di Federica Nardi
I 1900 metri cubi in più della palazzina C del progetto Nuova Via Trento fatti rientrare con un colpo di maggioranza in Consiglio nel Piano casa regionale. Ecco la ricetta dell’amministrazione, votata oggi da 17 consiglieri (la minoranza è uscita dall’aula) che, a detta del sindaco Romano Carancini e dell’assessora Paola Casoni «risolvono il vulnus del lodo arbitrale». Tradotto: risparmierà alle casse comunali i 2 milioni e passa di euro a cui è stato condannato l’Ente.
La delibera era stata rimandata due settimane fa, nell’attesa di una risposta da Nuova Via Trento che però non è ancora arrivata. «Aveva chiesto tempo per una soluzione bonaria – spiega Casoni -. Questa delibera intanto tutela l’amministrazione». Perché il problema, spiega l’assessora all’Urbanistica, «non è tanto la mancata realizzazione della bretella quanto il mancato interramento della volumetria in questione. C’era una discrepanza tra il permesso di costruire e il piano di recupero. E sulla base di questo è stato riconosciuto il risarcimento di oltre 2 milioni. Nel lodo si spiegava che si sarebbe potuta risolvere “qualora avvengano variazioni amministrative per rendere la palazzina commercializzabile”».
Perché il Piano casa non è stato contemplato prima? «Perché nel 2009 il Consiglio comunale aveva votato una delibera per limitarne l’applicazione anche nel caso dei piani attuativi, come nel caso di Nuova Via Trento – prosegue Casoni -, per questo aggiungiamo una postilla a quella delibera che riguarderà non il 20% del Piano casa ma solo i metri cubi da sanare, che sono una percentuale molto minore». Una soluzione, aggiunge Casoni, «che opera a prescindere dai risultati del lodo».
Ma è proprio sul lodo che si accendono le scintille in Consiglio. I consiglieri di minoranza infatti (e in parte ha dato loro ragione dal Pd anche Paolo Micozzi), hanno lamentato l’assenza del documento dalla delibera per cui hanno scelto di uscire dall’aula durante la votazione (Casoni in risposta ha spiegato che essendo il lodo ancora non eseguibile «non era il caso di allegarlo»). «O la delibera è indipendente dalla transazione o non lo è, altrimenti perché l’abbiamo rimandata? – chiede Andrea Marchiori (Lega) – C’è qualcosa che non ci torna. Un atteggiamento del Pd che vuole tenere nascosto qualcosa che evidentemente scotta». Idem Andrea Boccia del M5s: «Abbiamo chiesto il lodo, anche con gli omissis, ma non ci è arrivato niente». Anna Menghi dell’omonimo comitato esprime anche un dubbio: «Non credo che basti questa delibera a risolvere la situazione. Voi del centrosinistra siete stati capaci di impedire al privato di realizzare quello che doveva e di farvi condannare. Ci vuole incapacità politica, amministrativa e tecnica».
Romano Carancini ha preso di mira nella replica Marchiori: «La Lega fa campagna elettorale su Nuova Via Trento a danno dei maceratesi. Se volevate il lodo potevate fare un accesso agli atti. Perché Marchiori esce durante il voto? Potrebbe avere una relazione con il privato. Quell’immobile, regolarizzato, può essere aggredito dai creditori. E c’è una conseguenza Marchiori. Tu sfrutti questa occasione per farti i fatti tuoi e forse di altri. Non hai coraggio, non saresti un buon sindaco». Frecciate anche sul recente ingresso in Lega: «Dai retta a Romano che ti vuole bene, non ti si addice quella “maglietta”». Carancini ha lanciato anche altre domande senza risposta (criticato per questo da Micozzi): «Perché Nvt aspetta il 2018 per fare causa? Guardate cosa succede a Nvt e magari qualche risposta la trovate». Per Maurizio Del Gobbo, capogruppo Pd, «non solo risparmiamo soldi pubblici ma diamo spazio alla possibilità di riqualificare l’area, magari con un accordo tra il privato e l’amministrazione». Roberto Cherubini ha insistito sul punto che ha scontentato la minoranza: «Se facciamo l’accesso agli atti i documenti ce li danno il 30esimo giorno. Per cui non avremmo fatto in tempo per la discussione. Sulle delibere i documenti per decidere vanno allegati».
Votata la delibera, è stata anticipata la discussione sull’ordine del giorno per esprimere solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre e avviare il percorso consiliare per il conferimento della cittadinanza onoraria. Un’anticipazione chiesta da Lina Caraceni (Macerata Bene comune) dato che domani il sindaco sarà a Milano insieme ad altri 600 sindaci a sostegno proprio di Segre.
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Chiamasi gioco delle tre carte, una cosa veramente indecorosa, che umilia i consiglieri di maggioranza, specialmente quelli che hanno dichiarato in lungo e in largo che in Consiglio avrebbero usato la loro testa.
…mah, in un certo senso, probabilmente, ha pure ragione; infatti, per fare il Sindaco come l’ha fatto lui, ci vuole proprio un gran coraggio!! gv
Gli ultimi fuochi del nostro ……… sindaco che ha governato malissimo la citta’ che la ridotta sull’astrico.
A Macerata non avete la minoranza sfilacciata almeno negli ultimi sette giorni. A Civitanova pur di far passare una variante in cui addirittura si era spaccata la maggioranza, per far passarla non si sono presentati i piddì Franco, Silenzi e Rosati e facendo venire improvvisamente in consiglio , vista la parità, la trafelata Monia Rossi e con quel punto la maggioranza ha riportato quello che voleva e che per il futuro fa loro ben sperare. Non avere una minoranza compatta ti permette di decidere anticipatamente il risultato allontanando lo spettro di un miserevole disaccordo. Qualcuno non ha ancora capito che il politico ,anche poco rappresentativo in quanto generalmente svolge la funzione di ” numero ” dà la sua ultima parola contemporaneamente all’atto di votare che avviene contemporaneamente al metodo usato, per uno schiacciamento…voluto,un’alzata di mano o l’accensione di una candela elettrica per le votazioni natalizie. Quello che si pensa un attimo prima non è assolutamente detto che nel nanosecondo antecedente la sacrale manualità del gesto del voto sia la decisione precedentemente presa. Voi a Macerata siete stati sempre maestri in politica, abituati a tradimenti di ogni tipo , giochi che per un verso e basta facevano gli interessi di chi comandava, repentini cambiamenti non d’umore, quelli li abbiamo tutti, ma di casacca passando da un partito al’altro, da una lista civica ad un movimento, da una schietta opposizione alla più bieca sottomissione e… ehm, chiedo scusa, sto parlando di Civitanova, comunque quello che avevo detto prima s’era capito se non viene messo ai voti. Canzone del giorno: Ingenuità, è un elemento imprescindibile per la tua felicità la la la la la la, la!
Ai terremotati sono state fatte le pulci nelle loro pratiche edilizie, rilevando e sanzionando pesantemente ogni minima difformità anche per lo spostamento di un divisorio interno alle cantine. Un clamoroso abuso di 1900 mc., magari indotto dagli arroganti capricci di un Sindaco che si autodefinisce coraggioso, ma che è stato messo con le spalle al muro da chi ha avuto la forza di reagire facendo giustizia, viene sanato d’ufficio senza alcuno scrupolo nell’abusare ripetutamente della sua maggioranza.
La domanda è il sindaco può abusare(termine edilizio), il cittadino?
Ma sarebbe il caso che la procura indagasse su tutta la storia e le vicende di oltre 20 anni, se ci sono illeciti, inadempienze, ecc.?