Da sinistra il sindaco Sandro Sborgia, il commissario Giovanni Legnini, il consigliere regionale Gianluca Pasqui nel corso dell’incontro
di Monia Orazi
«Il commissario Legnini ci ha dato ottime normative per ricostruire, ma adesso è ora che la Regione risolva il problema di dove portare le macerie, il cantiere di palazzo Bongiovanni si sta bloccando, perchè i siti di stoccaggio temporanei delle macerie sono pieni e i camion non sanno dove scaricarle. L’altro problema da risolvere è quello della logistica per le imprese, che non sanno dove far dormire gli operai. Se si fermano i cantieri le imprese non lavorano e rischiano di fallire. La ricostruzione è un canale di sviluppo economico per la montagna, se questo treno passa, la montagna muore. Non dimentichiamo che in queste zone ci sono stati un aumento del 73 per cento nel consumo di ansiolitici, aumentato dopo la pandemia, inoltre 5 suicidi a causa del terremoto».
Con queste parole monsignor Francesco Massara arcivescovo di Camerino ha lanciato oggi pomeriggio l’allarme sul rischio di blocco dei cantieri, durante la presentazione dell’ordinanza Camerino che stanzia quasi 18 milioni di euro, per una serie di interventi prioritari in centro storico, per semplificare la ricostruzione pubblica. «In due anni abbiamo aperto 27 chiese – ha aggiunto Massara – abbiamo 10 cantieri in corso, affidato 71 progetti ai tecnici che devono consegnarceli entro ottobre. Abbiamo scelto per il 99 per cento ditte marchigiane ed abruzzesi, quello delle macerie è un problema urgente e chiedo una risposta alla Regione». A rispondere ha pensato subito il consigliere regionale Gianluca Pasqui, delegato dall’assessore Guido Castelli a rappresentarlo: «E’ un problema di cui stiamo parlando da tempo, con gli assessori Aguzzi e Castelli, lo facciamo nostro e andremo a risolverlo, chi solleva questo problema è anche il piccolo imprenditore che butta giù il canterto». A questo si è aggiunto l’intervento di Carlo Resparambia, presidente provinciale di Ance, l’associazione dei costruttori edili: «Si deve fare l’ultimo passo, mettere gli operatori in condizione di lavorare. Vanno individuati siti disponibili per lo stoccaggio temporaneo, impensabile pensare di poter procedere all’apertura di migliaia di cantieri, c’è una tempistica tecnica, ne va del rientro a casa di migliaia di persone, ma anche dell’economia che si porta dietro una lavorazione di questo tipo. Va data la priorità corretta alla ricostruzione. Se ci concentriamo solo sull’approvazione dei progetti, senza preoccuparci che vengano realizzati, non andiamo da nessuna parte. Un altro problema fondamentale sono i costi delle materie prime, vanno rivisti». Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia ha affermato: «Nella riunione di venerdì scorso all’assemblea Ata dei sindaci, oltre al problema delle discariche, ho sollevato il problema delle macerie, un problema delicato per i risvolti che comporta, ma che va affrontato con urgenza». Legnini sulle macerie si è detto disponibile, ha confermato l’avvio della procedura di revisione dei prezzi delle materie prime per la ricostruzione, sta lavorando anche sul pagamento degli stadi intermedi di ricostruzione degli edifici, che hanno tempi lunghi. Nell’ordinanza Camerino si stanziano quasi 18 milioni di euro per le seguenti opere prioritarie: demolizione dell’ex tribunale 640mila euro, restauro palazzo comunale e teatro Marchetti 10 milioni di euro, 1 milione 300mila euro per il parcheggio meccanizzato di viale Emilio Betti, 2 milioni 300mila euro per il restauro della Rocca Borgesca, 800mila euro per la demolizione dell’ex scuola Betti in centro, due milioni e mezzo di euro per il restauro dell’ex edificio di Banca Marche in via Favorino. Di tutto sarà soggetto attuatore il Comune di Camerino, con il supporto del vice commissario Gianluca Loffredo.
