Tragedia dei Canullo, le reazioni:
«Serve un welfare di prossimità»

MACERATA - Dopo gli esisti dell'autopsia che mostrano come Eros sia morto a causa di un malore e moglie e figlio di stenti, il segretario provinciale del Pd, Angelo Sciapichetti, interviene dicendo che non bastano le istituzioni da sole e che «le leggi di settore vanno riviste». Il consigliere David Miliozzi: «Ci spaventa la totale incapacità di intercettare le tante situazioni di emarginazione»

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L’intervento del 118

La morte della famiglia Canullo, resa ancora più tragica ora che si è appreso come è avvenuta grazie ai risultati dell’autopsia, una perizia che è stata conclusa, a causa della complessità degli accertamenti, a distanza di quasi 8 mesi. L’indagine sulla morte di Eros Canullo, del figlio Alessandro, e della moglie, Angela Maria Moretti, al momento resta aperta e gli inquirenti dovranno far luce su tutti gli aspetti di questa vicenda.

Canullo_BorgoSantaCroce_FF-5-650x433Questo al di là di come sono morti, che l’autopsia ha chiarito stabilendo che circa due mesi prima del ritrovamento (il 6 settembre), Eros ha avuto un malore, si tratterebbe di un ictus (anche se non è morto subito), la moglie (bloccata sul letto) e il figlio sono morti di inedia. Risultati che non potevano non destare sconcerto vista anche la grande eco che la vicenda ha avuto, perché così tragica e figlia di mali moderni come la solitudine.

Risultati dell’autopsia che, dice Angelo Sciapichetti, segretario provinciale del Pd «non possono non riapre una ferita ancora sanguinante» e questo «impone a tutti, operatori del sociale, amministratori pubblici e privati, cittadini, una profonda riflessione senza puntare il dito ma facendo in modo che non succeda più. Nel 2021 una famiglia intera muore da sola; muore di stenti, di fame e di sete e il resto del mondo se ne accorge mesi dopo. È accaduto dentro casa nostra, a Macerata, città di poco più di 40mila abitanti.

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Alessandro Canullo

La solitudine è la malattia del nostro tempo, sta in qualche modo minacciando i legami anche sociali e sono tante le persone sole e fragili della nostra comunità. Colpisce, forse in modo inaspettato fino a poco tempo fa, anche chi sta nei piccoli centri». Secondo Sciapichetti bisogna fare di più, «Le istituzioni da sole non bastano, se ne esce recuperando il welfare di prossimità; il welfare della persona della porta accanto, del condominio, del volontariato che sa e conosce la tua situazione e ti aiuta quotidianamente ascoltando una telefonata, un ricordo, un pensiero, questo è il futuro che abbiamo davanti a noi se vogliamo davvero sconfiggere questa solitudine e recuperare la bellezza delle relazioni sociali, la bellezza del prendersi cura sapendo che prendendoci cura degli altri, ci prendiamo cura di noi stessi». Obbligati a pensare a un nuovo welfare, dice ancora Sciapichetti, anche per il «gravissimo problema dell’invecchiamento della popolazione».

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Angelo Sciapichetti

Ancora, secondo il segretario Pd «I termini di riferimento futuri possono poggiare su due principi: il non sradicamento delle persone dall’ambito dove sono vissute, un’assistenza che sia flessibile, integrata più efficace e meno onerosa. Le leggi di settore vanno profondamente riviste. Prevale l’impostazione sanitaria su quella assistenziale. Invece vanno aiutate e incentivate iniziative di “prossimità”. Ciò non significa privatizzare ma valorizzare e mettere insieme risorse pubbliche e private, sia in termini di strutture, che in termini di prestazioni. Possono essere immaginati condomini solidali, di vicinato, piccoli ambiti territoriali nei quali le risorse sono messe in comune e utilizzate da più persone, con la presenza di operatori qualificati e altro personale familiare creando una vera e propria rete solidale fatta di parenti, vicini, volontari qualificati».

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David Miliozzi

Anche il consigliere comunale di Macerata David Miliozzi (Macerata Insieme) interviene sulla tragedia dei Canullo «Al tempo avevamo chiesto una commissione d’inchiesta, per verificare la segnalazione che era arrivata in Comune a maggio. Ma questo non è il momento di recriminare, questa tragedia agghiacciante è un dolore atroce per l’intera comunità. Ci spaventa la totale incapacità di intercettare le tante situazioni di emarginazione – continua il consigliere -, non può spezzarsi in questo modo il rapporto tra la realtà con le sue situazioni più dolorose e la cosa pubblica. È evidente l’importanza del terzo settore, i servizi sociali sono il perno, queste tragedie invisibili vanno intercettate e curate prima che diventino irreversibili».

(redazione CM)

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