Questa sera lo Sferisterio è stato illuninato con i colori della bandiera francese (foto di Andrea Petinari)
(servizio aggiornato con foto alle 20,05)
Dal viola per la giornata per la lotta contro il tumore al pancreas (leggi l’articolo) al tricolore francese in segno di solidarietà per gli attacchi terroristici che hanno colpito il cuore Parigi. Da stasera lo Sferisterio, monumento simbolo di Macerata, è stato illuminato con i colori della bandiera francese grazie alla collaborazione con l’azienda I Guzzini. E’ un’iniziativa organizzata dal Comune in segno di solidarietà e vicinanza alla popolazione francese e agli amici di IssyLesMoulineaux, gemellata con la città. «Siamo vicini alla città di Parigi – interviene il sindaco Romano Carancini – e ai nostri amici di Issy in questo tragico momento. Per rendere concreta la nostra solidarietà abbiamo deciso di organizzare una piccola cosa ma dal grande significato. Non vogliamo farci intimidire da atti di violenza inaudita come quelli a cui abbiamo assistito ieri. Reagiamo senza timore con un atto concreto, l’unico possibile in questo momento da parte nostra». La manifestazione di solidarietà proseguirà anche domani (15 novembre), dalle 18.30 alle 19, con un flash mob davanti allo Sferisterio. «Non ci sono parole per esprimere il dolore per quanto accaduto a Parigi – ha detto il primo cittadino -. È il momento di restare uniti e trovare forme di condivisione concrete».
Il disegno della Tour Eiffel nel simbolo della pace, realizzato da Carlos Latuff, sta facendo il giro del mondo
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Molti i messaggi di solidarietà che stanno arrivando in queste ore, a partire da quello del presidente della Regione Luca Ceriscioli: «Voglio esprimere la solidarietà della giunta e di tutta la Regione Marche al popolo francese. Vicinanza anche ai marchigiani coinvolti rimasti feriti durante l’attacco al teatro. La comunità internazionale e l’Europa uniti sapranno sicuramente reagire con fermezza e senza paura contro l’odio e il terrorismo. In segno di lutto e vicinanza oggi e domani saranno listate a lutto le bandiere di Palazzo Raffaello». Al cordoglio si unisce anche il sindaco di Civitanova, Tommaso Claudio Corvatta: «Riteniamo opportuno, come segno di vicinanza a questo dramma, che la bandiera dell’Unione europea issata al terrazzo della casa municipale rimanga a mezz’asta fino al prossimo consiglio comunale. Siamo tutti europei e i brutali atti di terrorismo islamico avvenuti sono l’indice di come nessuno, purtroppo, oggi possa sentirsi al riparo da aggressioni del genere. In questo caso sono stati colpiti i nostri fratelli francesi, che sentiamo vicini per una comune identità che va oltre i confini nazionali». Testimonianze di vicinanza anche dal mondo della cultura. «Siamo vicini ai nostri amici francesi, i tanti ospiti del festival che vivono a Parigi – scrive Lucrezia Ercoli, direttrice artistica di Popsophia – Il tema che avevamo scelto per l’edizione 2016, “Il ritorno della forza” voleva essere un omaggio alla nuova saga di Guerre Stellari, ma appare oggi come un triste presagio dopo l’attentato di ieri. La contrapposizione cinematografica di Star Wars tra bene e male si traduce nella drammatica realtà di un’Occidente alle strette, costretto ormai a prendere decisioni dalla portata incerta e inimmaginabile». Tommaso Golini (Forza Nuova) in una nota chiede «alle autorità preposte di rafforzare i controlli per i frequenti arrivi anche a Macerata».
La solidarietà si è accesa anche sui social, dove da poco circola questo messaggio: «Questa sera, alle 22, accendiamo una candela su tutte le finestre delle abitazioni come solidarietà per il popolo francese e condanna per il massacro avvenuto. Siamo tutti fratelli. Che brilli ovunque lo spirito di vita e non bagliori di morte». Un gesto simbolico di vicinanza alla città di Parigi e ai suoi abitanti, così duramente colpiti dagli attentati.
(Fe. Nar.)
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Chi semina vento raccoglie tempesta. Chi ci rimette sono sempre gli innocenti. L’Occidente intero si deve interrogare sugli interessi che hanno guidato la politica occidentale nelle guerre scatenate nel Medio Oriente ed in Africa senza nascondere la testa come gli struzzi. L’ipocrisia non paga, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità sulle cause della violenza, dei profughi e della povertà.
Se non si va alla radice dei problemi le cose non possono migliorare, anzi possono solo peggiorare. L’opinione pubblica deve conoscere la verità sugli interessi che hanno guidato le lobbies dei poteri economici, degli armamenti e della finanza a cui una politica prona si è prestata, alla base di tutte le guerre e del terrorismo. Penso che siamo solo all’inizio di tragedie ancora più gravi, che ci coinvolgeranno tutti, perché c’è chi soffia sul fuoco.
Un mondo in guerra è conseguenza di un mondo senza l’amore di Cristo.