di Gianluca Ginella
«Seguiamo cinque delle persone che hanno presentato denuncia, tutte lavoravano nei Punti macrobiotici. Altre ne abbiamo sentite. Cambiano i nomi ma le storie sono simili. Le condotte che venivano poste in essere corrispondevano ad un modello preciso. Le modalità erano standardizzate. C’è anche chi aveva patologie importanti e veniva detto di non assumere medicinali e alla fine è stato costretto a operarsi, ci sono stati casi di persone che rischiavano di morire». A dirlo è l’avvocato Francesco Alagna, che insieme alla collega Felicita Favelli, è il legale dell’Osservatorio contro gli abusi psicologici di Firenze, al quale si erano rivolte 5 persone, alcune del Maceratese, che hanno denunciato quanto avrebbero subito durante la loro permanenza nel movimento di Mario Pianesi.
Cosa vi dicevano le persone che vi hanno contattato?
«Quello che ci avevano raccontato aveva indubbiamente i risvolti che oggi vengono contestati agli indagati – dice l’avvocato Alagna –. La storia della gestione dei punti vendita e il rapporto con le famiglie che si rivolgevano a loro configurava nettamente, a mio avviso, un sistema di tipo settario e manipolatorio. Le persone venivano nel tempo private di ogni possibilità di libero arbitrio. Assimilabile alla riduzione in schiavitù. Ritengono assolutamente corretta quella contestazione».
Ci sono stati anche casi estremi?
«Alcune persone sono state ricoverate, per le patologie che avevano, in ospedale. Ci sono stati anche ricoveri importanti, veniva detto: smetti di prendere le medicine, questa è la dieta che devi seguire. Ci sono persone che alla fine sono state operate. C’erano persone che rischiavano di morire. Magari non è successa spesso questa cosa, ma succedeva».
Nell’indagine si parla anche di persone costrette a vendere la casa…
«Tutti i centri in pratica venivano gestiti così: i soci che volevano li aprivano, si sobbarcavano tutte le spese, dovendo dare il ricavato di ciò che incassavano in buona parte a Upm».
In che modo?
«Erano costretti ad acquistare prodotti da alcune società del gruppo e a vendere a prezzi prefissati. C’erano piccoli margini di guadagno che erano per sostentamento o poco più. I soci per aprire i punti si sono indebitati e hanno chiesto mutui e finanziamenti e poi quando hanno chiuso non hanno riavuto indietro niente».
Cosa vi hanno raccontato sulla vita nel movimento le persone che vi hanno contattato?
«Ad esempio c’erano delle direttive ben precise sull’abbigliamento (non si potevano indossare certi colori), anche i mobili per la casa li potevano comprare da certe ditte. Ti appiattiscono. Poi c’erano direttive sulla cadenza della propria giornata che assorbiva completamente le persone che all’inizio lavoravamo come volontari. In seguito ci sono stati dei controlli e da quel momento in poi hanno iniziato a fare contratti. Pagandoli poco. Altro aspetto li facevano allontanare da casa in modo da allontanarli da famiglia e amici».
Allontanarli?
«Sì venivano fatti spostare in altre città. In questo modo si legavano sempre di più al movimento»
E il lavoro nei Punti macrobiotici?
«Più persone ci hanno riferito le stesse cose: che avevano orari e turni molto pesanti, con una pausa intermedia all’ora di pranzo e il sabato e la domenica spesso non erano giornate libere perché c’erano riunioni a cui si doveva partecipare. A volte succedeva che alcune persone venissero messe sotto accusa. Per cose che potevano essere, banalmente: sono uscita con il mio fidanzato o sabato non posso venire alla riunione perché vado a casa dai miei».
La conferenza stampa di ieri. Da sinistra: Carlo Pinto dirigente mobile, il questore Oreste Capocasa e il dirigente della Mobile di Forlì Mario Paternoster
Altre cose che vi hanno raccontato?
«Alcuni li hanno martellati fino a quando non hanno rinunciato alla loro voglia di continuare all’università, altri hanno rinunciato a fare concorsi perché fortemente osteggiati. Veniva detto: “Vai via da qui se ti iscrivi all’università o se fai quel concorso”. E anche “Se vai via di qui sei un ingrato. A fronte di quanto hai ricevuto da Mario Pianesi tu ti dimostri un ingrato andando via”. Su determinate persone funzionava come terribile leva. Era un sistema ed era tanti che quotidianamente che avvicinavamo».
Queste testimonianze ve le hanno fatte le 5 persone che poi hanno denunciato?
«Non solo loro, ne abbiamo sentite diverse. Molte ci hanno detto che sarebbero venute a testimoniare. Altre temevano di subire ritorsioni: che qualcuno li avrebbe ricercati, ricontattati come era successo ad altri. Ma le storie sono tutte uguali. Cambia il nome ma di fondo le condotte poste in essere corrispondevano ad un modello preciso che veniva riprodotto ovunque. Le modalità erano standardizzate».
Mario Pianesi, la moglie Loredana Volpi e altre due persone sono indagate dalle procure di Ancona e Forlì per reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, all’evasione fiscale. Sono otto le persone che hanno denunciato ciò che avveniva nel movimento Un punto macrobiotico fondato da Pianesi.
Denutriti e costretti a vendersi la casa, i casi choc delle vittime della setta
La domanda sorge spontanea: ma i premi l'imprenditore su quali basi li ha ricevuti?
Vergogna!!!!
Ma come se fa? Nel 2018 farsi manipolare così! E che aspetti a scappare?
Ma com'e' possibile che questo tipo abbia ricevuto onori, riconoscenze persino accolto dal Papa! E' inconcepibile leggere le stranezze venute a galla dopo anni e anni.....
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Una cosa c’è da dire seguire radicalmente certe dottrine non è certamente salutare per la persona.
Sul cibo. L’uomo ha la necessità di nutrirsi di tutto, ma con parsimonia, certamente avendo riguardo anche al prodotto che acquista. Chiaro che mangiare macrobiotico, vegetariano o vegano due volte a settimana non fa certamente male; come non fa male mangiare carne due o tre volte a settimana.
L’esagerazione comunque sbagliata in ogni caso.
Per il resto c’è la magistratura che indaga. Noi non sappiamo che cosa è veramente successo. Effettivamente le foto mostrano persone allo stato larvale, però nessuno di noi può dire se dipende da responsabilità diretta o indiretta del Pianesi o da questioni fisiopatologiche della persona lasciamolo stabilire ai magistrati che si avvarranno di bravi periti.
Certo se fosse vero che si proibiva alle persone di non curarsi attraverso la medicina tradizionale (scientificamente testata, da persone competenti del ramo) qualche cosa non quadra. Non ci si può inventare medici solo per esperienza personale. Così sarebbe grave se si impediva di essere liberi, non solo nel pasto, ma anche nella vita sociale.
In un convento i conflitti sono reali e frequenti quanto in qualsiasi altra società. Perfino nella solitudine, gli uomini non si riuniscono che per sfuggire alla pace. (Emil Cioran)
eh, pore teste
come se ci fossero dubbi che questa sia una setta.Tutta questa gente che all improvviso esce allo scoperto e dichiara le umiliazioni subite sara’ vittima di una psicosi collettiva? Mah! Negare l evidenza e’ sempre stata la specialita’ di noi italiani
Caro Rolando Vissani (ex-sindaco di Petriolo),
nella vicenda di Mario Pianesi non ti sembra di rivivere quella in cui noi due fummo coinvolti emotivamente e che riguardava la “psico-setta” di Scientology?
Salvo che per l’accusa di essere un ex-agente della Cia, come veniva definito dalla Sinistra L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology, quelle rivolte a Mario Pianesi sono la copia carbone di quelle che vennero imputate a Scientology.
Ricordi quando l’onorevole Violante dichiarò che la vicenda accusatoria di Scientology era pure un “fatto politico”? Non pensi che anche la vicenda di Pianesi sia un “fatto politico”?
Uno che propugna e scrive che l’agricoltura deve essere riportata al rispetto della stessa, giungendo alla produzione alimentare con mezzi naturali, non può rompere le scatole a quelle multinazionali che producono le sostanze chimiche con cui si irrorano i nostri campi, o rompendo le scatole a coloro che vogliono imporci gli OGM?
Uno come Pianesi che si fissa con le “etichette trasparenti”, da cui si vede un controllo del prodotto alimentare, che, partendo dal luogo di provenienza, ti fa seguire tutto l’iter della produzione fino al prodotto finito, non pensi che questa mania “applicata” sui prodotti macrobiotici possa dare fastidio a quella multinazionale produttrice di pasta che prende il grano in Paesi dove non c’è alcun controllo sulla chimica usata per la produzione del grano? Oppure, sugli importatori di olio d’oliva di un paese del Mediterraneo, dove si usano quei prodotti cancerogeni per la difesa degli ulivi, che sono invece proibiti in Italia?
