Suap Giorgini: sì o no?
I consiglieri
vanno in tilt

Per ora solo 7 contrari

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di Alessandra Pierini

La Suap Giorgini sarà discussa nel Consiglio Comunale del 19 luglio, intanto però la questione scalda gli animi di molti quali comitati, residenti e operatori dell’area. Pochi sono in realtà, tra la gente comune, i sostenitori dell’insediamento dell’azienda Giorgini e della conseguente costruzione di circa 80.000 metri cubi in un’area al momento a destinazione agricola. Così come la Giunta Carancini che ha espresso compatta il suo “no”, anche per mantenere l’impegno preso in campagna elettorale.
Nonostante le proteste, le organizzazioni e il dibattito accessibile a tutti, sarà però il Consiglio Comunale ad avere l’ultima parola. Cronache Maceratesi, per meglio comprendere le intenzioni di quanti sono chiamati a decidere sul futuro dell’area, ha chiesto a i consiglieri comunali di esprimere la loro posizione. La domanda è stata posta in maniera diretta “Suap Giorgini si o no?” e presupponeva una risposta altrettanto immediata. Così non è stato nella maggioranza dei casi. Nessun sì convinto alla Suap. Decisi invece i “no”di Massimiliano Bianchini e Antonio Carlini di Pensare Macerata, di  Luciano Borgiani (Rifondazione), di Pierpaolo Tartabini (La Sinistra per Macerata), di Gabriella Ciarlantini (Verdi per Macerata) e di Giorgio Ballesi che è coerente con quanto dichiarato in campagna elettorale. C’è poi il no di Massimo Pizzichini (Udc) che dichiara di poter cambiare idea col dibattito.
Gli altri consiglieri, a sentir pronunciare le parole tabù “Suap” e “Giorgini”, mostrano in volto un evidente desiderio di essere altrove un po’ come accadeva a scuola quando l’insegnante pronunciava il nome dell’interrogato. Nelle file del Pd, ai timidi “sono orientato verso il no” di Marco Gasparrini e “più no che sì” di Claudio Machella, si affiancano il  “non posso rispondere” di Romano Mari e  Marco Menchi, il “devo approfondire” di Daniele Staffolani e il “non rispondo perchè devo vedere le carte” dell’ex assessore Mauro Compagnucci.

Narciso Ricotta, capogruppo del Pd, non risponde ma spiega: “Innanzitutto bisogna vedere le carte e poi deciderò in base anche alla delibera che verrà presentata al Consiglio.” Dello stesso avviso il vicecapogruppo Andrea Netti: “Ancora ci dobbiamo riunire con il gruppo e mi manca la relazione della conferenza dei servizi. Non si pronunciano i tre Comunisti Italiani per la Federazione della Sinistra Lattanzi, Blanchi e Savi. Guido Garufi (Idv) è in fase di “approfondimento legale” e gli fa eco Giuliano Meschini “il partito è orientato verso il no ma dobbiamo valutare le implicazioni giuridiche”.
Anche i consiglieri di minoranza sono imbarazzati dalla domanda. Nel Pdl stanno studiando la situazione Pierfrancesco Castiglioni, Francesco Luciani e Riccardo Sacchi. Claudio Carbonari precisa: “Non c’è un si o un no ma c’è il modo pessimo in cui è stata gestita la vicenda”. Insiste Deborah Pantana:  “Ci dovremo assumere noi la responsabilità di una pratica con una valutazione politica, ma è sconfortante che la maggioranza non c’è, si interrogano persino tra di loro.” Anche Fabio Massimo Conti (Lista Conti – Macerata Vince), Fabrizio Nascimbeni (Macerata è nel cuore) e  Ivano Tacconi (Udc) prendono tempo, considerando la situazione molto complicata. Sorprendono le risposte dei candidati sindaci Fabio Pistarelli  “dobbiamo ancora riunirci come Pdl e come opposizione per prendere una decisione” e Anna Menghi “non so ancora, voglio prima vedere la relativa delibera”.

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