Pierpaolo Borroni
«Anche il sindaco Catena si allinea alla disinvolta e pretestuosa linea del Pd regionale che veramente sta facendo di tutto per dissimulare le proprie evidenti responsabilità sotto gli occhi di tutti». Inizia così la replica di Ludovico Giaconi, consigliere comunale di Montecassiano e di Pierpaolo Borroni, consigliere regionale entrambi di FdI, a Leonardo Catena che ha accusato il governatore Francesco Acquaroli di essersi contraddetto nei fatti rispetto alle passate posizioni contrarie al Covid hospital di Civitanova. Catena aveva anche detto che l’attuale gestione sanitaria sta delegando la situazione alla sanità privata.
«Sa il sindaco che il Piano sanitario pandemico è quello che il suo Pd aveva predisposto? – dicono Giaconi e Borroni -. Sa che la Regione Marche da appena 4 mesi ha una nuova maggioranza che si è trovata a gestire in piena pandemia una situazione a dir poco disastrosa lasciata dall’allora Governatore Ceriscioli? Poteva la maggioranza di centro destra, neo eletta, cambiare il Piano pandemico a novembre o dicembre in piena seconda ondata? Ovvio che la risposta è no. Sarebbe stato come se si cambiasse l’allenatore a metà campionato con il risultato che i giocatori non avrebbero più avuto idea chiara di come giocare. Il sindaco Catena dimostra di essere almeno disinformato e di non conoscere la realtà di quanto accaduto per la realizzazione della Fiera Covid di Civitanova. Fdi non era contro la realizzazione della Fiera Covid ma come la fiera covid è stata realizzata spendendo 12 milioni di euro per la realizzazione di una struttura sanitaria provvisoria: almeno 2-3 milioni spesi per le strutture fisse, che saranno smantellate, sono stati sprecati. Fdi proponeva che a maggio 2020 fossero spesi quei soldi per la finitura di 2 piani grezzi esistenti da molti anni dell’ospedale di Civitanova. Questa cosa che avrebbe reso molto più logica la spesa di tutti quei soldi. Chi governava la Regione Marche rispose a maggio 2020 che non c’era tempo e bisognava correre per poi non fare nulla di concreto da giugno a settembre al fine di preparare la struttura sanitaria alla seconda ondata in arrivo – proseguono i due -. L’unica cosa a cui si dedicarono fu la loro campagna elettorale. La verità che il sindaco Catena sa bene, ma deve dissimulare, è solo una: la gestione sanitaria degli ultimi 20 anni (soprattutto degli ultimi 5) del Pd è stata disastrosa, caratterizzata dal taglio in tutte le Marche di centinaia di posti letto, soprattutto di Terapie Intensive che oggi avrebbero avuto un ruolo importantissimo in questa crisi pandemica.
Ludovico Giaconi
Il dato che deve far riflettere di più, secondo Borroni e Giaconi, è «l’applicazione del decreto Balduzzi in due regioni confinanti allora dello stesso colore politico: l’Emilia Romagna e le Marche. Noi abbiamo la percentuale di posti letto occupati da malati Covid in area medica di oltre il 10% in più rispetto all’Emilia Romagna dove si contano 79 degenti ogni 100.000 abitanti negli ultimi 30 giorni mentre nella Marche sono 52 i degenti ogni 100.000 abitanti. Questo significa che in Emilia Romagna hanno posti letto disponibili che, nonostante le Legge Balduzzi sia uguale per tutte le Regioni, qui nelle Marche è stata applicata demolendo la sanità pubblica. Catena accusa Acquaroli di agevolare la sanità privata e questa cosa ci fa solamente sorridere. Con i fatti stiamo già smentendo questa bugia. Innanzitutto con la già votata cancellazione dell’ospedale unico dell’Area vasta 3 per sostituirlo con il concetto di ospedale “diffuso”, l’ossatura della sanità pubblica sarà rafforzata. Partendo da Camerino che dovrà avere una specializzazione che rafforzi l’ospedale, passando per San Severino e Cingoli che saranno salvaguardati, arrivando a Macerata che ha bisogno di una nuova struttura che sia consona al suo entroterra per arrivare a Civitanova dove l’ospedale sarà finalmente finito con i suoi 2 piani grezzi e non finiti da 10 anni. Non pensa il sindaco che avere un ospedale unico avrebbe agevolato la sanità privata (già convenzionata) ad esempio sulla costa dove sarebbero rimasti solo Pronto soccorsi di primo livello? Visto quanto sopra, invitiamo Catena a lavorare di più e meglio per il proprio territorio, visto che non ha messo in atto nessun aiuto concreto alle attività commerciali di Montecassiano a differenza di altri comuni e di lasciar perdere a questi inutili attacchi politici fatti con l’unico scopo di mettersi in risalto in un periodo dove bisognerebbe lavorare tutti in un’unica direzione per il superamento di questa disastrosa pandemia».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati