Il Flauto politico di Vick…
è magico ma non per tutti
LA RECENSIONE – Mix di applausi e fischi allo Sferisterio per il debutto dell’attesa opera del regista inglese. Uno spettacolo sui generis che o viene accettato come tale o rifiutato in toto. Dalla ruspa di salviniana memoria ai fuochi d’artificio finali, la narrazione è infarcita di simboli contemporanei. La parola di Vick prevale sulle note di Mozart. Fa discutere la riscrittura del libretto in italiano. Diverse provocazioni come la canna fumata sul palco da Papageno. Buona prova del cast vocale: su tutti svetta Pamina, il giovane soprano Valentina Mastrangelo. Convince la direzione musicale del maestro Cohen
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