Camerino e Castelraimondo devono diventare comune unico, con il nome di “Città Varano”. Nel Capodanno in cui la provincia di Macerata passa da 57 a 55 comuni, a causa dell’incorporazione di Acquacanina in Fiastra e della nascita del nuovo comune di Valfornace con il matrimonio tra Pievebovigliana e Fiordimonte, l’ex senatore Mario Cavallaro, già sindaco di Gagliole e Castelraimondo e nell’ultima amministrazione consigliere comunale a Camerino, propone la fusione di Camerino con Castelraimondo, lanciando come proposta il nome di “Città Varano”. L’analisi dell’ex parlamentare prende lo spunto dalla fusione di Acquacanina con Fiastra, affermando che “è un gesto sicuramente significativo, ma se rimane isolato rischia di non avere effetti importanti per l’intera comunità dell’Alto Maceratese. Esso dovrebbe responsabilmente essere seguito, ed è forse già un po’ tardi, da altre numerose misure simili, ma anche più incisive e profonde – scrive Cavallaro – fra tanti passaggi indispensabili di eguale natura che mi vengono in mente, credo che decisiva sarebbe la importante fusione fra Camerino e Castelraimondo, per costituire un nuovo importante centro (Città Varano?) che sarebbe il presidio dell’intero Alto Maceratese e che coniugherebbe la storia e la tradizione con le possibilità innegabili di uno sviluppo rapido anche vallivo”. Cavallaro invita a guardare avanti, alle possibilità offerte da questo nuovo approccio: “Si tratta di avere lungimiranza e di preferire le incerte e problematiche sfide del futuro alla difesa un po’ piagnona e consolatoria del bello e dell’antico che fu, rivendicando quarti di nobiltà che purtroppo non tanto e non solo gli uomini quanto la natura ora rischia di sottrarci. Sono convinto che abbiamo solo tutti insieme le forze, le risorse umane e le energie necessarie per vincere questa ennesima sfida che la storia ci pone davanti e credo che questo sia, nel giorno di un Capodanno difficile, il messaggio scomodo e coraggioso che dobbiamo mandare, meno retorico e più aspro, più sobriamente fattivo che verbosamente affabulatorio di quelli che nei pur ammirevoli veglioni di fine anno abbiamo ascoltato a reti unificate”.
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Ma come ce pensi lasciali sta li e noi qui
Ma come ci pensi..lascia sta in pace Castelraimondo…!!
Cavallaro sta parlando di un’unione per il rilancio economico, mica di fusioni etniche, CAPRE.
Sono sempre più convinto che fare queste fusioni porteranno a risparmiare “spiccioli” di fronte agli sprechi enormi che ci sono nella spesa pubblica a Roma. Avrebbe fatto piacere che ogni Comune fosse rimasto con il proprio nome ed organizzare collaborazione con i comuni vicini su Polizia Municipale, altri servizi, personale, ecc.
Appoggio totalmente l’idea di Cavallaro, va realizzata in minor tempo possibile, economicamente ci sarà un vantaggio x i comuni…..
Il nuovo Comune potrebbe chiamarsi benissimo Camerino-Castelraimondo.
Per affabulare ancor meno, a tutti i nuovi Comuni nati da accorpamento darei lo stesso nome, seguito da numero d’ordine: Barcone che affonda 1, Barcone che affonda 2, Barcone che affonda 3, e così via.
L’idea del senatore Mario Cavallaro è interessante. Ma, città piene di Storia, accetteranno di cambiare nome? Direte: ma voi di Corridonia vi siete fatti cambiare nome tre volte per la vostra stupidità mentale. Avevate il nome storico originale di Montolmo… Poi, come a cittadine come Monte Milone e Monte Santo, oggi Pollenza e Potenza Picena, vi siete fatti cambiare il nome prima in Pausula e infine in quello assurdo di Corridonia, da Filippo Corridoni, che non rappresenta altro che un individuo, che veniva a Pausula solo per incontrare i genitori e i fratelli, che per il suo interventismo è stato odiato e che oggi è un sempre maggiore sconosciuto…
Perché non rimettere, o aggiungere per comprensibili difficoltà, al nome attuale, quello vero di Montolmo: Corridonia Montolmo, Pollenza Monte Milone, Potenza Picena Monte Santo.
I cittadini di Camerino e Castelraimondo non rinunceranno alla loro identità del nome. Quindi, l’unica chance rimane quella di Comune di Camerino Castelraimondo.