di Laura Boccanera
Dieci punti programmatici per portare avanti le istanze dei moderati cattolici: «Dirsi di centro è bello, vuol dire moderato, equilibrio, dialogo, mostriamo la nostra identità, il centro non è uno spazio geografico per vandali».
Loretta Bravi, assessore regionale di Presenza popolare, rilancia da Civitanova l’orgoglio centrista radunando i suoi in vista di Marche 2020. L’ennesima formazione di centro in regione, dopo Udc, Cdu e Popolari, che ancora non ha deciso con chi schierarsi. Da una parte il centrosinistra con il grande nodo Ceriscioli, dall’altra un centrodestra in attesa della proposta da Fratelli D’Italia (Guido Castelli o Francesco Aquaroli?). «Mi chiedono dove ci schieriamo – ha detto ai suoi raccolti all’hotel Cosmopolitan e provenienti da tutta la regione – ma prima di una collocazione ripartiamo dai programmi con la consapevolezza che dirsi di centro è un orgoglio, non dobbiamo essere i garzoni di nessuno e posso assicurare che nella giunta di cui faccio parte non abbiamo un ruolo di corollario, ma siamo comprimari. Non siamo cattolici oscurantisti, siamo una forza moderata, con una visione impegnata e seria». E’ l’assessore regionale che stila la lista dei 10 punti programmatici: al centro lavoro, scuola con un modello di educazione e formazione che sia «svecchiato, lanciamo i licei artigianali, abbiamo visto in Lombardia come fanno» e un modello di apprendistato “duale” che guarda alla Germania. E poi la sanità. «E’ un tema per noi complesso, non devono esistere cittadini di serie A e di serie B», ha sottolineato la Bravi. Quindi infrastrutture, ambiente e turismo che non sia mordi e fuggi. Infine grande spazio al volontariato. Nel corso della mattinata di riunione di Presenza popolare sono intervenuti anche alcuni referenti locali. Per l’area ascolana Daniele Tonelli: «Questo sostantivo, “presenza” io lo sento completamente. Oggi viviamo una situazione politica di guerra, tutto viene distrutto e rinnegato. Noi non abbiamo bisogno di certezze che ci vengono dall’esterno. Rivendichiamo i nostri valori e la nostra storia e coscienza. E’ inutile tenere un crocifisso in mano se non si conosce il sacrificio – ha concluso – Noi non dobbiamo fingere, i nostri valori e la nostra storia vengono messi in campo ogni giorno, li professiamo senza finzione».
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Immagino che i moderati cattolici siano quelli del PD e che i cattolici moderati siano quelli della Lega.