Giuliano Pazzaglini, Luca Paolini, Tullio Patassini e Maria Letizia Marino oggi in conferenza al bar Nino
di Giovanni De Franceschi
«Un’offesa ai cittadini», «una strumentalizzazione inaccettabile», «una bieca azione politica». E in un crescendo di toni: «Ma il libretto è stato approvato?», «Il cda sapeva che l’opera sarebbe stata stravolta?». Fino alla conclusione, quasi in coro: «L’arte deve essere libera». Si è mosso su questa contraddizione di fondo l’attacco della Lega al Flauto Magico di Graham Vick, la prima delle opere in scena al Mof di quest’anno. Che parte del pubblico non avesse gradito alcune scelte del regista – il libretto in italiano, due accampamenti di emarginati, la presenza di immigrati, una ruspa gialla al posto del Serpente – era stato chiaro fin da subito, dalla fine della prima rappresentazione allo Sferisterio. E in parte forse previsto. Ma che l’opera sia poi diventata un caso politico lo si deve proprio alla Lega. Troppo esplicito il riferimento a Salvini e alle politiche di accoglienza per passare sottotraccia, secondo gli esponenti del Carroccio. Così Maria Letizia Marino, segretario provinciale, i deputati Luca Paolini e Tullio Patassini e il senatore Giuliano Pazzaglini hanno denunciato quello che a loro avviso è stato un vero e proprio «scandalo».
«Venerdì sera – ha esordito la Marino – abbiamo assistito a una strumentalizzazione politica senza uguali, di una tristezza inaudita, una caduta di stile non indifferente. Una messa in scena che non ha offeso la Lega, ma i cittadini maceratesi che l’hanno votata. C’è delusione per le scelte imposte ai cittadini da una certa intellighenzia di sinistra abituata ai salottini».
Patassini ha quindi spostato leggermente il tiro. «Ci interroghiamo sull’opportunità politica e sociale di mettere in scena proprio in questo anno una regia del genere – ha aggiunto – Comune e Provincia hanno veramente compreso lo stravolgimento di un’opera universale con contestualizzazioni forti ai fatti di Macerata? La questione non è artistica, ma di opportunità: perché questa non è la nostra Macerata, noi vogliamo la nostra Macerata. Il sindaco e la giunta si rendono conto di che immagine avrà la città nel mondo? E poi il cda dello Sferisterio ha approvato il libretto quando è stato deciso di stravolgere l’opera? Quant’è costata alla collettività, qual è il cachet di Vick? Noi in questi mesi abbiamo fatto di tutto per smorzare i toni, ma l’amministrazione di Macerata ha continuato ad alzarli, in ultimo proprio allo Sferisterio». E’ come se sarebbe stata opportuna una sorte di commissione che avrebbe dovuto vagliare prima il libretto, per capire se fosse il caso o meno metterlo in scena. La libertà dell’arte, appunto.
Paolini invece, si è presentato oltre che come deputato anche come ex corista e grande appassionato di Mozart. «Sono indignato – la sua riflessione – Mozart si rivolterebbe nella tomba. Qui non si vuole censurare l’arte, ma il pensiero unico che vuole veicolare l’arte in un solo verso. Qui si è dato un segnale politico forte, con la ruspa il riferimento era chiaro. L’arte è libera quando la fai tu, non quando stravolgi l’opera di un grande. E Vick non è nuovo a questi pugni nello stomaco. Arte vuol dire interpretare non stravolgere, altrimenti caro Vick l’opera te la scrivi e vediamo quanto successo ottieni». E poi il classico discorso secondo cui in Italia l’arte è appannaggio della “sinistra”. «Nel nostro Paese – ha aggiunto Paolini – se vieni da certi settori ha più facilità a fare carriera e non è casuale. Ma questo scandalo può servire proprio per mettere in discussione il nostro sistema culturale, per una riforma che non penalizzi più certi artisti a scapito di altri».
Infine Pazzaglini che ha definito il Flauto di Vick «una bieca azione politica. La Lega – ha continuato – non è contro l’arte e non si sente offesa neanche dai simboli, la ruspa l’abbiamo scelta noi. Quello che stiamo criticando è la strumentalizzazione politica dei nostri simboli. L’opera è stata stravolta per trascinare pubblico e cittadini in una lotta politica a loro insaputa, per condannare una precisa parte politica. Questo è tradimento della fiducia degli spettatori e del mandato elettorale di un’amministrazione, che deve rappresentare tutti. L’entusiasmo del sindaco Carancini per l’opera forse tradisce già quello che vorrà fare dopo, visto che da tempo ha smesso di fare il sindaco».
