Claudio Maria Maffei
Il piano sanitario della Regione Marche resta al centro dell’attenzione, politica e dell’opinione pubblica per gli evidenti riflessi sui cittadini. L’opposizione , di centrosinistra, manifesta una lunga serie di perplessità. A parlarne è Claudio Maria Maffei, coordinatore del tavolo tecnico sulla sanità del Pd delle Marche: «Preferisco – è la premessa di Maffei – non dare giudizi politici sul Piano, ma aiutare da tecnico i cittadini a farsene una idea propria cercando di tirare fuori dalle 500 pagine del Piano gli elementi che lo caratterizzano. 500 pagine scritte per confondere, quando i cittadini hanno bisogno invece di chiarezza».
Il primo elemento che secondo voi va evidenziato? «Direi che il primo elemento da sottolineare è che il Piano è scritto come se le risorse e il personale non fossero un problema. E quindi la Giunta si sente legittimata a promettere letteralmente tutto a tutti. Ma noi sappiamo che è da irresponsabili fare così. Un Piano non è un programma elettorale. Non può essere fatto da promesse, ma di impegni che si possono, anzi si debbono, onorare».
Nel dettaglio quali sarebbero le promesse irrealizzabili? «Cominciamo dal discorso delle risorse limitate. Si sa che le risorse della sanità sono poche oggi e che non saranno molte di più in futuro perché il Governo Meloni sulla sanità non investe. Sappiamo anche che rimarrà il tetto di spesa del personale. Questi due punti sono fondamentali: le Marche debbono e dovranno rimanere sia entro il proprio finanziamento complessivo per la sanità che dentro il tetto previsto per la spesa del personale. La Giunta fa finta di niente, ma noi sappiamo che già l’anno scorso, il 2022, le Marche non hanno speso tutto quello che teoricamente potevano per il personale per non sforare la spesa complessiva. Ben 80 milioni di possibile spesa per il personale sono andati in fumo nel 2022 in questo modo (come si vede nella Tabella 1). Saltamartini parla di un finanziamento aumentato per la nostra sanità come premio per la qualità della nostra sanità che il Ministero considererebbe la terza migliore d’Italia. Non solo il premio non esiste (è solo una quota decisa sul piano politico tant’è che l’Umbria ha preso molto più di noi come si vede nella Tabella 2), ma la classifica di terza migliore sanità ci viene dai dati del 2018 quando governava il centrosinistra (come si vede nella Tabella 3). Tornando al Piano, un Piano che in un quadro di risorse limitato promette tutto a tutti quando cittadini e operatori sperimentano ogni giorno problemi di ogni tipo è una operazione inaccettabile».
Il governatore Francesco Acquaroli e il vicepresidente Filippo Saltamartini
Siete scettici anche sul fronte delle risorse umane necessarie alla realizzazione del piano. « Per come è scritto il Piano richiede almeno mille infermieri in più, mentre ieri Saltamartini nel suo profilo Facebook ha scritto che le Aziende nel prossimo triennio ne potranno assumere 43 (quarantatre).Dato che ha confermato a Cronache Maceratesi parlando della assunzione dei primi 47 infermieri sulla base del piano di fabbisogno triennale e annuale di personale delle Aziende ». Servizi territoriali, cosa non vi convince? «Il Piano riprende per intero il Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025 senza però dargli risorse, rendendolo di fatto irrealizzabile. Sui servizi distrettuali il Piano elenca tutto ciò che intende migliorare (dalla salute della popolazione anziana, demenze comprese, ai consultori, alla salute mentale e alla neuropsichiatria infantile, alle disabilità, alle dipendenze patologiche, alle cure palliative, alle malattie rare e a quelle croniche) senza prendersi però anche in questo caso nessun impegno. Nessuno, ma proprio nessuno. Un impegno è un dato con una data: farò questo entro questa data. Se si legge il Piano con attenzione impegni precisi su questi temi non se ne trovano mai».
Il fronte degli ospedali, il vostro giudizio? «Sugli ospedali invece gli impegni sono chiari in linea di principio, ma confusi nei dettagli. Facciamoci aiutare da qualche numero. Nelle Marche oggi ci sono 19 ospedali (considerando quello di Osimo e l’Inrca di Ancona come una unica struttura), di cui 14 hanno un Pronto Soccorso e 16 hanno un blocco operatorio funzionante. Tutti gli ospedali (ma proprio tutti, da quello di Torrette a quelli più piccoli) sono in grave sofferenza come testimoniato ad esempio da un sottoutilizzo dei blocchi operatori, che stanno lavorando se va bene al 60% delle loro potenzialità, e da una crisi dei Pronto Soccorso costretti a lavorare sotto organico ricorrendo all’utilizzo di medici a gettone (che vengono usati ad esempio anche per le troppe pediatrie)».
La conseguenza? «Una sofferenza degli ospedali che si traduce in liste di attesa interminabili per esami, visite e interventi, in tempi di attesa lunghi ai Pronto Soccorso e in una fuga dei professionisti nel privato. In una situazione come questa non solo il Piano mantiene sulla carta per intero la attuale rete ospedaliera, ma apre o riapre due blocchi operatori e apre sei nuovi Pronto Soccorso (di cui tre “veri” e tre “inventati” perché si tratta di Pronto Soccorso in Ospedali di Comunità). Tutte promesse impossibili da mantenere sia perché mancano le risorse sia perchè sono contro la normativa. In questo modo gli ospedali funzioneranno sempre peggio. Quelli piccoli deluderanno chi si aspettava un loro potenziamento e quelli più grandi perderanno sempre più attrattività sia nei confronti di cittadini che dei professionisti».
Gli ospedali maceratesi, cosa cambierà con il nuovo Piano? «Il piano dice tutto e dice niente. Dice quello che dice per tutti gli altri ospedali: rimarranno con tutte le loro discipline e con tutti i loro posti letto. Peccato che non dica dove si troverà il personale e peccato che il Piano si sia dimenticato di riportare i posti letto dei diversi ospedali». Se fosse un Piano sbagliato, gli effetti negativi verrebbero percepiti subito…«Qui c’è il colpo di genio del Piano: i suoi obiettivi, peraltro molto confusi, prevedono nella maggioranza dei casi una verifica dopo oltre due anni e cioè ormai nella prossima legislatura. Il che conferma che il Piano è un programma elettorale e non un Piano serio con scelte serie chiare nei contenuti e definite come tempi». Una bocciatura su tutta la linea? «No, no. Ha il pregio di avere un padre nobile: Napoleone. Si deve, infatti a lui il detto “Se vuoi avere successo a questo mondo, prometti tutto e non mantenere nulla”. Una lezione che Acquaroli e Saltamartini pare abbiano capito benissimo. Peccato che a farne le spese sarà la salute di marchigiani che pagheranno le false promesse al posto delle vere scelte».
(L. Pat.)
***
Romano Carancini e Maurizio Mangialardi
La bocciatura del Piano arriva senza mezzi termini anche dal capogruppo regionale Pd Maurizio Mangialardi e dal consigliere dem Romano Carancini, che lo considerano «irricevibile, inemendabile, sbagliato nel metodo, nella forma e nei contenuti».
