di Maria Stefania Gelsomini
Il 10 agosto lo Sferisterio si sposta a Pieve Torina, Comune simbolo della tragedia del terremoto dove il 93 per cento degli immobili risulta inagibile. Tra le stelle della notte di San Lorenzo brillerà anche quella (Michelin) di Errico Recanati, chef del Ristorante Andreina di Loreto. L’ultima settimana del Macerata Opera Festival che si apre oggi e terminerà lunedì prossimo sarà densa di appuntamenti, tra questi anche l’incontro pubblico dal titolo “Siamo all’opera” organizzato da Cronache Maceratesi, mercoledì sera alle ore 21,30 in piazza Cesare Battisti, con la partecipazione di Francesco Micheli, Luciano Messi, Romano Carancini e il direttore Matteo Zallocco. Si parlerà anche della candidatura di Macerata a capitale italiana della cultura.
Manuela Ercoli con Errico Recanati
Ormai ribattezzata come settimana della solidarietà, prevede tre serate dedicate alle popolazioni e alle zone colpite dal sisma: l’Aida dell’11 agosto con la presenza di tutti i sindaci della provincia di Macerata, l’Aida del 14 agosto riservata agli abitanti dei Comuni terremotati e l’evento clou di Pieve Torina, “Lo Sferisterio per i Sibillini”. L’ultimo giovedì del Festival, solitamente dedicato alla sperimentazione e al genius loci (le serate in onore di Beniamino Gigli, Anita Cerquetti, Sesto Bruscantini), ora più che mai conferma la propria inclinazione off con questo viaggio verso la montagna, “un canto alla terra” sebbene leopardianamente matrigna, “l’ennesima serata” ha spiegato il direttore artistico “in cui il festival cerca di percorrere una strada di frontiera, quella di un territorio devastato”. Sarà una maratona con decine di artisti (la scaletta è in via di composizione per le continue nuove adesioni), una staffetta lunga dal tramonto a mezzanotte in cui musicisti, cantanti, orchestrali, attori si passeranno il testimone della solidarietà. Lo Sferisterio si trasferirà per una notte nel Parco Rodari del piccolo comune montano, fra le macerie del teatro comunale e la scuola materna in ricostruzione, per adottare un territorio in ginocchio e aiutarlo a rialzarsi.
In realtà sarà l’intero Macerata Opera Festival a mobilitarsi, coi suoi artisti e con le varie compagini che lo arricchiscono, a cominciare dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana, che coproduce lo spettacolo, la Salvadei Brass e l’ensemble Sineforma, il Quartetto F.A.T.A., Ornitophonica, i musicisti Gianluca Gentili e David Quintili, il duo creativo di Turandot Ricci/Forte, la Compagnia dei Folli, con la narrazione drammaturgica guidata da Francesco Micheli. A dare un senso concreto alla solidarietà artistica è la partecipazione di Coraggio Marche e di Errico Recanati, cofondatore del progetto insieme a Marvel Adv. L’Associazione Coraggio Marche raccoglie i piccoli produttori d’eccellenza delle zone terremotate a rischio estinzione, e giovedì 10 agosto lo chef stellato preparerà un gustoso aperitivo utilizzando esclusivamente materie prime provenienti da Pieve Torina, Matelica, Amamdola, Serrapetrona, Castelsantangelo sul Nera, San Ginesio e Montemonaco. Per un prezzo da 5 a 7 euro, il cui incasso sarà interamente devoluto agli stessi produttori, si potranno assaggiare un panino ai cereali con ricotta di capra (fatta la momento da un casaro di Matelica), confettura di mele rosa dei Sibillini e peperoncino, una ciabattina croccante con maialino tonnato e giardiniera, dei riccioli di pasta fumè con pancetta e panna affumicata, un’insalata di legumi. La valorizzazione delle eccellenze maceratesi, in campo gastronomico come in quello artistico e musicale, vuole essere l’emblema della coesione di un territorio, la spinta in più verso un futuro positivo dopo il dramma del terremoto.
I Martedì Off a palazzo Buonaccorsi giungono al termine con l’ultimo appuntamento di domani martedì 8 agosto. Si inizia con il laboratorio per bambini a palazzo Buonaccorsi. Il ciclo di letture musicate si conclude alle 21 con OrientAbbas, realizzato da Adriatico Mediterraneo Festival. Lo spettacolo è un viaggio nella poesia persiana da Rumi a Kiarostami, omaggio al grande maestro del cinema iraniano. Le musiche di Giovanni Seneca accompagnano le letture di Cosimo Damiano Damato, conducendo il pubblico in un percorso mistico e sensuale nella cultura persiana, attraverso Kayyam, Hafez, Rumi e Abbas Kiarostami, con affondi afro-europei, in una contaminazione fra Mediterraneo e Levante. L’ingresso ai laboratori e ai recital è gratuito. Dopo gli spettacoli, è possibile assistere alle installazioni coreografiche Oriento, presentate da Ermitage visual and performing arts e ideate da Paolo Londi, per celebrare l’arte e la sua capacità di unire tutti i popoli.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati