo, la legge dice che i requisiti minimi devono essere posseduti dopo il riordino.
Addirittura, la regione Umbria sta cercando di riordinare il territorio in modo tale che rimangano sia Perugia ( che altrimenti sarebbe capoluogo regionale e unica provincia) che terni. MA a Terni manca una porzione di territorio e di abitanti tale che le servirebbero 22 comuni.
E cosa si può fare,allora, nel riordino, caro governo? Se non ho capito male, solo “attaccare” fermo ascoli e macerata? Dicesi allora “accorpamento, con soppressione”; e che cosa sono stati chiamati fare i cal, allora ( il governo li ha inseriti nell’iter, ricordiamocelo)?
Tre proposte c’erano, ieri, ( o quattro?), una è stata votata. Non vale nulla? Forse, allora ci stanno precisamente prendedo per il naso. Opzione possibile.
VITTORIA DI PIRRO
CARO DOTTOR PRESIDENTE DEL
“poltronificio provincia”
…
e chi vuol capire capisca
Troppe chiacchiere: il CAL farà una proposta al consiglio Regionale che sarà irricivibile in quanto non corrispondente ai parametri fissati dal Governo. La Regione non farà nessuna proposta al Governo. E qui il colpo di scena. Farà ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione tra i poteri dello stato in quanto il governo deciderà da solo in una materia di sua non esclusiva competenza. FINE.
Ricordiamoci che il dr. Pettinari e’ funzionario e dipendente del Comune di Treia!!! Quindi anche se avrà’ la sfortuna di tornare a casa certamente non si troverà’ nelle condizioni dei poveri e sfortunati operai dell’ILVA di Taranto, o dei minatori sardi! Tanti auguri e continua nel tuo lavoro (almeno cerca di portare a compimento il ponte di Villa Potenza già da anni iniziato).
Per la vedova:
Il ricorso per conflitto di giurisdizione è già stato presentato dalla regione lazio, meglio per tutti.
Nel caso, come dice lei, di nessuna decisione della regione Marche ( non sarebbe un bel segnale dato dalla politica, ma tant’è), se il ricorso alla Consulta delle Marche ( o del Lazio) fosse accolto, che succederebbe?
Che l’atto con forza di legge di riordino delle Provincie viene annullato e si ritorna alla situazione ex ante. A quel punto si ricomincia tutto da capo. E non se ne farà niente… Daltronde questa riforma zoppa è inutile e dannosa. O si eliminano tutte le provincie o toccarne solo alcune aggraverà ulteriormente i costi diretti e indiretti (dovuti ai disagi che sopporteranno i privati cittadini)
@stellone alpino:
io ero convinto che il presidente Pettinare fosse un avvocato, non un dipendente del comune di Treia.
Ho sbagliato persona?
Per la vedova
E’ esattamente così.
Ci sarebbe una declaratoria di illegittimità costituzionale per difetto di giurisdizione, la legge della “spending” riguardo, almeno, il riordino delle Province sarebbe inapplicabile e, nelle Marche, tornerebbe tutto come prima. 5 province.
Sono d’accordo, è una normativa inutile e dannosa. Toccare solo alcune province aggraverà i costi. Ma nè la Regione Lazio nè, eventualmente, le Marche, possono essere sicure che la consulta accolga i ricorsi presentato ( dal Lazio) o ancora da presentare ( le Marche).
E’ per questo che le Marche, ora, hanno la grossa responsabilità di dare un assetto alla regione che sia il “meno dannoso possibile”; per questo ritengo che non potranno non decidere, mancherebbero ad un proprio dovere. E noi saremmo qui a farglielo notare!
saluti
@Filosofo. Rettifico l’imprecisione : e’ andato in pensione da poco ed è’ il fratello che fa l’avvocato.
O Regione, O Regione,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?
Ritengo vergognoso il tentativo di opporsi alla riduzione dei costi della politica cercando di mantenere in vita istituzioni che non hanno più grande utilità. Chi lo fa è per mero interesse personale cercando di mascherarlo con interesse della comunità. Se chi governa il mio territorio lo fa da Macerata o da Ancona o da Ascoli, non mi interessa, purché lo faccia bene (e poi a capo può anche esserci un “maceratese”; ma se la persona di Ancona o di Ascoli è più capace di quella di Macerata è comunque preferibile. Bisogna anche saper raccogliere le sfide). Accorpare significa maggiore razionalizzazione e migliore utilizzo delle risorse e minori costi per il bene di tutta la collettività
@ Giammario. Concordo pienamente con il tuo ragionamento anche se le competenze della Provincia sono abbastanza limitate. Trasferirei ai vari Comuni di competenza le scuole ed i pochi Km. di strade ancora gestiti dalla stessa, cominciando a così a tagliare qualche ramo secco della pubblica amministrazione.
