Il chiosco
Chiosco dei giardini di San Severino, i lavori sono in ritardo a causa di una variante e le prime due gare per individuare un gestore sono andate deserte, tanto che nella terza è stato previsto un canone di affitto agevolato.
Sono state queste le risposte dell’assessore Jacopo Orlandani, all’interrogazione sul tema, presentata dai gruppi di minoranza Insieme per San Severino e San Severino futura.
Nel dibattito interviene l’architetto Luca Maria Cristini, che aveva chiesto di non abbattere il vecchio chiosco e si era fatto promotore di una petizione: «Come volevasi dimostrare, l’operazione della demolizione e ricostruzione del chiosco dei giardini si è rivelata una debacle su tutti i fronti, i lavori, la cui fine era prevista per lo scorso gennaio, sono fermi da tempo. Già qualche settimana fa il sindaco aveva messo le mani avanti sulla questione affermando che i lavori erano in ritardo perché si doveva approfondire la questione dell’arredo. Ora, alle strette, ha passato la patata bollente a un assessore che, alle richieste dei gruppi di opposizione e all’evidenza dei fatti è costretto ad ammettere che il ritardo dei lavori è dovuto: “all’esecuzione di una variante”. Inoltre ci sono problemi anche nell’individuazione dei gestori. Due avvisi sono andati deserti».
Cristini esprime perplessità sulla necessità di una variante e analizza anche l’offerta del locale per l’affitto: «Un progetto per una nuova costruzione, voluto dall’amministrazione, affidato con incarico fiduciario e dalla stessa committenza approvato ora necessita di una variante? Questo può solamente significare che erano sbagliati gli input iniziali, come gli oltre seicentocinquanta firmatari della petizione avevano intuito e sostenuto. Secondariamente un intervento di questo tipo, non condiviso preventivamente con nessuno, non ha neanche un business plan alle spalle? Eppure la crisi non è iniziata un mese fa e la città pullula da tempo di bar e ristoranti con un mercato evidentemente saturo. I soldi sono stati spesi alla cieca? Sembrerebbe di sì. Se è vero, come si legge dagli atti che si è partiti con un affitto di 900 euro mensili e l’asta è andata deserta. Stesso esito per l’offerta ribassata a 800 euro al mese. Ora, candidamente, l’assessore parla di affitto agevolato? Allora l’operazione è del tutto insostenibile economicamente».
(M. Or.)
Abbattimento del chiosco dei giardini «Fermate questo scempio»
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Un’autentica barzelletta se dovesse finire con un appalto al mega ribasso…i soldi pubblici utilizzati per costruire questa ambita struttura, sono stati ricavati dalla vendita a un privato, di un’area verde pubblica.Non sarebbe stato meglio spenderli per riqualificare il grande patrimonio botanico dei giardini pubblici in evidente degrado da tanti anni? . Cara amministrazione avete perso un’occasione per far ritornare ai fasti del passato un polmone verde storico, voluto da un lungimirante sindaco del passato che probabilmente si sta rigirando nella tomba vedendo questa situazione.