Giancarlo Cossiri, presidente del Comitato “Stringiamoci a Coorte” che ha presentato al Comune il progetto per una statua sul 150° dell’Unità d’Italia da collocare in piazza Mazzini o in largo San Giorgio, preferisce non rispondere alla lettera dei parrocci di Macerata che hanno detto a chiare lettere “No alla statua, esaltazione della massoneria” (leggi l’articolo).”La polemica non fa bene a nessuno – dice Cossiri – Noi aspettiamo serenamente la votazione del Consiglio comunale (l’assise si dovrebbe esprimere prima della pausa estiva, ndr), se la proposta sarà rigettata ci ritireremo in buon ordine, se si deciderà per il sì saremo contenti. Ma credo che si debba parlare del progetto senza tutte queste polemiche”.
La proposta in ogni caso fa discutere, basti vedere i tanti commenti – favorevoli e contrari – arrivati in questo peirodo su Cronache Maceratesi. “Devono essere i maceratesi a decidere” hanno scritto alcuni. “Conoscere bene il progetto, le scritte e poi un bel referendum cittadino!”, è la proposta di Carlo Valentini.
Intanto la scorsa notte Forza Nuova ha affisso uno striscione in piazza Mazzini con scritto “No alla statua massonica”. “La massoneria oltre ad essere una setta è un movimento anti-tradizionale, – afferma Tommaso Golini, coordinatore provinciale di FN – che copia simboli e riti da tutte le tradizioni, se ne impossessa e le mischia, cambiandone il vero significato originale. E’ un’associazione a carattere segreto, ed è risaputo come gli appartenenti a tali Logge pratichino “rituali magici” che nulla hanno a che vedere con la nostra Tradizione Cristiana ed Europea. Le ultime inquietanti rivelazioni sul caso dell’omicidio di Melania Rea, che hanno messo in luce una setta massonica militare che si muove nell’ombra che amalgama i suoi iscritti con riti satanici a base di sesso e droga, e il successivo allontanamento dall’indagine del PM Ferraro che evidentemente aveva scoperto cose che non doveva scoprire, ne rappresentano la prova schiacciante. Non possiamo pertanto permettere che venga innalzato un monumento a tali organizzazioni nella nostra città”.
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Ma quelli di FN credono alle allucinazioni che scrivono nei comunicati stampa???
Per favore togliete quella O, se di unita’ d’Italia si parla, rispettiamo almeno l’Inno.
@FN se volevate che la lenzuolota non fosse rimossa ci dovevate scrivere “Lega Ambiente”.
…pero’ sia ben chiaro che se per volere del Consiglio o dei Cittadini la statua verra’ sistemata, nessuno si permetta di imbrattarla perché i Maceratesi sono critici ma non incivili.
La ragione ci dice che rispondere al vuoto….è perfettamente inutile!!!!
Certo, se fosse stato per i parroci del tempo, l’unità d’talia sarebbe ancora un miraggio. E parliamo di pacificazione nazionale, magari facendo finta che Garibaldi, Mazzini, Cavour, e mille altri mille non erano massoni!
Al di là dell’opportuno collante della retorica patriottica, l’unità d’Italia, a ben vedere, è più figlia dell’imperialismo sabaudo, eccellentemente condotto sul piano diplomatico internazionale dal massone Cavour, sul piano militare da un avventuriero generoso e massone, sostenuto da una cultura romantica, spesso cattolica, da D’azeglio a Verdi, da De Amicis al Manzoni, ad Abba. Nulla di nuovo! Siamo ancora tutti italici, un pò gattopardeschi, un pò briganti, un pò sopraffattori, un pò liberatori, un pò liberticidi, un pò eroi, un pò vigliacchetti, un pò clericali, un pò massoni. Bastano le lapidi in Piazza della Libertà a ricordarcelo.
Ma non compaiono mai striscioni con scritto No ai vandali fascistelli? Attaccassero gli striscioni a casa loro, o le loro di mura le vogliono pulite?
Al di là di quello che si può pensare della massoneria, ai tempi dell’unità d’Italia il movimento massonico era finalizzato a raggiungere un interesse comune… oggi invece è proprio il contrario, i “massoni” prediligono l’interesse privato, cioè solamente il loro! diciamo che il punto di vista è un pò cambiato, ed ecco perchè oggi ogni accostamento alla massoneria non può che essere negativo (come la mia opinione!) …. per lo striscione di FN, si può condividere o meno, almeno non hanno utilizzato spray…. sulla lettera dei parroci invece mi domando: se fosse stata eretta la statua a Padre Matteo Ricci, avrebbero scritto la stessa cosa?
