di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)
La cassetta delle lettere trabocca a lato del cancello marrone, ora piantonato da agenti di polizia, che sale all’abitazione della famiglia Canullo al civico 72 di Borgo Santa Croce a Macerata. Nascosta tra la vegetazione del giardino c’è una villetta chiara, ad un piano, in parte coperta da una impalcatura. È in quella casa che questa mattina verso le 8 sono entrati vigili del fuoco e 118 in seguito ad una chiamata di soccorso ricevuta dal numero dell’emergenza sanitaria. A chiamare da Milano la sorella di Angela Maria Moretti. In casa i soccorritori hanno trovato i cadaveri della 77enne, distesa sul letto (non poteva più muoversi in seguito ad un ictus), quello del figlio, Alessandro Canullo, 54 anni (ai piedi del letto) e del marito, Eros Canullo, 80 anni, che si trovava in bagno.
Una famiglia che aveva vissuto un dramma, circa 30 anni fa. «Alessandro una notte stava andando a Porto Recanati in auto. Aveva finito la benzina ed era sceso per raggiungere un distributore – dice Daniele Patassi, un conoscente della famiglia – e qualcuno lo ha investito». In seguito all’incidente era rimasto un mese in coma, per molto tempo non aveva potuto camminare e negli ultimi anni ci riusciva ma con difficoltà. «Eros era in pensione – continua Patassi -, la moglie lavorava all’Anffas e da tempo pure lei era in pensione e si trovava allettata perché aveva avuto un ictus. Il padre era quello che praticamente portava avanti la famiglia. Il figlio non lavorava. Erano soli e molto riservati». Poi aggiunge un altro dettaglio: «Un mese fa erano venuti i carabinieri da noi, li cercavano. Sapevamo che avevano una casa a Porto Recanati e che ogni anno andavano lì due mesi d’estate. Pensavamo che si trovassero là».
In quella casa c’è anche chi c’è entrato, a raccontare la situazione è un volontario della Croce verde, che chiede di rimanere anonimo: «Ci chiamavano circa una volta al mese quando il figlio cadeva dal letto e il papà non riusciva ad alzarlo. La casa era abbandonata, nel senso che il padre avendo 80 anni non curava più il giardino, la madre stava sul letto e il figlio era disabile e non camminava. Avevamo segnalato ai servizi sociali che non c’era sanità, non c’era igiene in quella casa. Una situazione critica. Il padre preparava pranzo e cena, pensava a tutto lui. Era un angelo, stava sempre dietro al figlio. Però nessuno puliva. Quando entravamo dovevamo andare vestiti quasi come si entra nelle case dei contagiati: la casa non veniva mai pulita, puzzava di fumo, i vetri erano tutti gialli».
Questa mattina poliziotti e vigili del fuoco sono entrati in casa con le bombole d’ossigeno, tale era la puzza a causa dei corpi decomposti (l’abitazione aveva le finestre tutte chiuse). C’erano i riscaldamenti accesi e i Canullo dovrebbero essere morti da due o tre mesi. Qualcuno ricorda di averli visti a maggio. Tutti parlano di persone molto riservate. La Squadra mobile sta conducendo le indagini da questa mattina con il capo della mobile, Matteo Luconi, che è sul posto. I vigili del fuoco hanno escluso che la morte sia legata a monossido di carbonio. Allora come sono morti? La polizia ha da subito escluso che qualcuno sia entrato in casa e li abbia uccisi, segni di effrazione non ne sono stato trovati. Al momento l’ipotesi principale degli inquirenti è che si sia trattato di una disgrazia, di morti legate a cause naturali. Solo l’autopsia però potrà fornire un quadro più chiaro su cosa sia successo e perché siano morti tutti e tre. L’esame sarà affidato al medico legale Roberto Scendoni che oggi pomeriggio ha effettuato i primi rilievi sui corpi.
