di Alessandra Pierini
Il Consiglio comunale di Macerata approva l’istituzione di un registro delle unioni civili. Così cerca di mettere una pezza sul pasticcio combinato quindici giorni fa quando l’assise ha dato ragione ad un ordine del giorno presentato da Giuliano Meschini dell’Idv il quale, favorevole alla famiglia tradizionale, condannava le unioni gay e si opponeva alle leggi contro l’omofobia (leggi l’articolo).
L’atto ha infatti sollevato un vespaio di reazioni e polemiche in tutta la regione. I rappresentanti delle associazioni che in queste due settimane hanno fatto sentire con forza la loro voce, condannando quanto accaduto, hanno affollato l’aula consiliare con tanto di striscioni di protesta.
Ieri la seduta era stata tolta per mancanza del numero legale. Oggi la scena si è ripetuta. A garantire il numero di consiglieri utili per proseguire ci hanno pensato Giorgio Ballesi dell’omonima lista e Ivano tacconi dell’Udc che ha fatto pesare la sua presenza: «Dovete sapere – ha tuonato rivolgendosi al pubblico – da chi siete rappresentati. La Prefettura e la Corte dei Conti possono quietanzare l’attribuzione di gettoni di presenza per una seduta come quella di ieri durata non più di due ore e mezza?»
E’ stato Luciano Borgiani della Federazione della Sinistra a presentare la mozione sulle unioni civili: «Continuo un discorso iniziato nel 2006 quando abbiamo chiesto che Macerata si adeguasse ai Comuni più progrediti con un registro delle unioni civili. Allora non si fece nulla anche per colpa di alcuni esponenti del centro sinistra. Ora col passare del tempo, moltissimi Comuni ben 145 tra cui Appignano hanno approvato l’istituzione del registro delle unioni civili. Chiedo ai consiglieri di riconoscere i diritti amministrativi che hanno le coppie sposate anche ai conviventi con un elenco o un registro o comunque con una forma di riconoscimento. Non si è capita la gravità dell’approvazione dell’odg Meschini».
Immediata la risposta di Riccardo Sacchi di Forza Italia: «Ben 7 anni fa una mozione impegnò la commissione affari istituzionali sulla questione. Anche allora era evidente l’intento propagandistico. Anche allora il centro sinistra giocò con i diritti fondamentali dell’uomo. Due settimane fa la maggioranza ha votato un atto esattamente opposto a questo. Sette anni fa o venti giorni fa i diritti degli uomini e delle donne non erano importanti?»
Molti della maggioranza hanno riconosciuto l’errore fatto 15 giorni fa. Critico Stefano Blanchi (Comunisti Italiani): «Si ritorna su un tema ribaltato come è stato votato 15 giorni fa. La Costituzione è una carta laica e come tale parla di matrimonio ma non di valori religiosi. Non posso credere che Macerata, Atene delle Marche, sia l’unica città che vota un odg che non si limita a difendere la famiglia tradizionale ma si oppone persino a chi manifesta giudizi critici contro la famiglia stessa. Manderemo i vigili urbani a controllare ed arrestare chi lo fa? Non accetto un odg che si oppone alla libertà di pensiero». Ha parlato di autogol della maggioranza Alessandro Savi (Centro Democratico): «I riflessi concreti dell’atto proposto da Meschini sono pochissimi. A chi giova imporre la propria idea a colpi di votazione? La mozione di Borgiani ha lo scopo di ricomporre il quadro».
Bruno Mandrelli, in assenza del capogruppo del Pd Andrea Netti (per impegni professionali già annunciati) ha espresso la linea del partito: «L’errore è che quell’ordine del giorno ha dato l’impressione di voler remare contro un ragionamento che comunque va fatto. Chi è che è contro la famiglia? Non saprei dare una risposta. I diritti della persona sono insopprimibili. Quello che si può fare per migliorare e avere ancora più giustizia sociale va fatto, ma non per togliere qualcosa a qualcuno. Una cosa è vera, questo Comune è in imperdonabile ritardo. Questo dimostra lo svuotamento del nostro ruolo, non sappiamo più fare neanche le cose che diciamo di voler fare ma non devono distrarre dal nostro compito specifico che è l’amministrazione attiva».
Il sindaco Romano Carancini ha fatto appello alla laicità: «Una riflessione seria da parte di tutti deve portare ad una condivisione totale su questo tema perchè una comunità laica non può avere un vulnus di questo tipo. Non può esserci una mozione che afferma in maniera manichea che chi esula dalla mia idea di famiglia non possa aspirare alla felicità. Non possiamo avere paura di un registro. Un consiglio non può non chiedere al governo di intervenire su questo tema. La disciplina delle unioni civili è oggi richiesta trasversalmente al Parlamento».
Contraria alla mozione Anna Menghi dell’omonimo comitato: «Il registro delle coppie di fatto è ipocrisia allo stato puro perchè nulla può fare il Comune in termini di diritti, perchè non si può mettere nulla in più rispetto a quanto previsto dalla legislazione nazionale. Da convertita da poco, mi fa specie che qui si chiami in causa la religione per rafforzare le proprie idee. Io ho votato l’odg Meschini che è stato strumentalizzato in maniera esagerata. Il problema delle coppie di fatto è economico, quindi basta con l’ipocrisia. Ho apprezzato l’intervento di Mandrelli e sottolineo che l’incapacità che dichiara è sua e della sua maggioranza».
Francesca D’Alessandro di Macerata è nel cuore ha chiamato in causa il discorso della vita e della sua salvaguardia: «Non mi interessa il gusto sessuale di chi ho davanti, ma mi interessa la società in cui crescono i miei figli. Tra un uomo e una donna c’è in ballo il discorso della vita, questo non può accadere tra omosessuali».
Significativi gli ultimi interventi che parlano di un mondo e di una società che, al di fuori dalla politica, sta percorrendo la sua strada . Una linea autonoma che i rappresentanti politici non solo non hanno dettato ma neanche riescono a cogliere ed interpretare. Lo hanno sottolineato Gabriella Ciarlantini dei Verdi («Credo che il riconoscimento della famiglia senza limiti sia già avvenuto, il cambiamento è ad uno stato avanzato rispetto a quello che ci rappresentiamo in queste quattro mura e negarlo è anacronistico. L’immagine che abbiamo dato non rappresenta affatto una città come Macerata che è invece molto inclusiva e accogliente»), Marco Guzzini del Nuovo Centrodestra («Siamo stati sempre imbrogliati dai nostri partiti che hanno invece demandato a livello locale delle crociate su temi importanti come questo. Non dobbiamo fare discussioni ideologiche in quest’aula. Non c’è nessuna discriminazione in questo comune. Ci sono contrapposizioni ma è bene che ci siano. L’onorevole Irene Manzi si impegni in Parlamento anzichè far lavorare i suoi collaboratori con comunicati stampa locali su questi temi») e Guido Garufi del Centro Democratico («mi astengo in modo irritato. In Parlamento il Pd ha votato a favore quando si trattava di decidere sul mantenimento delle pensioni d’oro quindi io non posso votare a favore su questo tema»).
La mozione è stata approvata con 14 voti favorevoli, 7 contrari e 9 astensioni.
Hanno votato a favore Gabriella Ciarlantini dei Verdi Macerata, Massimiliano Bianchini di Pensare Macerata, Romano Carancini sindaco, Mauro Compagnucci, Marco Menchi, Romeo Renis, Claudio Machella, Bruno Mandrelli e Ulderico Orazi del Pd, Alessandro Savi del Gruppo autonomo, Luciano Borgiani della Federazione della sinistra, Michele Lattanzi e Stefano Blanchi dei Comunisti italiani e Pierpaolo Tartabini della Sinistra per Macerata. I 7 voti contrari sono quelli di Maurizio Romoli e Romano Mari del Pd, Giuliano Meschini dell’Idv, Marco Guzzini del Gruppo misto, Massimo Pizzichini dell’Udc, Anna Menghi del Comitato Anna Menghi e Francesca D’Alessandro di Macerata è nel cuore. Si sono astenuti Daniele Staffolani, Luigi Carelli e Maurizio Del Gobbo del Pd, Guido Garufi del Gruppo autonomo, Riccardo Sacchi di Forza Italia, Fabio Massimo Conti della Lista Conti Macerata vince, Ivano Tacconi dell’Udc, Giorgio Ballesi della Lista Ballesi e Fabrizio Nascimbeni di Macerata è nel cuore.
