di Gabriele Censi
La cuspide della torre giace a terra sulla piazza a simbolo della resa di fronte alla forza della natura. Una resa della municipalità che si accompagna a quella della spiritualità: sono chiuse tutte le chiese a Gualdo. Il terremoto anche qui ha lasciato il segno ma in realtà non ci si arrende, gli uomini e le donne di Gualdo sono tutti impegnati a tempo pieno per far fronte all’emergenza nel paese di Romolo Murri, la cui casa rischia di cadere in un centro storico che le immagini raccolte accompagnati dal vicesindaco Claudio Belli documentano più delle parole.
“Abbiamo 50 sfollati – dice il sindaco Giovanni Zavaglini, e già 200 richieste di verifiche per i danni, stiamo predisponendo le ordinanze che dichiarano già 15 alloggi inagibili, sono crollate parzialmente le mura cittadine. Una situazione difficile. Nessuno dormirà all’aperto però grazie alla disponibilità data da tutti per trovare sistemazioni private e pubbliche”. Il parroco di San Savino, Bruno Trapè, si prepara ad allestire per la funzione di domenica la sala parrocchiale che può contenere una ventina di persone: “Ma se ci sono matrimoni o funerali non sappiamo come fare”. La preoccupazione degli amministratori è il rischio di rimanere fuori dall’attenzione delle autorità centrali. Il provvedimento che limita a pochi comuni la sospensione dei tributi non lascia ben sperare per la ricostruzione. Un altro luogo di bellezza e storia dell’entroterra maceratese che si prepara ad affrontare un futuro incerto.
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