Patrick Demilecamps
AGGIORNAMENTO DELLE 18 – Il 24enne finito in manette lunedì con l’accusa di sequestro di persona e rapina, Shuayb Athimni, questa mattina ha negato di avere avuto parte a quando accaduto. Lo ha fatto nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto davanti al Gip Antonella Zatini di Firenze. Ad assistere il 24enne l’avvocato Elisa Bindi. Il 24enne nel corso dell’udienza ha riferito di avere conosciuto il turista inglese Patrick Demilecamps a Londra e poi si sono rivisti in Italia questa estate. Sul suo ruolo ha detto che si è limitato a fare una telefonata. Il legale di Athimni ha chiesto una misura meno afflittiva del carcere. Su questo punto il giudice si è riservato di decidere. L’interrogatorio si è svolto online. Il 24enne è stato arrestato lunedì mattina dai carabinieri che hanno dato esecuzione ad una ordinanza cautelare. Si tratta della quinta persona finita in manette per il rapimento del 25enne inglese.
***
Rapimento del turista inglese, arrestato anche il quinto complice: si tratta del “telefonista” della presunta banda, un giovane di 24 anni che all’epoca dei fatti viveva nel Fermano ed è stato fermato a Civitanova lunedì su ordine di custodia cautelare del gip di Firenze (dove è passato, per competenza, il fascicolo di indagine).
Sono stati i carabinieri del Ros, con il supporto dei comandi provinciali di Macerata e Fermo, ad eseguire lunedì l’ordinanza. Il 24enne, che lavorava come aiuto cuoco, è indagato per sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso e rapina.
Secondo gli inquirenti, il 24enne sarebbe la persona che ha fatto la telefonata al turista Patrick Demilecamps, che conosceva, dandogli appuntamento a Firenze. Demilecamps c’era andato insieme ad un amico. Quando il turista, 25enne, è arrivato all’appuntamento è stato sequestrato. Il 24enne, mentre i presunti complici portavano Demilecamps all’appartamento di Monte San Giusto dove poi era stato trovato dai carabinieri il 13 ottobre, ammanettato all’interno di una stanza, è andato all’albergo dove soggiornavano il turista con l’amico. Il giovane avrebbe costretto l’amico di Demilecamps a consegnargli oggetti personali del turista, una collana, un bracciale in oro, due orecchini di diamante (da qui la contestazione di rapina). Non avrebbe invece partecipato alla successiva fase del sequestro. Il 24enne è stato portato in carcere a Montacuto di Ancona.
L’INDAGINE – Il blitz dei militari risale al 13 ottobre. Patrick Demilecamps, rampollo londinese di 25 anni, già da qualche mese in Italia in vacanza, era stato liberato in un appartamento di Monte San Giusto. Era stato trovato provato e denutrito, sofferente, con visibili escoriazioni e lividi, legato ad una scala di ferro. Secondo l’accusa era anche stato sottoposto a sevizie: pugni, scariche di taser, colpi con fucile softair, tentativi di annegamento nella vasca da bagno. Per il rapimento erano già stati arrestati Rubens Beliga Gnaga, 18 anni di Monte San Giusto, Ahmed Rajraji, 21 anni, Dona Conte, 23, entrambi di Montegranaro, finiti tutti ai domiciliari con braccialetto elettronico, e la ventenne Aurora Carpani, di Montegranaro, per cui sono stati disposti i domiciliari senza bracciale.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane inglese era stato attirato a Firenze il 6 ottobre, lì sarebbe poi stato aggredito, narcotizzato e trasferito nell’appartamento di via Carducci a Monte San Giusto. Da qui sono poi iniziati otto giorni di prigionia, con un richiesta di riscatto di 7mila euro. La mattina del 13 ottobre Demilecamps, secondo quanto ha raccontato lui stesso, sarebbe riuscito a prendere il suo telefono ed a inviare la posizione ai genitori, «implorandoli di interessare la polizia». Effettivamente la segnalazione ai Ros di Ancona è arrivata dall’Nca britannica, e il blitz che ha portato alla liberazione del giovane londinese è avvenuto il pomeriggio del 13. Secondo la versione fornita da uno degli indagati, invece, Demilecamps avrebbe accumulato un debito con loro e il rapimento sarebbe stata solo una messinscena per convincere i genitori del 25enne a inviare i soldi necessari. Una versione ritenuta dal giudice macroscopicamente inverosimile.
(Ultimo aggiornamento alle 13,15)
Turista inglese sequestrato, spunta un secondo luogo di prigionia: l’appartamento di uno youtuber
«Preso a pugni e stordito» Il racconto del turista inglese Si cerca un quinto complice
Commenti disabilitati per questo articolo