Ieri pomeriggio il Consiglio comunale, con 20 voti contrari (maggioranza e Ivano Tacconi dell’Udc), 8 favorevoli (Pierfrancesco Castiglioni e Deborah Pantana di Forza Italia, Giorgio Ballesi della Lista Ballesi, Anna Menghi del Comitato Anna Menghi, Fabio Massimo Conti della Lista Conti Macerata vince, Marco Guzzini del Gruppo misto, Francesco Formentini di Forza Italia e Francesca D’Alessandro di Macerata è nel cuore) e 6 astensioni (Michele Lattanzi e Stefano Blanchi dei Comunisti italiani, Massimo Pizzchini dell’Udc, Marco Gasparrini e Marco Menchi del Pd e Guido Garufi del Gruppo autonomo) ha respinto la mozione presentata dal consigliere Anna Menghi relativa alla Croce verde.
Approvato invece con 14 voti a favore (Mauro Compagnucci, Claudio Machella, Bruno Mandrelli e Ulderico Orazi del Pd, Romano Carancini sindaco, Guido Garufi del Gruppo autonomo, Luciano Borgiani della Federazione della sinistra, Stefano Blanchi dei Comunisti italiani, Gabriella Ciarlantini dei Verdi Macerata, Antonio Carlini di Pensare Macerata, Pierfrancesco Castiglioni, Deborah Pantana e Francesco Formentini di Forza Italia e Marco Guzzini del Gruppo misto), 12 contrari (Daniele Staffolani, Marco Gasparrini, Marco Menchi e Romano Mari del Pd, Giuliano Meschini dell’Idv, Pierpaolo Tartabini deLa Snistraper Macerata, Fabio Msssimo Conti della Lista Conti Macerata vince, Ivano Tacconi dell’Udc, Giorgio Ballesi della Lista Ballesi, Anna Menghi del Comitato Anna Menghi, Francesca D’Alessandro e Fabrizio Nascimbeni di Macerata è nel cuore) e 4 astensioni (Antonio Carlini di Pensare Macerata, Maurizio Del Gobbo, Romeo Renis e Andrea Netti del Pd) l’ordine del giorno proposto dal consigliere del Pdl, Pierfrancesco Castiglioni che prevede il trasferimento del busto di Giuseppe Mazzini in piazza Mazzini.
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Meno male!
Come si chiamava il genio che aveva promosso l’odg precedente che altri geni avevano pure votato?
PD, PDL, IDV, BMK, BMX, FI e pure Sforza nuova…Potrebbero ritirarsi a vita privata?
Grazie…
Ma che vuoi commentare….. 🙂
Ma è possibile che si è votato per diversi consigli questa puttanata con tutti i problemi che ci sono???
MANDIAMOLI TUTTI A CASA, BASTA!!!
L’iscrizione sarà effettuata su semplice domanda degli interessati, senza alcuna conseguenza civile e penale in caso di dichiarazione mendace.
L’attestato verrà rilasciato per i soli usi necessari al riconoscimento di diritti e benefici, ma non prevederà il sorgere di alcun dovere e obbligo.
I redditi non verranno cumulati a fini tributari ed ognuno potrà continuare a godere del proprio regime favorevole.
Unitevi e venite a Macerata, c’è una casa popolare che vi spetta!
Ho assistito per intero al dibattito, mi sento riconciliato con la mia città di cui torno a essere fiero cittadino dopo la pugnalata di qualche giorno fa.
Devo riconoscere al Sindaco di aver fatto un intervento che mi ha molto emozionato: una accalorata e importante dichiarazione nella quale ha ribadito la laicità dello Stato italiano e delle Istituzioni nonché il suo dovere di rappresentare tutti i suoi concittadini, compresi e soprattutto quelli che non hanno voce. Di solito sono molto critico, ma questa volta devo ammettere che Romano Carancini si è espresso “senza se e senza ma” in favore dei diritti costituzionali e civili.
Ho apprezzato la profonda competenza tecnica dell’intervento di Ballesi, che ha evidenziato tutte le criticità del dibattito giurisprudenziale in materia (dando una lettura che non condivido ma argomentandola molto molto bene).
Tra le fila della maggioranza, mi hanno colpito gli interventi di Savi (apprezzabile anche perché ha fatto riferimento a un’esperienza molto personale), Mandrelli e, soprattutto, Tartabini. Tra quelli dell’opposizione, oltre al citato Ballesi, quello di Ivano Tacconi.
