Si è salvato anche questa volta Massimiliano Natalucci di Senigallia che ieri sera era al Bataclan a Parigi. Il 45enne che lavora nel settore della ristorazione e vive per lo più all’estero è stato “miracolato per la quinta volta”. Ne è convinta la sorella Federica: “baciato da papa Wojtyla, in piazza san Pietro a Roma, quando aveva 8 anni, a 15 è scampato alla strage dell’Heysel, dove era andato con nostro padre e uno zio, poi ci sono stati due incidenti stradali gravissimi”. E anche un altro incidente avvenuto nel gennaio 1989, quando un’auto finì nelle acque del porto di Senigallia, provocando la morte di tre studenti. “E’ stata una carneficina”, ha detto Natalucci, rimasto lievemente ferito a una gamba, quando è riuscito a mettersi in contatto con il padre Massimo intorno alle 3 della scorsa notte.
Al Bataclan c’era un’altra senigalliese, Laura Apolloni, raggiunta alla spalla da un residuo proiettile. Apolloni ha un negozio di tatuaggi a Senigallia.
Laura è riuscita a fuggire dal teatro Bataclan e a salire sul tetto, dove insieme ad altre 50 persone ha aspettato l’arrivo delle teste di cuoio “in silenzio” per timore che ci fossero altri terroristi. “Durante il concerto – ha raccontato al Gr1 – si sono sentiti gli spari. Erano due persone con le mitragliette, hanno sparato per 10 minuti ininterrottamente, avranno sparato 5000 proiettili e io ne ho preso uno. Anche se si stava bassi, raso terra, hanno sparato così tanto…”. “Io per fortuna stavo sotto il palco e sono fuggita passando dietro le quinte, sfondando le uscite di sicurezza e passando sui tetti. Io e un’altra cinquantina di persone, quindi non abbiamo vissuto l’incubo di dentro”, aggiunge.
La presidente della Camera Laura Boldrini ha telefonato a Giuseppe Appolloni, il fratello di Laura, per esprimere vicinanza e solidarietà alla famiglia, che vive a Senigallia, nelle Marche.
Il fratello della donna ha raccontato alla presidente della Camera i momenti d’ansia vissuti per le sorti di Laura. “Per fortuna – ha detto Giuseppe – non è rimasta ferita gravemente.
Ora, dopo averla sentita, ci sentiamo rassicurati, sollevati, ma siamo preoccupati per l’impatto psicologico” che la strage può aver avuto sulla loro congiunta.
Scampata per poco alla sequenza di attentati anche la jesina di 19 anni Caterina Pieralisi, tornata in Italia meno di due ore prima del primo attacco dell’Isis, dopo aver passato una settimana nella capitale francese. «Ancora sono un po’ scossa – commenta la ragazza – visto che qualche ora prima delle stragi ero in giro con i miei amici in quelle stesse vie. A me è andata bene, ma alcuni miei amici sono ancora là e stanno vivendo momenti di terrore. Fortunatamente sono riuscita a contattarli tutti e ora sono al sicuro».
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si e giusto ieri sera c’era la commemorazione dei morti dell’ Heysel…
quando vi contatta la boldrini ditegli che il governo italiano dovrebbe finirla di spallegiare i guerrafondai americani e magari tutto questo terrore finirà.
Se questo mi dice dove va, vedrò di stargli lontano almeno 100 km… Così, tanto x stare sereno..
quando vi contatta la Boldrini ditele che il governo italiano dovrebbe finirla con questo buonismo ,questa tolleranza e questa accoglienza sfrenata verso chi vuole con le buone ma soprattutto con le cattive imporre la sua civiltà barbarica. Questo islam è il cancro dell’umanità,la grande Oriana Fallaci ci aveva avvertito più di dieci anni fa.
E non tirate fuori la storiella dell’Islam moderato che non ci crede più nessuno