di Luca Patrassi
Non siamo ancora all’allestimento del centenario, come accade in questi giorni per Aida, ma gli Aperitivi Culturali, organizzati da tempo memore dall’associazione Sferisterio Cultura sono un punto di riferimento per l’estate maceratese e per gli eventi culturali collegati alla stagione lirica dello Sferisterio. Appuntamenti a cura di Cinzia Maroni che con le consuete professionalità e capacità di sintesi oggi, nel cortile dell’Asilo Ricci, ha presentato «Violetta, una improbabile Odette», riflessione affidata alla scrittrice e filosofa Ilaria Gaspari, di cui si conoscono l’attività accademica “Normale” (partenza appunto dal citato ateneo e le opere anche librarie, l’ultima è «La vita segreta delle emozioni».
Neanche le ondate in corso, pandemica e di caldo, sono riuscite a scalfire il successo degli Aperitivi Culturali, anche oggi il cortile del Ricci ha registrato parecchie decine di presenze. Cinzia Maroni presenta il tema scelto ed anche la protagonista della conferenza, Gabriela Lampa – altro volto noto di Sferisterio Cultura – legge i testi scelti per raccontare il pensiero e le emozioni di Odette e di Violetta. I video sono a cura di Riccardo Minnucci Gaspari e raccontano il mondo di Odette e di Violetta, le contraddizioni dell’animo umano ed il rapporto con il potere. Allora la strada era segnata, come narra con passione la relatrice: «una self-made woman aveva solo due modi per realizzare le sue ambizioni, nascere bene o sposarsi bene partendo da quel mondo di mezzo di un periodo in cui prende piede l’immagine degli snob, il borghese che imita lo stile di vita dell’aristocratico. Per le sartine di quella zona di Parigi, celebrata dall’opera, l’unica strada per realizzarsi era quella della prostituzione. Odette non è una lussuriosa o una innamorata, ma una seduttrice. Violetta sacrifica il sogno di sposarsi per l’unica cosa che ha, l’abbraccio del padre, un sacrificio senza alcun vantaggio. Odette vive della sua apparenza, fa innamorare un grande snob e quando lui muore, lei ha già costruito il suo straordinario salotto e riesce a ribaltare il rapporto hegeliano servo-padrone».
Da Marcel Proust a Woody Allen il tempo non è perduto ma il passo non è breve anche se la citazione che Ilaria Gaspari fa di un passo di un film del celebre regista è tanto sintetica quanto illuminante del genere: «non vorrei essere membro di un club che accetta me stesso nel club». «Odette – dice infine la filosofa scrittrice Ilaria Gaspari – è un corpo estraneo che è entrato in un mondo ed è riuscito a crescere».
Applausi e parte finale enogastronomica affidata, anche questa come da tradizione pluriennale, al sommelier Enzo Gironella, mentre l’aperitivo di oggi è stato offerto dal ristroante Il Quartino. Gli Aperitivi Culturali avanzano anche per l‘edizione 2021, la conclusione è in cartellone per venerdì 13 agosto con la conferenza di Evio Hermas Ercoli dal titolo «1921, l’intuizione di un mecenate». E qui, forse, c’è un elemento di novità nella formula degli Aperitivi Culturali che negli anni passati di solito si chiudevano con i vertici artistici dell’associazione Sferisterio che parlavano del futuro. Chissà che magari esattamente il 13 agosto possa emergere qualche indizio sul futuro gestionale dello Sferisterio.
(foto di Fabio Falcioni)
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