Le palazzine di via Trento
«Le somme dovute alla Nuova Via Trento per effetto del lodo arbitrale del 24 luglio scorso, fino alla concorrenza di 3 milioni di euro circa, sono state pignorate da un creditore della società al Comune». E’ quanto si legge in una nota dell’amministrazione guidata dal sindaco Romano Carancini in merito alla questione della riqualificazione di Via Trento e del conseguente lodo arbitrale che ha condannato il Comune ad un maxi risarcimento da 2,8 milioni, al netto degli interessi.
Nel nuovo capitolo dell’annosa vicenda ha fatto ingresso quindi un creditore della società di cui azionista di riferimento è l’imprenditore Domenico Intermesoli, in particolare Ubi Banca. Come aveva spiegato proprio il primo cittadino, infatti, la Nvt ha un’esposizione debitoria con le banche di circa 8,5 milioni di euro. Per questo l’istituto di credito per rientrare di parte della somma ha notificato al Comune il pignoramento dei soldi che l’ente dovrebbe dare alla Nvt. Il punto è che il Comune al momento non intende sborsare un euro per diversi motivi, seppur – come aveva specificato l’assessore al Bilancio Marco Caldarelli – quei soldi sarebbero già stati accantonati nel fondo rischi e quindi il risarcimento non rappresenterebbe un problema per il bilancio. «In merito alla vicenda è utile ricordare – sottolinea infatti l’amministrazione – che il lodo stesso sarà oggetto di impugnazione nei termini stabiliti dalla legge, oltre che del giudizio di verifica di giurisdizione dinnanzi alla Corte di Cassazione la cui udienza è già fissata per il prossimo 24 settembre». In altre parole, innanzitutto per il Comune ci sarebbe stato un difetto di giurisdizione: la materia del contendere si sarebbe dovuta discutere al Tar e non in un lodo arbitrale. E su questo punto la Cassazione si pronuncerà entro fine mese. Poi l’amministrazione ha deciso di impugnare anche nel merito il lodo stesso, perché considerato contraddittorio. Terzo, in ogni caso, per le pubbliche amministrazioni il pignoramento non può diventare esecutivo prima di 120 giorni. Quindi al momento la questione risulta di fatto ancora sospesa.
(ultimo aggiornamento alle 17)
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Allora dobbiamo stare tranquilli….
i nostri bravi amministratori ci hanno dato notizie confortanti.
La prima cosa è che dobbiamo stare tranquilli perchè i soldi (sempre quelli dei contribuenti da loro amministrati ) sono già stati accantonati nel fondo rischi.
Siamo proprio fortunati ad avere degli amministratori così bravi.
La vicenda della condanna del Comune per i danni arrecati alla NVT è un problema enorme a livello politico, istituzionale e di bilancio, che Carancini, responsabile in prima persona in termini erariali per i 4 milioni di euro che il Comune dovrà versare, cerca in tutti i modi di minimizzare, parlando di appelli dall’improbabile esito favorevole (l’impugnazione può riguardare solo questioni procedurali, e non il merito) e di questioni di giurisdizione.
E cercando anche di mettere in cattiva luce la stessa NVT, che, invece, proprio, o comunque anche a seguito delle colpevoli omissioni dell’Amm.ne Com.le che hanno inciso sulla commerciabilità di un’intera palazzina, si è venuta a trovare in difficoltà verso le banche.
Tutto fumo negli occhi, quindi, per coprire una serie di omissioni di atti dovuti durate ben dieci anni, frutto solamente di scelte discrezionali e del tutto soggettive del mitico Romano, peraltro scaturenti da dichiarata antipatia verso l’imprenditore di riferimento della NVT, colpevole di aver deciso ad un certo punto di non servirsi più, nel cantiere, di un’impresa molto vicina al Sindaco per motivi familiari (indagini difensive preventive già svolte).
Oggi Carancini, in grossa difficoltà, va dicendo che la famosa bretella non è stata realizzata perchè inutile dopo la realizzazione della “galleria delle acque perenni”. Ma, a parte il fatto che una tale valutazione – presa d’imperio – doveva comunque tradursi a suo tempo in modifiche progettuali formalizzate e concordate con la NVT (invece del tutto omesse), non v’è dubbio che essa costituisca una bufala colossale, poichè, quando è stata progettata la bretella, la stessa galleria era già in corso di realizzazione e quindi era stata sicuramente considerata dai progettisti.
Intanto su tale vicenda il PD di Macerata continua vergognosamente a tacere, limitandosi a dire che adesso auspica un accordo fra le parti (grazie al piffero!). Ma nulla dice sulla gravissima e personale responsabilità del Sindaco, sebbene abbia tutti gli elementi per fare pubblica chiarezza (essendo iscritti al PD i primi due presidenti della stessa NVT, i quali conoscono quindi perfettamente tutta questa storiaccia), come l’opinione pubblica maceratese ormai richiede.
Magari il PD maceratese potrebbe dedicare alla questione di via Trento il prossimo numero del suo giornalino. E magari anche questa volta l’editoriale potrebbe essere scritto da Renato Pasqualetti, oggi grande servitore del Sindaco, ma un tempo (sua mail del novembre 2014) profondamente critico verso lo stesso. Sentite bene a tal proposito cosa scriveva testualmente il buon Renatino: “Io non dò un giudizio positivo di Carancini come sindaco… per la sua scarsa capacità di aggregare, di costruire il consenso positivo, di fare squadra, di non litigare con tutti… cose essenziali (!) per fare anche il Sindaco Roma o di Sefro”.
Forza PD, allora, e forza Renato: per una volta non siate omertosi, tirate fuori gli attributi e, facendo una vera e definitiva chiarezza sulla vicenda, fate vedere che non siete solo capaci di attaccare con argomentazioni miserabili, e magari anche di querelare, chi, sempre con ampia possibilità di replica, vi critica in maniera argomentata e documentata, mettendoci il nome, il cognome e anche la faccia!