di Matteo Zallocco
Entrando in città non si può non notare il cartello “Macerata – Città della Pace”. Il 31 marzo 2003 il consiglio comunale ha infatti scelto questa definizione per il capoluogo dopo la decisione dell’allora presidente degli Stati Uniti Bush di andare in guerra contro l’Iraq.
Città della Pace è però un appellativo che c’entra poco con Macerata e spesso viene utilizzato in chiave ironica: “Macerata città della pace… eterna” perchè non succede mai niente commenta qualcuno, “perchè allora non chiamarla città delle Fosse?” ironizza qualcun altro riferendosi allo storico quartiere adiacente al Rione Pace.
Torniamo ad essere seri. Cronache Maceratesi vuole sostenere la proposta lanciata su queste colonne dal professor Filippo Mignini, direttore dell’Istituto Matteo Ricci per le relazioni con l’Oriente: “Macerata si dovrebbe presentare come città di Matteo Ricci anziché città della pace per rendere il giusto omaggio a questo straordinario personaggio”.
Padre Matteo Ricci è la figura che più di ogni altra rappresenta la collaborazione tra i popoli, lo scambio di conoscenze tra le diverse culture e quindi implicitamente racchiude in sè il concetto di pace.
Prima di arrivare al Rione Pace il cartello d’ingresso alla città è sparito ….sarà un segno del destino?
E’ fuori discussione che il figlio più illustre di Macerata è lui, quel Matteo Ricci diventato di grandissima attualità in tutto il mondo solo negli ultimi tempi dopo secoli di ingiustificato anonimato. Basterebbe cambiare la segnaletica per un’operazione di immagine e un doveroso tributo al più grande maceratese di tutti i tempi.
Chiunque verrà a Macerata saprà che questa è la città di Matteo Ricci.
Sarebbe un rinoscimento importante, un gesto simbolico a costo zero e secondo noi ancor più caratterizzante ed efficace rispetto a quella statua che ha monopolizzato il dibattito in questi ultimi giorni non tanto per la realizzazione in sè, bensì per il metodo proposto, con il Vescovo che ha scelto il luogo (piazza Vittorio Veneto), l’artista (Cecco Bonanotte) e ha trattato il costo (600.000 euro) senza pensare a un bando pubblico e ad una Commissione che scelga il progetto migliore.
Cambiare il generico richiamo alla pace con quello a Matteo Ricci secondo noi sarebbe un gesto semplice ma particolarmente significativo per chiudere l’anno dedicato alle celebrazioni del IV centenario dalla morte del grande gesuita.
A Macerata c’è un assessore alla nonviolenza (Federica Curzi), non mancano e non mancheranno le iniziative a favore della pace, ma in quei cartelli alle porte della città vorremmo leggere Matteo Ricci.
Non chiediamo certo di cambiare il nome della città come fece Corridonia, l’unico comune in Italia che ha modificato per ben tre volte il nome: si chiamava Montolmo, poi Pausula, prima di voler rendere omaggio all’illustre cittadino Filippo Corridoni.
Chiudiamo stasera il nostro sondaggio sulla statua (143 sì, 534 no), il 79% di chi ha votato non la vuole. Un risultato – crediamo – maturato soprattutto per il modo in cui è stata posta la questione, come si può leggere nei tantissimi commenti arrivati questa settimana. Ora, prima di presentare ufficialmente la proposta di chiamare Macerata “Città di Matteo Ricci” all’Amministrazione e al Consiglio comunale chiediamo a voi cittadini se siete d’accordo.
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Ma dobbiamo essere per forza la città di qualcosa o di qualcuno?
certo!!…che senso assurdo ha chiamare “Macerata città della pace”????!!!!…il senso è SOLO POLITICO!!!..infatti quell’assurda scritta è comparsa proprio in concomitanza (se non ricordo male) nel periodo in cui un certo G.W.Bush dichiarava guerra…..e poi è scoppiata la MODA delle bandierine arcobaleno dalle finestre….almeno “Città di Matteo Ricci” rimanda a qualcosa di più concreto e realmente rappresentativo della città……..politica a parte…..
Ma è già anche la Civitas Mariae!
Per la verità mi sono chiesto anche io molte volte cosa c’entri “città della pace” con Macerata. Quali iniziative o incontri internazionali sono stati fatti a Macerata in favore della pace per meritarsi tale appellativo…? Penso che essersi autodefinita “città della pace” solo perchè si è contrari alle guerre è appunto un autodefinizione che la maggioranza delle città del mondo potrebbero attribuirsi, e quindi a mio parere non è stata una scelta felice e ponderata. Sono pertanto d’accordo con la proposta di cambiare l’appellativo in “Città di Padre Matteo Ricci”
….tolentino e corridonia sono guerrafondaie!!!…ahahahahahaa
D’ACCORDISSIMO! Il suo discorso non fa una piega!! Chiamiamola città di Matteo Ricci invece di buttare via 600000 euro dei maceratesi!!!Ma ci voleva tanto?!?
Città della pace fa ridere chissà come ci hanno pensato!
chiamiamola città della pace (eterna)
i suffissoidi dimostrano il basso livello culturale della terra delle armonie. Macerata vive sempre più sul passato tra lo Sferisterio e l’eleganza del Ricci(o).
Sono d’accordissimo con l’idea di cambiare l’assurdo appellativo Macerata città della pace ( semmai era più sensato dire PER LA PACE ) con Macerata città di Matteo Ricci.
Caro Matteo Zallocco,
vorrei precisare che nel caso andrebbe chiamata “Città di Padre Matteo Ricci”. Matteo Ricci, infatti, era solo uno dei rampolli di una nobile famiglia maceratese. E’ a seguito della sua vocazione che è nata la missione di Padre Matteo in Cina. Nonostante le arcinote idiosincrasie del Prof. Mignini per il titolo religioso di Matteo Ricci, come lui è professore universitario, Matteo Ricci è stato un missionario gesuita.
Quindi, per me, via libera alla richiesta: purché Matteo sia – come realmente è stato – Padre Matteo.
Molto d’accordo
Non discuto l’importanza di padre matteo ricci ma non vedo perchè bisogna relegare una città ad essere “città di…”, anche perchè… Tucci? Pannaggi? Scipione? che so’ più stronzi (perdonatemi il francesismo)? Ogni volta che festeggiamo i 100 anni, 200 anni, 300 anni aggiungiamo un nome? boh… per dirla alla guzzanti “non sappiamo più quando stiamo andando su questa tera”!
A me non dispiace affatto l’idea.In qualche modo, mentre il termine “pace” è inflazionato, il nome Matteo Ricci, che non tutti conoscono, spingerebbe, almeno, a porsi una domanda. Non Manzoniana : ” Carneade? Chi era costui”. Sarei dunque in pieno accordo. Ma come “togliere” la precedente pace? Non so.
Ottima idea. “Città della pace” è proprio una fregnaccia. Esistono città della guerra? E poi se servisse per risparmiare 600.000 euro ……. P.S. Perchè non fate come i vecchi Montolmesi, abitanti di Montolmo, che hanno intestato la propria città a Corridoni, chiamandola “mostruosamente” CORRIDONIA. Che ne dite di “RICCIONIA”?
Semo alle solite parlete de niente! C’emo, se fa per dì, il fior fiore de consiglieri, de partiti e liste civiche e non sapete parlare d’altro se non de fumo. ma ve pare che la jiente magna con le commemorazioni de Ricci, con la sua statua e con la città dedicata a issu? Ma facimo li seri! Io vorrio sapè come fa guadagnà lo pà alli figli miei, vorrio anche sapé se posso continuà a lavorà a Macerata e vorrio sapè che ci sta a fa li consiglieri lassù lu comune se non me garatisce a me e alli figli miei lu lavoru.
