Lo storico Punto Macrobiotico di Sforzacosta
di Marco Ribechi
Ristorante Macrobiotico di Macerata, chiude lo storico centro di Sforzacosta. Sarà il 31 maggio l’ultimo giorno di apertura del ristorante ‘Na Cerqua, uno dei luoghi simbolo della Macrobiotica di Mario Pianesi, oggi gestito dal figlio Marco e dalla compagna Valentina.
Marco Pianesi
Inaugurato nei primi anni ‘80, il punto di Sforzacosta può essere considerato il luogo dove tutto ebbe inizio: dalle prime sperimentazioni degli esordi, alla nascita dell’associazione, fino all’espansione e all’affermazione in tutta la Penisola della cultura Macrobiotica di stampo pianesiano (Ma.Pi.), divenuta negli anni la più grande associazione macrobiotica del mondo fino all’indagine del 2018 che di fatto ha messo fine all’associazione Un Punto Macrobiotico.
«Abbiamo già avvisato la maggior parte dei nostri clienti – spiega Marco Pianesi – purtroppo negli anni si sono verificate alcune situazioni di gestione che non ci permettono più di continuare ad offrire il tipo di servizio che ha contraddistinto il nostro ristorante per tutti questi anni».
Le difficoltà a cui si riferisce Marco Pianesi sono di tre tipologie differenti: logistico, economico e qualitativo. «Uno degli aspetti principali è che paghiamo lo scotto di una posizione non ottimale in relazione alla nostra clientela che per l’80% arriva da Macerata – continua Marco Pianesi – abbiamo pensato anche di spostarci nel capoluogo ma non siamo riusciti a trovare dei locali consoni alla nostra attività».
Il logo del ristorante ‘Na Cerqua
Ragioni ancora più profonde però si possono ritrovare nel desiderio di continuare a diffondere la filosofia macrobiotica Ma.Pi. fondata dal padre Mario Pianesi: «Purtroppo attualmente il nostro punto ‘Na Cerqua è divenuto una sorta di ristorante a gestione familiare – prosegue Pianesi – sono costretto a passare molto tempo in cucina al servizio dei clienti e, anche se la cosa sicuramente mi piace, non è la strada che voglio tracciare. Ho bisogno di liberare parte del mio tempo per riprendere in mano ciò che era stato realizzato da mio padre, ho intenzione di rendermi attivo per ricominciare a diffondere la cultura macrobiotica pianesiana come fonte di salute per chi la pratica, vorrei iniziare dei cicli di conferenze e corsi di cucina ma attualmente questo mi è impossibile poiché il lavoro come cuoco nel ristorante non mi lascia tempo per altre attività».
La reperibilità della materia prima è una delle cause della chiusura
Un altro problema è l’approvvigionamento della materia prima: «A malincuore devo constatare che non c’è più un rapporto così stretto con i nostri fornitori – prosegue Marco Pianesi – abbiamo ormai visioni differenti. I prezzi non sono stabili e vari prodotti aumentano in maniera ingiustificata. Inoltre non abbiamo più un controllo stretto sulla qualità dei prodotti. Ciò accade perché, come ristorante isolato, non abbiamo molto potere contrattuale sulle forniture e questo pesa sia sulle nostre tasche che su quelle del cliente finale».
Lasciare però i locali di Sforzacosta non è stata una decisione presa a cuor leggero: «Questo punto, l’ultimo che era rimasto ancora fedele alla linea “Un Punto Macrobiotico”, significa molto per me e per la mia famiglia – spiega Marco Pianesi – qui è nato tutto ed è rimasto con una fisionomia molto simile all’originale. Inizialmente era aperto come negozio con prodotti che non si trovavano in giro come ad esempio il riso integrale che arrivava a sacchi da 100 kg col treno dal Belgio e che poi mio padre rivendeva sfuso. All’inizio era frequentato solo da malati in cerca di guarigione il che ha creato la diceria che i macrobiotici fossero gialli e anche il soprannome de Lu Strego’ per mio padre. Per diversi anni è poi stata la segreteria dell’associazione e nel 2005 riaprì come negozio e ristorante. Negli ultimi anni abbiamo quindi cercato di fare di tutto per mantenerlo attivo ma il mio obiettivo non è tanto quello di avere un ristorante che funzioni ma, piuttosto, quello di continuare a sviluppare gli studi sulla macrobiotica pianesiana e diffondere questa filosofia».
Marco e Valentina non lasceranno quindi il settore ma saranno attivi fin da subito per ricreare le relazioni che si sono allentate negli ultimi anni: «Non è sicuramente un addio ma un arrivederci – concludono Marco e Valentina – ringraziamo tutti coloro che ci hanno frequentato e sostenuto negli ultimi anni e li invitiamo a venirci a trovare prima del 31 maggio per un saluto. Chi lo vorrà potrà seguirci sui canali social al nome di Cucina_Mapi dove inizieremo in maniera più sistematica un’opera divulgativa di quella che è la Macrobiotica pianesiana (Ma.Pi.)».
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L’amico Mario Pianesi si era espanso troppo in prospettiva, producendo cibo “filosofico” che “curava” e faceva realmente stare bene le persone. Per produttori che spesso ci danno “spazzatura alimentare”, perchè rischiavano che Mario li escludesse dalle grosse “mense” statali, l’esperimento macrobiotico doveva essere fermato. A volte si usa l’attentato. Altre volte si usa la “giustizia”. Lo hanno colpito duramente. E questa è la conclusione di un visionario che aveva reso operanti e concrete le sue visioni.