Sos macerie nel Maceratese:
«C’è forte preoccupazione,
i siti si avvicinano alla saturazione»

SISMA - Ieri l'allarme dell'arcivescovo di Camerino, oggi l'assessore regionale Castelli conferma i problemi e chiede un intervento del governo per risolvere la situazione

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Macerie sisma da smaltire, dopo l’allarme del vescovo di Camerino Francesco Massara, oggi l’assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli, interviene confermando i problemi che si stanno registrando in provincia e sottolineando che per superare le criticità serve un intervento del Governo. «In questi giorni si stanno registrando segnalazioni che destano forti preoccupazioni in particolare nell’area del Maceratese: i siti di deposito e di lavorazione del materiale proveniente dalla demolizione degli edifici privati si stanno avvicinando a livelli di saturazione» dice Castelli. Che aggiunge: «Purtroppo il Parlamento ha ritenuto di non prorogare la possibilità di aumento del 50%, rispetto ai limiti autorizzati, del quantitativo di macerie private stoccabili nei siti di riferimento. La deroga è scaduta il 31 dicembre 2020 e il decreto “Milleproroghe” ha ritenuto di prorogare solo quella relativa agli impianti abilitati allo stoccaggio di macerie pubbliche. Non per gli altri che ora, appunto, sono andati in sofferenza. Per questi motivi chiediamo che il Governo e il Parlamento, con urgenza, dispongano l’estensione della deroga agli impianti deputati alla gestione delle macerie private, possibilmente elevando il limite previsto almeno al 75%. Per parte nostra, in via emergenziale e d’intesa con la struttura commissariale, abbiamo avviato un’indagine conoscitiva con i sindaci del cratere per l’individuazione di aree da destinare allo stoccaggio degli aggregati riciclati e alla messa in riserva, prima dell’avvio a recupero, delle macerie derivanti dalla demolizione di edifici privati».  Nei prossimi giorni sono previste riunioni tecniche ed operative, anche in collaborazione con le associazioni di categoria, per la soluzione delle criticità sinora emerse «che, tuttavia – conclude Castelli –  presuppongono che il Governo nazionale dimostri attenzione autentica a queste problematiche riproponendo le deroghe e, più in generale, estendendo alle macerie “private” il regime giuridico sinora riservato alla macerie pubbliche». La Regione da mesi sta affrontando il problema delle macerie, specie quelle private, attraverso un lavoro sinergico che si sta sviluppando in collaborazione con la struttura commissariale, l’Arpam, il Servizio ambiente della Regione e le associazioni di categoria. Si tratta di più di 4 milioni e 200mila tonnellate di materiale, un quantitativo quadruplo rispetto a quello relativo alle macerie pubbliche.

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