Non sono riuscito ad appassionarmi particolarmente al dibattito sulla statua . Ovviamente sono dalla parte della società civile che pretende giustamente di fare le sue scelte sulla base delle sue priorità. ma insomma mi è sembrato un dibattito un pò esagerato. Adesso questa proposta del pay off della città (pay off è quella frasetta che posta sotto il marchio di un brand cerca di definirne il posizionamento e la promessa al mercato). Quindi “Città di (Padre) Matteo Ricci” vuole essere il nuovo posizionamento che Macerata da di se ? E quali valori vorrebbe trasferire ? L’apertura , l’internazionalizzazione , il dialogo con il diverso ? Da questo punto di vista si capisce per esempio che mettere o non mettere la parola “padre” non è poi tanto banale (quanto importante è la tradizione cattolica ?) E sopratutto la nostra città oggi riesce ad incarnare questi valori (in comunicazione si direbbe , è in grado di mantenere la promessa che lancia ?) Mettere una scritta sotto un cartello stradale non “è fatiga”, è quello che c’è dietro che non può essere improvvisato, se si vuole un ritorno di qualsiasi tipo da questa operazione. Per carità con questo non voglio essere critico a priori , dico solo che anche questa che sembra una scelta “facile” (l’uovo di colombo per risolvere il problema statua) in realtà fa riferimento diretto alle scelte importanti che la città deve fare e poi comunicare. Ma ben venga questa provocazione se riesce a portare tale risultato. Ps : Se è vera la storia del cinese studiato al classico ecco un esempio di una iniziativa concreta che sarebbe coerente con la città di (padre) matteo ricci. ne servono molte altre.
Si continua a giocare sull’equivoco dell’anniversario dei 400 anni.
Matteo Ricci, in Cina, è un illustre signor nessuno per la quasi totalità dei cinesi ed anche chi lo stima lo vede più sotto l’aspetto culturale e scientifico che sotto quello religioso.
In Europa è altrettanto un signor nessuno, soprattutto negli ambienti cattolici.
In Itala credo che, appena superato il Chienti o il Potenza (se non ci fosse stato tutto questo bailamme dei 400 anni), sarebbe rimasto sconosciuto ai più e tutt’ora credo che (nonostante le mostre a Roma e a Pechino, le tavole rotonde, gli opuscoli, i libri e la pubblciità) a Rimini o a Merano non sanno proprio chi sia, per non parlare di Cagliari, Venezia, Imola o di Torino.
Ed anche per i maceratesi, fino a 2 anni fa, era solo un nome di una via cittadina, come tanti nomi dedicati a Tizio o a Caio che nessuno nemmeno sa dove sono nati, che hanno fatto, che titoli hanno avuto.
Non a caso per i 100 anni, per i 200 anni e per i 300 anni Matteo Ricci, in Italia e all’estero, non se lo è impippato nessuno, manco di striscio e manco per sbaglio.
E fino a poco tempo fa anche per la Chiesa di Roma Matteo Ricci era solo “uno dei tanti” missionari, una figura certamente minore.
Ora si vuole, a tutti i costi, che questo “maceratese” (maceratese finto, perchè ha lasciato Macerata da giovane e non ha per nulla inciso nella cultura, nella storia, nella politica, nella società cittadina del tempo) venga ricordato nei secoli a venire: la statua, il sottotitolo della città….
Questo -povero- gioco al ricordarlo a tutti i costi sembra essere più un tentativo clericale che vorrebbe riaffermare la centralità della chiesa sulla politica e sulla cultura.
Come già era stato, ampiamente, fatto notare il vescovo è intervenuto nella discussione sulla statua in maniera offensiva e arrogante, manco fossimo al tempo dello stato del vaticano.
Ed avendo a cuore lo sport del vescovo, subito dopo il suo intevento in gamba tesa (da cartellino rosso diretto), è subito partita la litania dei politici (guarda caso tutti ex democristiani) che hanno cercando di fare da stampella all’editto di Giuliodori.
Fortuna che abbiamo varcato le soglia del III millennio: qui ancora qualcuno ragiona come se ci fosse il papa-re.
Gli unici interventi degni di nota sono stati quelli di coloro che hanno auspicato delle borse di studio o un museo (dove esporre gli strumenti scientifici di Matteo Ricci) per ricordare questa piccola figura che, a tutti i costi, si vuole rendere grande non so, nella speranza forse di scalzare dall’immaginario collettivo Francesco d’Assisi.
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Già me lo immagino, la prossima estate, il turista cinese o americano o kenyota che arriva a Macerata e vede, distrattamente, la targa della città, con il “sottotitolo”.
Macerata – Città natale di (padre) Matteo Ricci
E il turista penserà: “Matteo Ricci, chi???”
E, quando il turista lascerà Macerata, appena superata la traga cittadina il sottotitolo gli si cancellerà defnitivamente dalla memoria…
Decisamente meglio di “città della pace”
A me CITTA’ DELLA PACE piace molto.. Si sentono sempre storie orrende in giro, almeno, personalmente, sta cosa mi “rilassa” un pò!
E con Matteo Ricci.. BASTAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Io sono assolutamente d’accordo con la proposta di Cronache maceratesi
In ricordo delle insensatezze figlie di mode ideologico-elettorali, in qualche parte della città, rimanga pure un cartello con la scritta insulsa “Macerata città della pace”, voluta da Maulo e compagni, se ricordo bene.
Rimanga pure la impraticabile pista ciclabile multiuso voluta dall’assessore Marconi, figlia anch’essa di sciocco e dannoso scimmiottamento. Sono due efficaci testimonianze dei sgarri del becerume d’importazione. Altro giudizio merita la dizione di “Macerata Civitas Mariae”, come pur testimoniò il laico giornalista Liuti in occasione del cinquantenario dell’apposizione del tondo sulla facciata del Municipio. Qui viene trasmesso il dato inconfutabile della devozione della stragrande maggioranza dei maceratesi verso la Madonna. E questo è un dato fondamentale per capire la cultura e la civiltà cittadina almeno fino a quel tempo.
Quanto al Ricci, per favore, non lasciamoci catturare dal tifo per una parte o per l’altra. Ricci è il personaggio più eminente della città e rappresenta una risorsa ancora tutta da sfruttare per la Provincia e la stessa Regione, insieme a tanti altri illustrissimi personaggi, come Leopardi, Rossini, Annibal Caro, Spontini, Pergolesi, solo per citarne alcuni. Nessuno si è scandalizzato se in memoria di altri sono stati eretti monumenti nella loro città di origine. Ci sono oggi altre urgenze che consigliano maggior riflessione ? Sembra di sì, ma attenzione a far passare l’onda alta; si rischia di ricadere nella morta gora e riportare così Padre Matteo Ricci nel dimenticatoio di massa.
Ho fatto una cosa forse un pò sciocca, prendetela come credete meglio . ho preso la lista dei nomi citati dall’intervento precedente e ho visto il numero dei risultati su Google . Una stima della notorietà dei personaggi (?). ecco cosa viene:
1)Rossini : 11 milioni e rotti
2)Leopardi : più di 3 milioni (cosi pochi ?)
3) Matteo Ricci : 850 mila
4) Pergolesi : 824 mila
5) Spontini : 751 mila
6) Annibal Caro : 106 mila
Insomma a parte i primi due “fuoriclasse” ce la battiamo.
Visto che c’ero ecco cosa viene fuori su Wikipedia come ultimi eventi riguardanti Matteo Ricci
– fino al 24 gennaio 2010 si è tenuta una mostra in ricordo del quattrocentesimo centenario della morte di Matteo Ricci a Roma nel Braccio di Carlo Magno in Vaticano.
– Alla fine degli anni settanta del XX secolo il personaggio di Matteo Ricci uscì come argomento nell’esame di stato del Paese asiatico.
– La rivista Life ha posto Matteo Ricci fra le 100 più importanti personalità del secondo millennio.
– Il 19 aprile 1984 il vescovo di Macerata Francesco Tarcisio Carboni ha aperto la sua causa di beatificazione.
– Sulle mura della Città Imperiale di Pechino sorge ancora oggi l’osservatorio astronomico intitolato “Matteo Ricci”, che contiene strumenti astronomici degli inizi del Seicento, alcuni dei quali disegnati dallo stesso gesuita.
– L’effigie di Matteo Ricci, unico occidentale insieme ad un altro italiano, Marco Polo, compare nel fregio in marmi policromi che racconta la storia cinese all’interno del Millennium Centre di Pechino, sede delle riunioni ai massimi livelli del partito comunista cinese.
– Mostra al «Museo della Capitale» di Pechino ‘Matteo Ricci. Incontro di civiltà nella Cina dei Ming.[4]
– Da marzo a giugno 2010, mostra su Matteo Ricci alla Basilica Santa Teresa di Lisieux in Normandia (Nord della Francia).
Insomma non è proprio un signor nessuno e poi la sua storia ha il pregio di facilitare un ponte culturale verso l’economia più importante del prossimo secolo (millennio). E’ un valore per la città non si può disconoscere! Va utilizzato con determinatezza e senza semplificazioni
– Grazie per i suoi interventi Sig. Iesari, a mio parere sono sempre tra i più interessanti. Grazie anche a tutti gli altri che hanno espresso la loro opinione su questa nostra proposta, in attesa di altri interventi.
– Personalmente non capisco questo ricorrente voler screditare la figura di Padre Matteo Ricci da parte di Gianfranco. L’importanza che questo personaggio ha assunto a livello mondiale è fuori discussione. Se le cinque mostre in Cina hanno collezionato qualcosa come 600mila visitatori non credo sia un “illustre signor nessuno”.
– @ Filippo – A mio parere essendo “Padre” una qualifica, un appellativo, ci può stare ma anche non stare. Il nome è comunque Matteo Ricci.
– Ripeto, il concetto di pace è perfettamente racchiuso nella sua figura.
– Il discorso sulla Civitas Mariae è diverso come ha spiegato Mario Battistini nell’articolo dell’altro ieri: “da oltre mezzo secolo Macerata si fregia del titolo di, deliberato in seduta solenne dal consiglio comunale il 16 novembre 1952. Non ci fu un solo voto contrario.”
In questo caso invece significherebbe cambiare la segnaletica e la scritta “Città della Pace”.
devo dire la verità: abito a Firenze da oltre 3 anni e quando mi chiedono qualcosa di “importante” storicamente su Macerata posso SOLO parlare di Padre Matteo Ricci, importante esattamente come Marco Polo, solo che ai maceratesi sembra faccia schifo avere antenati illustri….
Legetevi il romanzo “L’amico di Galileo”, addirittura a Napoli ce lo invidiano e lo tengono come riferimento di rivoluzione culturale!!!
Non è ossessione, sembra anzi che l’unica cosa scartavertrata dei maceratesi sia il cervello… 🙁
lode a padre matteo ricci,personalmente mi affascina quello che ha fatto considerando poi i tempi in cui viveva e le mille difficolta’ che servivano solo per viaggiare per fare un esempio.ma ho l’impressione che il nostro abbia di maceratese solo il destino di averlo fatto nascere qui,infatti non vi e’ ritornato neanche quando passo’ a miglior vita,cosi come per la stragrande maggioranza dei nostri piu’ celebri concittadini.
personalmente propongo di chiamarla con una definizione espressa da una guida tursistica alcuni decenni fa:
“CITTA’ CONTADINA,VENTRE MOLLE DEL PAPATO”
che ne pensate?
p.s.mi trovo completamente d’accordo con il sig. Golini, parola per parola,persona di buon senso credo,quello che manca purtroppo nella nostra”classe dirigente”
Caro Mario Iesari,
mettere il titolo “Padre” non è un fatto culturale, ma storico. Se Matteo Ricci non fosse diventato “Padre Matteo Ricci”, non sarebbe andato in Cina e oggi non staremmo qui a parlarne.
@Matteo Zallocco
5 Mostre = 600.000 visitatori.
In termini assoluti un bel numero, non c’è che dire, se le mostre si fossero svolte a Macerata.
In termini relativi, cioè sul totale degli abitanti della Cina, mi pare poca cosa.
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@Iesari
Tra i 100 di Life Matteo Ricci è inserito (in una lista che, come ogni lista, è parziale e incompleta poichè comprende molti uomini noti, ma ne lascia fuori almeno il doppio) non come religioso, ma come scienziato.
Inoltre la lista è fatta in ordione di importanza e non mi sembra che si sia piazzato tra i primi, ne come ordine sia del tutto da condividere http://www.tostepharmd.net/hissoc/top100people.html
Suvvia Cerasi è un grande onore avere un maceratese al sessantottesimo posto nella classifica dei personaggi del millennio!! Davanti peraltro a Louis Armstrong, Picasso, Raffaello, Nelson Mandela, Toltsoj!! Non dobbiamo buttare all’aria così le nostre ricchezze! Ha ragione il signor Angeletti!
@Bellucci
E’ una classifica fatta da un settimanale.
Time Magazine ne ha un’altra, con diversi personaggi e dierse graduatorie.
L’Observer pure, e via dicendo.
Pertanto la prendo per quella che è.
In questa classifica si sono valutate diverse cose e non altre, si sono scelti alcuni personaggi e non altri, ecc. ecc.
Ad esempio non c’è Gutenberg, non vedo Sabin, non trovo ad esempio l’inventore dei pneumatici ne chi ha inventato l’asfalto (invenzioni che hanno permesso al mondo di muoversi e ridurre le distanze), ecc. ecc.