Ricordi la persecuzione giudiziaria del giudice di Milano che si avvaleva della testimonianze di ex-staff e di ex-fedeli della Chiesa di Scientology, che permisero poi l’attribuzione di psico-setta e il tentativo di renderla fuorilegge non solo in Italia, ma pure nel resto d’Europa?
Si parlò di lavaggio del cervello, di riduzione in schiavitù di elementi facilmente suggestionabili… La cosa potrebbe tenere se ci fosse già stata una sentenza del tribunale che aveva stabilito che l’individuo irretito da Scientology fosse già stato catalogato come “incapace di intendere e di volere”. Ma gli accusatori di Scientology erano persone normali, che se ne erano andate da quella religione per motivi personali, come per motivi personali ci si allontana da qualsiasi altra religione. Come per motivi personali si abbandona la macrobiotica di Pianesi.
A chi rompeva le scatole Scientology? Scientology rompeva le scatole alla lobby degli Psichiatri e alle case farmaceutiche produttrici di psicofarmaci, nonché agli spacciatori di droghe pesanti e leggere. Infatti, un certo numero di staff erano stati ex-tossici ed erano usciti dalla droga grazie alle tecniche di Scientology. Ho conosciuto cinque staff di Un Punto Macrobiotico che erano stati tossici e che erano usciti dalla droga con l’alimentazione di Mario Pianesi…
Proprio oggi, facendo pranzo in Un Punto Macrobiotico, ho incontrato una “figlia della Macrobiotica di Mario Pianesi”. La madre – che tu conosci in quanto tua cugina – non riusciva ad avere figli… Aveva interpellato fior fiore di professori in Medicina, aveva tentato tutte le cure che questi le avevano prescritto… Ma invano: non riusciva a rimanere incinta… Poi, incontrò Mario Pianesi che le dette una dieta alimentare e rimase incinta… Miracolo unico nel suoi genere? No, perché altre mogli rimasero incinte con quella dieta alimentare… Quindi, la nascita della figlia di tua cugina (che oggi è una splendida e simpatica ragazza, insegnante di pianoforte), non fu per l’intervento dell’Altissimo, ma semplicemente fu per l’intervento del marito di tua cugina, resa fecondabile grazie ad una dieta Ma.Pi.
Dieta che io non ho voluto sperimentare per timore di rimanere “incinto”.
Come finirà la vicenda della psico-setta di Mario Pianesi? Finirà come è finita quella della la psico-setta Scientology: in un a bolla di sapone…
In opposizione ai denuncianti verranno convocati centinaia di sostenitori della bontà della dieta Ma.Pi.
Giustamente, gli inquirenti, dietro denunce, si sono mossi…
Ci hanno messo cinque anni di indagini, di controlli, magari di intercettazioni…
Come per le indagini su Scientology, costate miliardi di lire, quanto sono costate le indagini sulla psico-setta di Mario Pianesi?
Sono occorsi cinque anni di accurate indagini che hanno fatto definire agli inquirenti la Macrobiotica di Mario Pianesi come una “psico-setta” con tutto l’armentario di accuse a sostegno. Possono gli inquirenti definire una “psico-setta” in una conferenza stampa prima che lo stabilisca il giudice?
E mentre con le indagini degli inquirenti venivano fuori tutte quelle belle cose, alti vertici dello Stato, dal Presidente Napolitano, ai capi delle forze dell’ordine, nazionali e perfino maceratesi, si facevano coinvolgere dalle teorie alimentari di Mario Pianesi.
Non avrebbero dovuto gli inquirenti avvisare il Presidente Napolitano e almeno gli alti vertici delle forze dell’ordine di stare alla larga da Mario Pianesi?
Ma come avveniva questo condizionamento? Chi riceveva proposte strane non poteva abbandonare tutto?
a me sembra un altra associazione per delinquere finalizzata a rubare soldi che sono il nocciolo della questione
ma dopotutto pianesi forse, e sottolineo forse, pur con tutte le responsabilita a lui riconducibili, non era al corrente di tutta la situazione. Certo e’ che qualche adepto la dovra dare parecchie spiegazioni