«Non si tratta nemmeno di un piano – afferma Mangialardi, relatore di minoranza – ma di un contenitore infarcito di tutto, che non darà alcuna risposta ai bisogni della sanità marchigiana. Tanto è vero che ha già incassato il giudizio negativo del Crel. Per questo il nostro voto sarà convintamente contrario. Si propongono cose palesemente irrealizzabili, non esiste un allegato finanziario, non c’è una stima dei fabbisogni di personale. Uno strumento privo di visione e di quel minimo di onestà intellettuale che un tema così importante come la Sanità richiede. Le uniche certezze sono che nella nuova pianificazione non è prevista né la riapertura dei famosi 13 piccoli ospedali, cavallo di battaglia della destra e, in particolare, dell’attuale assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, né un programma di assunzioni per medici, infermieri, operatori sociosanitari, capace di rispondere alle gravi carenze che mettono in difficoltà le nostre strutture ospedaliere. La destra è riuscita persino a mancare l’opportunità offertagli dal Pnrr, anche a causa dei gravi tagli lineari apportati al governo Meloni alle risorse destinate alla missione Salute. Va detto chiaramente: è pura ipocrisia “vendere” ai marchigiani una pianificazione che non tiene conto dei vincoli imposti dalle norme nazionali. Norme su cui la giunta Acquaroli non ha neppure tentato di fare una battaglia e di aprire un tavolo di confronto con il governo. Quella battaglia abbiamo dovuto farla noi, un gruppo di opposizione, tramite una proposta di legge alle Camere per far sì che venga aumentata la spesa sanitaria per le Regioni. Come ci si può fidare di questa giunta regionale, che vorrebbe farci credere che il nuovo piano, una sorta di libro dei sogni, possa essere applicato lasciando invariate le voci di spesa e investimento della sanità regionale? La verità è che ancora una volta si prova a ingannare i cittadini, per nascondere tre anni di fallimenti che hanno portato alla diminuzione dei servizi, al taglio delle risorse, ma soprattutto all’esponenziale allungamento delle liste d’attesa che ormai rende impossibile la prenotazione di visite ambulatoriali e esami diagnostici anche per pazienti a rischio, oncologici, cardiopatici, obbligando chi vuole curarsi nelle Marche a rivolgersi al privato».
«Il nuovo piano – aggiunge Carancini – è il grande inganno della giunta Acquaroli ai danni delle marchigiane e dei marchigiani. Basti solo dire che il dibattito su uno strumento così importante e su cui si concentrano le aspettative di tutti dopo la drammatica esperienza del Covid, è stato liquidato in appena 53 giorni di audizioni: un vero e proprio record negativo per quanto concerne la partecipazione degli operatori, delle associazioni, dei sindacati, delle imprese e dei cittadini. Trovo che sia legittimo chiedersi: cosa deve nascondere la destra? Io credo che non vogliano far sapere che il nuovo Pssr, in realtà, non è un piano, poiché mancano tutti i riferimenti puntuali alle risorse per il personale, l’aggregato di spesa, i costi sociali e i costi intermedi. Ma temo che soprattutto tentano di nascondere che si tratta di uno strumento che nasce già vecchio, visto che la stragrande maggioranza dei dati messi a disposizione riguardano le annualità 2019, 2020 e 2021. Non sono indicati né i temi né gli obiettivi. Non si parla per niente, per esempio, di aree interne e di digitalizzazione, che peraltro il Pnrr individua come settore strategico. E, a proposito di Pnrr, la destra porterà in aula un Piano che neppure tiene conto delle modifiche apportate dal governo Meloni, che si tradurranno in un drastico taglio del numero delle case di comunità, degli ospedali di comunità e delle centrali operative territoriali».
...e come mai ai tempi dei DEM e dr. Maffei non si è provveduto ad implementare il personale, dato che appare così semplice??!!
E il Pd cosa fece per la sanità pubblica????
Sandro Conestà c'era tutto sto casino quando c'era il Pd? Sia sincero però, questi sono 3 anni che rigirando le carte e ogni giorno è sempre peggio.
Stefania Franceschetti la sanità e da 20 anni ché è messa male..basta vedere le liste d'attesa ..quindi non do meriti per nessuno da 20 anni ad ora ...uno scandalo solo il privato se puoi permetteterlo...altrimenti ti arrangi
Stefania Franceschetti gli ospedali li ha chiusi la sinistra, 13 ospedali chiusi e altrettanti depotenziati non lo sapeva??
Paolo Balducci io chi ha chiuso gli ospedali lo so bene, lei invece crede ancora alla favola che è stata la sinistra mentre una legge dello stato(BALDUZZI) ha obbligato le regioni a tagliare, dove non c'erano più numeri e condizioni. Dopodiché se era tanto facili riaprirli, considerando anche che è stato un cavallo di battaglia, durante la campagna elettorale della destra, le ricordo che sono passati già tre anni perché sono ancora chiusi??? Perche si continua a depotenziare quello che invece era aperto e funzionava??? Mi faccia sapere visto che lei sa tanto!
Sandro Conestà un conto messa male per investimenti e Programmazione un conto perché non si sa che pesci prendere.....
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Una domanda semplice, avete governato ininterrottamente per anni ed anni, perché non avete fatto voi quello che ora contestate, avete anche un super consulente che sa tutto e comprende tutto.
Andrea Monachesi hai ragione sul fatto che le precedenti giunte hanno man mano smantellato la Sanita’. Ma qui dopo 3 anni non si vede un cambio di passo non si vedono nuove idee, abbiamo un assessore regionale che come gli altri sta li’ non per capacita’ ma per numero di preferenze. In tanti speravano in un cambiamento. Ricordo che Giorgia ha sempre parlato di merito e capacita’.
Accade sempre che l’opposizione non si concentra sul lavoro svolto da chi governa, ma esclusivamente su chi governa. Prova ne sia che non confronta mai il lavoro di chi sta al governo con quello svolto da loro quando erano loro al governo, facendo analisi comparative basate oggettivamente sui fatti. La voglia di tornare a governare avendo le relative leve finanziarie è infatti tanta.
Aldo miancano i medici gli infermieri,lunghe file al pronto soccorso e quando tocca a te finalmente rischi di imbatterti in un neolaureato non specializzato messo li a 120 euro l’ora. per gli accertamenti devi pagare senno ti tocca tra 6 mesi non si sa’ dove. Continua poi lo spreco nulla e’ stato fatto per ottimizzare la spesa. si parla solo di piani di milioni. analisi comparativa basata oggettivamente sui fatti. Nulla e’ a caso comunque si sta facendo largo alla sanita’ privata e alle assicurazioni. Peggio che de notte!!!!!
Ci si continua a giustificare con “ma i precedenti…” sono tre anni (mille giorni) che governano i bravi e non hanno migliorato la situazione di una virgola, le liste si allungano sempre più, le economie si fanno sulle prestazioni e non sugli sprechi, è questo il cambiamento che avevano promesso in campagna elettorale?
Oggettivamente ci sono grandi difficolta, penuria di medici e infermieri, una volta erano lavori di prestigio, ora non più. Il
mondo è strano, c’è ne dobbiamo fare una ragione. Leggo che ci sono questi problemi in tutta Italia, da nord a sud.
Domani compie un anno la legge regionale 19 del 2022. Vogliamo parlarne della splendida idea di smembrare l’ASUR per creare le Aziende Sanitarie Territoriali ? Se fossero soltanto degli incapaci assoluti,ognitanto, qualche scelta azzeccata verrebbe fuori per pura casualità,invece niente.
Avete voluto cambiare per il miglioramento, eccovi accontentati, bravissimi in tagli dei nastri e farsi selfie tanto ci dovevano pensare quelli di prima,non capisco allora perché dopo tre anni ancora non se ne vanno tutti a casa e richiamate quelli di prima dato che quelli di adesso ancora stanno in opposizione oppure ancora sono sbronzi della grande vittoria?!!!…poi dei loro seguaci sanno dire solo di rosicare,specialmente a chi sta nella maggioranza “non voto” oltre il 50%
Le asserzioni devono essere sempre basate sui fatti, senza fatti non si va avanti. In tema di
– personale
– tempi di attesa
– rapporto pubblico/privato
qual era la situazione quando c’era la sinistra e qual è la situazione adesso? Ci sono i dati?
Se solo Acquaroli e Saltamartini avessero saputo che in sanità bisognerebbe occuparsi più di pazienti, letti, medici che non di riforme sanitarie che per me alla prima pagina chiudono e vanno a pranzo, altro che conoscere le restanti quattrocentonovantanove… Peccato che sono pagine e non reti su cui impigliarsi. Fate una cosa dato che siete un laboratorio per l’Italia, mandatela a Roma per essere sottoposta ad occhi ben più esercitati a cercare i cestini per il recupero carta per la raccolta differenziata. Ma perché non vi guardate attorno insieme a quell’altro fenomeno del consigliere di Fdi civitanovese? Forse ritrovereste voi stessi perché è impossibile che possiate farlo nell’enciclopedica riforma che poi mi pare che abbia anche una pre riforma di preparazione, la chiarezza è importantissima. Certi componenti la legione forse non sono all’altezza della situazione? Pensate ci possa essere un po’ di rimpianto, soprattutto in quelli che si aspettavano meno delusioni, quelli che vi hanno votato e che non sanno se alla vostra data di scadenza avranno qualcuno su cui scaricare le proprie aspettative? Certo vatti un po’ a fidare senza qualche miracolo!
Certo l’ aver cambiato il medico che non ti guariva subito con uno che invece subito ti fa morire e poi dire a quello di prima perchè non ti ha fatto morire subito pure lui…direi che se non fosse perchè a dirlo sono i soliti… la cosa farebbe torcere dal ridere…
Chiamarli irresponsabili è un complimento…. condito con con i soliti qualunquisti/giustificatori/scodinzolatori, che nascondono la loro ignoranza della materia e, quindi, incapacità a vedere la gravità di cosa sta succedendo, dietro “…e allora quelli di prima…?”!!! Stanno preparando una trappola mortale sulla pelle della gente che si ammala….Vergogna mascalzoni!
Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo prima a leggere l’articolo sul nuovo Piano Sanitario (togliamo il Socio che tanto di sociale non ha veramente niente) e poi a commentarlo. I temi sollevati sono tanti e importanti e meriterebbero un confronto coi tempi di un dibattito in cui ciascuno può esporre le proprie argomentazioni. Premetto che le mie sono considerazioni personali che faccio da tecnico prestato da alcuni mesi alla politica. Ricordo anche che sono stato altrettanto critico con la precedente Giunta e che non mi sono svegliato adesso che le Marche sono governate dal centrodestra.
Entrando più nel merito delle argomentazioni di chi ha commentato l’articolo mi pare che ci siano due atteggiamenti prevalenti: da una parte quelli che dicono che prima non era meglio e che comunque bisogna dimostrare che oggi le cose sono effettivamente peggiorate e dall’altra quelli che dicono che dopo tre anni questa Giunta deve ancora dimostrare che sulla sanità c’ha capito qualcosa e sostengono che sta facendo precipitare la nostra sanità. Siccome la mia è la posizione di questi ultimi, mi concentro sulla posizione di chi dice in sostanza che il centrosinistra ha fallito e deve lasciare lavorare chi ha vinto le elezioni.
Vorrei ricordare alcune cose a dimostrazione che la situazione col centrodestra sta decisamente peggiorando. Il Ministero valuta le Regioni e dopo oltre trenta anni di governo regionale da parte del centrosinistra siamo arrivati ad essere inclusi nel 2018 (ultimo anno per cui è disponibile questa classifica) tra le tre Regioni che combinano meglio i conti in ordine e adeguati livelli di assistenza e nel 2019 ad essere al sesto posto in base agli indicatori su quantità e qualità delle prestazioni erogate. Quindi questa Giunta è partita da una buona base. Ovviamente i problemi irrisolti da parte del centrosinistra erano tanti e per questo io li ho aspramente criticati. Per arrivare a questi risultati il centrosinistra ha dovuto fare scelte impopolari, ma necessarie e previste dalla normativa, come riconvertire i piccoli ospedali. Cosa che hanno fatto tutte le Regioni che funzionano meglio.
La Giunta di centrodestra ha cavalcato le difficoltà di tutte le sanità regionali facendo promesse su promesse, ma in pratica curando solo i propri interessi elettorali. Con questo Piano le scelte elettoralistiche sono addirittura esplose. Faccio un solo esempio: il vero Assessore alla Sanità della Regione Marche, e cioè l’Assessore ai lavori pubblici, ha previsto di fatto nel suo specifico bacino elettorale 4 Pronto Soccorso in più rispetto ad oggi (Pergola, Fossombrone, Cagli e Sassocorvaro) di cui tre mascherati con una dizione che non esiste (Punto di Intervento Territoriale) e che utilizzano gli stessi medici che dovrebbero andare nei Pronto Soccorso veri che sono al collasso, anzi oltre il collasso.
Sarebbe bello un confronto aperto tra il relatore del Piano, il dott. Carlo Ciccioli, e i sostenitori dello stesso con chi fa questo tipo di critiche. Ma sono sicuro che non ci sarà. Al centrodestra piace confondere e non convincere.