Ma non vi sembra contraddittorio che da un lato invochiate la libertà dell’arte e dall’altro chiediate se il libretto è stato approvato prima di essere messo in scena? Se l’arte è libera, perché non può fare anche critica politica? E poi non siete forse stati voi a creare un caso politico su quest’opera invece di abbassare i toni? «Noi non vogliamo limitare l’arte – ha risposto Pazzaglini – ci stiamo solo chiedendo se l’amministrazione di Macerata vuole o ha voluto strumentalizzarla». «Il problema – ha aggiunto Paolini – è che se io finanzio un certo tipo di artisti e non altri, l’arte non è più libera. L’intolleranza non è nostra, ma di chi ha scelto un artista che veicola solo certe idee. E qui si è voluto veicolare un messaggio che con Mozart non c’entra niente».
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Perché i leghisti vanno pure a teatro?se poi lo spettacolo non è di loro gusto che fanno?chiuderanno lo Sferisterio? Puniscono coloro che ci vanno?li manderanno al confino? Pauraaaa!
Oggi lezioni d’arte e libertà con la lega nord ... domani corso di cucina vegana con hannibal lecter ... questa città è piena di risorze casso!!!
Occupatevi di cose importanti
Non ho visto lo spettacolo, come credo non lo abbia visto la maggior parte di chi qui che ne parla. Posso quindi solo farmi un'idea sulle rare recensioni apparse in rete. Che mi fanno capire quanto sia potente la metafora della ruspa, unica ad aver acceso polemiche, a discapito di diversi altri elementi dirompenti presenti nella riscrittura del capolavoro mozartiano da parte di un regista abituato alla sovrabbondanza. Il primo che mi salta all'occhio è il rovesciamento del giudizio sulla massoneria, celebrata da Mozart e demonizzata da Vick. Sorprende che non si siano sentite le lagnanze dei tanti massoni maceratesi, che o rimuginano nell'ombra, oppure si sentono comunque lusingati dalla dedica infernale. La loro identificazione con la BCE, il Vaticano e altri monoteismi, oltre che con la potenza delle armi di distruzione di massa, dovrebbe fornire alla Lega un assist prodigioso, e ai massoni un momento di irritazione. Mi sembra invece un episodio totalmente passato sotto silenzio nella politica maceratese. Non sembra del tutto vero che non vi sia in scena il delitto di Pamela, perché il "nero" Monostato insidia la ragazzina "bianca" Pamina, appoggiato dai "bianchi" e contestato dai "neri". E a far sentire a disagio la sinistra maceratese avrebbe potuto essere anche un'altra metafora forte, quella di Papagena che esce dal bidone della spazzatura, quasi a ricordare un delitto di qualche anno fa non dissimile a quello che ha sconvolto di recente la cittadina, e che ha visto protagonista un alto esponente della sinistra locale, con tutta l'attestazione di simpatia da parte dei suoi amici di partito (e, chissà, forse di loggia).
L'opera è stata di dubbio gusto, ma intervenire politicamente così è da sciocchi, ma che è? A Macerata tra destra e sinistra si fa la gara a chi è più ridicolo
Non sapevo che i leghisti frequentassero questi ambienti artistici e culturali
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Non si poteva certo abbinare quella sceneggiatura al “Canto del cigno” (Schwanengesang) di Schubert. Ci sarebbero state troppe allusioni alle ultime elezioni politiche.
Il mondo girerebbe intorno al piccolo ombelico leghista maceratese. Miserabile polemica da provincialotti.
