Via l’autocertificazione per dipendenti
e l’obbligo di misurare la febbre
Nuove linee guida per il commercio

RIPARTENZA - L'assessore regionale Carloni: «Le nuove disposizioni servono alla ripresa delle attività con modi di applicazione semplice delle norme anti Covid. Le abbiamo condivise con le associazioni di categoria, riguardano dai mercati ai centri commerciali, ai bar e ristoranti»

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di Federica Nardi

Nuove linee guida per il commercio nelle Marche in questa fase della pandemia. A illustrarle dopo l’approvazione in Giunta è Mirco Carloni, assessore regionale, che spiega il nuovo quadro punto per punto. Innanzitutto, dice Carloni, «Abbiamo semplificato i protocolli del maggio 2020 eliminando tutta la partita degli aspetti sanitari che creavano problemi anche interpretativi (solo richiami) e ci siamo attenuti a linee guida comportamentali fissando le regole precise cui devono attenersi i clienti, i consumatori, sia dei fornitori. Abbiamo stabilito le regole fisse di come comportarsi: abbiamo eliminato l’obbligatorietà delle guardie di sicurezza all’esterno delle grandi attività e dei centri commerciali ed abbiamo previsto la facoltà della misurazione della febbre e non l’obbligatorietà. Invece della guardia esterna le eventuali code che potranno formarsi all’esterno di ciascun punto vendita sono regolate attraverso apposita segnaletica a terra, garantendo la distanza interpersonale e utilizzo di strumenti informatici o automatizzati, in modo da garantire una distribuzione ottimale dei flussi in entrata e in uscita».

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Mirco Carloni insieme al governatore Francesco Acquaroli

Sono state poi eliminati tre obblighi: quello dell’autocertificazione dei dipendenti per venire a lavorare, l’obbligo delle imprese e delle associazioni a prevedere campagne pubblicitarie per informare sul Covid e non è più obbligatorio avere un coordinatore anticovid e tutta la parte della sorveglianza sanitaria che è di competenza dell’Asur. Gli accessi, prosegue Carloni, sono «regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità: attraverso ampliamenti delle fasce orarie, per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori; per locali di dimensioni superiori a quaranta metri quadrati l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita». Sarà previsto un «conteggio dei flussi in entrata e in uscita garantendo il rispetto della soglia massima “autorizzata”; allo stesso modo andranno monitorati gli accessi alle superfici alimentari e, più in generale, agli esercizi commerciali presenti». Previsto infine il «divieto ai clienti di consumare alimenti e bevande in forma itinerante nelle aree comuni del centro commerciale al di fuori degli spazi destinati alle attività di ristorazione o somministrazione».

Carloni spiega che «le nuove disposizioni, condivise con le associazioni di categoria del territorio, riguardano il settore del Commercio su aree pubbliche (Fiere, Mercati e affini); commercio con sede fissa (negozi di prossimità, centri commerciali e vendita all’ingrosso); attività di Somministrazione di alimenti e bevande (bar, ristoranti, catering, stabilimenti balneari, locali notturni, circoli, sale da ballo, impianti sportivi, mense, spacci e affini); Servizi alla persona (acconciatori, barbieri, estetisti, tatuatori e piercing); piscine Termali e centri benessere. Le nuove norme – chiarisce Carloni – servono per garantire la ripresa delle attività commerciali con una modalità di applicazione semplice delle norme di contenimento dell’emergenza Covid-19 all’interno del quadro dettato dai provvedimenti emanati dal Governo e dalla Conferenza delle Regioni».

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