Davvero terribile e di retroguardia, invece, l’ennesima “amica dei gay” (a nostra insaputa!) Francesca D’Alessandro che non ha nulla contro di noi ma vuole che i suoi figli ci stiano bene alla larga perché non si “contaminino”… Tristissimo che una persona giovane e preparata argomenti contro il pieno riconoscimento sociale delle coppie gay confondendo ancora la fecondità fisiologica (tra l’altro non garantita neanche nelle coppie eterosessuali!) con quella dell’atteggiamento mentale di accoglienza della vita: oltre a offendere i suoi “tanti amici gay” dichiarandoli preventivamente indegni di formare una famiglia e incapaci come genitori, non si accorge che offende tutte le coppie eterosessuali sterili e chi ha scelto di adottare! Ribadisco che i cosiddetti movimenti pro-life sono solo movimenti NO-CHOICE, e che l’apertura alla vita non è data dalla capacità fisiologica di mettere al mondo figli ma di accoglierli in qualunque modo essi vengano al mondo. Calo un velo pietoso, poi, sulla solita argomentazione che il rapporto uomo-donna non può che essere “naturalmente” superiore a tutti gli altri perché “anche gli omosessuali sono nati da mamma e papà”… cosa c’entra col riconoscere pari dignità a tutti i tipi di relazione sentimentale e progettuale? E cosa c’entra col desiderio di paternità o maternità?
Con tanta puzza di sacrestia gli interventi di Meschini e, soprattutto, Mari per i quali esiste una superiorità divina della famiglia eterosessuale e una contrapposizione tra essa e ogni altra forma di affettività stabile. Cose ampiamente sentite Oltretevere, false e mistificanti: i diritti vanno allargati, non contrapposti. E l’esistenza della famiglia tradizionale non sarà MAI messa in discussione dall’introduzione di altre forme familiari! Anzi, potrebbero persino migliorarla!!
Una nota di merito al numerosissimo pubblico presente: oltre alle Associazioni, i tanti studenti della Rete degli Studenti Medi, un soffio di vitalità e di speranza in una società sempre più vecchia (non solo anagraficamente).
Plaudo quindi a questo importante risultato ma guasto subito la festa a chi sta stappando bottiglie di champagne: da domani deve partire il lavoro per rendere OPERATIVA questa mozione. Ricordiamo cosa successe nel 2006? Appunto, ora è FONDAMENTALE che i consiglieri si ispirino ai Comuni che hanno da più tempo adottato strumenti analoghi (Bologna, Torino, Milano, Padova su tutti) e introducano i relativi Regolamenti attuativi. Altrimenti questa resterà una bella vittoria di Pirro.
WOW! Che argomenti interessanti, il prossimo che si parlerà di patatine???
POLITICI AVETE 1 anno e poi A CASA!!!
Poi se questi qui sopra vi voteranno cavoli loro, ma per me sono puttanate, C’E’ GENTE CHE NON ARRIVA A FINE MESE… TANTO CI RICORDEREMO… MANCA POCO…
Si fa un gran parlare di unioni civili, sia esse etero che omosessuali. Un argomento che è strumentalmente cavalcato in particolare dalla sinistra accampando un presunto diritto laico della persona.
Nulla da eccepire sulla volontà di coppie (etero o omosessuali) di convivere tranquillamente anche alla luce del sole, sono scelte personali sulle quali nessuno credo possa o deve intervenire. Cosa diversa sono le rivendicazioni volte ad ottenere pari diritti rispetto alle coppie sposate (in linea generale sia etero, ma anche eventualmente dello stesso sesso qualora la legge italiana lo consentirà). Infatti, laicamente parlando, il matrimonio altro non è che un contratto che vincola i due coniugi stabilendo diritti e doveri nonché regolando di conseguenza il cosiddetto rapporto economico tra i coniugi stessi. E’ proprio questo che connota come strumentale accampare anche per le unioni civili gli stessi diritti di chi invece ha volontariamente sottoscritto il contratto di matrimonio (sposandosi). La convivenza, o che dir si voglia, l’unione civile è una libera scelta della coppia di non sottoscrivere detto contratto!! Credo quindi che allargare anche alle unioni civili gli stessi diritti di chi contrae matrimonio (sottoscrive cioè il contratto matrimoniale per intenderci) non sia corretto, anzi è discriminatorio : tutti diritti e niente doveri, .. Sarebbe come dire che c’è chi compra una casa pagandone le tasse e chi invece può non sottoscrive il contratto di compravendita, può gode del bene acquistato, senza però pagarne le tasse…. che buffonata e che buffoni!!!
@Munafò
Distinguerei i casi. Da un lato c’è un’intera categoria di persone (quelle omosessuali) alle quali è pregiudizialmente negato l’accesso alla formazione di una famiglia principalmente con una motivazione: la sterilità fisiologica del rapporto, che porterebbe con sé l’incapacità di fare i genitori. L’argomento è debolissimo perché se lo applicassimo anche alle coppie eterosessuali dovremmo annullare tutti i matrimoni tra persone che decidono di non avere figli, o sterili o divenute tali (p.es. per età) e dovremmo considerare i genitori adottivi di serie B: due autentici assurdi. La piena equiparazione delle tipologie familiari è in questo caso un vero salto di civiltà, oltre che un guadagno in stabilità sociale e in maggiore capacità e propensione economica a spesa e risparmio.
La scelta di non sposarsi pur in presenza dell’istituto giuridico specifico, invece, risponde a esigenze di tipo ideale o pratico che portano i contraenti a rifiutare un legame così impegnativo soprattutto a livello temporale (il “per sempre”, per capirci), o perché non strettamente finalizzato in partenza a fini procreativi: chi si unisce civilmente è disposto ad assumersi la maggior parte dei doveri e di ottenere la maggior parte dei diritti di chi si sposa, ma vuole avere maggior soupelesse soprattutto in caso di rottura del legame. Un esempio pratico sono le unioni tra giovani che vogliono testare la loro relazione prima di sposarsi: nei Paesi che hanno introdotto le unioni civili il numero di matrimoni è aumentato proprio perché coppie giovani hanno avuto prima la concreta possibilità di sperimentare in autonomia e “in anteprima” (cioè dal vero, in tutto e per tutto) cosa li avrebbe aspettati nel ménage matrimoniale quotidiano senza i vincoli stringenti del matrimonio (al quale sono arrivati successivamente con una vera consapevolezza e non per semplice “dovere” o x assenza di scelta). Molti figli sono nati in quella fase proprio grazie alle tutele che gli istituti giuridici introdotti garantivano loro. Altro esempio sono quelle relazioni di mutua assistenza che caratterizzano sempre più persone anziane che vogliono mantenere una vita autonoma da figli e parenti ma non ce la fanno (o non vogliono) star soli e non intendono legarsi in matrimonio perché lo considerano, magari moralmente, troppo impegnativo.
Come vede, caro Munafò, si tratta solo di riconoscere e regolare fenomeni che già accadono nella società e di dar loro il giusto peso e la giusta dignità sociale, niente di più. Ha da guadagnarci l’intera società, semplicemente.
Un bel sospiro di sollievo per le belle moldave che non saranno più costrette a sposare quei poveri vecchietti, ora basterà dichiarare di nutrire per loro un sentimento di affezione e di essere disposte a preparargli una minestra fino all’ottenimento dell’attestato…poi il diritto alla cittadinanza e una casa popolare la vogliamo negare? Sono così carini quando vanno assieme a fare la spesa, quale impiegato comunale potrà sostenere che si tratta di una unione farlocca! Con il falso matrimonio in cambio di 1.000 euro, invece, qualche conseguenza ci poteva stare.
Nel mio primo post ho dimenticato di citare Deborah Pantana alla quale dò atto di aver saputo “smontare” retoricamente la mozione e di aver saputo argomentare con forza e pacatezza le sue convinzioni. Ovviamente non sono d’accordo in nulla con la sua posizione, ma devo darle atto di averla saputa presentare e difendere molto bene.
Caro Marchiori, il matrimonio d’interesse (che la saggezza popolare vuole più duraturo!) è sempre esistito anche tra italiani e italiane: nessuna legge potrà mai eliminarlo, ahinoi. La faccio riflettere su un punto, però: come sarebbe la vita di tanti nostri vecchi senza badanti? Se lo chieda con onestà. Se non ne avessimo bisogno, come mai ce ne sono così tante e come mai si prendono cura dei nostri anziani spesso anche meglio di noi, quando non abbiamo tempo o non vogliamo farlo? Sulla onestà dei singoli e sulla sincerità dei sentimenti, ripeto, nessuna legge potrà mai garantire.
Strano, non ho ancora letto un commento nè del sacrestano nè di Torquemada
@Luca Perilli
Lei si è riconciliato con la città, si è emozionato per l’intervento del Sindaco e invoca di mettersi subito al lavoro per rendere operativa la mozione … io invece mi commuoverò quando in Consiglio si parlerà di Macerata e dei maceratesi, quando si farà un programma coordinato e coerente per offrire cittadinanza a chi è nato in questa città, quando verranno favorite le famiglie che hanno due o tre figli, ecc.
Macerata è stata definita dall’Assessore città modello di solidarietà e accoglienza tanto che più del 50% degli alloggi popolari sono stati destinati agli stranieri… ecco, vede, su questi argomenti non riesco proprio a commuovermi; evidentemente abbiamo sensibilità diverse.
Resta inteso che, secondo me, entrambe le delibere in Consiglio sono state ridicole ma la seconda, venuta fuori come scatto d’orgoglio, è ancora più cretina perché è repetita ed ora mi aspetto la terza che iuvant di più.
[email protected] IL SACRESTANO SARà A LECCARSI LE FERITE!!!!! ….E A CONTARE I GIORNI CHE GLI SONO RIMASTI…….. …..E A PENSARE A COSA FARà DOPO….. TRANQUILLO PADRE.. …UN CHIERICHETTO…NON SI NEGA A NESSUNO!!!
Alla fine può anche essere che non tutto il male vien per nuocere. Fra le due votazioni e probabilmente anche oltre, in città si è discusso apertamente di un tema il cui svolgimento determina la risposta alle esigenze di una parte consistente della società (non parlo solo degli omosessuali) . Fino ad ora ovviamente nulla ci fa pensare che dalle parole si passi poi ai fatti anche perché questo dipende per buona parte dalle scelte realizzate ad altri livelli (parlamento, governo). Però è probabile che le discussioni di questi giorni abbiano permesso a molti di riflettere e confrontarsi, e mi fa piacere leggere da chi ha ascoltato il dibattito in Consiglio comunale che ci siano stati interventi più “alti” di quelli normalmente rivolti all’utilizzo delle panchine. Qui vorrei dire che non sono d’accordo con chi, fra i commentatori, critica anche con toni aspri questa che giudica una perdita di tempo rispetto all’impegno per la soluzione dei problemi economici che ci affliggono. Vorrei invitarli a riflettere sul fatto che la crisi che viviamo non è solo e soltanto una crisi economica e che non può essere risolta soltanto mettendo mano a questo versante della nostra società . Lo prova il fatto che è stata proprio una visione solo economica e “finanziaria” della realtà che ci ha precipitato in questa situazione . L’ideologia iperliberista per cui tutto è mercato e tutto può essere comprato e venduto fissando un prezzo ha determinato il progressivo impoverimento di tanta parte del ceto medio sia economico ma anche valoriale. Proprio per reagire a questa visione del mondo per esempio da più parti si propone di utilizzare una misura diversa dal PIL per valutare la ricchezza collettiva ed individuale . Una misura che tenga conto ad esempio anche dall’aria e dell’acqua pulita e certamente della felicità individuale. Da questa crisi, che è certamente anche economica (lungi da me l’idea che non ci si debba occupare di questo) si esce solo affrontando tutti i problemi che ci rendono la vita meno accettabile . E fra questi ci sono certamente anche le risposte da dare a chi chiede di amarsi e di amare seguendo il proprio percorso personale. Abbiamo bisogno dell’impegno e delle risorse di tutti e possiamo farcela solo se tutti ci sentiamo parte di una comunità che non si richiude di fronte ai problemi ma che guarda ed immagina il futuro . Credo si chiami coesione sociale.
Invece di “disputare” sempre sul sesso degli angeli i consiglieri comunali dovrebbero risolvere i problemi reali della comunità , se non ne sono capaci abbiano l’umiltà di togliere il disturbo.
12 febbraio 2014
Il sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra ha deciso di accelerare l’ l’iter per arrivare all’ordinazione delle prime donne vescovo già prima della fine dell’anno. L’assemblea ha ridotto da 6 a 3 mesi il periodo delle consultazioni sull’argomento nelle 44 diocesi. Il via libera era arrivato lo scorso novembre, promosso dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, primate della Chiesa d’Inghilterra.
(da http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-6b30478c-6f2a-4794-ac6d-6b3a506d095e.html)
PR, hai ragione ma qui a CM so tutti de loro, commentà è inutile… è più utile parla con lo specchio, so tutti de sinsitra e pure fanno finta de parlà del nulla, con un cittadino che viene e dice le sue, in un consiglio fatto apposta per lui, sono contento caro, ma per me e per la maggioranza dei disoccupati resta una città lobbystica verso la quale nn ci riconcilieremo MAI.
E cmq il centrodestra che minestra ce vole propinà alle lezioni? Pistarelli-Sacchi-Pantana? Anocra?
Vedrete che bella campagna elettorale contro… vedrete che nn prednerete un consigliere…
le allucinazioni del mondo moderno
..non si vedono gay che protestino comunque….
TANTA FAREMO LA NOSTRA LISTA CIVICA E VI MANDEREMO TUTTI A CASA QUELLI DELLE FOTO,
TUTTI.
CHE GLIENE FREGA A TUTTI I DISOCCUPATI E AI CASSINTEGRATI DE STA CAZZATA??? PARLANO QUI TUTTI QUELLID ELL’ASSOCIAIZONI CHE SONO STATI IMBUCATI DAI POLTICI DELLA ZONA.
LA PACCHIA è FINITA, LA LISTA DEI CITTADINI STA ARRIVANDO!!!!
addio pd, pdl, Forza italia e m5s Macerata!!!
CONTINUATE A PARLARE DE CAZZATE INTANTO NOI RACCOGLIAMO LE FIRME PER MANDARVI A CASA ALLE ELEZIONI…
AMEN
La dispenza der madrimonio
Cuella stradaccia me la sò llograta:
ma cquanti passi me sce fussi fatto
nun c’era da ottené pe ggnisun patto
de potemme sposà cco mmi’ cuggnata.
Io sc’ero diventato mezzo matto,
perché, ddico, ch’edè sta bbaggianata
ch’una sorella l’ho d’avé assaggiata
e ll’antra nò! nnun è ll’istesso piatto?
Finarmente una sera l’abbataccio
me disse: «Fijjo, si cc’è stata coppola,
provelo, e la liscenza te la faccio».
«Benissimo Eccellenza», io j’arisposi:
poi curzi a ccasa, e, ppe nun dí una stroppola,
m’incoppolai Presseda, e ssemo sposi.
Roma, 20 dicembre 1832 –
Cogliendo l’occasione dell’accelerazione che la Chiesa d’Inghilterra sta dando in materia di episcopato femminile in evidente spregio al dialogo ecumenico con la Chiesa di Roma e con quella Ortodossa, un’alzata di scudi contro i degeneri cristiani anglicani, ben orchestrata nel Consiglio Comunale della Civitas Mariae, potrebbe dare rinnovato vigore all’asse strategico con Putin?
Per un problema tecnico, l’esito della votazione non era visibile agli utenti.
La mozione è stata approvata con 14 voti favorevoli, 7 contrari e 9 astensioni.
Hanno votato a favore Gabriella Ciarlantini dei Verdi Macerata, Massimiliano Bianchini di Pensare Macerata, Romano Carancini sindaco, Mauro Compagnucci, Marco Menchi, Romeo Renis, Claudio Machella, Bruno Mandrelli e Ulderico Orazi del Pd, Alessandro Savi del Gruppo autonomo, Luciano Borgiani della Federazione della sinistra, Michele Lattanzi e Stefano Blanchi dei Comunisti italiani e Pierpaolo Tartabini della Sinistra per Macerata. I 7 voti contrari sono quelli di Maurizio Romoli e Romano Mari del Pd, Giuliano Meschini dell’Idv, Marco Guzzini del Gruppo misto, Massimo Pizzichini dell’Udc, Anna Menghi del Comitato Anna Menghi e Francesca D’Alessandro di Macerata è nel cuore. Si sono astenuti Daniele Staffolani, Luigi Carelli e Maurizio Del Gobbo del Pd, Guido Garufi del Gruppo autonomo, Riccardo Sacchi di Forza Italia, Fabio Massimo Conti della Lista Conti Macerata vince, Ivano Tacconi dell’Udc, Giorgio Ballesi della Lista Ballesi e Fabrizio Nascimbeni di Macerata è nel cuore.
Da Rete Studenti Medi Macerata:
“L’11 febbraio, si è tenuta una seduta del Consiglio Comunale di Macerata in cui si è votata una mozione che respingeva l’Ordine del Giorno presentato venerdì 30 gennaio dal consigliere dell’Italia dei Valori Meschini. In esso si stabiliva la posizione del Comune di Macerata rispetto alle unioni tra persone dello stesso sesso e alle unioni civili in generale: una “dichiarazione d’intenti” con la quale il nostro Comune prendeva una posizione fin troppo chiara sui diritti degli omosessuali, una posizione di rifiuto che avrebbe negato ogni principio egualitario sul quale ogni sana democrazia si fonda. Noi della Rete degli Studenti Medi di Macerata non abbiamo ritenuto ammissibile l’approvazione di un tale Ordine del Giorno, a nostro parere omofobo e retrogrado, che lanciava un fin troppo chiaro messaggio di totale chiusura da parte delle istituzioni nei confronti sia dei cittadini omosessuali che delle unioni civili. Per questo abbiamo voluto essere presenti al Consiglio Comunale tenutosi ieri: come associazione studentesca abbiamo voluto manifestare il nostro dissenso, poiché profondamente amareggiati dal messaggio di chiusura esplicitamente espresso dal Consiglio Comunale, che come istituzione dovrebbe rappresentare un modello per i cittadini e in particolare per gli studenti che stanno attraversando un periodo di formazione e crescita. Infine, dopo una lunga seduta, il Consiglio Comunale ha approvato la mozione. Ciò è stato motivo di grande soddisfazione per noi, poiché la posizione assunta con l’approvazione dell’O.d.G. Meschini, era – ribadiamo – a parer nostro fortemente discriminatoria e in evidente contraddizione con l’educazione alla cittadinanza che riceviamo ogni giorno a scuola, basata sulla lotta ad ogni discriminazione, compresa quella sull’orientamento sessuale. Se episodi del genere si dovessero ripetere, saremo pronti a batterci di nuovo per quello in cui crediamo, ovvero l’uguaglianza e la libertà dell’esercizio dei diritti da parte di tutti”.
Accidenti proclami di fuoco dalla cosiddetta “rete studenti medi macerata”. Intervengo solo per puntualizzare quello che tutti sanno, ma non dicono, e cioè che tale “rete” rappresenta solo una parte, quella politicizzata, degli ” studenti medi” e non in generale gli “studenti della scuola” maceratese. Nulla da eccepire in questo, lo sottolineo solo per inquadrarne il peso numerico. Faccio osservare che la democrazia si basa sui numeri e se un Ordine del Giorno, come quello presentato dal consigliere Meschini dell’IDV viene approvatto a maggioranza va democraticamete rispetatto, indipendentemente dal fatto che lo si condivida oppure no, altrimenti cari ragazzi ci troveremo di fronte all’imposizione del volere di una minoranza e questo è inaccettabile. Non credo poi che ci sia chi ha il “privilegio” assoluto di fregiarsi di essere nel giusto, esitono posizioni differeneti che si confrontano e in democrazia si devono accettare quelle, diciamo così, volute numericamnete dalla maggioranza. Forse è il caso che vi mobilitate per assicuravi che le vostre scuole siano messe in sicurezza, perchè credo che questo sia più importante per tutti gli studenti.
Il consiglio di Macerata ha scongiurato la gravissima onta della delibera precedente omofoba. Ma se Caio convive con Tizio, non risulta già dal certificato di residenza? Questa delibera mi pare contro l’anagrafe più che a favore della fulgida Macerata progressista.
rete degli studenti MEDI, che tristezza Macerata…
CMQ O MANINE CERTIFICATE O NON METTETE LE MANINE, MANINE MESSE COSI’ SIGNIFICA SOLO FAR VINCERE O PERDERE UNA FAZIONE E POTREBBERO ESSERE TRUCCATE… NON C’E NULLA CHE POSSA DIMOSTRARE IL CONTRARIO DI QUANTO DICO…
Evviva!!! Dopo l’inc….lata che ci hanno passato con la TARES possiamo tranquillamente (e con orgoglio) dichiarare che ci piace essere inc…lati!!!! E ci possiamo iscrivere all’apposito registro!!!
VOLERE RICONOSCIUTA DALLO STATO L’UNIONE DI FATTO, SIGNIFICA AVERE DELLE REGOLE DI Legalità. Se si vogliono , c’è il matrimonio civile con diritti e doveri. Se non si accettano e ci si vuole ACCOPPIARE COME GLI ANIMALI, VADANO ALLO ZOO dove sono sicura che ANCHE GLI ANIMALI SI DISSOCIANO DA COSTORO!
Scomunicati Tarzan e Jane.