Dalla Lube ai campionati dilettantistici di calcio, lo sport marchigiano alle prese con il Covid. Dall’Eccellenza in giù c’è la pausa per le festività, ma l’attività prosegue con gli allenamenti del classico “richiamo” della preparazione in vista del ritorno in campo, previsto nel weekend dell’8 e 9 gennaio (con il massimo campionato regionale che anticipa al giorno della Befana e la Terza che riprenderà a fine gennaio). Un ritorno che non sembra essere a rischio secondo il Comitato Regionale Marche. In una nota la precisazione: «le voci su una sospensione dei campionati o cose simili sono, al momento, prive di ogni fondamento». Ma che di fronte alla realtà che stanno affrontando diverse società, costrette ad annullare gli allenamenti per i casi di positivi al Covid accertati fra i giocatori (maturati comunque, nella stragrande maggioranza dei casi, non in ambito sportivo e con i calciatori per lo più completamenti asintomatici o con sintomi lievi), potrebbe portare ad una scelta diversa da parte dell’organo competente, dettata da una presa di coscienza su quella che è la situazione attuale dei nuovi casi che non accennano per il momento ad arrestarsi.
I casi più eclatanti nel Maceratese sono quelli del Camerino Castelraimondo prima di Natale, 12 calciatori positivi (leggi l’articolo), e quelli più recenti dell’Elfa Tolentino, capolista del girone C di Prima categoria, con 16 fra membri dello staff e giocatori positivi, Aurora Treia, terza nel girone B di Promozione, con 14 contagiati fra dirigenti e calciatori, e San Francesco Cingoli, Seconda categoria girone D, con 6. Società che ovviamente hanno interrotto la loro attività, stessa scelta presa da alcuni club nelle ultime ore per pura precauzione, visto il momento difficile in merito ai contagi, i contatti diretti di alcuni tesserati con positivi e, quindi, per evitare l’eventuale diffusione del virus dopo le festività natalizie. Una sospensione temporanea degli incontri in programma da calendario, ad esempio, come fatto per le categorie dalla Promozione alla Terza in Veneto e Lombardia all’aumentare dei casi, potrebbe essere una soluzione. Lungimirante, e che garantirebbe a quelli che sono, vale la pena ricordarlo, dilettanti con la passione per il calcio ma che svolgono un’altra professione, di tornare ad allenarsi e a divertirsi in una situazione meno rischiosa di quella attuale. Per loro e per le loro famiglie. Ma della eventuale sospensione «nel Comitato Regionale non se ne è mai parlato – fanno sapere dalla Federazione – . Il C.R. Marche resta ovviamente vigile sull’evolversi della pandemia. Se e quando ci saranno informazioni da inviare agli organi di informazione e di conseguenza a tutti i possibili interessati, verranno puntualmente diffuse», ha precisato nella comunicazione diffusa negli ultimi giorni dalla Figc Marche.
(Redazione CM)
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Sarebbe saggio da parte della Federazione dare indicazioni e prendere precauzioni in maniera da contenere i contagi tra le squadre.
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