La folla al concerto di Jovanotti
di Fabrizio Cambriani
«Niente si inventa, perché è già scritto nella natura. L’originalità consiste nel tornare alle origini». Probabilmente Neri Marcorè deve essersi ispirato alle parole di Antoni Gaudì, l’eclettico architetto catalano, quando gli è venuto in mente quello che poi sarebbe diventato lo straordinario successo di RisorgiMarche.
L’attore Neri Marcorè, idetaore di RisorgiMarche
La fatica del cammino come valore. La strada che diventa sentiero, poi pista e che si inerpica su per le sperdute montagne appenniniche. Infine, dopo tanta stanchezza, il ristoro dei pianeggianti prati verdi. E qui, la musica dal vivo. Con il famoso e apprezzato cantante di turno che “va alla montagna” e canta gratis. È lui, infatti, che raggiunge quegli altipiani, ormai simbolo di un territorio ancora visibilmente ferito dai terremoti del 2016. Fare qualcosa per i terremotati, significa prima di tutto stare fisicamente con i terremotati. Nelle loro tante piccole oasi di pace e bellezza disseminate nell’Appennino. Tredici date nella prima edizione dello scorso anno e sedici in questa del 2018. Oltre 230mila presenze e un finale con il botto: Jovanotti all’abbazia di Roti di Matelica che ha registrato, da sola, 70mila partecipanti. Non semplici spettatori. Quasi due minuti di servizio al TG1 della domenica sera che hanno fatto incomodare, per la circostanza, il decano dei giornalisti dello spettacolo, Vincenzo Mollica. Intere pagine di giornali dedicate a quei ruderi che non sono rintracciabili nemmeno su Google Maps. Complessivamente, grazie a RisorgiMarche, un ritorno di immagine e una promozione del territorio dal valore inestimabile.
Gianni Maggi
Circostanze queste che avrebbero richiesto un incondizionato e unanime riconoscimento a Neri Marcorè, che si è speso in prima persona per la migliore organizzazione e realizzazione di tutti i concerti. Invece, non sono mancate le polemiche. Quest’anno in particolare. Palesi e sottotraccia. Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gianni Maggi, con sprezzo del ridicolo e attraverso un comunicato datato 8 luglio, ha attaccato duramente Marcorè. Colpevole a suo avviso, di aver definito “populisti” quanti affermavano che RisorgiMarche avrebbe sottratto risorse economiche alla ricostruzione. «Stupisce e lascia perplessi – ha messo nero su bianco Maggi – che un professionista serio e preparato come Marcorè ridicolizzi e offenda la maggioranza di coloro che sono andati a sostenere quella manifestazione a cui non doveva essere attribuita alcuna connotazione politica di parte perché la solidarietà non ha tessere di partito».
Sandro Zaffiri, capogruppo Lega
Non si capisce francamente cosa abbia provocato il disappunto e il risentimento del leader (si fa per dire…) pentastellato. A meno che lui non si riconosca nel partito dei populisti che tuttavia, a oggi, non esiste ancora. Per la serie “senti chi parla”, a ruota di Maggi e perdendo una straordinaria occasione per tacere, si è inserito il consigliere della Lega Sandro Zaffiri. «Inaccettabile e inopportune» anche secondo lui le parole di Marcorè. Dimenticando, tuttavia che nel 2015 lui medesimo venne sospeso dal partito (o così, almeno assicurava alla stampa il suo segretario regionale, Paolini) perché attraverso un post su Facebook aveva espresso il proposito di purgare l’attuale capo della Polizia, Franco Gabrielli, con tanto di olio di ricino.
