Il comizio di David Miliozzi in piazza della Libertà
di Federica Nardi
Un capannello in piazza della Libertà, i passanti curiosi e una voce che si leva da sotto le logge. È questa l’immagine della campagna elettorale di David Miliozzi, che con l’incontro di oggi pomeriggio (nella stessa location dove ha lanciato la candidatura alle primarie di centrosinistra con l’associazione “Macerata insieme”) ribadisce di voler essere il candidato “della strada”, in alternativa agli uomini e donne “di palazzo”. Per questo, spiega, a una settimana dal voto ha scelto la piazza invece che le quattro mura.
Un’antitesi diretta con gli altri e una rivendicazione di indipendenza dall’amministrazione uscente. «Loro hanno i carri armati, noi non abbiamo nemmeno il megafono – arringa Miliozzi, tra sostenitori e passanti curiosi, puntando implicitamente il dito contro il Pd -. La politica, a tutti i livelli, sta tradendo. I cittadini hanno voglia di dire la loro. Qualsiasi cittadino ha voglia di contribuire alla comunità lo faccia. Uno dei grandi problemi della politica è la frammentazione, come quando abbiamo perduto l’opportunità enorme di avere qui la sede della Soprintendenza. Ricordiamoci dove siamo. Macerata è l’unica città delle Marche che ha sia l’Università che l’Accademia di belle arti, la biblioteca statale, una delle dieci città in Italia che ha l’istituto Confucio. È la città di Dante Ferretti. Ora c’è stato Sanremo con Beatrice Antolini, altra maceratese. Dobbiamo ripartire dalla nostra identità e soprattutto uniti. Se ci dividiamo per i soliti giochi non andiamo da nessuna parte. Purtroppo la politica non è stata in grado di unire». Il programma di Miliozzi parte, letteralmente, dall’a, b, c tradotti in accessibilità, benessere e crescita. «Un capoluogo ha il dovere di essere accessibile – dice Miliozzi -, anche dal punto delle scelte politiche. La politica deve ascoltare e farci sentire protagonisti». Un passaggio anche sulla sicurezza: «Macerata ha avuto episodi gravissimi e sconvolgenti, compreso il terremoto. Io sono un insegnante è un padre è ovvio che la sicurezza personale è fondamentale ma parliamo di sicurezza in senso ampio e quindi ad esempio anche la sicurezza stradale e anche quella sismica. Non è possibile ricominciare sempre con l’emergenza ogni volta che c’è un terremoto. Ci sono 324 famiglie sfollate a Macerata. Quando parliamo di sicurezza prima di pensare al ladro che entra in casa pensiamo a chi non c’è l’ha nemmeno una casa».
La riconquista della piazza passa per Miliozzi soprattutto dalla convivialità. Non a caso oggi c’era Laura Copparoni, organizzatrice del festival per l’infanzia Scarabò che ha portato giochi per bambine e bambine. Tavolino con merenda dolce e salata e poi un angolo dedicato a Silvio Craia, supporter di Miliozzi che ha incantato i presenti realizzando alcuni disegni di Macerata in diretta. Presente anche Massimiliano Bianchini, presidente Arci e regista della candidatura che è passata dall’esperienza del gruppo consiliare Pensare Macerata. L’invito finale del candidato è quello in ogni caso di partecipare alle primarie del 16 febbraio con il proprio voto. Il prossimo appuntamento di Miliozzi sarà il 12 febbraio alle 18 nella sala conferenze del Verde Caffè, sul tema “Crescita e inclusione digitale”. L’obiettivo infatti, spiega Miliozzi, è «creare un assessorato all’Università e alla crescita, convinti che la nostra città debba valorizzare il suo rapporto con gli enti e le istituzioni del territorio partendo proprio dall’ateneo». Ci saranno gli interventi dei docenti Marco Baldi e Emanuele Frontoni dell’Univpm e di Simone Calzolaio dell’Unimc.
David Miliozzi e Massimiliano Bianchini insieme a Silvio Craia
Massimiliano Bianchini
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Sempre senza dimenticare il centro studi storico internazionale su Carlo Magno e Aquisgrana.
Saranno tutti uniti, ma a meno di 4 gruppi a sinistra non si scende. La (vera) unione la stabiliranno gli elettori. D’altronde gli stessi fisici, che non sono banali politici, non sono ancora riusciti ad unificare le 4 forze della natura: gravitazionale, nucleare, elettromagnetica forte, elettromagnetica debole.
Sicuramente David Miliozzi è il candidato più lontano, nell’ambito del centrosinistra, dal carancinismo e dai suoi potenziali continuatori.
Non sanno quello che inventarsi questi sinistroidi, ecco xche’ sono molto spezzettati e hanno rovinato completamente la nostra citta’.
Non voglio giudicare, in quanto conosco e sono amico di qualcuno che era presente. Però, pur con le migliori intenzioni, rimanendo attaccati alla balena bianco, rossa e verde del PD, faranno ben poco di ciò che promettono. Continueranno a sostenere i traditori della classe operaia e dei lavoratori e della povera gente? Comunque, tentare non nuoce.
Sento invece la mancanza a Macerata delle Sardine “sazie e disperate”, che vageggiano una nuova lotta di liberazione dal fascismo (dal nazismo, dal boscevismo, dal titoismo, dal maoismo), quando dovrebbero liberarci dai nuovi ladroni di Stato, con cui invece – da ciò che dicono – vanno a braccetto.