La domanda che dobbiamo fare al Vescovo e a quella parte del mondo cattolico che si batte tanto contro la realizzazione di una statua “laica” è se siano tornati, o non siano mai finiti, i tempi in cui la religione cattolica ha pensato di imporsi e diffondersi non con la testimonianza e la pratica esemplare delle sue virtù, ma con l´invasione, la forza, l´intolleranza. Il problema che ci deve preoccupare è quale modello di religione sia dietro alla contrarietà verso la statua. Scandalizza vedere forze politiche cavalcare o accettare passivamente questo connubio discriminatorio per puri interessi elettorali. Del resto – si dirà – la maggioranza degli italiani sembra condividere questa linea. Ma è proprio questo il dato più preoccupante. Una democrazia che in nome del volere della maggioranza non rispetta i diritti delle minoranza è una democrazia malata. I diritti fondamentali dell’uomo – quali la libertà religiosa e l’eguaglianza di tutti i cittadini – non sono diritti negoziabili. Si dira’ allora che le leggi razziali del 1938 in Italia furono legittime perché in fondo appoggate dalla maggioranza dei cittadini, o che al limite anche l’Olocausto fu legittimo perché condiviso dalla maggioranza dei cittadini tedeschi del tempo?!!! Per questa strada ogni pratica discriminatoria diventa legittima: dall’avversione alla costruzione delle statue, al veto all’insegnamento delle religioni nella scuola, all’idea dello Stato come proprietà di una parte e non come casa di tutti. In conclusione: sarebbe assurdo ignorare il grande contributo del cattolicesimo alla nostra identita’ nazionale in nome di un malinteso laicismo ma e’ altrettanto assurdo identificare italianita’ e cattolicesimo. E’ giusto rispettare i voleri della maggioranza ma non al punto di restringere e negare i diritti della minoranza. L’intento dei promotori della statua è quello di “…trovare le ragioni di una comune identità e la possibilità di testimoniare una forte coesione ideale all’interno della comunità maceratese, in occasione di una ricorrenza tanto significativa per la nostra storia”, la battaglia contro la sua realizzazione rischia ora di trasformarlo nel simbolo di un neo-confessionalismo aggressivo e intollerante. Comunque vada, la chiesa cattolica esce perdente da questo dibattito che dimostra appunto una separazione insanabile del contesto culturale contemporaneo. Come cittadini dobbiamo partecipiamo al dibattito civile per definire i limiti e i diritti di ogni religione nella società laica; come fratelli, dobbiamo rivolgiamo ai fratelli cattolici una domanda preoccupata sulla loro identità, sul loro modo di vivere e proporre la loro fede al mondo circostante.
il vescovo , nn per prendere le sue parti ma perchè condivido la linea della curia in questo caso, nn si è espresso contro un monumento “laico” , bensì contro un simbolo che invece di celebrare l’ unità d’ Italia celebra la massoneria.
sull’ unità d’ Italia e sulla storia in generale ci sono troppe volte mistificazioni volontarie e una volta tanto mi piacerebbe che si affrontassero temi “sapientemente” oscurati analizzando una volta tanto i FATTI.
mi spiego:
a quando un dibattito serio, sui massacri effettuati dagli “eroici” garibaldini al sud?
a quando una analisi delle motivazioni economiche che spinsero la massoneria e i circoli di corte piemontesi ad attaccare i Borboni e a depredare il sud iniziando la questione meridionale che oggi rappresenta uno dei problemi più grandi del nostro Paese?
sarebbe bello celebrare l’ Italia con una cosa di cui tutti abbiamo bisogno : la verità!
@ fiat lux
hai perfettamente ragione sulle verità celate… a volte si preferisce nascondere una verità scomoda piuttosto che affrontarla e discuterne… in fondo dopo la seconda guerra mondiale la maggior parte dei criminali nazisti rimasti in vita scappò in argentina e sud america via nave da genova con falsi documenti forniti dal vaticano…. ma è più facile dimenticare che ricordare. Purtroppo questo è il “vizio della memoria” di cui parla anche Gherardo Colombo in suo libro…
@Andrea
guarda che nell’inno “coorte” è scritto con 2 “o”… di fatto si riferisce alle coorti delle legioni romane…
@ fiat lux
Se guarda il bozzetto c’è un elenco di battaglie (tutte combattute dagli italiani) e la scritta Libertà, Fraternità, Ugualianza.
Non sembra esserci nessun riferimento alla Massoneria.
Quindi ogni altra considerazione è solo frutto di sciocche illazioni.
Se invece lei intende che Libertà, Fraternità, Ugualianza basti ad identificare la Massoneria allora chi ha firmato il documento dovrebbe innalzare una fortissima protesta contro il Governo francese, visto che “Libertà, Fraternità, Ugualianza” è anche pubblicamente il motto della Repubblica francese.
Quindi adersso mi aspetto che il vescovo si armi di carta e penna e scriva una vibrante cattolica lettera al Presidente francese, in cui ingiunga di eliminare immediatamente quella scritta luciferina….
Altrimenti quella sollevata dal vescovo è solo una povera polemica strumentale, ulteriore dimostrazione (dopo le ripetute e incivili offese alla città, per la vicenda della statua di Matteo Ricci) che uno così è meglio perderlo che trovarlo…
visto che siamo entrati nella ” controstoria” segnalo:
http://ricordare.wordpress.com/perche-ricordare/008-giovannino-guareschi/
interessante pagina della storia……. o della controstoria
non vorrei andare ad analizzare i contenuti che su questo “monumento” ma anche su altre “opere” sottendono a cose diverse da quelle che appaiono a prima vista. Altrimenti si entrerebbe in una disputa infinita.
segnalo solo a titolo solo esemplificativo che Libertè , egalitè, fraternitè fu usato anche nei vessili delle armate napoleoniche e che bonaparte è stato uno dei principali fautori delle nuove massonerie:
«Napoleone di tutti i riti,…. Eroe immortale, che noi siamo fieri di chiamare nostro Fratello,…. le cui mani hanno risollevato il tempio»
basta un giretto in rete e troverai tutta la documentazione necessaria
detto questo, pur non dovendo difendere nessuno ( nn sono proprio un clericalista) sono concorde con il Vescovo che dice.
“pur nel rispetto di opinioni diverse, e aperti al confronto con tutti, va detto con chiarezza e libertà che la visione dell’uomo e della società della massoneria è inconciliabile con la visione cristiana della persona e della storia”
Chissà se Garibaldi e i suoi mille, anzi, 1.089, s’immaginavano che dopo 150 anni sarebbe andata così, che le celebrazioni sarebbero state motivo di divisione e risse. Chissà che cosa ne penserebbero i mille, di cui rimangono solo foto stinte, raccolte, con un gran lavoro, per la festa d’oggi. Volti di gente semplice: braccianti, falegnami, contadini, barcaioli, che volevano unire l’Italia.
@ enossam
I Mille non avrebbero pensato proprio a niente, giacché lo stesso Garibaldi in una missiva li definisce canaglie della peggiore specie, e dunque adattissimi al compito loro richiesto.
Sarebbe il caso di ricordare a coloro i quali vogliono ridurre Macerata ad un grande museo senza vita, che c’è un museo vero chiuso da tempo immemorabile: Il Museo marchigiano del Risorgimento. Che strano, lo visitai in occasione del Centenario dell’Unità d’Italia e già sono trascorsi cinquant’anni! Non ricordo niente di particolare al di là che facevo la seconda media nell’ex seminario, quell’edificio dirimpetto al duomo, con la finestra della seconda C al centro del prospetto, proprio sopra al portone, e che la scolaresca fu accompagnata da Catterina Bonservizi, una formidabile insegnante di italiano e latino. Quindi il percorso per arrivare allineati da piazza Strambi a piazza Vittorio Veneto fu estremamente breve e festoso. Nonostante che i vari reperti e documenti esposti nelle sale del Museo del Risorgimento ci venissero illustrati da uno storico insigne quale il buon Dante Cecchi, ricordo che fu una noia pazzesca. Dico questo affinché con il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia alle porte, si risparmi almeno la sofferenza ai tanti ragazzi che vedono questo mondo lontanissimo. Penso inoltre che la retorica unitaria non veda in Garibaldi l’unico artefice del Risorgimento perché, mentre si vedono spuntare tanti garibaldini ogni dove, sta sul punto di chiudere definitivamente “Il Giardinetto”. Insomma le celebrazioni vanno lasciate agli storici, va riaperto il museo, va recuperato Il Giardinetto e non deve essere rimossa dalla torre civica la lapide in memoria di Vittorio Emanuele II (Lanna 1882), in quanto artefice del Risorgimento.
@Sergio Tartari
Haiaiai Sergio! La O va tolta su stringiam-O-ci… E ti hanno pure quotato!
Comunque…un caro saluto…i tempi della Giustizia allungano la vita (quella storia e’ ancora pendente).
“pur nel rispetto di opinioni diverse, e aperti al confronto con tutti, va detto con chiarezza e libertà che la visione dell’uomo e della società della massoneria è inconciliabile con la visione cristiana della persona e della storia”
Caso mai con la visione “cattolica”, che è una delle visioni “cristiane”.
Per quel che può contare (non sono di Macerata), le statue non mi piacciono, e non mi piaceva neanche quella a Matteo Ricci, né ho alcuna simpatia per la Massoneria, soprattutto per quel che è diventata in Italia da alcuni decenni.
Ma, se fosse per i toni, gli argomenti e i contenuti degli oppositori, dal vescovo a Forza Nuova, dovrei essere del tutto a favore della statua.
Comunque io ora mi aspetto che qualcuno mi spieghi cosa renderebbe tanto inaccettabile “la visione massonica dell’uomo e della storia”.
valenti: “Ma, se fosse per i toni, gli argomenti e i contenuti degli oppositori, dal vescovo a Forza Nuova, dovrei essere del tutto a favore della statua. Comunque io ora mi aspetto che qualcuno mi spieghi cosa renderebbe tanto inaccettabile “la visione massonica dell’uomo e della storia”
questo come tanti altri interventi mi fa capire che molti degli utenti del sito partono da una posizione preconcettica e immutabile.
Aspetto ancora la spiegazione.