di Laura Boccanera
Sei pazienti aggrediti da una sovra infezione di Acinetobacter al Covid hospital di Civitanova. Due si stanno negativizzando, altri due sono ancora positivi ma stanno reagendo alle cure, e gli ultimi due sono deceduti ma a causa della compromissione polmonare provocata dal Covid e non per l’infezione batterica. La direttrice dell’Area vasta 3 Daniela Corsi fa chiarezza sulla situazione all’interno dell’ospedale Covid e rassicura: «non è un batterio sconosciuto, è molto frequente in qualsiasi terapia intensiva in tutta Italia e i pazienti stanno reagendo».
La notizia è trapelata solo oggi, ma già da una settimana il personale del Covid hospital di Civitanova, “l’astronave” realizzata da Guido Bertolaso, è al lavoro per seguire i protocolli ulteriori dovuti a questa nuova interferenza che si pone fra il paziente e la cura. Il nome è Acinetobacter ed è un coccobacillo presente in ambito sanitario, specie nelle terapie intensive che si diffonde per via aerea e ambientale. Può trovarsi depositato in indumenti, in oggetti e passare di paziente in paziente. Come sia entrato all’interno del Covid hospital che è una struttura d’avanguardia, a pressione negativa è al vaglio della ricostruzione da parte del personale, al momento ci sono sospetti, ma nessuna certezza. «Quello che posso dire è che non si tratta di qualcosa di nuovo o sconosciuto – ha affermato la direttrice dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi – chiunque sta in terapia intensiva sa che succede ovunque. Qui abbiamo pazienti immunodepressi perché sotto cortisone e questa sovra infenzione da Acinetobacter ha riguardato non pazienti in via di guarigione da Covid, ma soggetti già molto compromessi a causa del Coronavirus. I due decessi che abbiamo avuto qui avrebbero avuto un esito infausto indipendentemente dal batterio. Nel primo caso abbiamo avuto una paziente che prima era negativa e dopo un trasferimento e rientro si è positivizzata in modo leggero all’Acinetobacter, nell’altro caso il paziente aveva una polmonite bilaterale ed embolia ed è deceduto il 21 gennaio. Purtroppo erano prognosi infauste sulle quali si è innestato anche il batterio».
La scoperta della presenza del batterio è avvenuta dopo il decesso della prima paziente. Dopo la sua morte in ospedale sono arrivate alcune analisi che erano state fatte in precedenza e di cui si attendeva l’esito ed è emersa così la sua positività. Da lì è partita la campagna di tamponi su tutti i 14 ospiti della struttura e sono stati ravvisati altri 5 pazienti, tra cui l’uomo che è poi deceduto il 21 gennaio. Attualmente nella terapia intensiva del Covid Hospital ci sono 14 persone, (4 di loro erano risultate positive al batterio, due di queste si stanno negativizzando). Per tutti e 4 era scattato un ulteriore protocollo di isolamento: «quando abbiamo trovato i primi due positivi abbiamo messo in piedi il protocollo e spostato i 4 positivi in un box di isolamento del modulo 4 e abbiamo anche separato il personale che si trova a contatto con loro. Abbiamo effettuato test e tamponi anche sugli oggetti di uso, dalle tastiere del pc alle attrezzatture. La buona notizia – continua la Corsi – è che i pazienti sono in miglioramento per il batterio e stanno rispondendo alla terapia con Colimicina. Si sta facendo molto rumore su questa vicenda, ma tutte le grandi rianimazioni prima o poi devono fare i conti con l’Acinetobacter. Questo è un batterio che circola nel sangue, diagnosticabile o con emocoltura o con bronco lavaggio polmonare». Al momento l’infezione non è estesa alla terapia semintensiva e i casi presenti sono solo questi 4: «il protocollo prosegue – conclude la Corsi – continuiamo a monitorare tutti i pazienti con analisi due volte alla settimana per la verifica su possibili infezioni, non solo da Acinetobacter e la situazione è sotto controllo».
