Katiuscia Cassetta
di Luca Patrassi
«Sono arrivata il sette ottobre ed il 13 la Carrasco presentava il suo progetto per l’Aida del centenario, la grafica era già pronta. Esordivo nella mia veste istituzionale di assessore alla Cultura allo Sferisterio». A parlare è l’assessore comunale Katiuscia Cassetta, lo scenario è quello della “nuova” terrazza della biblioteca Mozzi Borgetti dove va in scena un’azione scenico-letteraria guidata dal poeta Filippo Davoli. La prima domanda, anche se passato un anno dalla nomina potrebbe anche essere la seconda, è appunto legata al nuovo assessore che arriva e al vecchio che esce, cosa è cambiato e cosa è rimasto. Cambiato poco, per forza di cose, come ha subito detto l’amministratrice maceratese. «Cambiare? Abbiamo deciso di essere rispettosi degli impegni presi e delle professionalità che c’erano. Era anche un periodo di incertezza legato al Covid e dunque abbiamo fatto quello che si doveva, lavorare seriamente su quello che si poteva fare senza disperdere le risorse, controllando i costi, facendo l’analisi finanziaria, cercando ed ottenendo il sostegno della Regione e del Ministero rovesciando le impostazioni. Sostegno non ideologico a prescindere dai contenuti, ma sostegno alla programmazione pluriennale decisa dal Comune».
Katiuscia Cassetta al Buonaccorsi
Sul fronte di Palazzo Buonaccorsi il cambiamento però si è visto subito. «Ci siamo mossi per la valorizzazione di quello che abbiamo, dalle mostre alle conferenze sottolineando le nostre tradizioni. Ed ecco allora nei prossimi giorni la grande mostra “The Flying Dutchman”dell’artista Fabrizio Cotognini al Buonaccorsi, la presentazione del libro dedicato a Francisca Solari con Livia Brillarelli che è stata allieva del soprano , il recupero del ruolo dei Cento consorti ed il loro rapporto con il Comune, la mostra “Manifestival” dei Manifesti del Festival nel Corridoio Innocenziano, l’intitolazione del Foyer a Carlo Perucci». L’assessore Katiuscia Cassetta torna sulla prima domanda: «Dovevamo cambiare tutto, tutti e subito? Inopportuno farlo subito: ora abbiamo modo di analizzare il tutto con calma, certamente alcune cose vanno sistemate. Allo Sferisterio abbiamo trovato professionalità con le quali abbiamo rapporti che si basano anche sul rispetto, poi magari possiamo avere delle visioni diverse. Dovremo mettere le mani anche sulla forma giuridica dell’associazione Sferisterio e sulla struttura che va riorganizzata inserendo professionalità specifiche in diversi settori. Sottolineo che c’è un ottimo rapporto sia con il sovrintendente Luciano Messi che con la direttrice artistica Barbara Minghetti. Infine c’è anche il fatto che vanno eseguite le manutenzioni per evitare le infiltrazioni che ci sono».
Katiuscia Cassetta con Dante Ferretti e la collega di giunta Francesca D’Alessandro
Sferisterio, Buonaccorsi, festival vari. Si prosegue con i compartimenti stagni o ci sarà una regia complessiva, magari partendo dalla gestione del Buonaccorsi? «Al Buonaccorsi ci siamo trovati con un contratto di nove anni con la cooperativa Sistema Museo, ci siamo confrontati partendo dall’esigenza di una programmazione diversa dividendoci le competenze. Mi sembra ci sia spirito di collaborazione, dal 20 luglio al 20 agosto l’orario di apertura di Palazzo Buonaccorsi sarà continuato ed abbiamo raggiunto un accordo per tenere aperto l’infopoint anche dopo cena durante alcune sera, infine ci saranno sconti nei musei per quanti hanno acquistato biglietti per la stagione lirica». Al Buonaccorsi il cambio di clima appare evidente, anche per le mostre affidate a un comitato scientifico guidato dall’ex direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Macerata Paola Ballesi. «Al Buonaccorsi ci siamo mossi sul contemporaneo, attualizzando il messaggio legato alle arti visive e collegandolo sia alla proposta dello Sferisterio che alla valorizzazione di studio e di artisti legati al territorio. Risorse interne da potenziare per far funzionare il sistema, per prima cosa abbiamo tolto l’istituzione Macerata Cultura che era un falso storico e una scatola vuota. Ora si tratta di definire le questioni legate al personale ed ai finanziamenti riprogrammando una proposta artistica triennale. Lo faremo con studiosi locali che hanno conoscenza del Genius loci e visione internazionale, e con artisti che sono la migliore espressione delle nostre radici, da Crali a Sante Monachesi, passando per Tulli e pensando al Crivelli , il secondo Futurismo e il premio Pannaggi». Si parla quasi sempre e solo di Sferisterio.. «Già, è una riflessione che facevo pochi giorni fa con il sindaco Sandro Parcaroli. Lo Sferisterio è il più richiesto dalle tante associazioni che chiedono di usarlo fino alla stagione lirica con la caccia al biglietto anche omaggio. Ecco, chi ama la città e lo Sferisterio, magari può partire dal comprare i biglietti, sostenere le attività e sponsorizzare se ha un’attività ». Messaggio finale? «Parlano i fatti».
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E te' paria
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Quindi non avremo la possibilità di assistere alle opere di Monteverdi???
Un vero peccato!!!!
Si condivide la questione relativa a Macerata Cultura. Fui membro di questa Associazione, presidente l’amico Vittorio Zazzaretta. Forse, in quel tempo, era necessaria tale struttura, poichè il Consiglio di Amministrazione servì e fu utile per accelerare, ai tempi, gli spostamenti tra Biblioteca e Palazzo Buonaccorsi ed inoltre, grazie a Vittorio, imprimere la massima velocità a certi restauri ed altro. Oggi non vi è più bisogno.E’ preferibile centralizzare per avere una visione d’insieme ed inoltre per meglio “leggere” quale sia stata la “vera” funzione di quella protesi. Una sottaciuta clientela?
@ Guido Garufi
ha, probabilmente, ragione quando dice che in passato è servita, ma che oggi non ve ne sia più bisogno.
Ed ha altrettanto ragione quando afferma che bisogna avere una visione d’insieme.
Quello chge però mi preoccupa è che, chi dovrebbe avere questa visione, sia fortemente miope.
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D’accordo che la casa si fa con i mattoni che si hanno, ma è pur vero che Park’n’Roll si è ritrovato dei mattoni provenienti da altre demolizioni.
Diversi mattoni, tra l’altro, già scartati da altre costruzioni