Luca Ceriscioli
Molto più levantino è stato l’atteggiamento del governo regionale nei confronti di Marcorè. A parole entusiasmo e massima disponibilità, ma nei fatti montava una malcelata irritazione per la crescente popolarità dell’attore marchigiano che catalizzava su di sé tutta l’attenzione dei media. Non ci volevo credere nemmeno dopo diversi riscontri e mi sarei ben guardato di scriverlo se lo stesso organizzatore di RisorgiMarche non fosse venuto pubblicamente allo scoperto, in occasione del concerto con gli Gnu Quartet. La notizia è che da qualche tempo a questa parte, qualcuno ha artatamente messo in giro voci su una presunta candidatura di Marcorè alle prossime regionali. Indiscrezioni incontrollate e senza nessun fondamento che però bastavano a insinuare il dubbio di una strumentalizzazione dell’evento per fini personali. Ma, vista con gli occhi miopi della politica casereccia, un’eventualità che, anche solo ipoteticamente parlando, avrebbe creato un subbuglio nel mondo politico regionale ormai giunto al capolinea. Evidentemente l’eco crescente delle voci deve aver indotto lo stesso Marcorè a fugare ogni dubbio tanto che il due agosto, dal palco di San Giacomo ha pronunciato, tra le altre, anche le seguenti parole: «Posso anche rassicurare sul fatto che non ho nessuna intenzione di candidarmi e mettere in pericolo la loro poltroncina – ha dichiarato, riferendosi ad alcuni politici che pretenderebbero di insegnargli cosa fare o non fare, dire o non dire – non sfrutto e non è mia intenzione sfruttare RisorgiMarche per scopi personali e amo troppo il mio lavoro che continuerà. E quindi li rassicuro in questo. Perché RisorgiMarche è di tutti e soprattutto di tutti quelli che gli vogliono bene».
Moreno Pieroni
Ad oggi Marcorè non ha annunciato ufficialmente una terza edizione. E questo deve aver messo in fibrillazione il mondo politico. Il presidente Ceriscioli in un freddo comunicato, nel quale menzionava una sola volta Marcorè, si è limitato solo a “un grande ringraziamento”, dichiarando che il costo della seconda edizione è stato di 500mila euro. Poi, ha indugiato oltremisura sul grande dispendio di mezzi e uomini messi in campo della Regione per RisorgiMarche. Il giorno seguente però è stato puntigliosamente smentito e corretto dall’assessore Pieroni – ormai sempre più insofferente nei confronti del suo governatore – il quale con una lunghissima nota di sperticato ringraziamento e di deferenti lodi a Marcorè, ha rettificato la cifra a 315mila euro (provenienti dal fondo vincolato per la promozione del territorio). «Assicuro sin d’ora – ha poi aggiunto Pieroni – che la Regione sarà al suo fianco (di Marcorè) nel sostenere, con discrezione, un’iniziativa valida capace di riportare speranze qualora fosse assicurata la terza edizione, come tutti sperano». E quella sottolineatura sull’inciso “con discrezione”, anche per chi non sa leggere tra le righe dei comunicati stampa, vale più di mille parole. Questo è la sottile coda velenosa che purtroppo ha registrato l’edizione di RisorgiMarche 2018. Un costo di appena 315mila euro, per coprire le spese vive di 16 appuntamenti, in un capitolo dall’importo di 4,2 milioni di euro. Denari rigorosamente riservati alle montagne, epicentro delle numerose scosse del 2016. Sapere poi che il grosso di queste risorse è destinato alle celebrazioni rossiniane di Pesaro, quelle leopardiane di Recanati e alla promozione all’estero del museo Federico II di Jesi – tutte città che il terremoto l’hanno visto col cannocchiale – lascia ancora di più l’amaro in bocca.
Per non creare polemiche e dare una lettura politica di parte, Marcore' avrebbe dovuto invitare anche qualche artista schierato con Salvini.....in fondo ce ne sono tanti....tipo.....eh....oddio....non mi viene...quello li....come si chiama? Rita pavoneeee...migliaia di persone che non hanno avuto il piacere di cantare "viva la pappa pappa col pomo pomo pomo pomo...."
Grazie ancora a Neri Marcoré, alla faccia di questi politici da avanspettacolo!
Nessuno dai paesi terremotati ha potuto allestire un banco per vendere i propri prodotti. Era per far conoscere le nostre montagne? Bene ma non si sfrutti la sofferenza di chi lì probabilmente ha perso tutto e per sempre. Grazie
Tutto sbagliato noi aziende agricole abbiamo lavorato pochissimo.
