di Alessandro Feliziani
Il vento delle Europee ha soffiato forte anche sulle comunali e alcuni risultati sono andati oltre le previsioni o, in alcuni casi, contro i pronostici. I candidati d’ispirazione PD o centro sinistra s’impongono in molti comuni, anche oltre le aspettative. Se a Recanati, ad esempio, la riconferma di Fiordomo era data per molto probabile, nessuno scommetteva però su un successo al primo turno come si è profilato, già prima dell’ufficialità dei risultati che al momento di scrivere ancora tardano ad essere pubblicati sul sito del Ministero. I candidati “grillini” fanno magro bottino nei pochi Comuni dove si sono presentati con il loro movimento, mentre una certa sorpresa viene dalle dimensioni della sconfitta del centrodestra che perde Comuni, anche importanti – alcuni amministrati da più mandati consecutivi – come Matelica, Montelupone, Monte San Giusto (per soli 46 voti), Montecassiano, Sant’Angelo in Pontano, Porto Recanati, che passano al centrosinistra. Restano amministrati dai sindaci uscenti di centrodestra Montefano, Sarnano e Cingoli, dove il senatore Saltamartini si conferma con ampio margine contro tre “avversari di peso”. Altra sorpresa, di segno opposto, a Potenza Picena (Comune amministrato dal centro sinistra), dove l’8 giugno si andrà al ballottaggio con il candidato Acquaroli (centrodestra) in vantaggio.
Storia a sé a Montecosaro, dove una sfida tutta a sinistra premia il candidato Reano Malaisi a discapito della candidata sostenuta dalla maggioranza uscente, mentre la candidata del centrodestra è solo terza.
Difficile, o meglio quasi impossibile, fare valutazioni politiche secondo gli schemi tradizionali nella maggior parte dei Comuni dove quel “sano trasversalismo” racchiuso nella liste civiche ha reso la competizione scevra da connotazioni partitiche.
Su ventiquattro sindaci uscenti che hanno chiesto una riconferma, in diciannove hanno ricevuto “disco verde” dai loro cittadini. Oltre a Francesco Fiordomo a Recanati, conservano la fascia tricolore per altri cinque anni, Filippo Saltamartini a Cingoli, Luigi Monti a Pollenza, Flavio Zura a Mogliano, Osvaldo Messi ad Appignano, Carlo Carnevali a Montefano, Franco Ceregioli a Sarnano, Gabriele Santamarianova a Serravale di Chienti, Giovanni Zavaglini a Gualdo, Ornella Formica a Colmurano, Paolo Teodori a Ripe San Ginesio, Massimo Citracca a Fiordimonte, Pietro Cecoli a Montecavallo, Giancarlo Ricottini a Acquacanina. Inoltre anche Sandro Luciani a Pievebovigliana, Valeriano Ghezzi a Monte San Martino, Claudio Castelletti a Fiastra e Giammario Ottavi a Cessapalombo, i quali da domani inizieranno il loro terzo mandato quinquennale consecutivo.
Si possono considerare continuità amministrativa anche i casi di Camerino e Pievetorina. Nella città universitaria, infatti, è stato eletto Gianluca Pasqui, assessore nella Giunta uscente, mentre nell’altro Comune della Valnerina, è stato eletto Alessandro Gentilucci, figlio del sindaco scomparso tragicamente un anno fa.
Tra i candidati a sindaco c’erano anche diversi ex primi cittadini che tentavano un ritorno alla guida dal Comune dopo una parentesi più o meno lunga. Sono riusciti nell’impresa solo Franco Capponi a Treia, Giuliano Pazzaglini a Visso e Mauro Falcucci a Castelsantangelo sul Nera.
Aumenta la “quota rosa”. Infatti, oltre alla staffetta tutta femminile di Porto Recanati, dove è stata eletta Sabrina Montali, sindaci donna sono stati eletti per la prima volta a Serrapetrona (Silvia Pinzi,), Pioraco (Luisella Tamagnini), Loro Piceno (Ilenia Catalini), Poggio San Vicino (Sara Simoncini). A loro si aggiunge Ornella Formica, la quale per soli tre voti, si conferma per un secondo mandato a Colmurano. Con loro sale a nove il numero delle donne alla guida di altrettanti Comuni in provincia di Macerata.
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Come ad ogni sua svolta epocale il Paese comincia a ricoprirsi di impronte di gattopardo, ma il bello deve ancora venire.
Va via il vecchio per dare spazio al nuovo ma il risultato e = a quello = 0
L’Italia è un paese di anziani.
Gli anziani (nella maggioranza) si tengono informati seguendo la rai ed i quotidiani che raccontano “la loro verità” e portano a questi risultati dove il primo partito con oltre il40% è quello degli astenuti seguiti poi da chi è al governo senza consenso elettorale ma per volontà di una “dittatura” che ci spacciano per democrazia…
E intanto governano sempre quelli da 40 anni. Prima si chiamava dc, ora pd. La sostanza non cambia.