Haworth acquisterà il 58,6% del capitale di Poltrona Frau dai soci Charme Investments e Moschini al prezzo di 2,96 euro per azione e lancerà un’Opa obbligatoria successiva allo stesso prezzo. Lo dice una nota della società aggiungendo che l’operazione, che dovrebbe essere perfezionata entro la fine di aprile ed è subordinata al via libera delle autorità antitrust, darà vita a una società leader mondiale nell’arredamento di design di alta gamma. Sinora, il 51,3% del capitale di Poltrona Frau era nel portafoglio di Charme e il restante 7,3% in mano a Moschini. Haworth, con sede a Holland (Michigan) è stata fondata nel 1948 dalla famiglia Haworth, che ancora ne detiene il 100%. Opera nella progettazione e produzione di ambienti di lavoro flessibili e sostenibili, con linee di prodotti che comprendono pareti mobili, sistemi di arredo, sedute, pavimenti galleggianti e tecnologia per la comunicazione. Con oltre 1,4 miliardi di dollari di ricavi nel 2013, circa 6.000 dipendenti e oltre 600 dealers in tutto il mondo, la società dal 2011 è già partner di Poltrona Frau per la distribuzione del canale ufficio in Nord America.
Haworth è guidata dall’italiano Franco Bianchi, dal 2005 presidente e AD. Gli azionisti, prosegue il comunicato, “hanno concesso a Haworth un’opzione di vendita, esercitabile a valle del processo di Opa, ai sensi della quale Haworth avrà il diritto, ma non l’obbligo, di cedere a ciascuno degli azionisti una partecipazione nella società pari al 4,2% (complessivamente pari all’8,4%) del capitale sociale, allo stesso prezzo per azione pagato da Haworth”. In caso di esercizio dell’opzione, Charme e Moschini potranno designare fino a tre componenti del Cda, avranno un diritto di veto su specifiche operazioni di gestione straordinaria, saranno vincolati da un lock-up di tre anni, ci saranno opzioni put e call per la risoluzione di eventuali situazioni di stallo decisionale, potranno rivendere i titoli a Haworth tra l’approvazione del bilancio 2016 e quella del bilancio 2019, mentre Haworth potrà acquistare le partecipazioni tra l’approvazione del progetto di bilancio 2019 e quella del bilancio 2022.
Haworth acquisirà anche il 98% del capitale della società proprietaria degli stabilimenti di Meda concessi in locazione al gruppo, ad un prezzo complessivo di circa 1,9 milioni di euro. Portata a Piazza Affari da Charme nel novembre 2006, a un prezzo di 2,1 euro per azione, Poltrona Frau è stata a lungo in sofferenza, stabilizzandosi sopra i livelli di Ipo soltanto dall’ottobre scorso. Nelle ultime settimane, in particolare, il titolo si era infiammato, sintomo che il mercato aveva subodorato che qualcosa stava per accadere. Ieri, Poltrona Frau è balzata del 6,89%, chiudendo a 2,4820 euro.
Franco Moschini, Presidente di Poltrona Frau e socio di controllo di Moschini S.r.l., ha dichiarato: “Questa operazione è per me la realizzazione di un grande sogno iniziato dal 2003 con il fondo Charme, ossia la creazione del più importante polo mondiale dell’arredamento di lusso e questo porterà grandi benefici allo sviluppo internazionale del Gruppo e alla conseguente crescita dei nostri siti produttivi. E’ il giusto coronamento di questo straordinario anno in cui concludo i miei primi 50 anni come Presidente siglando un accordo con un’altra grande famiglia di imprenditori, nel rispetto di quei principi fondanti che da sempre caratterizzano la nostra magnifica Azienda.”
Matteo Cordero di Montezemolo, Amministratore Delegato di Charme e Vice Presidente di Poltrona Frau, ha dichiarato: “Dopo un ciclo di investimento durato più di 10 anni, questa operazione 3 rappresenta la miglior conclusione del percorso di Charme in Poltrona Frau Group ed è soprattutto una straordinaria opportunità di rafforzamento per il gruppo. In una prima fase, fra il 2003 e il 2006, Charme ha creato il gruppo investendo in Poltrona Frau, Cassina e Cappellini, che si è conclusa con la quotazione sul segmento STAR della Borsa Italiana. La seconda fase di forte sviluppo, post quotazione, è stata caratterizzata dall’espansione internazionale di Poltrona Frau Group, oggi presente in più di 65 paesi nel mondo con oltre 70 negozi a marchio proprio. Charme ha oggi voluto impostare per Poltrona Frau Group una nuova ambiziosa fase, con la creazione, insieme alla famiglia Haworth, del leader mondiale del settore. Infine” conclude Matteo Cordero di Montezemolo “ringrazio tutti gli azionisti di Poltrona Frau Group che in questi anni hanno sempre creduto e supportato, anche nei momenti più difficili, le nostre strategie industriali di lungo periodo e che oggi possono vedere una piena realizzazione del proprio investimento.”
Matthew Haworth, Chairman di Haworth ha dichiarato: “La nostra famiglia è entusiasta per questa opportunità. L’operazione è infatti ispirata non solo dagli eccellenti risultati dimostrati da Poltrona Frau Group e dalla forte complementarietà delle strategie dei due gruppi, ma anche dal grande allineamento di valori delle nostre famiglie”.
“Questa operazione con un grande gruppo industriale come Haworth – ha detto Dario Rinero, Amministratore Delegato di Poltrona Frau – ci permetterà non solo uno straordinario sviluppo internazionale ma anche una forte complementarietà di prodotto e di mercati da cui trarranno grande beneficio i nostri stabilimenti italiani. La dimensione raggiunta con l’abbinamento di due aziende con cultura italiana e americana presenti nel nuovo gruppo assicureranno infine la costituzione di un team globale unico nel settore, costituendo una straordinaria opportunità di miglioramento e crescita per le nostre persone. Queste potranno, infatti, operare in un gruppo caratterizzato sia dall’integrazione del portafoglio prodotti residenziale di Poltrona Frau Group (e delle sue attività nei settori luxury interiors e luxury in motion) con la leadership di Haworth nel settore dell’ufficio alto di gamma (office, education, healthcare, hospitality), sia dalla combinazione della forte presenza di Poltrona Frau Group nel canale retail in Europa con la leadership di mercato di Haworth nel segmento business-to-business a livello mondiale.”
Infine Franco Bianchi, CEO di Haworth: “Vorrei esprimere la nostra soddisfazione per questa operazione, resa possibile dalla forte relazione sviluppata nel tempo con gli azionisti di Poltrona Frau Group, dall’eccellente lavoro fatto da questi negli ultimi 10 anni, nonché alla luce degli importanti risultati che il management ha saputo ottenere e della qualità delle persone che abbiamo avuto modo di conoscere. Siamo fortemente motivati a continuare a sviluppare lo straordinario percorso industriale impostato fin dal 2003 da Charme, mantenendo e valorizzando la tradizione italiana di design e innovazione che caratterizza questo gruppo da oltre 100 anni”.
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un altro pezzo che se ne va?… speriamo di no !!!
Il top management, Moschini ecc possono imbellettare la questione come vogliono. La saracinesca si chiude definitivamente su questa storia imprenditoriale. Meglio, peggio? Sicuramente peggio per l’Italia e per il famoso territorio – Tolentino e dintorni -.
Moschini: “Questa operazione è per me la realizzazione di un grande sogno”.
Certo, svendere un pezzo di storia di Tolentino. Complimenti.
Non fu Marchionne che disse che fondere gruppi internazionali avrebbe portato benefici ai siti di produzione italiani?
Guardate che classe Montezzemolo. Come riesce a mettersi seduto lui non ci riesce nessuno. Cmq il vestito, le scarpe e la poltrona aiutano molto! 🙂 🙂
la conceria, non la compra nessuno?
Mi auguro che non sia l’ennesimo scippo, piuttosto un’opportunità, uno di quei famosi investimenti stranieri di cui si vanta tanto Letta…speriamo bene!
Moschini e Montezemolo: per favore, almeno risparmiateci le vostre balle sesquipedali e la conseguente portata per il c..o: avete venduto la FRAU ad un gruppo americano per incassare un bel gruzzolo di milioncini. Tutto qui.
Quale fine farà l’ industria FRAU e i suoi oltre 500 addetti a Tolentino ( indotto compreso) sono certo che ve ne può fregare di meno.
Ma il polo mondiale del “lusso” Made in Italy non doveva essere proprio il fondo Charme ?
Per me siete semplicemente dei bugiardi.
In effetti questa notizia che appare clamorosa smentisce gran parte della retorica sparsa in questi anni da Montezemolo e dal gruppo Charme . Da quel che si legge nell’articolo se un polo del lusso sarà fatto, lo faranno ora gli americani che controlleranno la società. Montezemolo e Meschini hanno visto un lauto premio sui loro investimenti ed hanno monetizzato , cosi vanno le cose . Magari si butteranno in un’altra impresa , staremo a vedere . Quel che vedo di positivo per le fabbriche italiane e per il gruppo Frau è che l’acquisto non sia stato fatto da un fondo di investimento ma da una famiglia di imprenditori , condizione che di norma privilegia le valutazioni di lungo periodo e apprezzare più la manifattura che la finanza.
che fine faranno i circa 500 dipendenti di Tolentino?
si valorizza il Made in Italy , vendendo e monetizzando?
sono questi i top manager italiani?
siamo veramente alla frutta: anche la Frau, prende il volo….che delusione!
AAA Italia tutta vendesi…
Oggi le guerre non si combattono più con le armi, bensì con la finanza… ed in questo ambito un’altra battaglia è stata persa. Un altro pezzo di Italia che finisce in mano straniera in un constesto di “colonizzazione” moderna… ed ho la sensazione spiacevole che l’indotto di Tolentino ne risentirà negativamente…. speriamo che mi sbagli!