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Il mio pensiero è, e resterà sempre, che ‘RisorgiMarche’ sia stata una pubblicità a costo zero, pagata con i soldi di tutti i contribuenti, per una certa parte politica (basta vedere gli artisti che vi hanno partecipato), forse anche per distogliere l’attenzione sulle mancanze che il governo passato ha avuto sulla tragedia del terremoto; passate le ‘canzonette’ e le ‘duecentotrentamila’ (!!) presenze, durate solo pochi giorni, in troppe zone resta ancora soprattutto la distruzione, la desolazione ed il vuoto, materiale e spirituale che durerà ancora a lungo. Il Circo è stato smontato e se ne è andato, ma al suo posto resta quel che c’era prima, con qualche ricordo gioioso, forse, in più, ma con la stessa solitudine di prima, se non peggiore, dopo che i circensi se ne sono andati, con le loro lussuose ‘carovane’. gv
Le polemiche su risorgimarche sono talmente ridicole che non vale la pena leggerle . Cari politici prima ricostruite le case poi parlate di Risorgimarche previa pulizia della bocca. Il costo del festival della musica piu originale della storia capace di portare migliaia di migliaia di persone in luoghi straordinari che molti non conoscevano, è sicuramente di gran lunga inferiore al compenso di Dustin Hoffman nel suo spot sulle Marche. Non aggiungo altro se non un grazie sincero a Neri e a tutti quelli che hanno permesso a Risorgimarche di restare nei cuori di chi l’ha vissuto.
Concordo con Tomé. Per lo spot sulle Marche sarebbe stato preferibile avvalersi, per esempio, dell’ottimo e conosciutissimo Neri Marcorè.
Orgogliosa di me stessa perché domenica c’ero e se non ci fossero state con me le altre 69.999 persone non sarei mai arrivata sulla cima a cantare con Jovi nel mezzo di una vallata tra i monti prima sconosciuta a tanti.
Orgogliosa di essere marchigiana come Neri, personaggio e persona meravigliosa prima, durante e dopo risorgimarche.
Schifata dalle cose scoperte per mezzo dell’assessore Pieroni.
Purtroppo è vero che, spenti i riflettori, i problemi rimangono gli stessi ma, almeno per un giorno, le attività ricettive hanno fatto il pienone, non solo a Matelica ma anche nei paesi limitrofi.
Purtroppo alla fine di ogni disgrazia, in questo caso il terremoto, c’è sempre chi si arricchisce e chi si impoverisce…. cosa che fa molti più danni dello stesso terremoto!
Schifata di sapere che, a questi ultimi danni, contribuiscono proprio quelle istituzioni e quella politica che dovrebbero tutelare chi sta peggio!!
L’ho detto e scritto che “realtà batte il sogno” (Betocchi): come si può scrivere sana satira, a fronte di battute come quelle riportate in questo articolo?
Ma davvero qualche pazzo ritiene possibile che Neri, con la carriera smagliante che sta facendo, si voglia suicidare artisticamente mettendosi in politica e candidandosi governatore delle Marche?
Fidatevi di me che lo conosco bene: Neri è quello che appare. Uno capace ancora di sognare e, subito dopo, di lavorare perché il sogno si avveri. Con “Risorgimarche” c’è riuscito.
Questo dà fastidio?
Amen.
Chi fa qualcosa per dare un sorriso a molti merita il plauso di tutti…
Speriamo che il prossimo anno portino cantanti dell’altra parte politica tipo Povia, Rita Pavone e Iva Zanicchi!!!! Mezzo milione di persone a vedere i loro concerti…
Paciaroni: lei (come tutti gli altri) è orgogliosa perché è riuscita a fare 8 chilometri su e giù con quel caldo. Dio gliene renda merito. Chissà Jovanotti come è arrivato lì.
Il concerto di Matelica, l’ultimo immenso, guarda caso è stato fatto lì non a caso. Che per caso nel 2019 si rinnova il consiglio comunale di Matelica? È una domanda non una affermazione.
Grande Neri Marcorè,ce ne fossero di persone come lui.