Tra chi conosceva Alessandro c’è il poeta Filippo Davoli che ha affidato un ricordo a Facebook: «Mi dispiace molto. Conoscevo Alessandro Canullo dagli anni della prima giovinezza, ben prima del terribile incidente che lo costrinse a mesi di coma e una lunghissima riabilitazione. Tuttavia ci riuscì. Negli anni recenti, sebbene limitato nei movimenti, era frequente incontrarci in piazza, dove suo padre puntualmente lo accompagnava. Di nascosto da lui mi scroccava una sigaretta e facevamo quattro chiacchiere in onore dei vecchi tempi e commentando i nuovi, perché l’intelligenza brillante e ironica non gli era stata intaccata. Col padre, inoltre, amavano gli incontri culturali, i concerti, le mostre. Alessandro spesso lamentava il “respiro corto” di Macerata, ma quella – si sa – è una antica consuetudine di tutti noi. Che poi, peraltro, questa città la amiamo. La notizia di questa mattina mi lascia esterrefatto. Che può essere successo? Rimane quest’immagine familiare e il proprio dramma che si sfocherà strada facendo. Rimarranno i lampi di alcuni incontri, certe espressioni, certi ricordi. Il Cielo li accolga». Anche il sindaco Sandro Parcaroli è intervenuto poco fa sulla vicenda: «Quanto avvenuto oggi a borgo Santa Croce è una tragedia che ha sconvolto l’intera comunità e che ci fa riflettere; tutta la città di Macerata si stringe intorno al dolore dei familiari e dei conoscenti della famiglia Canullo. È evidente che le situazioni di solitudine e fragilità stanno aumentando in questo momento così difficile e dobbiamo essere tutti, istituzioni e cittadini, più attenti e solleciti nel riuscire a captare i bisogni legati all’isolamento sociale».
Padre, madre e figlio morti in una villetta: corpi in avanzato stato di decomposizione
i servizi sociali a cosa servono se poi le persone vengono abbondate a se stesse....povera famiglia
"Tutti parlano di persone molto riservate" (cit. articolo). C'è una sola frase che fa aprire le porte di chi si è stancato pure di chiedere aiuto: "Buongiorno, ha bisogno di qualcosa, posso esserle utile?" Un vicino di casa, un conoscente, un volontario, un vecchio amico, qualcuno ha mai fatto questa domanda a queste persone? e invece si fa tutti come quelli che hanno preceduto il buon Samaritano, si lascia la persona bisognosa al prossimo che passa.... Come si può minimamene pensare che un uomo di 80 anni, da solo, possa badare a una moglie immobile per ictus, e a un figlio adulto disabile?
Questa storia fa rabbrividire, è scioccante! Che le loro anime possano riposare in pace!
Queste cose come possono succedere.?non credo che una famiglia così colpita da da più di una disgrazia possa passare così inosservata e dimenticata x tre mesi.eppure si vede tanto volontariato in prima linea ...e i servizi sociali???
Le frasi di circostanza ....i sindaci, le trovano sempre. In questo caso, ovviamente, siamo di fronte all'isolamento sociale nonostante il benessere. Ma sempre isolamento sociale e sempre grave lacuna di questa società. Pensare oggi che ciò possa essere oggetto di attenzione delle istituzioni, è impossibile, visto che se ne fregano altamente anche delle famiglie verso cui avrebbero degli obblighi ben precisi e sanciti dalla legge. Pensare che un anziano possa continuare a vivere serenamente prendendosi cura da solo di due famigliari più cari, è vergognoso e criminoso.
Solo una cosa ....2 anni fa per un problema di salute mi sono assentata da lavoro per un mese....i proprietari del supermercatp dove tutti i giorni facevo la spesa telefonarono al datore di lavoro per avere mie notizie. Ora mi domando questo uomo unico ad uscire per spesa o medicine nessuno lo ha cercato? Mah!
Daniele Giampieri queste cose succedono perché chi avrebbe dovuto aiutarli, se ne è fregato. Un uomo di 80 anni con il peso di una moglie allettata e un figlio disabile... questa famiglia magari messa in una struttura adatta !!!
Tristezza infinita di fronte a questa vicenda. Ho eliminato anche gli ultimi 2 grammi di fiducia che mi era rimasta nei servizi sociali.
Che tristezza R.I.P.
Morte indegna, e penso alla vita di solitudine nera e sacrifici indicibili.
Che Trristezza!! che le loro anime riposino in pace
Che tristezza...vittime dell'indifferenza umana!
