Sono passati giorni dall’approvazione dell’ormai famoso Ordine del giorno Meschini con il quale il Comune di Macerata si è impegnato a bandire il riconoscimento delle unioni omosessuali, ma non si placano le reazioni indignate espresse da associazioni ed esponenti politici (leggi l’articolo).
GIOVANI DEMOCRATICI DELLE MARCHE: “QUELLA CONTRO L’OMOFOBIA E’ UNA BATTAGLIA DI CIVILTA'” – L’Odg rappresenta per noi una pagina amara del Partito Democratico e di tutta la comunità marchigiana secondo i Giovani Democratici delle Marche che prendono le distanze. «Siamo sconcertati di come dei consiglieri comunali PD abbiano nei fatti sostenuto che la difesa della famiglia eterosessuale debba passare per la negazione di nuovi modelli familiari e di normative contro l’omofobia, piaga sociale dei nostri giorni. Le unioni civili e la lotta all’omofobia erano infatti già parte integrante del programma di Italia Bene Comune con l’ex segretario Pierluigi Bersani e ora nuovamente ribadite da Matteo Renzi. Un partito che non si fa carico di queste battaglie di civiltà non può essere degno di definirsi riformista o progressista. Confidiamo che una nuova mozione possa superare un episodio che rammarica e preoccupa, ritenendo infatti che prese di posizione puramente ideologiche non possano che alimentare un terreno già fertile agli odi e alle violenze fino alle età più giovani. Non è una sorpresa che siano in aumento i casi di aggressione fisica e psicologica tra studenti, in una scuola pubblica che abbiamo constatato paurosamente priva di un’adeguata forma di prevenzione su un tema delicato come l’omofobia. Come Giovani Democratici delle Marche riteniamo dunque nostro compito vigilare affinché certi episodi non si verifichino più, proseguendo ancora più determinati nella nostra idea di una campagna per l’adozione del Registro delle unioni civili nei comuni marchigiani, come nei giorni scorsi è stato ad esempio fatto dal nostro Consigliere Piermartiri a Porto Sant’Elpidio».
RUN MACERATA ANNUNCIA INIZIATIVE FORTI PER SOTTOLINEARE LA GRAVITA’ DEL GESTO – Anche la Rete Universitaria Nazionale Macerata esprime la sua ferma indignazione e contrarietà: «L’approvazione di un ordine del giorno, senza alcuna competenza giuridica e di stampo ideologico che ha nascosto dietro alla volontà di tutela della famiglia un chiaro intento omofobo è un fatto grave e che va condannato senza esitazioni. Riteniamo importante che le Associazioni studentesche, in particolare quelle che si definiscono di Sinistra Universitaria, non soltanto siano al fianco delle Associazioni impegnate sul tema e che hanno già preso posizione, come Diritto Forte e Arcigay, ma siano in prima linea facendo sentire la loro voce diretta.
E’ con queste Associazioni che attueremo nei prossimi giorni delle forti iniziative per sottolineare ulteriormente la gravità di questo gesto politico e la necessità di non far calare mai l’attenzione sulle tematiche riguardanti le unioni civili e i diritti degli omosessuali. L’Università è luogo di cultura e di apertura alla diversità, facciamo sì che anche i rappresentanti eletti della nostra città possano imparare cosa significa il rispetto dei diritti di tutti e di tutte le sfumature sociali. Non un passo indietro sull’uguaglianza e i diritti può essere fatto».
ARCIGAY AGORA’: “CENTRI D’ASCOLTO CONTRO L’OMOFOBIA, IL PRIMO PASSO SUL CAMMINO DEI DIRITTI” – «L’attivazione di cinque centri di ascolto contro l’omofobia – commenta l’Arcigay Agorà – è un segnale importante da parte delle istituzioni della regione Marche e un merito dell’Assessore Giorgi, che con questo provvedimento ha dimostrato un’attenzione e una sensibilità inedite.
Il provvedimento regionale assume per noi un valore simbolico, in particolare dopo lo spiacevole episodio di Macerata.
La Regione, finalmente, non solo riconosce l’esistenza di un problema di discriminazione basato sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, ma inizia a farsene carico colmando un vuoto clamoroso e – auspichiamo – iniziando un proficuo percorso di informazione e prevenzione su questi temi. Dagli anni ’90 Arcigay ha supplito nel migliore dei modi possibili al vuoto della politica con l’impegno di decine di volontarie e volontari. Solo negli ultimi quattordici giorni gli operatori dello sportello accoglienza di Arcigay Agorà hanno risposto ai bisogni di ragazzi e uomini di Macerata, Piobbico e Ancona. Oggi ci sentiamo meno soli, e offriamo all’Assessore Giorgi la nostra disponibilità a lavorare insieme fin da subito.
INES CORTI: “MACERATA NON MERITAVA QUESTA OFFESA” – Sul tema interviene anche Ines Corti, docente di Istituzioni di diritto privato-Università di Macerata: «Un ordine del giorno vergognoso oltreché assurdo quello approvato dal Consiglio comunale con il quale si assume l’impegno ad opporsi a “qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia…”. Ordine del giorno diretto in particolare ad impedire formazioni familiari omosessuali, in una visione che propone come unico modello quello di una famiglia “naturale”, fondata sul matrimonio ( già in sé una contraddizione), composta da un uomo ed una donna.
