di Luca Patrassi
Una voce in Arena a Verona: «arriva Luciano Messi». Non si tratta di una commissione d’opera, non di un nuovo cantante, ma della voce legata al fatto che l’attuale sovrintendente del Macerata Opera Festival, appunto Luciano Messi, possa prendere la strada di Verona, nel caso in cui tra pochi mesi non dovesse essere riconfermata la sovrintendente Cecilia Gasdia. Una voce, appunto, e nessun riscontro formale, se non quelle indicazioni incontrollabili che si mettono in moto alla vigilia di ogni rinnovo dei vertici di Enti importanti ed evidentemente l’Arena di Verona rientra nel novero dei teatri più ambiti in ambito internazionale. Non è un mistero che il nome di Luciano Messi – che guida Macerata oramai da sei anni – è presente da un paio di anni nel novero dei papabili quando si vanno a rinnovare i vertici dei teatri, non è un mistero che il manager maceratese ha dalla sua “sponsor” istituzionali autorevoli, il fatto di aver firmato stagioni positive a Macerata e dunque è verosimile che possa aver dato la propria disponibilità ad entrare in gioco nel caso appunto che Verona decida per il rinnovo. Peraltro non si tratterebbe del primo passaggio di un manager lirico da Macerata a Verona: nei tempi recenti il primo è stato Carlo Perucci, fondatore della stagione lirica a Macerata ed il secondo è stato Claudio Orazi che non ha trovato esattamente un bel clima. Messi avrebbe dalla sua anche un vecchio adagio popolare: “non c’è due senza tre”.
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