di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
Il maltempo ci ha messo lo zampino e ha smorzato gli entusiasmi dei ristoratori ripartiti dopo il lungo periodo di inattività. La giornata di ieri aveva fatto ben sperare e c’era la voglia e l’entusiasmo di rimettere mano a menù e fornelli, tavoli all’aperto, dehors e estate imminente. Ma la giornata umida di oggi ha prefigurato quello che è il vero spauracchio previsto dal nuovo decreto che consente la possibilità di somministrare cibo e bevande solo all’aperto.
Domenico Magliola di Madrèpora
E così i ristoratori si sono riorganizzati, facendo investimenti per tende e coperture e c’è anche chi ha ricavato in un corridoio solitamente utilizzato come deposito per un ristorantino all’aperto. E nonostante le difficoltà Civitanova continua ad essere città in cui investire: in questa fase di chiusura delle attività non si sono fermati i lavori e molti nuovi locali stanno nascendo con proposte gastronomiche particolari. E’ il caso del primo oyster bar della regione, Madrepora, in via Lido. Già durante la zona rossa avevano iniziato ad effettuare l’asporto dal momento che l’apertura era prevista a marzo, proprio nei giorni in cui le Marche andavano verso ulteriori restrizioni. «Il progetto di questo tipo di locale lo avevamo da un po’ di tempo – spiega Domenico Magliola gestore e socio di Madrèpora – è un nuovo format di locale dove le ostriche di varie provenienze la fanno da padrone assieme a crudi e affini come alcuni affumicati svedesi e caviale. Avevamo in programma di inaugurare lo scorso anno, poi la pandemia di mezzo ha ritardato tutto. Ora crediamo che sia il momento migliore. Abbiamo scelto Civitanova perché è la cittadina clou per la movida e c’è una grande attenzione da parte dell’amministrazione comunale ai commercianti e al commercio. Le aperture spezzettate sicuramente sono dannose, ma crediamo che questo fosse il momento migliore per ripartire. Abbiamo allestito una sistemazione esterna con 16 posti. Speriamo nel fine settimana, oggi stiamo impostando il lavoro per il week end».
Massimo Garofoli – Mescola
Si studia un nuovo menù e ha approfittato di questo periodo per innovare e sperimentare lo chef Massimo Garofoli di Mescola. Assieme alla sorella Ilenia gestiscono il ristorante di piazzetta Conchiglia: «Questa riapertura è come giocare al Monopoli – afferma – imprevisti e probabilità, ma è comunque sempre meglio che rimanere chiusi. Certo è che rimane un grande punto interrogativo. Il cliente chiaramente mette in conto che se piove sarà costretto a disdire la prenotazione, ma rimane il dubbio di cosa succederà se il maltempo arriva proprio mentre si sta pranzando». I primi clienti sono arrivati invece da Mandì in vicolo Venere: il locale aveva fatto lo scorso anno un investimento e prendendo in locazione anche un locale adiacente e ora invece la possibilità di pranzare e cenare si limita all’esterno: «Va bene tutto – sorridono rassegnate Ketty Iommi e Serena Boccaccini – abbiamo anche installato una nuova tenda all’esterno così da poter mangiare su entrambi i lati. E poi speriamo che valga come per le spose il motto “inizio bagnato inizio fortunato”. Intanto abbiamo aperto, anche per questa sera abbiamo qualche prenotazione per aperitivo e cena. Certo se la giornata fosse stata un po’ più calda era meglio, ma anche per il primo maggio stanno arrivando prenotazioni per cui va bene così».
Enrico Cosentino – Millelire
E se non bastavano coprifuoco, pioggia e tavoli all’aperto questa mattina Enrico Cosentino, titolare della tigelleria Millelire di via Pola si è ritrovato anche un cantiere per il rifacimento dell’asfalto lungo la via: «Non ne sapevo nulla, ma per fortuna pare che domani sarà terminato -sottolinea Cosentino – per cui tutto sommato dai va bene. Noi col delivery abbiamo lavorato bene, ma questa apertura è una boccata di ossigeno enorme. Abbiamo il dehor e con l’apertura sui tre lati e la tettoia stiamo abbastanza tranquilli. Oggi abbiamo già avuto prenotazioni, qualcuno chiaramente ha disdetto per la pioggia, ma l’importante è aprire». E i primi clienti sono tornati anche Da Enzo, storico ristorante in via Fiume che proprio il maggio festeggerà il traguardo di 50 anni di attività: «Oggi abbiamo riaperto il giardino – spiega con un vassoio fumante di tagliatelle agli scogli in mano Enzo Paolucci – chiaramente invece la sera al momento in settimana apriamo solo su prenotazione. Speriamo di non ritrovarci in zona arancio, perché ormai è un anno che noi ristoratori triboliamo. Abbiamo fatto un po’ di asporto, però sono due anni che perdiamo la Pasqua, molte comunioni sono saltate, però per fortuna abbiamo una clientela affezionata. Per il 1 maggio ci sono già delle prenotazioni, domenica poi abbiamo una comunione e per gestire gli invitati li disponiamo su più tavoli separati. Per ora all’aperto teniamo i funghi riscaldanti perché oggi ancora è umido. Proviamo a ripartire così, siamo un locale storico e ormai da 3 generazioni lavoriamo qui, mio padre era un pescatore, ha venduto la barca e da 50 anni siamo qui».
Viviana Valeri, Ketty Iommi e Serena Boccaccini di Mandì
E anche chi lo spazio all’aperto non ce l’ha alla fine se lo inventa: è una soluzione ingegnosa quella trovata dai gestori della Trattoria Lo Monte, altro storico ristorante di pesce al confine nord di Fontespina, a IV marine. Qui un corridoio utilizzato come deposito all’aperto per i fornitori è stato trasformato in un intimo dehor con 10 tavoli all’aperto: «Da un po’ con la nuova generazione spingevamo per ricavare uno spazio all’aperto – racconta Silvia Acquaroli – siamo l’unico ristorante del quartiere, non siamo in centro, ma la nostra trattoria è storica e tanti clienti ci chiamavano per sapere quando avremmo riaperto e così ci siamo inventati questa soluzione. E’ un piccolo spazio, ma confortevole e carino e speriamo così di soddisfare le richieste di quanti vorranno tornare a trovarci. Lavoriamo a pranzo su doppi turni e per ora andiamo avanti così». Ma non solo ristoranti: da oggi si rialza il sipario anche di teatri e cinema. A Civitanova l’azienda TdC ha programmato una serie di proiezioni a partire da giovedì e per tutto il mese di maggio al cinema Cecchetti: si comincia col vincitore del premio Oscar Nomadland per poi proseguire a maggio con Corpus Christi, Minari e Il cattivo poeta. Proiezione unica alle 19.30.
Enzo Paolucci – Ristorante Da Enzo
Trattoria Lo Monte
Più che zona gialla è una via di mezzo tra arancione- giallo!
Tutto x non darvi i Ristori.
Non c'è nulla di più umiliante per un lavoratore che tenta di lavorare
Ma come? Ma eravamo tutti felici per queste riaperture! Quando dicevo che se aspettare 2 settimane in più (dopo 7 mesi di chiusura) sarebbe stato meglio se significava riaperture più ampie, sia fuori che dentro, senza coprifuoco, ecc... Me ne hanno dette di tutti i colori! Bisognava aprire subito e ad ogni costo, l'unica cosa che contava era aprire. Ristori, normative, posti al chiuso, tutto passato in secondo piano con i "non rompere i c******i basta che ce fanno aprí"... E mo ce lamentiamo? Ma io sò miope, Porto gli occhiali, che vorrò mai capí?
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