Com’è arrivato li Giovanotti non importa…..è arrivato e come tutti gli altri ha dato il suo contributo GRATUITAMENTE.Purtroppo per certe persone non conta ciò che è stato fatto ma ANCHE IN QUESTA SITUAZIONE METTONO IN MEZZO LA DESTRA E LA SINISTRA….eeebastaaa ma non sapete ripetere altro?
Non è polemica, caro Fabrizio, ma diritto di critica, e in quanto, anch’io non mi taccio. Anzi, lietissima di perdere l’occasione di tacere per non rendere un favore a chi dall’alto del suo potere locale e mediatico, impacchetta tutto come Christo e la Land Art in termini di gran successo: ma a quale fine se non effimero tanto quanto i tempi di uno spettacolo e appunto, di una Land Art? Magari scafarsi un pò dal proprio provincialismo aiuterebbe a capire ogni operazione artistica per collocarla dove merita: entro una precisa strategia. Definirei perciò, praticamente, come ” il nulla abbondante” in termini di reale ricostruzione dei territori, delle abitazioni, di tutte le attività economiche prima presenti e vegete, nonché ultimo ma non ultimo ,delle popolazioni , le comunità umane, straziate dal sisma e costrette ad abbandonare i propri luoghi di origine e le proprie case, chissà per quanto ancora. In definitiva chiamiamola per nome questa operazione di imbellattamento: marketing. Puro e semplice marketing cui ha aderito in massa un pubblico non pagante. Avrei proprio voluto vedere, se solo si fosse un “biglietto d’ingresso” di 10 euro, se gli stessi partecipanti in massa sarebbero stati disposti a pagare per poi farsi chilometri a piedi in montagna sotto il solleone senza scontento…e andiamo! ma basta con questa facile propaganda tipica dei regimi populisti da vecchio soviet dove a partecipare , guarda caso, sono tutti artisti predicatori dal palco della sinistra. Sinistra…oddio, è una parola grossa. Diciamo semplicemente PD
Grande Filippo!!
Per Tamara e altri: volevo una domeni diversa in montagna e lo avrei fatto anche se fosse costato 50 euro purché donati ai danneggiati del terremoto e non come i soldi degli sms e tanti altri spariti nel nulla e mai arrivati agli aventi diritto.
Inoltre, tengo a precisare, che non mi sono mai interessata alla linea politica dei cantanti perché non ho mai giudicato le persone dal colore politico ma sempre per quello che sono e per il bene che fanno.
Quindi se un cantante mi piace lo seguo, lo ascolto e lo canto che sia rosso, verde, nero…. o a pois!!!!
Scusate…. un ultima precisazione….noi di km ne abbiamo fatti 9 + 9, di cui 5 asfaltati e 4 no.
Tutti immersi nel verde e all’ombra e in leggera pendenza.
E ci siamo fatti pure risate con amici e gente sconosciuta che due ore di camminata sono volate.
Provare per credere.
Fa bene al fisico e allo spirito!
Per Paciaroni. O i chilometri veri erano di meno, o le ore di cammino di più: 4 chilometri/ora corrispondono ad un passo abbastanza celere per di più in pianura. Provare per credere.
Signora Paciaroni, senza nulla togliere al suo entusiasmo e la sua voglia di salubre divertimento ,perché mi convinca che Risorgimarche sia un’operazione incisiva , cioè di lunga durata sul piano economico per quei territori, mi dovrebbe spiegare come lei avrebbe contribuito, FATTUALMENTE, senza versare un euro da spettatrice, alla rinascita di uno dei tanti luoghi delle Marche colpiti dal sisma: come? comprando una bibita o due ed uno o due panini e via? Comunque sia. Ma lasciate che ognuno possa esprimere dissenso secondo le proprie facoltà mentali senza dover essere tacciati da disfattisti, quando oggettivamente …di fatti , fatti veri, oltre le due ore di spettacolo, non se ne sono visti a due anni dal terremoto. Non si può ormai più legittimare ogni iniziativa come si trattasse ancora di emergenza post-sisma eventi pagati con denaro pubblico.
Cari saluti a lei e tutti.
