Don Giuseppe mostra i danni all’abbazia di Rambona
I calcinacci piovuti dal soffitto dell’abbazia
di Marco Ribechi
Terremoto a Pollenza: 10 famiglie con case inagibili e danni all’abbazia di Rambona. E’ questo il bilancio provvisorio nel piccolo comune del Maceratese dove la maggior parte dei disagi si sono verificati fuori dal centro cittadino, in particolare in località Rambona. L’importante abbazia, che racchiude gran parte della storia della regione (leggi l’articolo), presenta vistosi segni di cedimenti, crepe su tutte le pareti del presbiterio e danneggiamenti anche alle monofore e parzialmente agli affreschi. L’interno del presbiterio si presenta pieno di calcinacci e detriti piovuti dal soffitto. «Ho già avvisato sia la curia che il Comune – spiega don Giuseppe – purtroppo ci sono segni molto vistosi, proprio nella parte che avevano restaurato nel 2003. I lavori alla chiesa sono iniziati nel ’92 perchè scivolava verso valle. Durante il terremoto del ’97 era tutta puntellata quindi non ha subito danni. La notte del 23 agosto invece il terremoto ha lasciato segni evidenti, mi meraviglio che non sia crollata la parete della casa parrocchiale che era la parte più delicata». Sull’esterno insistono delle impalcature da circa 10 anni. «Sono stato informato dei problemi che ci sono a Rambona – spiega il sindaco Monti – è necessario un sopralluogo, anche insieme ai tecnici della curia. Per ora abbiamo dato priorità ai cittadini ma analizzeremo il problema il prima possibile».
Una delle case private lesionate
Hanno trovato tutte una sistemazione le 10 famiglie le cui case sono state dichiarate inagibili. A seconda delle esigenze sono state alloggiate nella casa di riposo comunale, nella foresteria del monastero delle clarisse o in strutture private. Due famiglie, in totale 8 persone tra cui una disabile e una bambina di 14 mesi, si trovano al secondo piano della casa di riposo e non possono rientrare nelle loro abitazioni. Altre due famiglie sono state alloggiate nell’abitazione della signora Carla Lucarini, dipendente della casa di riposo. «Siamo un piccolo paese e dobbiamo aiutarci tutti – spiega Lucarini – avevo una casa vuota, in vendita e ho pensato di darla a due famiglie che non possono rientrare nelle loro. E’ una situazione molto difficile, sono rimaste senza niente. Non sanno se potranno rientrare perchè le loro abitazioni sono fortemente danneggiate, soprattutto sul tetto».
Il muro della casa parrocchiale ha resistito al terremoto
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati