di Mauro Giustozzi (foto-video Fabio Falcioni)
Un bagno di folla per il ritorno di Guido Di Fabio sulla panchina della Maceratese nella sua presentazione ufficiale avvenuta stamattina allo stadio Helvia Recina. Ma anche l’occasione per la società di prendere posizione dopo le polemiche sollevate dai distacchi degli ex allenatore Sauro Trillini e del diesse Roberto Conti, un no netto e deciso alla presenza prolungata sino a dicembre della Recanatese all’Helvia Recina e la conferma della riapertura della Curva Just coi tifosi che torneranno ad occuparla nella prossima stagione. A fianco di Guido Di Fabio, oltre al neo direttore sportivo Giuseppe Sfredda, il presidente Alberto Crocioni, il dirigente Enzo Vissani e l’addetto stampa Benedetto Verdenelli che ha condotto la presentazione. Di Fabio, dopo Nocera e Trillini, è il terzo allenatore consecutivo che torna a Macerata dopo aver già allenato in passato i biancorossi.
Mister Guido Di Fabio
«Ho affetto per la città e i tifosi perché nei miei precedenti tre anni qui ho colto grandi risultati –ha esordito mister Di Fabio– ma quello è il passato bisogna gettarci sul campo e lavorare per ottenere ora ciò che vogliamo. Mi è stato chiesto di poter far rivivere quei momenti lì e ci proveremo anche se il campionato sarà molto difficile con squadre competitive. Noi vogliamo dire la nostra. Ho accettato subito la Rata per l’entusiasmo contagioso del direttore Sfredda, poi parlando con la società mi sono trovato d’accordo in tanti punti, prima di tutto che non si vuol fare il passo più lungo della gamba, una società che come me vuol creare qualcosa di importante come è stato fatto tanti anni fa. La dirigenza mi ha consentito di portare uno staff col quale anche in altre società ho colto risultati positivi. Mi auguro di poter nuovamente regalare grandissime soddisfazioni a questa piazza. Macerata merita altri palcoscenici. Sulla questione Trillini dico che lo stimo come persona e come mister. Chi fa un mestiere come il nostro può incappare in queste situazioni, anche a me è capitato. Quello che ha fatto di buono Trillini nessuno glielo toglie, la società ha fatto un’altra scelta, io sono arrivato alla Maceratese per lavorare e cercare di fare ancora meglio». Innescata la questione del cambio di allenatore, dopo che Enzo Vissani ha sottolineato come «le cose non sono poi andate come sono state raccontate da Conti e Trillini» ad intervenire per chiudere una volta per tutte la questione è stato il presidente del club Alberto Crocioni.
Alberto Crocioni
«Parlo di questa storia e poi la chiudiamo per sempre –ha detto Crocioni-. Mi prendo l’80% dei meriti della vittoria del campionato. La scelta di mandar via Mastronunzio chi l’ha fatta, non certo Trillini. Ho messo tutti i nostri giocatori nella condizione migliore possibile per vincere il campionato: squadra e mister hanno i loro meriti ma bisogna anche riconoscere quelli decisivi della società che invece sono passati, a mio avviso, in secondo piano. Se si dice che vince solo Trillini a me non mi sta bene. Finito questo campionato noi eravamo decisi a continuare con Conti e Trillini: quando ci siamo incontrati col mister non è vero che lui avrebbe firmato in bianco ma ci ha fatto una richiesta molto più alta sull’ingaggio che ho rifiutato. A questo punto l’ex allenatore è tornato su cifre più consone e siamo rimasti d’accordo che avrei parlato con Conti il giorno dopo per avere la sua disponibilità e proseguire tutti assieme. L’ex diesse ha avuto dei dubbi e poi ha rinunciato all’incarico, a quel punto ho virato su Giuseppe Sfredda come nuovo ds comunicando a Trillini che non sapevo se la scelta di Sfredda sarebbe caduta su di lui. Tutto qui. E’ giusto che un direttore sportivo si affidi ad un mister di sua fiducia, altrimenti ripetiamo l’errore fatto lo scorso anno di un Conti che si è trovato Nocera come allenatore della Rata non scelto da lui. Ringrazio Trillini per quello che ha fatto ma bisogna avere rispetto del lavoro fatto dalla società». Giuseppe Sfredda ha raccontato come si è arrivati alla scelta fatta per far tornare Di Fabio a Macerata.