Ha spiegato il sindaco di Camerino: «Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare come amministrazione, con il piano straordinario di ricostruzione abbiamo già individuato gli interventi principali insieme alla curia e all’università. Vogliamo fare in modo di avere Camerino più sicura e bella di prima. L’ordinanza ci consente di procedere più velocemente che con gli strumenti ordinari, sugli obiettivi che riteniamo strategici per rivitalizzazione della città». E’ successivamente intervenuto il consigliere comunale Luca Marassi che ha parlato dello stato attuale della ricostruzione, con 232 cantieri completati. In rappresentanza della Regione è intervenuto il consigliere regionale Gianluca Pasqui che ha affermato: «Da troppo tempo tutto era fermo, non c’erano norme per fare passi in avanti. Questa è una giornata di festa perché segna un varco tra il passato e il futuro, non c’era la spinta verso la ricostruzione che il commissario Legnini è riuscito a dare. In questa città abbiamo perso in un anno 300 residenti, negli altri comuni in sta accadendo la stessa cosa». Il prorettore di Unicam Graziano Leoni ha parlato degli effetti positivi dell’ordinanza speciale Unicam, che ha stanziato 40 milioni di euro per gli interventi prioritari affermando: «E’ uno strumento importante che nel nostro caso sta dando un forte impulso alla ricostruzione, la sensazione che si ha è quella di avere nelle nostre mani responsabilità e fiducia. Una cosa che avremmo voluto avere da tempo. Questa ordinanza alza l’asticella e riusciremo a recuperare strutture vitali per il futuro della città». Gianluca Loffredo, sub commissario straordinario, ha sottolineato il buon lavoro svolto dall’amministrazione comunale di Camerino: «Siamo partiti da un piano straordinario di ricostruzione ben impostato, che ha centrato le tematiche fondamentali, come quella sulla cantierizzazione, il nostro lavoro ne ha guadagnato ormai e siamo partiti. Sarà presente quotidianamente l’attività di monitoraggio».
E’ toccato poi al commissario straordinario Giovanni Legnini illustrare il provvedimento: «Questa è un’ordinanza che prefigura una strategia di cui componente straordinaria sono le due demolizioni, del tribunale e dell’ex scuola Betti, che aiuteranno i cittadini e le altre istituzioni ad eliminare qualche bruttura e ad avere gli spazi sufficienti per procedere alla ricostruzione. Si completa un passaggio in quattro parti; il primo è stato la decisa semplificazione per la ricostruzione privata per ridare le case alle persone, che sta funzionando. A questo si aggiunge il super bonus edilizio che permette ai cittadini di ricostruire in modo sicuro e senza sborsare soldi. La seconda gamba della ricostruzione sono le ordinanze per le chiese e per l’urbanistica, con i piani straordinari di ricostruzione. La terza gamba della ricostruzione è la velocizzazione nelle opere pubbliche con ordinanze speciali per la ricostruzione pubblica, che è ancora più complicata di quella privata».
Il commissario ha portato l’esempio della nuova scuola primaria di Camerino: «La scuola Betti che dopo quattro anni dall’ordinanza 14 ancora non vede il cantiere aperto, ci sono state varie vicissitudini, da ultimo è stata individuata una nuova impresa da parte del consorzio affidatario, di cui stiamo verificando i requisiti e mi auguro che in poche settimane possiamo consegnare i lavori. La quarta gamba della ricostruzione è l’ordinanza speciale, la numero 1 che porta il nome dell’università di Camerino, a quella per il Comune di Camerino seguiranno altri comuni maggiormente danneggiati, tra cui Pieve Torina, Ussita Castelsantangelo e Tolentino. Ora stiamo procedendo su un doppio binario, dalle scuole, ai paesi maggiormente distrutti. Adesso spetta a voi ricostruire e fare la vostra parte. Se qualcuno lamenta ritardi deve indicare le responsabilità». Piccolo siparietto fuoriprogramma quello di un cittadino che a fine conferenza, si è rivolto direttamente a Legnini, lamentando la mancata messa in sicurezza dopo quattro anni della sua abitazione di via Colseverino, che sarebbe stata tra le prime a dover essere abbattuta e che ora rientra tra quelle a demolizione controllata, inserite dall’attuale amministrazione comunale.
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