Il vero scandalo è che da questa sublime manifestazione artistica, da questo eccezionale evento culturale sono stati esclusi i migranti, costretti ancora una volta ad assaporare l’amara umiliazione della rinuncia, della privazione d’un bene necessario quanto il pane, del dover immaginare da esclusi il celestiale godimento degli altri, dei fortunati, degli egoisti, degli ingiustamente privilegiati. Com’è possibile che l’Amministrazione non abbia provveduto a distribuire biglietti omaggio alle comunità africane e islamiche che pure tanto contribuiscono alla crescita civile della città? Un’insensibilità disumana e imperdonabile…
Per Carla Allegretti. I leghisti vanno pure a teatro, è vero, ma non solo. I dem non vanno a scuola di partito, quella che stava alle Frattocchie, vicino a Roma, perché fu chiusa nel 1993, dopo la ‘faccenda’ di Mani Pulite. Ecco, anche, perché non hanno il pallino delle buone maniere.
leggete, ignoranti. Magari il neurone superstite si rivitalizza.
http://lastampa.it/2018/07/23/spettacoli/vick-scuote-lo-sferisterio-e-le-coscienze-7GAPoDB8VhnSPnTyA8QMyN/pagina.html
Amici basta non fate ulteriore pubblicità ad un radical chic che utilizza un autore immortale per i suoi cerebrali convincimenti. Poi potrà vantarsi a Capalbio o in qualche terrazza romana dove i rom e i clandestini li vedono solo in televisione di essere minacciato dai rozzi populisti. Lo volete far passare da eroe? Fatelo bollire lui e consimili nel loro brodo. Artisticamente basta sentire il commento di un signore di Milano abbonato da 30 anni alla Scala, all’uscita dallo Sferisterio per definire l’opera. Politicamente fateli continuare così fategli battere lo stesso tasto, mentre stanno su Marte che possiamo sperare nella loro estinzione. Fateli continuare a tacciare di disumanità e razzismo chiunque cerchi di fare un ragionamento concreto sul tema, tipo fargli capire che confiniamo con un continente che nel 2050 conterà 2,5 miliardi di persone e che una damigiana non può essere versata in una bottiglia o che è ora che vengano ripristinati principi di legalità naturali. Poi in una provincia ai vertici per i morti da overdose e in una città dove lo spaccio regna sovrano fategli applaudire la scena in cui uno dei personaggi si fa felice un bel cannone. Il vero spettacolo è leggere di un sindaco che cita la recensione del giornale di confindustria e di un deputato della Repubblica che battibecca insultando un lettore con epiteti offensivi. Vedere un partito cosiddetto di sinistra ma esperto di banche a cui non danno più il voto né disoccupati ne operai dimenticati da tempo e’ il vero spettacolo
L’unica frase sensata che avete detto è che L’ARTE DEVE ESSERE LIBERA
Ma sapete che il “classico flauto magico” anche all’epoca fu uno scandalo? Mozart fece una denuncia(ma certo ….questo bisogna capirlo)
L’arte è arte e non ha colori….se non vi piace state a casa,se non vi piace non applaudite ma non fischiate….questo si chiama rispetto
Ma forse ,oltre che non conoscere come lavora Vich,non conoscete neanche il significato di questa parola.
Chi difende a spada tratta la versione fatta allo Sferisterio de ‘IL FLAUTO MAGICO’, credo proprio che non difenda assolutamente l’arte, come qualcuno convintamente sostiene, ma difenda solamente la propria parte politica, che è stata, secondo me giustamente, ‘attaccata’ da chi ha criticato questa scelta, che anche La Stampa, pur elogiandola (ma anche essa è di parte, ovvio..), definisce ‘politica’. Non si fa cari signori, questa non è arte, ma solo propaganda politica, ed oggi di una minoranza mi par di vedere, fatta con i soldi pubblici, e quindi di tutti. NON SI FA’. Giuseppe.
e che cosa sarebbe l’arte lo decide il signor Vallesi o un tribuno del bobbolo? Siamo all’aberrazione. IO non difendo nessuna parte politica, al contrario di questi con la spilla di Alberto da Giussano appuntata sul bavero, come un esercito di cippalippa. Sono i leghisti che l’hanno buttata in politica. Ma voi credete che un allestimento di livello internazionale posso avere come obiettivo le vicende politiche dei gloriosi leghisti mageradesi? Ma l’avete visto il curriculum del regista? Avete visto in quali teatri sono andate in scena le sue regie? Ma lo sapete che arriva gente da oltre confine, anche pericolamente extracomunitaria, per il MOF? Vi dovete rassegnare: non tutti sguazzeranno nella vostra puzzolente brodaglia.
Ha ragione Enrico Linardelli x il neurone.