Giuseppe Sfredda
«La scelta del nuovo mister –ha detto il ds- è stata sin troppo semplice farla a Macerata sotto l’aspetto tecnico-tattico ma stavolta ho puntato più sull’aspetto umano, di essere accettato bene dalla piazza, chissà forse meglio anche di Trillini, questo non lo so. Io ho faccio una scelta di cui mi assumo piena responsabilità. Non è che Trillini è stato un somaro e Di Fabio è un santo: no, nel calcio talvolta si cambia anche quando si vince. Oggi si apre un nuovo capitolo. Per quanto riguarda il mercato porteremo alla Maceratese calciatori che hanno fame di calcio e raggiungere importanti obiettivi. E’ una piazza ambitissima e dovrò dire di no a qualcuno perché non tutti i giocatori possono venire alla Rata. Tra tre settimane inizierà la preparazione e conto di poter già all’epoca aver allestito la gran parte dell’organico: ci stiamo lavorando ogni giorno col mister. Valuteremo i ragazzi che hanno giocato con la Maceratese, qualcuno in prova verrà ad allenarsi con noi e soprattutto apriremo anche i giovani del settore giovanile, li valuteremo e li inseriremo nella fase di preparazione estiva. Vogliamo vedere più maceratesi nella Maceratese che disputerà l’Eccellenza».
Lo stesso mister Di Fabio si è soffermato su quelli che potranno essere i suoi desiderata a livello tecnico nella costruzione della nuova squadra. «Essenziale sarà l’aspetto dei fuoriquota che se sono bravi fanno davvero la differenza in Eccellenza –ha ribadito il tecnico abruzzese-. Soprattutto trovare bravi calciatori del 2004 non è affatto facile. Vedremo chi poter confermare dello scorso campionato, sicuramente qualche giocatore che ho avuto quest’anno a Castelnuovo spero di poterlo avere nella Maceratese. Io in questi anni mi sono affidato al modulo 4-2-3-1 perché avevo calciatori con certe caratteristiche che mi permettevano di farlo. Ma sono aperto al cambiamento se avrò a disposizione giocatori con altre caratteristiche. Quello che dico a tutti voi oggi è che per conseguire i risultati che tutti auspichiamo è necessario fare gruppo: società, staff tecnico, calciatori, tifosi tutte le componenti devono remare dalla stessa parte perché altrimenti Di Fabio da solo non è il salvatore della patria. E’ la realtà delle cose, l’ho sperimentato da calciatore e poi da allenatore. Insieme dobbiamo costruire qualcosa, non sono frasi fatte ci credo fermamente».
Enzo Vissani
La società ha confermato che l’anno prossimo sarà riaperta la Curva Just chiusa negli ultimi anni dove si adotteranno abbonamenti e prezzi dei biglietti ridotti. Invece per quanto riguarda l’altra polemica sul tavolo, l’arrivo probabile della Recanatese all’Helvia Recina per giocarvi la prima parte del campionato di serie C, in attesa di avere disponibile il ‘Tubaldi’, la posizione del club biancorosso è irremovibile. «Sindaco e assessore allo Sport ci hanno detto l’altro giorno di 6 partite che la Recanatese dovrebbe disputare a Macerata –sottolinea il presidente Crocioni– che però sono oltre due mesi di stagione calcistica e si rischia di arrivare magari fino a dicembre se i lavori a Recanati non si concluderanno. Sapete che poi ci sono difficoltà a livello di settore giovanile perché iniziano i lavori al della Vittoria e giocare tutte le settimane all’Helvia Recina significa aggravare le condizioni del fondo come dimostrato lo scorso anno con l’alternanza avuta con la Cluentina. La Recanatese poi se ne torna nel suo di campo ed a noi lascia un fondo dell’Helvia Recina disastrato. Così non va affatto bene, a me questa cosa non va giù proprio. Un conto è che la Recanatese gioca qui 2/3 partite a settembre chi è che non è favorevole ad aiutare un’altra società. Io per primo. Ma qui si rischia che si andrà avanti sino a dicembre e questo dico che non è possibile perché un conto è dare una mano un’altra è venire penalizzati nello stadio dove gioca la squadra della città. Se ad ottobre inizia a piovere pensate come può diventare il fondo dello stadio, che disastro accade con una partita a settimana che vi si gioca. Io a questo dico di no e mi dà molto fastidio che si vada a penalizzare la Maceratese per favorire una società che non è della città».
Di Fabio con la maglia del centenario
LA SCHEDA – Guido Di Fabio, classe 1965 come allenatore muove i primi passi a Martinsicuro per poi approdare alla Virtus Lanciano. Dopo un esperienza alla primavera del Lecce arriva nell’estate del 2011 il suo approdo alla Maceratese in Eccellenza. La stagione terminerà con la vittoria del campionato che varrà la riconferma al tecnico abruzzese Nel 2012-13 raggiunge il quarto posto in serie D vincendo i play off del girone. Nella stagione successiva viene esonerato dopo la sconfitta nel derby contro la Civitanovese. Nel 2015 torna alla guida del Martinsicuro con cui sfiora la promozione in serie D nel 2016. Alla guida del club abruzzese raggiunge anche due quarti posti. Nel 2019-20 approda sulla panchina del Castelnuovo Vomano dove vince l’Eccellenza abruzzese e l’anno successivo centra l’ottavo posto in serie D. Quest’anno è retrocesso in Eccellenza con il Castelnuovo. Di Fabio avrà al suo fianco lo staff composto da Paolo Ferretti nel ruolo di vice allenatore, Steve Sarcinella come preparatore atletico e Stefano Grilli come preparatore dei portieri.
Da sinistra: Enzo Vissani, Guido Di Fabio, Alberto Crocioni, Giuseppe Sfredda e Benedetto Verdenelli
Guido di Fabio in bocca al lupo amico mio
Grande Allenatore una garanzia grande scelta Societaria
Una società fallita diverse volte rifiuta il campo alla Recanatese per invidia non per altro.Spero che il sindaco,usi opera di persuasione per quattro cinque partite che male c'è?Che provincia è de non si aiuta le città sotto l'egida MC.
Luigi Menghini lei conosce una società calcistica che non è mai fallita se si ne scriva il nome, poi me ne frego se daranno la possibilità alla recanatese di giocare all'helvia Recina ma il presidente Crocioni ha detto la sua, parlare poi di invidia è ridicolo.
Andrea Bianchi certo che la conosco,Recanatese.Le va bene.
Luigi Menghini lasci perdere la recanatese
Andrea Bianchi ok lascio perdere.
Luigi Menghini meglio.
Grande come allenatore grandissimo uomo!!!!
In bocca al lupo mister
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La favola del fondo del campo oramai non fa più effetto. Ma è possibile che si ha paura di un raffronto con una Società di due categorie superiore con una organizzazione societaria di prim’ordine e disponibilità economiche tali che gli ha consentito con poche parole e molti fatti di arrivare nel settore professionistico. Dovremmo essere orgogliosi di ospitare una Società di serie superiore e nello stesso modo tifare la nuova Rata nell’Eccellenza. Tranquilli il campo tiene, sono le persone che si sfaldano…..
Pienamente d’accordo con Filiberto Pagnanelli Si sta gia’ cercando dei problemi che non esistono . Cosa costa far una cortesia ad una squadra che gioca in serie C, che fa parte della nostra Provincia e con la quale,da quanto mi risulta, non ci sono stati mai problemi Suvvia ! Un minimo di cortesia,specie poi se si tratta di qualche partita, non dovrebbe essere un gran sacrificio !
Negare il campo alla Recanatese mi sembra na s……..a ma così va il mondo.Il presidente della provincia può fare qualcosa?
La recanatese potrebbe affittare uno dei capannoni della Gazzaniga per giocare…i soldi per adeguare lo stadio alle sue esigenze chi li mette? La storia del matelica non ha insegnato nulla? Non si vincono i campionati se non si sa come è diventato giocare oppure i soldoni per l adeguamento li Tirana fuori loro.e non ditemi xhe vengono dalla federazione perché non ci crede nessuno