..mah..probabilmente gli otto pollici (per ora..) in giù, sul mio commento delle 19.19 di ieri, indicano che ho toccato il segno, e a certe idee politiche, quando lo fai, viene un nervoso, ma un nervoso!! gv
Io glielo metto a priori,anche senza leggerla oramai,facevo cosi anche con una mia cara amica.Non si sopravvaluti,potrebbe essere che stia dicendo cose insensate anche per gli altri comuni commentatori che non la pensano come lei.
Egregio signor Poloni, se Lei , nel suo commento delle 22.16, si riferisce a me, anche se sembra abbastanza chiaro, sarebbe bene, e più corretto, che lo scriva, quale è il problema!? Tuttavia Lei, senza leggermi, mette già il commento negativo; bene..e poi sarei io quello che si sopravvaluta, mah!! Per chi poi non la pensa come me (e sappiamo bene a quale nomenclatura politica ci si riferisce..), è chiaro che, come Lei sostiene, per loro io dica delle cose insensate, molto chiaro!! Ossequi gv
Sig. Giuseppe Vallesi, dia retta a me: si procuri un bel cappello di paglia a falde larghe e faccia a cappellate coi passeri ché è meglio che dialogare con taluni soggetti. Per quanto mi riguarda, condivido al 100% i suoi commenti in genere, e in specie qui, sotto questo articolo-celebrazione senza santo, per cui mi sento di fare in società anche con tutti i pollici rossi da lei ricevuti e che , dopotutto, non è che un onore per un’ intelligenza media , e per cui le sono anche grata. Ma per tornare a bomba. Quando un Neri Marcorè o chi per lui, saprà organizzare a sue spese e a suo rischio, un concerto in mezzo alle montagne da raggiungere a piedi pagando fior di euro per il biglietto , e anche quando raggiungesse la metà della metà della metà della metà delle presenze registrate al concerto di Jovanotti, sarò la prima a dirgli chapeau! Ma fin qui,ad un organizzatore di chiara fama e simpatizzante a sinistra, non lo dimentichiamo, che ha realizzato tutto con le spalle coperte dalla Regione Marche, e col contributo di volontari ben pagati…ma vattenne và! Così , siamo capaci tutti a fare ” il discorso della montagna”. Signor Vallesi….lasci che ci diano di ogni epiteto populista, ignorantista (?) da parte loro: tutto e solo onore diversificarsi da loro sinistri. La saluto con questo mio slogan coniato al momento” A chi giova tutto se non a Jovanotti”?
Un costo di appena 315mila euro, per coprire le spese vive di 16 appuntamenti, in un capitolo dall’importo di 4,2 milioni di euro. Denari rigorosamente riservati alle montagne, epicentro delle numerose scosse del 2016. Sapere poi che il grosso di queste risorse è destinato alle celebrazioni rossiniane di Pesaro, quelle leopardiane di Recanati e alla promozione all’estero del museo Federico II di Jesi – tutte città che il terremoto l’hanno visto col cannocchiale – lascia ancora di più l’amaro in bocca.