Iesari condivido l’analisi però mi sorge un dubbio: anche la Crysler è un impresa industriale ( non diciamo famiglia) e abbiamo visto dove è andata a finire la FIAT.
Il fatto è che gli americani possono contare su vere e proprie strategie di politica industriale portate avanti dallo Stato e ne sfruttano tutte le potenzialità, a partire dai finanziamenti pubblici investiti in “produzione e lavoro” ( sempre abbondantemente disponibili a costo di indebitarsi ulteriormente) .
Esattamente quello che manca all’Italia da almeno un trentennio. Se ci fossero state ( ovviamente, serie) oggi non avremmo i Montezemolo ( e “soci” di charme) che speculano sulla rivalutazione e la vendita di imprese produttive sane.
Tranquilli, il Frau Museum rimane a Tolentino.
In quale riga è scritto che la produzione non sarà delocalizzata? Perchè ho solo visto più volte che il Gruppo ne guadagnerà… ma quale gruppo precisamente?
Chi lo avrebbe mai immaginato che:
– da una visita in quel di Torino, in un piovoso giorno di novembre degli anni ’50, di un avvocato tolentinate, per conto del comm.Brandi, alla bottega dell’artigiano Frau rimasto paurosamente indietro con i pagamenti dei pellami necessari per lavorare poltrone di pregievole fattura;
– dalla felice intuizione di quell’avvocato che, per recuperare il credito, intravide come unica soluzione quella di consigliare al comm. Barandi di “assorbire” l’azienda Frau, portando a Tolentino, con difficoltà immaginabili, i più validi collaboratori del Frau per proseguire ed ampliare l’attività;
– dalla lungimiranza ed imprenditorialità del comm. Brandi, piano piano, sarebbe nata la Poltrona Frau e che questa azienda sarebbe cresciuta negli anni tanto da divenire oggetto d’attenzione di imprenditori di rango internazionale.
Forse ho raccontato una storia che non si legge tra le carte del Museo, ma è “storia” e come tale meriterebbe di essere ricordata, non nascosta
See! Un altro marchio che se ne va!!
Mi raccomando, continuiamo a vendere le nostre Amate Aziende a multinazionali o ditte non italiane, che prima o poi si portano via marchio e soldi !!!!!
Sono anni che mi chiedo: che succederà quando il gruppo Charme Investments lascia? non mi sarei mai aspettato questo.
i vecchi proprietari dell’azienda hanno quasi sicuramente venduto perché guadagnavano poco. siamo così imbevuti di retorica statalista che ci dimentichiamo il fatto che gli investimenti si fanno per guadagnare, dunque se i nuovi proprietari avranno la possibilità di ripagare l’investimento in un tempo ragionevole (diciamo una decina d’anni) non abbandoneranno di sicuro le Marche.
se invece le cose si dovessero mettere male un’azienda multinazionale di tale dimensioni ha sempre il piano B pronto. quale? facile, abbiamo degli esempi freschi freschi, si delocalizza e si riparte.
Sono stati bravi ad usare la vaselina. Poveri noi. E poi si lamentano che i grillini urlano e offendono. Almeno, finchè si sfogano non usano lo schioppo. Al quale si arriverà, statene certi.
Le reazioni della politica e del mondo economico. Leggi l’articolo:
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/02/05/lamericana-poltrona-frau-vola-in-borsa-le-reazioni-dopo-la-vendita/428110/
A prescindere che l’operazione di sviluppo l’ha fatta la Haworth, che è specializzata in prodotti per uffici anche piuttosto brutti e dozzinali, ora si fregerà di un prodotto di qualità che in America se lo sognano e tra l’altro manco lo capiscono, ma questo dimostra che ciò che rende liberi è Dio Denaro, con buona pace di chi diceva che era il lavoro. Se questi sono i manager che ci porteranno fuori dalla crisi stiamo freschi…che delusione
@Saben
il caso della Crysler – Fiat è ben diverso a cominciare dal fatto che li a comprare sono stati gli italiani (!) . Personalmente penso che la capacità manifatturiera della Frau e del suo comprensorio sia talmente specialistica e di qualità da rappresentare una forte tutela per i lavoratori e per il territorio . Un imprenditore , se fa questo lavoro seriamente , non vorrà di certo perdere questo valore aggiunto. Rimane il rammarico di avere l’ennesima prova che gli imprenditori italiani appena il gioco si fa grande , molto spesso, ahimè cedano la mano. Da quel che ho letto altrove (repubblica) sembra fra l’altro che il gruppo Charme abbia preso un bel bagno con altri progetti (ballantyne) e quindi aveva bisogno di monetizzare . Insomma questo processo è sempre meglio di una chiusura o di una diversificazione all’estero ma certo non possiamo brindare!
http://www.youtube.com/watch?v=BqlJwMFtMCs&feature=kp
Mah…dipende….credo che il 70% del valore della azienda sia su futuri contratti per i componenti auto…in altre parole sedili frau per le chrysler da fare negli stati uniti….quello che resta a tolentino dipende da come va l europa….