Zona 30, Ciclostile:
“C’è chi cerca il cambiamento
e chi fa campagna pre-elettorale”

MACERATA - Alberto Cicarè, socio dell'associazione risponde al consigliere dell'Udc: "I moralisti alla Pizzichini non si sono indignati per l'inutile ponte di Villa Potenza"
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Clicca sull’immagine per guardare le video-interviste a commercianti e residenti

 

Alberto Cicarè

Alberto Cicarè

Da Alberto Cicarè, socio di Ciclo Stile, riceviamo quanto segue sull’introduzione della Zona 30 a Villa Potenza:

“La sperimentazione di una zona a traffico moderato nel borgo di Villa Potenza ha suscitato, ovviamente considerata la novità di queste tecniche per il nostro territorio, una discussione accesa tra i residenti e gli operatori commerciali della zona (intervistati anche da Cronache Maceratesi, leggi l’articolo e guarda il video).
Non si poteva pensare di introdurre una zona a traffico limitato in una città come Macerata abituata alla monocultura dell’automobile senza suscitare qualche polemica. Viviamo in una piccola città dove ti preoccupi di accompagnare in macchina tuo figlio fino alla porta della scuola per paura del traffico, generando altro traffico; dove gli autobus viaggiano per la gran parte del tempo quasi vuoti; dove le polveri sottili si combattono smantellando le centraline che le dovrebbero misurare; dove bambini, anziani, genitori con passeggini, persone con disabilità vivono la strada con una sensazione di timore ed esclusione.

Le tecniche di moderazione del traffico introdotte in via sperimentale fino al 31 dicembre a Villa Potenza, hanno l’obiettivo di rendere la strada uno spazio il più possibile condiviso tra i diversi utenti, dove l’automobilista sia indotto a rallentare la velocità senza perdere la possibilità di transitare e sostare comodamente, dove pedoni e ciclisti (sì, almeno a Villa Potenza si può) possono accedere ai punti di interesse del luogo con piacere e sicurezza.

La zona 30 a Villa Potenza

La zona 30 a Villa Potenza

Il tutto con costi estremamente più ridotti rispetto alla realizzazione di infrastrutture quali nuove strade, parcheggi, sottopassi, piste ciclabili; è la conformazione della strada che induce i diversi utenti a un comportamento meno aggressivo, a un uso più democratico.
E qui vengo, dalla moderazione del traffico, all’estremismo di quei moralisti alla Pizzichini (leggi l’articolo) che si indignano per i 6mila euro serviti all’associazione Ciclo Stile per pagare gli operai e allestire la bella festa di inaugurazione, che però non abbiamo sentito scagliarsi ad esempio contro l’uso di milioni di euro serviti per costruire il vicino, praticamente inutile ponte di Villa Potenza, che collega il nulla con il nulla.
Sono indegne, invece, le sue affermazioni circa una “volontà di sviare le persone a venire a Villa Potenza”; la volontà al contrario è proprio quella di agevolare i residenti a vivere il borgo e incentivare gli esterni ad accedere ai negozi di un luogo reso più accogliente, gradevole, comodo.
E’ un esperimento temporaneo, facilmente modificabile sulla base dell’esperienza di chi vive il borgo e delle valutazioni dei tecnici; ci sono stati limiti nel coinvolgimento dei cittadini? Probabile, ma tra qualche tempo sarà il momento di discutere sui risultati dell’esperimento per proporre alla luce dei fatti le dovute migliorie tecniche.

La zona di Villa Potenza soggetta alle madifiche della viabilità

La zona di Villa Potenza soggetta alle madifiche della viabilità

E’ lecito domandarsi se una simile esigenza di partecipazione della cittadinanza sia stata chiesta per interventi ben più impattanti quali le espansioni edilizie o l’insediamento di nuovi centri commerciali avvenuti negli ultimi anni. Paradossalmente, non mi risulta che le opere della Quadrilatero che hanno sventrato il nostro entroterra siano state pianificate coinvolgendo le comunità locali; qui una rotonda fatta con la vernice e un po’ di segnaletica orizzontale fanno invece gridare al colpo di stato.
Secondo me, per sfidare chi esercita a piene mani l’attitudine tutta maceratese della critica e della denigrazione di chi prova a migliorare la propria città, sarebbe opportuno che l’Amministrazione, se ci crede veramente, si impegnasse nell’ascoltare le valutazioni dei residenti e le proposte di miglioramento senza perdere di vista l’obiettivo, anzi costruendo un progetto più completo per collegare al meglio il borgo con il resto della frazione, rendere più piacevoli e curate le belle aree verdi esistenti, incentivare i cittadini, in particolare bambini e giovani, a partecipare alla vita e alla cura del borgo.
Occorre saper distinguere tra chi cerca di attivarsi per proporre un cambiamento positivo e chi si agita per trovare spazio in questa sgangherata campagna pre-elettorale: dalla crisi si esce solo mutando i nostri punti di vista e i nostri comportamenti”.



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