Se da un lato non spetta certamente ad un consiglio comunale decidere dei diritti fondamentali delle persone, dall’altro l’ordine del giorno denuncia una deriva culturale ed etica. La mancata conoscenza dei principi fondamentali dell’ordinamento da parte di consiglieri comunali è inammissibile. Al centro della nostra convivenza si pone il principio di uguaglianza formale e sostanziale dettato dalla Carta costituzionale, da Convenzioni e Trattati sovranazionali, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, fondamento di quella cittadinanza che abbiamo contribuito a costituire, in cui si esplicita il divieto di ogni discriminazione compresa quella relativa alle diverse tendenze sessuali. In essa sono riconosciuti il diritto di sposarsi e il diritto di fondare una famiglia, il diritto al rispetto della vita privata e familiare di ognuno. La stessa Corte costituzionale, pur rimandando ad un futuro intervento del legislatore, ha riconosciuto la rilevanza costituzionale delle unioni omosessuali alle quali spetta “ il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia” e dunque il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri. Lo Stato e la collettività nel loro insieme hanno il dovere di eliminare ogni ostacolo alla realizzazione delle scelte di vita privata e familiare delle persone e non quello di imporre limiti e barriere. Ognuno deve potersi realizzare attraverso legami familiari consoni alla propria personalità.Appare inoltre assurdo ed anacronistico continuare ad imporre un modello familiare che, peraltro, mostra sempre più la propria debolezza e fragilità. Lo testimonia il numero crescente di separazioni e divorzi e quell’atteggiamento purtroppo sempre più conflittuale che caratterizza la fine della vita comune, impensabile fino a qualche anno fa.
Ma lo testimonia anche il numero crescente di famiglie non fondate sul matrimonio, oggi rafforzate nella loro legittimità dalla riforma sullo status giuridico dei figli.E’ dunque ora che, in linea con quei principi di libertà e al contempo responsabilità che informano l’ordinamento, ci si apra a riconoscere la pari dignità di ogni persona anche rispetto alla dimensione familiare desiderata. Un mondo di affetti che travalica la tendenza sessuale di ognuno e che in quanto tale deve essere rispettata. Non è il diritto che può limitare l’amore e le sue molteplici manifestazioni, lo avevano ben chiaro gli stessi costituenti che ci hanno consegnato una Carta aperta e rispettosa della vita di ognuno: “la Repubblica riconosce i diritti fondamentali dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali, ove si svolge la sua personalità”.
E’ una brutta pagina per la nostra città e per le persone che la vivono. E’ un’offesa per ognuno di noi. Davvero non lo meritavamo».
Voci fuori dal coro sono quelle di Deborah Pantana di Forza Italia e Tommaso Golini di Forza Nuova.
DEBORAH PANTANA: “L’ODG E’ STATO STRUMENTALIZZATO DAGLI ESPONENTI DEL PD” – «L’ordine del giorno approvato sulla famiglia – scrive Deborah Pantana (Forza Italia), vice presidente del Consiglio comunale di Macerata, nello scorso consiglio comunale è pienamente in linea con il dettato dell’art.4 comma b dello Statuto Comunale che recita:” rispetto del diritto alla vita….il primario ruolo della famiglia nella società”.
Quindi non parliamo di un documento né antidemocratico e né oscurantista anzi direi che siamo di fronte ad una chiara esplicitazione di quanto già enunciato appunto nel nostro statuto comunale.
Dispiace vedere come degli esponenti di rilievo del Pd stumentalizzino tutto, addirittura le parole di Papa Francesco per giustificare l’apparentamento con delle forze laiciste che vogliono veramente togliere ogni libertà di libero pensiero. Un atteggiamento di questi movimenti che si esplicita soprattutto nel settore della cultura dove tutto è bello quando è gestito dal solito circolo di amici che si definiscono di sinistra, tutto è male se fatto da altri.
Mi sarebbe piaciuto leggere la stessa presa di posizione di questi politici locali per sostenere invece quelle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, che sono in preda allo sfratto, che dormono dentro la macchina o che non possono fare a meno di mangiare alla Caritas o di prendere il pacco famiglia. Dei tanti giovani che proprio nella nostra regione non riescono a trovare un lavoro e che hanno una vita precaria da non poter veramente pensare ad un futuro. E per giustificare tutto quello che non sta facendo la politica locale o regionale non si può sempre dire che la colpa è di Berlusconi, perchè tale affermazione di fronte a tutto quello che sta succedendo non regge più. Basta guardare cosa sta facendo questo Governo che persegue proprio una logica anti-famiglia E’ il caso dell’emendamento alla delega fiscale, è un esempio piccolo (neanche tanto) ma derimente. Non sarebbe costato nulla allo Stato inserire nella legge delega attualmente in discussione al Senato il riconoscimento dei carichi fiscali. Molti tra i senatori avevano firmato l’emendamento, eppure all’ultimo momento quel’emendamento è saltato.
Non c’erano alibi di bilancio o di spending review: la scelta dunque è stata di pura ideologia anti-famiglia, o peggio, di totale indifferenza. Quando si parla di fisco, fare famiglia e avere figli, per i nostri Parlamentari, sembra non contare niente.
Poi però quando si tratta di prendersi cura dell’anziano del portatore di disabilità, chi deve pensarci? La famiglia, perchè tutto è demandato ad essa. La famiglia non chiede soldi, né chiede privilegi, ma solo che si riconosca il suo valore sociale, che si applichi l’art. 31 (sostegno pubblico alle famiglie), e l’art. 53 (“capacità contributiva”) della Costituzione. Quindi si tratta solo di distinguere e non di discriminare nessuno, infatti la forza di un legame, di una relazione tra persone, in ordine al bene comune, sta nella libertà della scelta e nel significato che le si vuole attribuire. Il legame che liberamente si contrae con il matrimonio ha una sua qualità specifica e un suo specifico significato, non assimilabile ad altri tipi di legame. Altre forme di convivenza stretta fra persone, nelle quali lo scopo è anche l’affetto e la cura mutua, ma non la relazione di piena reciprocità fra i sessi e le generazioni (che è precisamente il pattern che caratterizzala famiglia), esprimono una diversa natura e qualità del legame. La convivenza non fondata sul matrimonio (unione di fatto o libera) non è quella cui il diritto rifiuta rilevanza, ma quella che rifiuta per propria decisione la rilevanza del diritto. Chi non si sposa non assume vincoli di fronte alla società; i propositi e le promesse che il cittadino privatamente si assume non lo obbligano, sono rimessi alla spontaneità, alla volontaria costanza, che potrebbe anche durare per sempre, ma come indefinita precarietà. La scelta della unione libera è che, giuridicamente, nessuno deve nulla a nessuno e in ogni istante può dire basta. La richiesta del riconoscimento giuridico delle convivenze di fatto, è l’immagine istituzionale di un matrimonio leggero, ritagliato a misura di chi vuole per sé diritti che competono alla famiglia, non assumendo i doveri che ne sono simmetrici».
FORZA NUOVA: “TUTELIAMO I DIRITTI DELLE FAMIGLIE VERE CHE GENERANO FIGLI” – Esprime soddisfazione il leader di Forza Nuova Tommaso Golini: «L’odg impegna la città a contrastare l’introduzione nell’ordinamento giuridico del riconoscimento delle coppie omosessuali e della legge sull’omofobia. In questi tempi in cui si vuole far passare la normalità come motivo di vergogna, ci troviamo in perfetta sintonia con la scelta dell’assise, volta a difendere l’unica famiglia naturalmente possibile, ovvero quella composta da un uomo e una donna, e tutelare la libertà di espressione dei cittadini dalla legge bavaglio che vorrebbe l’estensione della Mancino anche a chi, un domani, si azzarderà a contrastare l’adozione dei bambini da parte delle coppie gay. Nell’ordinamento italiano, tra l’altro, non c’è famiglia se non in presenza del matrimonio, ai sensi dell’Art.29 della Costituzione. Invitiamo quindi l’Anpi (che evidentemente interpreta la Costituzione a suo piacimento?) e i soliti politicanti a interessarsi di problemi ben più seri, tanto per cominciare alle giovani coppie maceratesi che vogliono sposarsi ed avere figli ma che non possono pagarsi l’affitto, ordinariamente scavalcate nell’assegnazione degli alloggi popolari da immigrati extracomunitari. In uno Stato in fortissima crisi demografica, forse sarebbe ora che qualcuno inizi a occuparsi anche ai diritti delle famiglie vere, che perpetuano la vita generando figli e assicurano garanzie di stabilità e crescita alla società».
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Ciò che sconcerta in questa cagnara è la mancanza della voce del vescovo Giuliodori, così loquace in altre occasioni, e quella delle sette (gruppi) ecclesiali e dei loro leader locali. Tacciono, perchè è un problema politico, mentre, al contrario, è pure un problema per la morale cristiana. Quindi, devono GIUDICARE col Vangelo alla mano.
Altra cosa che sconcerta è che i politici del PD e di Sel di religione cattolica siano supinamente in accordo con l’imposizione laica e anticristiana dell’argomento omosex.
Sia chiaro che nessuno può giudicare, o impedire agli omosessuali il soddisfacimento delle loro/nostre/mie pulsioni contro natura. Siamo forse tutti un po’ gay… L’esagerazione è quando gli omosex vogliono poter adottare dei bambini, che a loro volta si sentirebbero “diversi” da quelli “normali” avuti da coppie eterosessuali. Di qui la scemenza del “genitore uno e genitore due”, onde non mettere i difficoltà i bambini “diversi” nei confronti di quelli “normali”. Ormai siamo abituati a tenere conto delle minoranze quando non vogliono che si mangi carne di maiale e si esponga il crocefisso per non “sturbare” i bambini musulmani.
Si dice che i bambini vorrebbero essere adottati fosse anche dai gay ed avere una famiglia che li protegga. Ma qui abbiamo tante coppie eterosessuali che voglio adottare bambini locali, che non vengono dati loro, constrigendoli ad andare in Congo o nei paesi dell’Est a procurarseli.
La proposta dell’adozione di bambini da coppie gay è volta unicamente per colpire la Chiesa Cattolica, dopo le sconfitte procurate alla stessa con l’aborto e il divorzio. In attesa dell’eutanasia. Ciò che fa specie è che i cattolici del PD non abbiano capito la trappola preparata dai “senza Dio” di antica memoria e dai relativisti di oggi. E’ forse la poltrona più importante del Corpo Mistico del Cristo? Me lo dica il consigliere regionale Angelo Sciapichetti.
Credo che in gioventù l’Onorevole Ciaffi avrebbe fatto la sua battaglia in difesa della posizione della Chiesa Cattolica, come fece per il divorzio. Oggi tace. Forse non segue Cronache Maceratesi?
Torquemada si e’ svegliato e il delirio e’ cominciato.
ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio Comunale di Macerata
RICONOSCE
nel matrimonio liberamente contratto tra un uomo ed una donna il fondamento della famiglia quale società naturale contemplata dall’art.29 della Costituzione;
AFFERMA
– che «la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società», e come tale «ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato», secondo quanto sancito dall’art.16, terzo comma, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948, anche attraverso adeguate politiche fiscali e idonei sussidi economici;
– che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita, e l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti dell’affidamento e dell’adozione;
– che la famiglia, quale società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, rappresenta un dato pregiuridico e prepolitico, in quanto viene ontologicamente e cronologicamente prima dello stato e di qualsiasi altra comunità, e possiede diritti propri, che sono inalienabili;
– che la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;
– che la famiglia ha diritto a non essere contraddetta e danneggiata nel suo compito educativo da un’azione suggestiva ed erosiva dei mezzi di comunicazione, ed ha il diritto ad essere adeguatamente protetta, specialmente per quanto riguarda i suoi membri più giovani, dagli effetti negativi e dagli abusi dei mass media;
– che i genitori hanno il diritto di educare i propri figli in conformità alle loro convinzioni morali e religiose, e che ad essi deve essere garantita non solo la possibilità di scegliere liberamente scuole o altri mezzi necessari per tale educazione, ma anche quella di far frequentare ai propri figli scuole che siano in armonia con le loro convinzioni morali e religiose, con particolare riguardo all’educazione sessuale;
SI OPPONE
a qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei propri figli, ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno di una famiglia naturale, violare i diritti alla libertà di opinione e di credo religioso, garantiti e tutelati dagli articoli 21 e 19 della Costituzione, di tutti coloro che pubblicamente dovessero esprimere un giudizio critico nei confronti di orientamenti sessuali diversi da quello naturale tra un uomo ed una donna, o dovessero opporsi ai tentativi di snaturamento dell’istituto familiare, quali ad esempio l’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la possibilità di affidamento ed adozione di minori da parte di coppie dello stesso sesso.
Macerata, 3 dicembre 2013
Firma Giuliano Meschini Consigliere e Capogruppo del Consiglio Comunale di Macerata dell’Italia dei Valori
Una volta ancora, affermo il sostegno all’ordine del giorno proposto dal consigliere Meschini e votato dal Consiglio Comunale di Macerata. Ottima la posizione da lui propugnata di indirizzare solo verso le famiglie naturali composte da un uomo e una donna le risorse dell’amministrazione pubblica. Condivido anche le giuste osservazioni della signora Pantana.
Ridicole le contestazioni su pretese “discriminazioni” nei confronti degli omosessuali o di qualsiasi altro soggetto. Ciascuno amministri come crede il suo privato, ma che le istituzioni segnino la demarcazione netta fra ciò che alla società interessa favorire e incoraggiare, e cioè l’unione eterosessuale fra un uomo e una donna, e il resto, che invece è semplicemente l’esercizio del diritto di ciascuno a vivere la propria vita intima, avendo il diritto a pretendere che nessuno si intrometta e senza pretendere dalla società “parificazioni” o definizioni di normalità “parallele” o “alternative”. Quando non le fantastiche pretese delle coppie omosessuali di accedere all’istituto dell’adozione di minori. Il resto sono solo socio-progresso-tardo-resistenzialate.
Qualcuno più ferrato di me mi aiuti….
Ma non eravamo tutti figli di dio, quindi una sola grande famiglia??
Finalmente una voce chiara sull’argomento; quella dei Giovani Democratici che si dichiarano sconcertati dal comportamento dei consiglieri del PD che hanno votato l’ordine del giorno di Meschini. Bravi ragazzi! Sono con voi!
tutte le unioni di qualsiasi genere sessuale vanno parificate perche’ se tra le parti c’e’ amore ed il voler condividere una vita insieme non si capisce perche’ la legge non debba riconoscere tale unione.Peraltro non si capisce che cosa possa decidere in merito un insulso consiglio comunale nei confronti di una questione che comunque andrebbe ed andra’ regolamentata con legge dello stato.Ancora una volta gli esponenti dei vari partiti politici di qualsivoglia colore,(scusi padre Meschini ma lei di che colore e’?) hanno perso una seria occasione di stare zitti e di non occuparsi dei problemi reali della propria citta’,un plauso ai nostri lungimiranti governanti.Come gia’ scritto Torquemada si e’ svegliato ma stavolta verra’ tombato…e molti lo seguiranno…
vorrei segnalare a questi cattolici per sentito dire che per il cristianesimo la famiglia non è un valore fondamentale:
Luca 14:26 «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Matteo 19:29 Chiunque avrà lasciato case o fratelli o sorelle o padre o madre o figli o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
Gesù disse: Forse gli uomini pensano che io sia venuto a gettare la pace sul mondo e non sanno che io sono venuto a gettare divisioni, fuoco, spada, guerra. Cinque saranno in una casa: tre contro due e due contro tre, il padre contro il figlio e il figlio contro il padre. Ed essi se ne staranno soli.
Gesù disse: “Colui che non odierà suo padre e sua madre, non potrà divenire mio discepolo. (Colui che non) odierà i suoi fratelli e le sue sorelle, e (non) porterà la sua croce come me, non sarà degno di me”.
PADRE MESCHINI, COMPLIMENTI!!! ..HAI AVUTO IL SOSTEGNO DI FORZA NUOVA!!! grande soddisfazione….
…e complimenti ai consiglieri del pd che lo hanno votato…. …garufi compreso!!!!!
Papa Francesco: chi sono io per giudicare?
Principi Fondamentali
Art. 3 Costituzione
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
L’art. 29 fa parte dei diritti e doveri dei cittadini…
Studiare almeno la storia del diritto, la Costituzione…
E’ assurdo, inaudito, come una amministrazione di una città cattolica come Macerata deliberi ed accetti unioni gay. In natura, sia nel regno animale – di cui fa parte l’uomo – che in quello vegetale esistono solo e soltanto due generi: maschile e femminile ed è solo e soltanto fra l’unione di questi due generi che si genera la vita. Ancora più sconcertante è accettare questa decisione dell’amministrazione comunale se consideriamo che la maggior parte dei componenti si professano CATTOLICI; ma quali cattolici, dov’è la loro Fede, la loro coerenza???? se antepongono interessi di una piccolissima minoranza ai veri valori del Vangelo. E poichè a queste coppie viene concessa l’adozione, che ne sarà di quei poveri e sfortunatissimi bambini? Chi chiameranno “mamma”? Cari consiglieri CATTOLICI, ne riparleremo alle elezioni.
Mi colpisce l’intervento della prof. Ines Corti. Mi colpisce come una persona che pure stimo possa fare un ragionamento tanto erudito quanto cieco. Dice che si tratta di una questione relativa alla parità tra cittadini: chi si vuole sposare lo deve poter fare. Alla docente non bisogna ricordare che spetta lo stesso trattamento a chi sta nella stessa posizione. A chi fa un certo lavoro spetta lo stesso salario e non importa se è bianco, nero o uomo o donna. Non è eguaglianza trattare in modo uguale situazioni diverse. Il matrimonio non è un diritto assoluto, come la salute, che è opponibile a chiunque, ma una questione relazionale con effetti per l’ordinamento generale. Dunque non è indifferente con chi mi sposo. Per me, che sono uomo, non è la stessa cosa sposare un altro uomo o sposare una donna. Il ragionamento sotteso a quello che fa la Corti è che il sesso non conta, ma lei questo non lo dirà mai. Il suo è un atteggiamento reticente e tributario del perbenismo di questi tempi. Non è da persone per bene dire che due omosessuali non possono avere figli naturali, che due omosessuali non sono biologicamente e psicologicamente aperti alla filiazione e che per superare questa difficoltà vogliono il certificato dello Stato Civile. Naturalmente si può appiattire tutto nella distinzione fra progressisti e reazionari e in tal modo lisciare il pelo allo stupidario che non ci fa vedere la situazione catastrofica che abbiamo deciso per il nostro futuro a natalità zero e ad equivalenza di tutte le scelte esistenziali. E cioè al disinteresse per noi stessi.
«Finché la sinistra sarà clericale sarà solo una brutta copia della destra.»
(Aldo Busi, fonte http://www.aforismario.it/aforismi-destra-e-sinistra.htm )
Vorrei sollevare due sole questioni riguardo l’ODG del consigliere Meschini.
1) Si continua a dire che l’ODG è contro le unioni gay. NON E’ COSI’. Per come è scritto è CONTRO QUALSIASI UNIONE CHE NON SIA IL MATRIMONIO, quindi non solo le unioni gay ma anche tutte le convivenze (che non se ne sia reso conto nemmeno il proponente??). Si legge infatti:
“Il Consiglio Comunale di Macerata RICONOSCE nel matrimonio liberamente contratto tra un uomo ed una donna il fondamento della famiglia […] SI OPPONE ai tentativi di snaturamento dell’istituto familiare, quali ad esempio l’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso[…]” .
Quel “AD ESEMPIO” significa non solo che il Comune deve opporsi alle unioni omosessuali MA ANCHE che deve opporsi a (cito testualmente) “qualsiasi tentativo di snaturamento dell’istituto familiare”, istituto familiare che nello stesso ODG viene riconosciuto SOLO ED ESCLUSIVAMENTE nel MATRIMONIO. Quindi il Comune dovrebbe opporsi a qualsiasi unione fra uomo e donna differente dal matrimonio (appunto le convivenze).
2) Si continua a porre l’accento sul proponente, il consigliere Meschini (di cui tutti ormai ampiamente conosciamo le idee) e solo ultimamente sui consiglieri che votando questo ODG ne hanno permesso l’approvazione. Io però mi chiedo: ma il presidente del consiglio (che ha anche lui votato a favore) le legge le cose che fa presentare in consiglio?
– Intanto gli ODG di un Comune DOVREBBERO essere scritti in un italiano comprensibile, mentre se leggiamo con attenzione l’ultima parte di questo ODG (che il consigliere Meschini ci ha gentilmente allegato in un commento) troviamo un periodo abbastanza nebuloso e non facilmente comprensibile…
– L’ODG è PALESEMENTE INCOSTITUZIONALE. Chiede infatti al Comune di OPPORSI a “tutti coloro che pubblicamente dovessero esprimere UN GIUDIZIO nei confronti di orientamenti sessuali diversi da quello naturale tra un uomo e una donna”. Ciò significa che se un cittadino esprime un’opinione, in qualsiasi contesto pubblico (dal bar sotto casa al consiglio comunale), che riguarda l’orientamento omosessuale (badate che qui non è riportato se il giudizio debba essere a favore o contrario…) deve essere contrastato dal Comune (mi domando come…). Questo ODG di fatto va contro la libertà di opinione sancita dalla Costituzione.
Ora chiedo: sig. Presidente del Consiglio Comunale, MA L’HA LETTO L’ODG PRIMA DI AMMETTERLO ALLA DISCUSSIONE? E se l’ha letto, HA CAPITO COSA C’ERA SCRITTO?
Scusate, sarò petulante… Ma MESCHINI!!! Ti sei reso conto cosa hai scritto nel tuo ODG??
Il Comune deve OPPORSI a tutti coloro
” dovessero opporsi ai tentativi di snaturamento dell’istituto familiare, quali ad esempio l’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la possibilità di affidamento ed adozione di minori da parte di coppie dello stesso sesso.”
Opporsi a chi si oppone allo snaturamento della famiglia (che l’ODG riconosce solo nel matrimonio)… MOLTO RUMORE PER NULLA, come diceva Shakespeare! QUESTA MOZIONE è A FAVORE DELLE UNIONI GAY!!!! ED è PASSATA!!!!!