Sig.Vallesi forse lei pensa in maniera contorta(non arte ma politica) xké questo è il suo modo di pensare e le assicuro non certo il mio.
Ho sentito anche io il commento del signore di Milano. .allora? Ha sentito solo quello?
Ce ne erano di positivi e anche di negativi , com’è normale che sia.
Non è normale parlare di “cannoni”in scena (forse era provocatorio e non è stato capito?, di simboli rubati a Salvini,di soldi che la sinistra deve restituire,di mani pulite(allora parliamo anche di ciò che deve restituire la lega o no?)
Le assicuro che io parlavo di arte e solo di quella….il resto lo lascio a voi.
Egregi signori Linardelli e Tesei, Vi consiglio vivamente di rileggere il mio commento e la mia opinione; per il resto, no comment, i miei neuroni, anche se pochi rispetto ad altri che ci capiscono di ‘arte’, li risparmio, non si sa mai. Giuseppe.
Vallesi, non faccia il ragazzino. Lei ha scritto QUESTA NON E’ ARTE. So leggere. Lei si è eretto a giudice di cosa sia o non sia arte. Questo ha scritto. PUNTO.
Egregio signor Linardelli, io ho ANCHE scritto ‘questa non è arte’, come altri hanno scritto che, invece, è arte..e allora!? ‘Le opinioni sono come le palle’, diceva un famoso attore in un film western, ‘ognuno ha le sue’. Lei, però, ha anche aggiunto che chi praticamente non condivide il fatto che questa sia arte, fa parte di una ‘puzzolente brodaglia’; qui chi non rispetta le opinioni altrui e la ‘butta in politica’, come sostiene Lei, o ha la mente ‘contorta’, come sostiene la signora Tesei, chi è!? ‘Fatevi una domanda e datevi una risposta’, se ci riuscite. Ossequi. Giuseppe.
Evidentemente non tutti si informano sull’almanacco di Paperino o sommo vate!!!!
Non entro nella polemica e tanto meno nell’ermeneutica dell’opera o della regia. Per Aristotele ciò che distingue l’uomo dagli altri esseri ( animali) è questo: “l’uomo è un animale politico”.
In tutta questa disputa, l’unico assente è proprio Mozart. E pensare che qualcuno dice che sicuramente in Paradiso si ascolta la sua musica.
..lungi da me considerarmi un ‘vate’, egregio signor Poloni, anche se il suo commento sarcastico mi ha fatto ridere, complimenti; in ogni caso preferirei essere un vate che un ‘water'(questa non è per Lei, ovviamente). Consiglio comunque anche a Lei di informarsi meglio su certe cose, storie e dati, come cerco di fare il più possibile sempre io, pur rischiando, come tutti, di sbagliare. Ossequi. Giuseppe. p.s.: il fatto che il regista in questione sia considerato da certi critici un grande, non assicura sempre la grandezza di certa ‘arte’, e, soprattutto, che certe opinioni siano più valide di altre.
Mozart scrisse al padre: “Clementi è un ciarlatano, come tutti gli italiani”. Questo porterebbe a ipotizzare un certo sovranismo, una qualche diffidenza verso i meridionali da parte del Wolfango…
Grazie a Paolo Spalletti e a Paolo Tramannoni…
I miei amici Massoni, ormai estinti, andrebbero su tutte le furie con questo Flauto Magico. I nuovo “massoni” non li conosco, ma immagino a cosa si dedicano al posto della Conoscenza per diventare pietra levigata.
Però, i Leghisti non ci hanno capito nulla… Hanno visto una ruspa e hanno pensato a Salvini che porta via un cadavere… Quel cadavere è il cadavere del PD, ormai salma in decomposizione. Avendo tradito i lavoratori e in compromesso con le logge angloamericane e l’Alta Finanza, non ha più la forza vitale per esistere. Quindi, il PD è un cadavere che la ruspa sta portando nella discarica dei fallimenti politici.
Sig.Vallesi,lei ha fatto tutto da solo,mentre si parlava di una certa arte(che ha messo tra virgolette) lei ci ha mischiato la politica,ipotizzando che chi parlava di quella in realtà nascondesse l’appartenenza a una fascia politica.
Personalmente penso che uno spettacolo,un film o un concerto,anche quando non incontrano i nostri gusti,ci arricchiscono comunque,ci aprono la mente all’ascolto o alla visione di qualcosa di diverso rispetto alle nostre preferenze culturali e resta comunque un’esperienza,positiva?negativa?non importa…
Il problema fondamentale del flauto di quest’anno,cosi’ come e’ stato per la turandot dello scorso anno,e’ la becera ricerca del politichese spiccolo e del sensazionalismo.Cosi’ come lo scorso anno la fucilazione dei fanciulli in scena fu atto deprecabile ed inutile che veniva peraltro posto in scena pochi giorni dopo i fatti di Manchester..adesso abbiamo un “inglese” (uno di quelli il cui paese non vuole far enrare neanche piu’ i cittadini comunitari quindi da che pulpito viene la predica..)che non sapendo come lavorare la butta sulla bagarre socio/politica per avere notorieta'(manca solo qualche rimando all’LGBT) ..e se gia’ il fatto stesso che il flauto venga rappresentato in “ITALIANO” (e’ qualcosa di abominevole come se l’aida venisse cantata tradotta in cinese!!!! ) non bastasse mettiamoci pure una bella sviolinata verso il cannone libero…il fatto che si pensi che possa essere arte non giustifica che si possa fare e mettere in scena di tutto.anche l’arte deve avere le sue regole..Anche questi pseudo registi dovrebbero avere loro stessi una coscienza e la capacita’ di specchiarsi dentro non solo di spaare sentenze politico sociali.
Gentile signora Tesei, qui se c’è qualcuno che, come si suol dire, se la canta se la suona e se la balla, questo non mi pare proprio che sia io; tuttavia per il futuro mi piacerebbe assistere ad uno spettacolo, nella città dove è Sindaco Carancini, nel quale si rappresenti in scena la uccisione, e tutto il resto, di una ragazza italiana per mano di spacciatori che non sarebbero dovuti stare sul suolo italiano; dopodiché, magari nel secondo atto, anziani italiani molestati, picchiati o derubati da extracomunitari e dipendenti di mezzi pubblici presi a botte, se non peggio, sempre da extracomunitari irregolari. Il finale, poi, potrebbe essere una grande carrellata di criminali clandestini che si dedicano alle più svariate attività criminali, tra cui la vendita di prodotti taroccati, la prostituzione, il caporalato su dei loro connazionali, ovviamente lo spaccio e chi più ne ha più ne metta. Tutto questo ‘spettacolo’, poi, messo in contrapposizione agli italiani che non arrivano a fine mese, che non hanno lavoro e che non sono mantenuti gratis da nessuno. Credo proprio che anche questa arte ci possa arricchire, a noi italiani; un po’ meno agli ‘altri’. Che cosa ne pensa signora Tesei!? Giuseppe.
Se poi si potesse sapere il cachet di mister Vaporub, si avrebbe un’idea più precisa intorno alla nobiltà del suo altruismo…
La scriva e la metta in scena!!! Ci vogliono anni di esperienza,capacità di pensiero,di scrittura,mente aperta verso ciò che succede(e solo il sig.Tramannoni si è accorto che questi riferimenti in parte c’erano)mesi di lavorazione,mesi di prove con persone che non si conoscono e tanto altro ancora… …ma ci può sempre provare.per il resto
nel mio paese ci sono italiani che non lavorano(e potrebbero) a cui il comune passa la casa(xké non lavorando,non hanno reddito),altri a cui paga le bollette(quindi tengono i termosifoni a tutto e le finestre aperte xké troppo caldo) e non sono stranieri,sono italiani.
L’italia è piena di prostitute italiane o di italianissimi che spacciano(si guadagna di più rispetto alle 8ore in fabbrica),ci sono tanti italiani(che non posso chiamare uomini)che hanno violentato e poi ucciso le loro compagne e ci sono stati casi dove italianissimi figli di papà ,dato che si annoiavano,hanno dato fuoco a barboni che non davano fastidio a nessuno….continuo????
Quindi penso che la delinquenza in tutte le sue forme,come anche l’arte,NON ABBIA COLORE e vada CONDANNATA SEMPRE.
Penso anche che qualche volta si potrebbe parlare di come un ragazzo clandestino,qualche mese fa,non abbia esitato ad arrampicarsi all’ottavo piano di un palazzo x salvare una bambina,o di quell’altro(e ne ha parlato il Tg) che ha trovato un portafogli pieno di soldi e l’ha restituito.
Parliamo di onestà o di delinquenza che possono appartenere a chiunque,a prescindere dalla nazionalità o dal colore della pelle. Ecco cosa penso.
Signora Tesei, sono corrette le sue affermazioni circa il fatto che molti, troppi italiani delinquono in un modo o nell’altro. Ma allora nasce spontanea la domanda: come fa lei ad accertarsi che gli stranieri che arrivano in Italia non si associno, per necessità di sopravvivenza, con quegli italiani?
Signora Tesei, mi aspettavo una risposta del genere, è un ‘classico’ di chi si rifiuta di vedere la realtà dei nostri tempi, perlomeno della parte che non gli fa comodo; che ci siano anche gli italiani che Lei descrive era cosa a me arcinota, cosa che non accade per Lei quando si parla di clandestini che non dovrebbero stare sul suolo italiano e che ne combinano di tutti i colori. Sia attenta quando ‘gira le frittate’, perché la parte che magari è stata tenuta nascosta troppo a lungo potrebbe risultarle bruciata!! La saluto. Giuseppe.
Per Allegretti e per Cecchetti. Ora lo sapete e non potrete più dire di non saperlo. D’altronde quando andavano a scuola non prevedevano di diventare leghisti da grandi.
Non posso accertarmi che che chi delinque non si associ,non è mio compito e non stavamo parlando di questo.
Io non ho le soluzioni,solo il mio modestissimo(ma mio)pensiero.
Per il resto…a me non fa comodo vedere……???
Io vedo benissimo ed è tutto arcinoto anche a me(come a lei) ciò che succede
Sono una persona schietta e dico sempre ciò che penso,non nascondo nulla sotto coperchi e non brucio frittate….sono un’ottima cuoca.
Gentilissima signora Tesei, credo che, a questo punto, non abbia più senso continuare a commentare tra di noi su questo argomento, dato che mentre per Lei i pensieri che ha sono i ‘suoi’, dice sempre ciò che pensa ed è una persona schietta, per me, probabilmente, da quel che leggo, non possedendo queste eccelse qualità, non ci sarà mai la possibilità di capire l’elevato livello culturale e morale di chi la pensa diversamente da me. Le auguro tante belle cose nella sua vita e tante belle soddisfazioni, buonasera. Giuseppe.
LE FIGURACCE DELL’UOMO CHE NON CONOSCEVA TROPPO
“Consiglio comunque a lei di informarsi meglio su certe cose, storie e dati, come cerco di fare il più possibile sempre io…”. Ottimi propositi quelli manifestati dal lettore, peccato che non corrispondano alla realtà delle cose, nella quale rimedia spesso figure da “peracottaro” (nella brodaglia di pera), leggiamo: “Mah, finora la storia mi aveva insegnato che c’erano stati partigiani ‘comunisti’, ‘socialisti’, ‘democristiani’, ‘liberali’, ‘repubblicani’ e partigiani con le stellette, ma che ci fossero stati anche ‘partigiani a prescindere’ non mi risultava…”. In questo scritto si mostrano evidenti limiti di conoscenza dell’etimologia delle parole e del loro uso. Bastava la consultazione on-line del prestigioso Vocabolario Treccani, per evitare tali figuracce da “sprovveduto”. Il Dizionario citato riporta alla voce “Partigiano”, come prima definizione: “Chi parteggia, chi si schiera da una determinata parte, chi aderisce ad un partito, sostenendone le idee, seguendone le direttive, per lo più con uno spirito fazioso e settario…”. Le conclusioni, a questo proposito, sono due: abbiamo a che fare con un soggetto che ha frequentato a malapena la “scuola dell’obbligo” o con un “analfabeta di ritorno”. Problema di cui si occupò il linguista (studioso della lingua, non “lecchino politico”), Tullio De Mauro. Leggiamo la definizione, informarsi come suggerisce il commentatore non guasta mai: “L’analfabetismo di ritorno è quel fenomeno attraverso il quale un individuo che abbia assimilato nel normale percorso scolastico di alfabetizzazione conoscenze necessarie alla scrittura e alla lettura, perde nel tempo quelle stesse competenze a causa del mancato esercizio di quanto imparato”. Ne consegue che stare a dissertare della messa in scena del “Flauto magico” di Amadeus Mozart con soggetti al livello descritto (per di più con la mente imbevuta di propaganda politica, che possiamo ben definire: “partigiana a prescindere”) è tempo perso. Si diceva una volta: “è come fare a cappellate con i passeri” oppure “è come correre dietro a una lepre”! Pasquale
..sinceramente quel che mi ha fatto più ridere, del commento delle ore 23.10, è stato quel ‘non lecchino politico’, riferito al De Mauro..ah ah ah ah ah ah ah..!! Tutto il resto, più che ridere, mi ha fatto un po’..pena!! Ciao ciao. Giuseppe.
