La polizia alla villetta dei Canullo
di Gianluca Ginella
La tragedia della famiglia Canullo è stata una sequenza drammatica di giorni in cui Eros, Angela Maria e Alessandro sono morti poco alla volta. Una storia, quella che emerge dall’autopsia svolta dal medico legale Roberto Scendoni con la collaborazione del tossicologo Rino Froldi, che mette i brividi.
Alessandro Canullo in una foto da giovane
E che ricostruisce la tragedia che si è consumata nelle stanze di quella villetta di Borgo Santa Croce, a Macerata, lontano ricordo di un passato che tutt’altre promesse lasciava all’orizzonte di questa famiglia, travolta 30 anni fa dall’incidente del figlio Alessandro. Secondo la perizia, Eros Canullo, 80 anni, è stato colpito da un malore, si tratterebbe di un ictus, ma non è morto subito. Però non ha più potuto prendersi cura del figlio Alessandro, 54 anni, e il cui fisico era gravato dalle conseguenze dell’incidente stradale, e della moglie, Angela Maria Moretti, 76 (che era immobilizzata sul letto), e che sono morti di inedia. Eros è invece morto in conseguenza del malore che lo ha colpito. Questa la drammatica sintesi dei fatti che emerge dalle pagine della perizia medico legale che venne disposta dalla procura di Macerata.
La perizia è stata depositata il 29 aprile a distanza di diversi mesi da quando l’autopsia è stata eseguita (era l’8 settembre, due giorni dopo il rinvenimento dei corpi nella villa). C’è voluto molto tempo per concludere la perizia per via delle condizioni dei corpi che erano in uno stato avanzato di decomposizione.
Il medico legale Roberto Scendoni, a destra
La morte viene indicata due mesi prima del ritrovamento dei corpi, quindi tra i primi di luglio e la fine di giugno. «Ho letto la perizia e posso dire che è esclusa l’ipotesi dolosa – dice l’avvocato Maurizio Gabrielli, legale di Nazzareno Russo, figlio di Silvana Canullo, la sorella di Eros, morta a inizio 2021 -. Sono morti per cause naturali. Prima un malore ha colpito il padre, che non è morto subito, poi la moglie e il figlio sono morti per inedia». Il legale aggiunge che la famiglia Canullo «viveva in uno stato di abbandono psicofisico, a mio parere c’era bisogno di un intervento in aiuto di questa famiglia».
Il legale, che ha il suo studio a Roma, ha presentato istanza di dissequestro della villetta e la prossima settimana potrebbe venite a Macerata.
Il 6 settembre dello scorso anno la sorella di Angela Maria, che vive a Milano e non riesce a contattare la donna, chiama i soccorsi. Alla villetta arrivano 118, vigili del fuoco, che entrano e scoprono i corpi della famiglia. Eros è stato trovato nel bagno, Angela Maria sul letto e Alessandro a piedi del letto della madre. Le indagini sono state svolte dalla Squadra mobile di Macerata, diretta dal commissario capo Matteo Luconi, e coordinate dal pm Stefania Ciccioli. Nel capoluogo per mesi si è atteso di conoscere la verità su cosa fosse accaduto a questa famiglia, persone benestanti che fino a trent’anni fa avevano una vita normale fino a che il figlio aveva avuto un incidente stradale. Da quel momento le cose erano cambiate e chi li conosceva ha raccontato di un grande amore tra loro ma anche di un progressivo isolamento.
Il tossicologo Rino Froldi
Il funerale dei Canullo dopo 4 mesi, i corpi portati al cimitero Chiesto più tempo per l’autopsia
Via libera per il funerale dei Canullo, il nipote: «Aspettiamo l’esito dell’autopsia»
«Contattata da conoscente dei Canullo: ho segnalato agli uffici ma qualcosa non ha funzionato»
Padre, madre e figlio morti in una villetta: corpi in avanzato stato di decomposizione
Io una tristezza così non l ho mai provata
Quanto male fa l' indifferenza...
Non dovrebbero mai succedere queste cose viviamo in un mondo totalmente indifferente
Che amarezza
Perché non sono intervenuti i servizi sociali è una vera vergogna
Purtroppo i servizi sociali sono un ente un po particolare
Poverini
Già mi sentivo in colpa prima di sapere l'esito, adesso ho la convinzione che, forse dovremmo fare più attenzione, che forse è meglio farsi dire "fatti i fatti tuoi" , che sentirsi in colpa adesso. Mi viene da chiedere solo, scusa Alessandro, scusa al padre che vedevo tante volte davanti al supermercato, ci parlavo sempre, specialmente con Ale, fumavamo una sigaretta insieme... Io non avevo capito la gravità della situazione, non sapevo che la madre fosse immobilizzata sul letto... Che il Signore li abbia in gloria e che ci perdoni tutti della nostra indifferenza o negligenza nel capire come stavano le cose. Sono tanto triste per questa verità, ma credo che gli assistenti sociali un mea culpa dovrebbero farlo!
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
……………..
è un segno della disumanità dei tempi attuali. molti anni fa c’era vita di rione, che effettuava il controllo. adesso siamo supertecnologici e siamo sempre più soli. che fine orrenda, quella dei Canullo e della nostra.