Dall’alto Aurora Carpani, Ahmed Rajraji, Rubens Beliga Gnaga e Dona Conte oggi al tribunale di Macerata
di Alessandra Pierini (foto Fabio Falcioni)
«Gli avevo prestato quei 7000 euro, era un debito da risarcire. Il rapimento? Una messa in scena per convincere i suoi familiari a mandarci i soldi».
L’avvocato Irene Di Simio
E’ quello che ha riferito questa mattina durante l’udienza davanti al gip Giovanni Manzoni al tribunale di Macerata Rubens Beliga Gnaga, 18 anni, uno dei quattro giovani arrestati mercoledì sera a Monte San Giusto per il rapimento di Sam Kourosh Patrick Demilecamps, turista inglese rimasto chiuso nell’abitazione di via Carducci (in uso allo stesso Gnaga) per otto giorni. Il 18enne di Monte San Giusto ha dunque parlato di una messa in scena voluta dal 25enne inglese per convincere i familiari a mandare dei soldi che avrebbe dovuto restituire.
L’avvocato Levino Cinalli
Per lui il giudice ha convalidato questa mattina l’arresto e ha disposto i domiciliari con braccialetto elettronico. Stessa misura è stata disposta anche per Dona Conte, 22 anni e Ahmed Rajraji, 21 anni, entrambi di Montegranaro. Solo domiciliari per Aurora Carpani, 20 anni, fidanzata di Conte e anche lei di Montegranaro.
Una vicenda ancora tutta da chiarire quella che vede protagonisti i quattro giovani e il turista inglese, i quali si erano già conosciuti in estate.
Durante l’udienza di questa mattina Aurora Carpani, difesa dall’avvocato Marco Fabiani, e Dona Conte, assistito dall’avvocato Levino Cinelli, si sono dichiarati estranei ai fatti. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Ahmed Rajraji con l’avvocato Marco Cecconi.
L’avvocato Marco Fabiani
Gnaga, assistito dal legale Irene Di Simio, invece, ha voluto dire la sua confermando che conosceva Demilechamps che gli aveva prestato dei soldi. Poi il ragazzo inglese avrebbe chiesto di essere fotografato ammanettato e prigioniero per convincere i suoi familiari a inviare del denaro che avrebbe usato per coprire il suo debito.
I quattro giovani sono stati trovati nell’appartamento di via Carducci dai carabinieri, intervenuti con un blitz su richiesta della Nca, allertata dalla famiglia del 25enne inglese che aveva ricevuto da lui una richiesta d’aiuto.
L’avvocato Marco Cecconi
Fuori dall’aula c’era il papà di Rubens Beliga Gnaga il quale era fuori per lavoro e ha saputo solo ieri pomeriggio dell’arresto del figlio. «Portava spesso gente a casa e io mi raccomandavo di non farlo ma non mi ascoltava. Aveva lavorato tutta l’estate sulla costa e io gli lascio i soldi per la spesa. Non so cosa possa essere accaduto».
Aurora Carpani
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…ma che a Monte San Giusto è iniziato un corso di teatro dell’assurdo!!? Interessante, speriamo che la quota di partecipazione non sia troppo…elevata!!! gv
se era una messinscena per convincere i genitori a mandare soldi perché i carabinieri lo hanno trovato scalzo ammanettato e in una stanza buia dove le finestre erano barricate da mobili? e un po’ difficile da credere a questa storia …
Una piccola arancia meccanica.