Quanta tristezza in tutto questo, quanta solitudine, siamo tutti un po colpevoli, perché ci facciamo guidare da ritmi giornalieri troppo veloci e non ci soffermiamo mai a guardarci intorno e prestare attenzione al prossimo. Che infinita tristezza
R.I.P
Ciao Alessandro ti ricorderò sempre in cielo ti aspetta mari
Riposate in pace
R.i.p
Se il signore si è sentito male ed è morto , e la moglie e il figlio allettati senza poter chiedere aiuto, significa che sono morti di stenti, senza mangiare e senza bere etc... è orribile...una tragedia enorme! Qualsiasi sia la causa è scioccante quanto accaduto
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L’importante è pensare per gli extra tutto il resto e’ relativo ma andate a quel paese.
Quanto scritto nell’articolo se corrisponde a verita’ i servizi sociali dovrebbero fare immediatamente chiarezza in merito alla segnalazione dei volontari .
Vicenda incredibile come tante altre, credo ci sia una responsabilità oggettiva dei servizi sociali. Va cambiato il protocollo in situazioni difficili come queste.
Caritas, medico di famiglia, croce verde, sociale….. TUTTI ASSENTI
Purtroppo ci preoccupiamo o facciamo finta, di persone che vivono a 2.000 km da noi ma ce ne freghiamo di chi ci sta vicino
Una orribile tragedia che ci lascia sgomenti e senza parole.
Non riesco a capacitarmi come nessuno, un parente, un amico, un vicino di casa non si sia reso conto di niente. Viviamo nella società dell’ indifferenza più completa!
Credo che molte persone anziane mi daranno ragione: quando eravamo adolescenti e giovani crte cose non avvenivano. Esisteva una vita sociale diversa, dove tutti si interessavano di tutti nel rione. E ci si aiutava, pure quando c’era da ellestire la camera ardente. Poi la TV ci ha allontanati. Adesso quegli utili-maledetti telefonini… Non vediamo che i grandi e bambini stanno sempre assorti con questi?
Non mi sento di accusare i servizi sociali. Che non sono organi di polizia, che indagano. I servizi sociali si muovono e controllono quando vengono chiamati. Era capitato con la famiglia Canullo in passato?
Ma forse “bastava” una donna di servizio che cucinava, puliva e che tutte le mattine entrava in casa loro.
Riposino in pace
Una situazione degna di Kafka. I Servizi Sociali che conoscevano la situazione ed ogni tanto li chiamavano. Dopo tre mesi senza chiamate…… mah !!!!. I Carabinieri che li vanno a cercare a Porto Recanati. Non trovandoli al mare …….. mah!!! Non hanno un medico di famiglia ?…..mah. Il mio dottore tutte le settimane, senza obbligo alcuno, viene a trovare a casa mio padre di 90 anni. Mah =(traduzione): Si può morire in questo modo dentro Macerata? E’ come la Ricostruzione del Terremoto ed altre amenità italiche. Vogliono scrivere i Protocolli, invece molti dovrebbero usare ….. la Carta Igienica….. quella senza veli!!!!
Infinita tristezza.
Mi domando dove erano i parenti, gli amici, ma soprattutto i preti, la parrocchia di Santa Croce, tanto solerte ad aiutare gli immigrati, i servizi sociali, insomma è una notizia troppo brutta, difficile da accettare. Riposino in pace.
Pure io credo che sia successo come dice la sign Natascia!
Che fine orrenda poveretti!
L’ennesima riprova che siamo troppo chiusi nel nostro io.
E’ passato un concetto aberrante dell’individualismo.Un tempo non era così.In tante direzioni siamo andati all’indietro,altro che progresso.
Che vergogna, Macerata accogliente, solidale..ma i servizi sociali esistono? Qualcuno che prende ogni tanto la decisione di monitorare questi casi non c’è…..penso che un uomo di 80 anni con moglie allettata e figlio disabile dovrebbe far pensare a chi di dovere di fare una visita ogni tanto….oppure sono a scaldare le sedie tutti quanti…..
Le parole lasciano il tempo che trovano, e per evitare di ritrovarci a trattare argomenti simili. La magistratura deve scoprire chi, come, quando e perché non ha agito per quanto di sua competenza, e di conseguenza rimuoverla perché non adatta a quel ruolo.