Anche fra gli stessi gay c’è discriminazione: se sono lesbiche, alla fine si fanno iniettare il seme maschile e possono avere un figlio. Ma se sono pederasti, come faranno? Malgrado il piacere della introduzione, ne viene puoi fuori un bimbo? Sbaglio, dolce Orfeo Negro?
Ciò che mi fa girare le scatole è che Sua Eccellenza tace, non giudica, conviene lavarsene le mani. Pure i responsabili di CL, Neocatecumenali, Rinnovamento dello Spirito, Opus Dei, Focolarini e così via tacciono. Non sanno ancora cosa è l’omosessualità? Vorremmo avere lumi da costoro, che si battono il petto da mane a sera e fanno la Comunione. Addirittura a Parigi si sono mobilitati perfino i musulmani contro le proposte gay; i musulmani considerano l’omosessualità una “turpitudine”…
Lo ripeto ancora, come ieri: possono fare la Comunione i cattolici che sono nel PD, in Sel e a Sinistra se poi accettano leggi omosessuali discriminanti per i bambini che dovessero essere adottati? Mettono avanti il Partito ai principi non negoziabili della Chiesa Cattolica a cui dicono di appartenere? E’ più importante la poltrona al dettato del Cristo?
Ritengo che il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione vada rispettato sempre e comunque. Non solo perché principio fondamentale della nostra carta costituzionale ma sopratutto perché principio cardine della religione di cui tanti bacchettoni si riempiono la bocca e si battono il petto per poi sconfessare in privato quanto predicano in pubblico.
Sono eteri, cattolico e difensore della famiglia tradizionale in modo convinto ma sono altrettanto FERMAMENTE CONVINTO CHE TUTTI DEBBANO GODERE DEGLI STESSI DIRITTI.
Perché io posso amare mia moglie e pensare al suo futuro quando un domani non ci sarò più e un mio simile non può fare altrettanto con un suo compagno se omosessuale? Perché se si ammala non gli danno informazioni sul suo compagno perché non ne ha diritto? Stiamo scherzando? L’amore è alla base di tutto, prima di ogni cosa della religione che i bacchettoni stanno tentando maldestramente di difendere.
Non scherziamo, basta mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi o nascondere la polvere sotto il tappeto. Se pensare all’omosessualità vi fa venire in mente solo la sodomia allora dovete farvi curare perché avete dei problemi seri. Voi e non gli omosessuali .
E ordini del giorno inutili come questi sono delle tragiche barzellette su dove siete riusciti a trascinare la politica. In un pantano melmoso nel quale tentate di distogliere l’attenzione dalle stronzate (e mi sto autolimitanto) di anni e anni di malagestione, di malaffare, di favoritismi dove avete (la classe politica in generale) governato con la logica medievale del vassallo valvassore valvassino dispensando favori ad amici e amici degli amici pensando solo all’oggi e al soldo e mai al futuro e alla collettività.
E allora se siete uomini di Chiesa, cattolici, seguite Papa Francesco, prendete esempio dalle sue parole, dai suoi comportamenti e da quelli del vangelo di Cristo.
Consentite a tutti di godere degli stessi diritti e di disporre della propria vita nel rispetto della propria e dell’altrui dignità.
E basta con gli annunci, iniziate a fare i fatti. Trovate un lavoro serio.
sempre di più CIVTAS MARIAE ,una città sempre più chiusa in se stessa lontana dalla realtà che stiamo vivendo e dal futuro che incombe.una volta davamo la colpa del nostro isolamento alle infrastrutture carenti o alla forte presenza della Curia ma dalle decisioni politiche prese e dai commenti che leggo ho la certezza che MACERATA resterà una città vuota negli animi e nelle menti.l’importante è poter arrivare in centro con l’auto e ben vestiti così da fare una bella impressione poi giù a sparare contro tutti specialmente se più deboli.ps se parlo così è perchè a macerata sono nato e vissuto e conosco la nostra ipocrisia.
piu’ che altro bisognerebbe finalmente lasciare la fede e la chiesa fuori dai palazzi del potere di qualsiasi tipo ed adottare l’atteggiamento laico richiesto dalla societa’ e dalla costituzione italiana nell’affrontare i problemi reali.La chiesa con la sua intromissione nelle questioni temporali ,storicamente ma anche in tempi piu’ recenti ha fatto danni incalcolabili.La politica e le istituzioni,in quanto espressione di uno stato “LAICO” dovrebbero comportarsi di conseguenza e non seguire un distorto senso religioso,avvelenato piu’ volte dagli appartenenti a tutte quelle sette (Focolarini,neocatecumenali etc…) che si celano sotto l’ombrello della fede cattolica.Ognuno e’ libero di professare le sue idee religiose,ma nelle sedi opportune ed un consiglio comunale decisamente non lo e’.
Quando Oscar Wilde fu condannato, le prostitute sentirono il bisogno di mettersi a ballare fuori dell’Old Bailey, alzandosi le gonne a mo’ di beffardo saluto: non furono solo i rispettabili filistei ad avvertire ostilità verso chi ne aveva sfidato i ben fissati limiti culturali e intellettuali… se i maceratesi sottoscrittori di questo odg siano più vicini a quei filistei o a quelle peripatetiche affido il giudizio agli dei…
Auguro a tutti i bacchettoni, bigotti e ipocriti, di trovarsi, per loro e per un loro caro, di trovarsi dall’altra parte della loro illuminata verità. Ovviamente, per magia, diventerebbero le persone più tolleranti del pianeta. Che ve possino caricavve, che cerque che siete!!!!
L’ordine del giorno, piuttosto articolato e ridondante da un punto di vista sintattico, tanto ridondante da contraddirsi, continua a far parlare. Posso confermare che non si tratta di refusi, nella versione che è stata votata era scritto esattamente così come oggi Meschini ce lo ripropone in questo forum, segno che non è stato letto molto attentamente da chi l’ha presentato, da chi l’ha ammesso a votazione, da chi l’ha votato e, dulcis in fundo, da chi tuttora lo difende. Malgrado tutto, questa discussione ha però fatto emergere aspetti interessanti: in primo luogo la consigliera Pantana che sostiene di non aver votato nulla di antidemocratico e oscurantista, e lo sostiene anche se questo documento prima che parlare di unioni civili (tra gay o etero) si oppone a chi anche solo dovesse esprimere il proprio giudizio senza conformarsi a quello del proponente; mi chiedo a questo punto cosa c’entri questo con la difesa della famiglia e cosa la Pantana consideri antidemocratico?! In secondo luogo Meschini è riuscito a far appellare alla Costituzione Italiana il locale segretario di Forza Nuova!!! La Costituzione parla di matrimonio, è vero, ma per matrimonio nel nostro ordinamento giuridico deve intendersi anche quello civile pertanto, dico a chi cita la Costituzione, che la nostra Carta fondamentale non può essere tirata in ballo per sostenere l’orientamento clericale che pervade l’ordine del giorno in questione (evidentemente imperniato su valori religiosi che con la Costituzione non hanno nulla a che vedere), il quale attribuisce all’istituto del matrimonio una specifica valenza che è propria solo di quello religioso.
Infine devo sottolineare che apprezzo gli interventi di questi giorni da parte di personaggi di spicco del gruppo dirigente del PD, dal Consigliere regionale Sciapichetti, all’onorevole Manzi, ai membri dei vari direttivi da quello regionale a quello cittadino: io concordo su quanto affermano e non dubito che parlino con sincerità, tuttavia non può il partito democratico far finta di nulla e sottacere i suoi problemi con qualche tirata d’orecchio più a Meschini che ai suoi consiglieri comunali (presidente incluso) perché QUESTO ORDINE DEL GIORNO E’ PASSATO GRAZIE AI VOTI DEL PD e questo è giusto che venga stigmatizzato, non può in alcun modo passare sottotraccia come mi sembra si sia voluto fare, per fortuna i giovani del partito, che sono il futuro del PD, hanno parlato con molto più equilibrio e hanno sottolineato, senza infingimenti, le responsabilità (invero assai gravi) del partito cui appartengono!!!
Oggi l’ONU ci ha spiegato di che pasta sono fatti quelli che vogliono insegnarci a vivere.
@stefano blanchi
Pur condividendo poco questa volta del tuo intervento resti sempre l’unico esponente locale di sinistra vero che io rispetto molto..ciao
Il Consiglio Comunale di Macerata si oppone a Shakespeare sonettoXX:
XX.
Viso femmineo che Natura di sua man dipinse
hai tu, sire-signora della mia passione;
cuore gentil di donna, che però non conosce
la scaltra volubilità consona alle donne false;
occhi più puri dei loro, meno perfidi nel guardare,
che rendono prezioso l’oggetto su cui si posano;
uomo all’aspetto, che assommando ogni fascino,
ruba gli occhi agli uomini e avvince il cuore delle donne.
E per esser donna tu prima fosti creato,
finché Natura nel foggiarti non s’invaghì
e con un tocco in più ti sottrasse a me
dandoti un’aggiunta inutile al mio scopo;
ma poiché forma ti diede per soddisfar le donne,
sia loro il piacer dei sensi e mio il tuo amore.
@claudiob
Come ha detto anche la Corte Costituzionale, il diritto a poter formare una famiglia considerata di pari dignità a quella tradizionale fa parte di quella realizzazione sociale cui ognun* di noi aspira: come si sentirebbe se si vietasse il matrimonio tradizionale o lo si limitasse fortemente in base a criteri di razza, religione, lingua o cultura? Ecco, noi gay siamo discriminati esattamente su questo punto cruciale: i nostri legami d’amore e la progettualità di coppia non vengono riconosciuti pienamente al pari degli equivalenti legami eterosessuali (sterili o comunque privi di figli compresi: due anziani eterosessuali che si sposano possono farlo anche se non avranno mai dei figli, per esempio. Questo per dire che chi crede che il matrimonio è un istituto “naturale” finalizzato solo o principalmente alla procreazione è in errore!)
@Tracisio Ripani
San Paolo esaltava la condizione di schiavitù, per esempio. Oggi non credo che la Chiesa Cattolica difenderebbe mai una posizione del genere. E se fosse in errore anche su questo aspetto? Al netto di quella salutare divisione netta che dovrebbe esserci tra Stato e Chiesa, ovviamente.
Luca Perilli, sono in perfetta sintonia con te. Purtroppo i bacchettoni di cui sopra e l’ho già scritto prima, sono malati. Vedono tra due persone dello stesso sesso che si amano, solo l’atto sessuale e non l’amore, la dolcezza, il futuro, la passione e l’accudimento. Purtroppo l’abbrutimento che viviamo di questi tempi ha un nome ed un cognome… IGNORANZA e IMBECILLITA’. Che devi fare? Sopportiamo cristianamente pare che siano secoli che la mamma dei cretini è sempre incinta… vorrei conoscere il padre di sta madre….
@deborah pantana
Ti ringrazio per quanto dici e ti confermo che il rispetto è reciproco, anche perché ho sempre sostenuto e continuo a sostenere che in alcun modo le distinzioni politiche debbono entrare sul piano personale, anche perché tutte le opinioni sono legittime, pur con la dialettica, anche dura, che talvolta possono innescare.
Ciao.
forse è opportuno ricordare che la stessa parola frocio è nata all’ombra di San Pietro, in quanto le guardie svizzere (omosessuali per antonomasia) erano anche bevitori smodati e si contraddistinguevano appunto per le loro narici o frogie perennemente arrossate… le lobby gay dai tempi di Marozia, dai tempi di Leone X e Giulio II fino allo Ior dei giorni nostri hanno sempre occupato vasta parte delle altissime gerarchie della Chiesa, senza intaccarne più di tanto il prestigio e la potenza… suona dunque piuttosto paradossale che l’ineffabile Consiglio Comunale di Macerata ( così acuto, perspicace e iperrealista nel descrivere la Famiglia come il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana) in nome della religione e della religiosità possa temere effetti distruttivi su questa divina istituzione da eventuali cerimonie nuziali di una minoranza in cerca di rispettabilità e integrazione…
Caro Franco Pavoni,
purtroppo anche l’epiteto “finocchio” lo dobbiamo a Santa Romana Chiesa, perché le foglie del prelibato ortaggio venivano usate per coprire l’odore della carne bruciata degli omosessuali condannati al rogo dalla Santa Inquisizione per sodomia e atti contronatura: si riteneva infatti che solo l’odorar di quelle povere carni avrebbe contaminato satanicamente chi le respirava…
La Chiesa Cattolica ha sempre accolto gay REPRESSI, che lì trovavano una legittimità in cambio dell’annullamento dei loro sentimenti e della loro sessualità. Gente che per sopravvivere rinunciava a se stessa inacidendo nelle strutture che (pretendevano di) restituire loro una dignità sociale. I risultati si vedono fin nei nostri giorni (in questo stretto senso ha ragione Papa Francesco quando parla di una “lobby gay vaticana”!).
Io e chi come me combatte per il riconoscimento dei nostri affetti e progetti familiari non accettiamo un simile immondo baratto: noi vogliamo andare a testa alta nella società contribuendo alla luce del sole al suo progresso PER QUELLO CHE SIAMO, rispettando i doveri che ci competono come cittadini, sposi, genitori e ricevendone in cambio quei diritti già riconosciuti ai nostri omologhi eterosessuali. Punto. Se le chiese arriveranno coi loro secoli di ritardo, pazienza: ce ne faremo una ragione come credenti. Ma come cittadini pretendiamo che l’Italia si allinei subito agli standard medio-occidentali e non a quelli russi o africani. Siamo già in colpevole, imbarazzante ritardo.
Caro Luca,
Forse ti può interessare quest’articolo: a partire dal XIII secolo arrivarono dall’Oriente, via mare, spezie d’ogni genere: odori e sapori sconosciuti, che davano alle pietanze qualcosa di più. E’ per questo che costavano tanto.
Per aromatizzare i cibi (specialmente le carni) la cucina mediterranea già impiegava un pianta spontanea, tipica dell’Italia del sud (Sicilia, Calabria, Puglie, Sardegna): il finocchio selvatico.
Il finocchio era insomma una specie di spezia casereccia, che costava pochissimo. In Toscana il finocchio aromatizza tuttora il salame, dando vita alla famosa “finocchiona”.
Ma che c’entra il finocchio col “finocchio”? Per capirlo basta guardare la cosa da un punto di vista maschilista. Operazione piuttosto facile per qualsiasi italiano: maschio o femmina che sia.
La cultura maschilista è infatti ancora quella prevalente: o forse sarebbe meglio dire, l’unica esistente nel nostro Paese. E – per la verità –non solo qui.
Il finocchio, inteso come pianta, e come spezia, vale pochissimo. Perciò il finocchio è perfetto per indicare un uomo che si pensa non valga niente: l’omosessuale. La negazione della “mascolinità”.
Sarebbe questo, secondo i linguisti e gli studiosi di storia del costume, la spiegazione più accreditata per cui il termine finocchio è stato accostato all’omosessuale.
Meno probabili ma anche più fantasiosi e suggestivi i tentativi di arrivarci per altre strade.
Nel medioevo, oltre alle donne sospettate di stregoneria, venivano messi al rogo anche gli omosessuali, considerati delle emanazioni del Maligno: dei corruttori, dei negatori di Dio.
Per attenuare il lezzo di carne bruciata che emanava dai roghi, c’è chi sostiene che si buttassero nel fuoco delle piante di finocchio selvatico, o addirittura dei fasci di finocchi.
Interessante: peccato però che non sia stato mai trovato niente di ufficiale, cioè di scritto, su quest’abitudine.
Ma i fautori di questa tesi non si arrendono: a soccorso del rogo aromatizzato al finocchio ci sarebbe la parola inglese “faggott”, che in quella lingua significa sia “omosessuale” che “fascina”. Il rapporto tra la legna da ardere e il “finocchio” (l’omosessuale, anch’esso da ardere) sarebbe insomma dimostrato.
E invece no: “faggott” viene dal francese antico “fagot”, che significa “fagotto, involto pesante”. Per traslato: donna noiosa, petulante.
Questo termine è usato in senso dispregiativo per indicare un omosessuale appunto per riferirsi alla fastidiosità e alla loro presunta noiosità.Come quella delle donne. Insomma, “faggott” non sembra avere alcun rapporto con le fascine di legna, e quindi con il rogo.
Per completezza, riportiamo una etimologia di finocchio altamente improbabile: finocchio deriverebbe, per assonanza fonetica, da “fenor culi”: vendita del culo