Le polemiche su destra o sinistra, sui cantanti di cui non me ne piace neanche uno, nemmeno De Gregori per cui nutrivo qualche simpatia ma dopo che una sera sono andato ad un suo concerto a Portorecanati e che doveva spiegare ad ogni canzone che cosa avrebbe detto perché sempre più ermetico e che forse anche lui alla fine della stesura di una sua canzone, troppo dovrà lavorare di lima per renderla semicomprensibile almeno a lui. Alla quarta canzone che stava ancora spiegando me ne sono andato via maledicendo l’intellettualità e l’intelligenza di certi cantanti che dovrebbero pagarti per farsi sentire alla pari di Jovanotti che come dice Iacopini in due ore e pure in salita, sotto un sole infuocato sarebbero stato impossibile da raggiungere in due ore anche perché con tutta quella gente il passo ne ha sicuramente sofferto. Ma questo per dire che per Jovanotti neanche se mi avrebbero pagato, trasferito in elicottero in una postazione tutta mia, proibita agli altri presenti, con sventolatori procuratomi da qualche caporale di quelli che lavorano con i nuovi schiavi che raccolgono di tutto, basta che gli fa sputare sangue e li paghi a malapena, un paio di ottimi barman in conflitto tra di loro per prepararmi il miglior Blody Mary, ci sarei andato cosi come per Cristicchi o per chi vede una propaganda politica nell’evento e per cui scherzosamente per il prossimo anno invita ad invitare Rita Pavone che se dovessi scegliere, pena il plotone di esecuzione, la preferirei a Cristicchi. Sto scrivendo questo commento con la massima rilassatezza, se non lo postano non me ne frega niente, non lo spedirò altre due volte nella piena consapevolezza che lo faccio per essere trattato come tutti quando commentano, perché è giusto che anch’io dica la mia specialmente su quei personaggi che prendo spesso di mira e solo chi è cieco, sordo e soprattutto cretino può difendere. Se un cantante non mi piace, non vado a sentirlo, se un politico non mi piace lo devo subire ed è qui che entrano in piazza le prime righe del post, che al di là di come ognuno la pensa sul RisorgiMarche e che devo dire che è la prima volta che mi ci sono informato un po’ sul suo passato e quello che si legge qui sul presente. Magari, io, i concerti che sono stati fatti e forse lo avranno fatto, io li avrei organizzati non come sfondo ma proprio come parte integrale dell’evento, con sedie posizionate davanti ai ruderi stando attento che non mi cadessero addosso. Il ricordo più penetrante che mi sarei portato a casa non doveva essere il concerto più o meno piacevole ma l’immagine dei ruderi, della distruzione e dell’abbandono a cui Ceriscioli che sta nell’articolo e che non dimentico mai di mettere in quanto rappresenta, nominato non mi ricordo da chi, nuovo commissario per la ricostruzione di cui fino adesso ha dato fortissimi elementi per poterlo giudicare completamente inadeguato al ruolo. Vorrei anche ricordare un mio piccolo commentino per altro innocentissimo sull’ospedale di San Severino per quel giochetto politico che forse stavolta davanti ad un tribunale ci transita.
Gentilissima signora Tamara Moroni, apprezzo molto il suo commento che riguarda anche me e condivido tutto quel che poi ha scritto; di cappelli di paglia, ed anche belli, ne ho addirittura tre e, nel corso della mia vita, li ho usati parecchie volte per sottrarmi al pensiero a senso unico, col divieto di accesso per gli altri che non lo condividono, e le garantisco che è stata un gran bella soddisfazione e non solo, mi creda, ci ho anche guadagnato in tempo, nel sottrarmi alla ‘filosofia dell’assurdo’, ed ho fatto pure un po’ di moto che non guasta mai. Per concludere, riprendo quel che ha scritto Lei alla fine, condividendolo in pieno e aggiungendo quel che già avevo scritto, e cioè che ‘RisorgiMarche’ è un gran bel nome con tante belle intenzioni, ma che, per alcuni, è stato solo un ‘RisorgiMarchette’ e niente altro, purtroppo, Con affetto, Giuseppe.
Io solo perche’ e’ juventino,della sua parte politica che non so nemmeno quale sia e della sua controparte sono problemi suoi,ma ha trovato un valido alleato.
..egregio signor Poloni..ma cosa ha scritto..!?..rilegga, per favore, e magari in condizioni, per così dire, migliori!! gv
Non capisco perché proprio chi sbandiera la libertà di pensiero finisce poi per denigrare le opinioni altrui definendole “stupide polemiche”, Ma è mai possibile dover avere paura di scrivere quello che uno pensa? Tornando alla manifestazione pur non partecipando potrei dire che è stata, tutto sommato una buona iniziativa, leggendo però il commento fb di Luca Bonfigli che è nel settore, qualche perplessità nasce per forza e se tutto ciò non è stato di aiuto, tutto il resto è noia diceva il buon Califfo, anzi tutto il resto è EFFIMERO.
Glielo spiego alla Fantozzi:i suoi commenti sono “una c….a pazzesca”!poi se leghista pentastellato democristiano berlusconiano ………………non me ne po’ frega’ de meno,je metto il pollice rosso.
..appunto egregio signor Poloni, alla Fantozzi, se lo dice pure da solo!! gv