Con le frasi “Padre Mattei Ricci” e “Civitas Marie”, esposte pubblicamente, Macerata non da l’impressione di essere una città bigotta.
Io come scritta metterei questa: “Macerata, città dove passò Giuseppe Garibaldi”.
Facciamo un referendum popolare:
votate tra Macerata:
1)città della pece
2) città della fece
3) città di padre Matteo Ricci senza la statua
4) città di Ciaffi
5) città delle pizzerie
6) città senza giovani
7) città della lube senza un palazzetto degno
Votate maceratesi perchè il vs voto è importante!!!
@marco fazi
io voto la numero 4,citta’ di ciaffi
se lo merita pover’uomo.con tutto quello che ha fatto per macerata…
secondo me dovresti mettere pero’anche:
8)citta’dell’ex parco aereonautica lasciato allo sfascio tra piccioni e pantegane
9)citta’ delle strisce blu a pagamento anche al cesso tra un po’
10)citta’ al piu’ alto rapporto palazzi/cittadini(250:1)
Agguingo altre 2 opzioni votabili:
11) città del pavimento sopra i giardini fatto due volte pendente
12) città dei semafori inutili rimpiazzati da rotatorie ancora più inuitili
Se la Cina non fosse diventata una potenza economica di cosa avremmo scritto e dibattuto in questi giorni?
Certamente non di Padre Matteo Ricci che, nonostante la sua indiscussa importanza, era stato dimenticato sia dai laici che dai cattolici.Quando il vescovo Carboni,mente eccelsa, ne propose la beatificazione chi ha speso una parola per dargli sostegno? Nessono, la Cina non aveva ancora compiuto il Miracolo Economico. Ora anche la chiesa, sempre sensibile ai miracoli, ed ancor piu’ a quelli economici, si è risvegliata a favore di Padre Matteo Ricci. I laici poi sono diventati fantastici.Si dividono tra chi pensa a Matteo Ricci per l’economia e chi pensa a Padre Matteo Ricci per i voti,non voti religiosi.
Padre Matteo Ricci avrebbe compreso questi atteggiamenti?
Avrebbe voluto essere un trampolino di lancio per carriere curiali, avrebbe voluto essere merce di scambio per attrarre voti verso una parte politica o un’altra, avrebbe voluto essere un mezzo per aprire il mercato cinese? Forse quest’ultima cosa l’avrebbe voluta perchè sarebbe servita a creare posti di lavoro ed a migliorare le condizioni umane e sociali di tanti.
si può chiamare in tanti modi questa città ma di sicuro non “città della pace”!! è una grande buffonata e soprattutto è una falsità talmente tangibile che chiunque si trovi nel traffico maceratese se ne rende conto che tutto c’è tranne che pace tra i maceratesi!! pace vuol dire anche rispetto x il prossimo….!
@MARCO FAZI
allora facciamoci del male aggiungendo:
13)citta’ dove ogni 3 anni si rifa’ la pista d’atletica dello stadio causa pellegrini per loreto
14)citta’ senza una degna squadra di calcio altrimenti un po’di svago ai cittadini farebbe male
15)citta dell’ora et labora(da scrivere pero’ FATIGA E NO ROPPE LI COG..O’)
16)citta’ dove dopo la vittoria di maulo vedi sventolare bandiere di che guevara
@marco fazi
17)citta’con le vigilesse piu’ carine,gentili e comprensive d’italia
18)citta’ dell’albafest,festa per la comunita’ albanese(rimasta pero’semideserta perche’ hanno piu’ dignita’ di noi!)
19)citta’che ha speso 165mila€ per un semaforo a dir poco assurdo
20)citta’delle 2 bambine piu’ belle del mondo(le mie figlie)
CITTA?
Ricapitolando “Macerata città di Ciaffi” con 1 voto (anzi 2 perchè si aggiunge anche il mio) vince il sondaggio senza brogli.
Ecco il bozzetto fatto dame per la modica cifra di 60.000 euro.
http://img837.imageshack.us/img837/9052/ciaffi.jpg
Mi sembra venuto bene e un lavoro onesto.
Signor sindaco Carancini può versarli direttamente sul mio c/c o portarlmeli in valigetta in banconote di piccolo talgio.
Grazie.