Non capisco se vogliamo veramente ridurre i costi della politica (ed andare nella direzione che tutti i cittadini chiedono) oppure trovare delle alchimie perché tutto rimanga come prima: cessioni di comuni, di territorio ecc, senza alcun rispetto né parere positivo dei cittadini che ne verrebbero coinvolti. Quantomeno indire un referendum per conoscere il loro parere. Ma tant’é: nessuno lo farà poiché ci sarebbe veramente da ridere con le risposte che troverebbero nelle urne.
DA iL Quaderno.it 03/10/2012 :: 16:13:25
Patroni Griffi: ‘La specialità della Provincia di Benevento non potrà essere considerata criterio di deroga’
NOSTRO SERVIZIO – “Ho letto sui giornali casi specifici che provengono dalla provincia di Benevento, Mantova o Macerata sulla richiesta di deroghe. Affermo che certamente la specialità di una provincia non potrà essere considerata un criterio di deroga”. Lo ha detto il Ministro della Pa, Filippo Patroni Griffi, pochi minuti fa a in Commissione Affari Costituzionali, sul riordino delle province e sull’attuazione delle disposizioni di legge, recentemente approvate, recanti misure di semplificazione amministrativa: “Avevamo pensato anche ad una deroga per le province interamente montane ma ci è stata respinta dal Senato”. Sul comune capoluogo: “Escludo l’ipotesi di due o più capoluoghi in una stessa provincia – ha precisato Griffi – diverso invece è il discorso sul riordino degli uffici periferici. Stiamo riflettendo sulla possibilità di una consultazione con le autonomie locali per la dislocazione degli uffici: seguendo le esigenze delle autonomie locali, decideremo se e dove collocare gli uffici che non dovranno necessariamente essere tutti presenti nella città capoluogo. Ci sarà sempre una Prefettura, una Questura, un ufficio Inps, ma non necessariamente nel capoluogo. Chiaro che Prefettura e Questura devono stare insieme”. In sostanza Griffi ha chiuso la porta alla proposta campana che prevedeva l’istituzione della Città Metropolitana ed il mantenimento di quattro province con la speciale deroga a Benevento ed ha detto no al capoluogo duale aprendo invece un tavolo con le autonomie locali per quanto riguarda la dislocazione degli uffici periferici. Registrata la chiusura del Governo, la parola fine spetterà dunque al Parlamento.
Secondo il ministro della PA, quello delle province sarà comunque un provvedimento che “ci consentirà, se il Parlamento condividera’ l’impostazione, di chiudere il processo di riordino nell’ambito di questa legislatura”. Griffi si è poi soffermato sulla richiesta di alcuni parlamentari di abolire tutte le province: “Non sono d’accordo -ha affermato nel suo intervento – in Italia, come in tutti gli altri paesi europei di consistenti dimensioni, servono tre livelli di governo territoriale”. Poi una considerazione sul perchè di questo provvedimento: “Quando abbiamo parlato di accorpamenti non abbiamo pensato a province virtuose o inadempienti: partiamo invece dal fatto che ci saranno comunque dei risparmi su edifici con la riduzione e la diversa collocazione degli stessi, ma anche risparmi sul personale pubblico”. Dopo aver ribadito che le deroghe non ci saranno per quei territori che ne hanno fatto già richiesta nelle Conferenze delle Autonomie Locali (è anche il caso di Benevento, nominato durante il suo intervento e citato come esempio assieme a Macerata o Mantova), Griffi ha poi puntualizzato di non essere preoccupato sul discorso riguardante le Città Metropolitane: “Nessuna rigidità -ha dichiarato – anche perchè il sistema del 133 non è affatto complesso come procedimento, richiede solo una delibera comunale con il successivo parere regionale. Poi un’altra importante precisazione: “Le modifiche di spostamenti dei comuni con la 133 non serviranno comunque alle province per riacquistare i requisiti minimi per evitare l’accorpamento”. Facile prevedere che la stessa cosa sarà valida anche per le città che perderanno il capoluogo….
CHIARO POLITICANTI MACERATESI E CAL MARCHE?