Può capitare in molti reparti suppongo, molte volte sono dei batteri nelle feci o infezioni facilmente curabili
Direi che i commenti su questi argomenti dovrebbero essere lasciati solo ai medici. Basta con il laureati su Wikipedia e Google. Ottima la risposta della collega Corsi. Ma tanto lo so. Adesso tutti diventeranno anestesisti rianimatori e tranceranno giudizi clinici. E a questi io offrirei gratis un giro in terapia intensiva. Così forse..molto molto forse..capiranno l impegno.. l umanità..le difficoltà terapeutiche.. che incontrano i colleghi che ci si dannano l anima.
Proietti Pannunzi Mauro carissimo Mauro apprezzo sempre le tue osservazioni ed il tuo grandissimo impegno nella sanità e nel privato. Sei una persona meravigliosa che, dopo aver assolto i tuoi impegni di medico, hai occupato ed occupi il tuo tempo "libero" per dirigere la CROCE Verde di Macerata. Gente come te ha tutto il diritto di parlare di Sanità, non le pecore (non posso dire leoni) da tastiera che blaterano per sentito dire.
Giuseppe Marcolini grazie. Ma il mio impegno è inferiore a quello di tanti altri colleghi. Io cerco solo di fare del mio meglio.
Proietti Pannunzi Mauro e lo fai in maniera meravigliosa
Considerando che questo batterio gram negativo ha un tasso di mortalità fino al 54 per infezione polmonare....dire che sono deceduti per Covid non è proprio esatto. Diciamo che non dovevano prenderlo.
Jessica Vitturini x curiosità che lavoro fai ?????
Jessica Vitturini già. .
Mariella Luci in Italia fino al 2019 abbiamo avuto una media di pochissimo sotto ai 50000 morti l'anno per infezioni ospedaliere. Le gram negative sono le peggiori. Basta questo per meditare...
Maurizio Iacoponi per curiosità che domanda è?
Mio papà purtroppo non ce l'ha fatta, nel 2018, per colpa di questo maledetto batterio, multiresistente all'antibiotico...grazie per questa precisazione in merito
Mariella Luci un mio parente ha preso un batterio in un ospedale marchigiano . Il vicino di letto è morto per il batterio, il mio parente si è salvato grazie ad una cura particolare eseguita all'ospedale di Padova,se fosse rimasto quaggiù non si sarebbe salvato. Mi dispiace ma è così. In un covid hospital dove in teoria tutto dovrebbe essere ancora più sotto controllo non dovrebbe accadere, penso.
Queste sono informazioni per cui vanno lette! E non sparare opinioni a dx e sx così tanto per scrivere....
La cosa peggiore di questa pandemia è che bisogna trovare un colpevole per ogni cosa accada, in realtà in queste situazioni di "emergenza" é molto facile che le cose sfuggano di mano, ci vuole la buona volontà di tutti e comunque dobbiamo essere sempre grati verso il personale sanitario che in prima persona affronta e a volte subisce questi problemi... Condoglianze alle famiglie colpite da questi terribili lutti...
Tony Cenci di infezioni ospedaliere muoiono 50mila pazienti lanno, con o senza pandemia, mi sembra che le cose è già da un po che sfuggono di mano
Quelli che criticano non hanno la più pallida idea di quanto lavoro c'è dietro un paziente di terapia intensiva Ci sono professionisti seri,competenti e umani
Ma sapete almeno di che batterio si tratta ? Ma vergognatevi voi a giudicare senza sapere neanche di che si tratta ,negli immunodepressi succede spesso , succede anche a chi fa per lungo tempo uso di farmaci , è multiresistente all antibiotico ma non ci si muore ,si cura e nei pazienti ospedalizzati succede spesso , non create casi di stato , sicuramente ci sara pure il clostridium altro batterio degli ospedalizzati che prende l intestino ma sempre che si cura !!! Dobbiamo sempre parlare a sproposito di cose che non si conoscono solo perché dobbiamo trovare un colpevole
Pure....
Piove sul bagnato
Povere persone
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