Sam Kourosh Patrick Demilecamps
di Alessandra Pierini
«A Firenze sono stato aggredito da tre persone che mi hanno colpito con calci e pugni, mi hanno stordito con una scarica del taser e con dello spray al peperoncino». E’ il racconto ai carabinieri di Sam Kourosh Patrick Demilecamps, turista inglese di 25 anni, liberato dai militari durante un’irruzione in un appartamento di Monte San Giusto dove è stato trovato ammanettato ad una scala, scalzo e al buio. Molti i punti da chiarire sulla vicenda. Le indagini portate avanti dal Ros, proseguono verso ulteriori sviluppi. In particolare gli inquirenti stanno cercando un altro giovane che sarebbe coinvolto nella vicenda.
Demilecamps è arrivato in Italia a giugno per motivi turistici. A Bologna avrebbe conosciuto un giovane di Civitanova e lo ha raggiunto nella città costiera dove è rimasto per un po’ di tempo. Tramite lui ha preso contatto con altri ragazzi della zona tra cui Ahmed Rajraji, 21 anni e Rubens Beliga Gnaga, 18 anni, entrambi di Monte San Giusto. All’inizio di ottobre i giovani si sarebbero risentiti e accordati per un incontro a Firenze, dove il turista inglese era con un amico. Nel capoluogo toscano il presunto rapimento e il viaggio in auto verso Monte San Giusto. Nell’abitazione è stato ritrovato anche il suo bagaglio ma Demilcamps ha riferito ai carabinieri che aveva anche una collana, un bracciale e due orecchini di diamante che poi non ha più ritrovato.
Dall’alto Aurora Carpani, Ahmed Rajraji, Rubens Beliga Gnaga e Dona Conte oggi al tribunale di Macerata
«Nel periodo in cui sono stato trattenuto – ha detto ancora – ho convinto degli amici a farmi mandare parte del riscatto su una carta intestata a Rubens». Durante gli 8 giorni trascorsi nell’appartamento sarebbe stato trattenuto in una stanza buia, con dei mobili davanti alla finestra, ammanettato e avrebbe mangiato gli avanzi dei suoi carcerieri che i carabinieri hanno trovato nell’appartamento al momento del blitz. «Mi colpivano con pugni, calci, scariche di taser e colpi da fucili usati per il softair». In particolare il giovane ha una bruciatura procurata, appunto, dal taser.
Secondo quanto dichiarato il cellulare non era a sua disposizione ma gli veniva concesso dai rapinatori per il tempo necessario a recuperare il ricatto richiesto, un importo pari a 7mila euro. E proprio approfittando di uno di questi momenti, il 25enne inglese sarebbe riuscito a inviare alla famiglia la sua posizione con uno screenshot da Google Maps. Da lì la richiesta di soccorso alla polizia inglese che ha subito allertato i Ros di Ancona. A seguire il blitz dei carabinieri del comando di Macerata in collaborazione con la stazione di Monte San Giusto.
Questa mattina, il giudice Giovanni Manzoni al tribunale di Macerata ha convalidato gli arresti dei quattro giovani indicati da Demilecamps come carcerieri: domiciliari con braccialetto elettronico per Rubens Beliga Gnaga, 18 anni di Monte San Giusto, per Ahmed Rajraji, 21 anni e Dona Conte, 23 anni, entrambi di Montegranaro. Domiciliari anche per Aurora Carpani, 20enne di Montegranaro.
Diversa la versione fornita da Gnaga, uno degli arrestati, che davanti al giudice ha dichiarato che il turista inglese doveva pagare un debito di 7mila euro e che avrebbe organizzato la messa in scena per convincere i familiari a farsi inviare il denaro.
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Storia incredibile
tutto questo per 7000 euro?…si sono incasinati la vita in 4…se non erano di piu…ma.perche questi ragazzini non vanno a lavorare? almeno non fanno danni e non rovinano la vita degli altri