LE STRUMENTALI INTERPRETAZIONI DI UN CIALTRONE
Siccome si fa riferimento ad una persona scomparsa, il Prof. Tullio De Mauro, preciso che “non lecchino politico” si riferisce alla parola “linguista” – come risulta ad una corretta lettura del commento – e non al valoroso accademico (che è stato anche ministro della Repubblica). Chi mi attribuisce intenzioni diverse da quelle espresse (atto più che sufficiente per una querela per diffamazione, peraltro già in itinere) si dimostra oltre che “analfabeta di ritorno” (come risulterà presto da altre citazioni: più scrive più posta “panzane”) anche “cialtrone”. Costui non riesce a spicciacere una parola sui suoi scritti che sotto innumerevoli punti di vista “non stanno nè in cielo nè in terra”. Allora non gli resta che “buttarla a ridere”. Il sentimento di “pena” egli lo ha già suscitato in molti, come risulta dai post (c’è chi riscontra “neuroni sperduti”). La definizione migliore, comunque, la può trovare nella Bibbia (se il tempo continuamnte impiegato ad offendere su CM glielo consente): “Il riso abbonda sulla bocca degli stolti”!
Perche’ la verve ci vien fuori solo quando siamo all’opposizione?
Quindi, se non ho capito male, per alcuni l’Arte deve essere libera SE (e solo SE) è favorevole a chi comanda.
Altrimenti se l’Arte non ha padroni è oscena, sbagliata, politicizzata, ecc. ecc.
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Strana questa cosa: non mi pare di aver letto, tra i vari Ministeri, quello della Min.Cul.Pop, creato (in passato) apposta per “consigliare” su cosa si poteva (ma soprattutto NON si poteva) fare nel campo della Arti e del Cinema.
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Polemica pretestuosa (così come sono farlocce e demagogiche le patetiche polemiche sui migranti e “sull’aereo di Renzi”) al fine di distrarre.
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Distrarre sulla assoluta impalpabilità del P.d.C. (il niente con il nulla attorno) e di tutta la compagine governativa.
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Ma Salvini non aveva giurato e spergiurato che, appena incollato alla poltrona, avrebbe TOLTO le accise sui carburanti?
Promesse da marinaio o da lingua biforcuta?
Comunque ho visto il flauto magico e mi è piaciuto tantissimo,come del resto a tutto il pubblico che ha applaudito dall’inizio alla fine e che sul finale si è anche alzato in piedi.
Evidentemente chi è andato a vedere lo spettacolo domenica,lo ha fatto con la consapevolezza che il regista fosse Vick e ha aperto la mente a una visione diversa.
Sarà stato semplificato velocemente in un musical da portare a Broadway.
No non è stato semplificato nulla,rimarrà un’opera e non diventerà un musical e andrà a Valencia e non a Broadway
E dopo ancora in altre nazioni.
Il flauto magico di Vick Graham non è stato rivisitato x gli italiani e quando all’estero guarderanno la ruspa…vedranno solo il mezzo che scava e porta via.
Se Vick in scena,avesse voluto tirare su un oggetto,in quel caso avrebbe usato una gru….non è difficile da capire. Mi dispiace x tutti quelli che erroneamente si sono sentiti chiamati in causa ma questo è….poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
No nessuna semplificazione,rimarrà un’opera e non un musical e andrà a Valencia e non a Broadway per continuare poi in altri paesi del mondo. È stata solo rappresentata in Italia e NON modernizzata x gli italiani…non è difficile da capire,tantissimi artisti di ogni genere portano i loro spettacoli,opere o concerti in giro x il mondo,questo è il loro lavoro.