Dimissioni di massa sventate nell’entroterra, in segno di protesta per la chiusura del tribunale di Camerino. Soltanto i sindaci di Castelraimondo, Fiuminata, Gagliole, Pievebovigliana, San Severino, Serravalle di Chienti, Fiastra (rappresentata dal presidente della comunità montana di Camerino) e Serrapetrona- sui trenta comuni compresi nel circondario del tribunale – hanno risposto all’invito del primo cittadino camerte Dario Conti (leggi l’articolo)per l’incontro indetto dal primo cittadino camerte per decidere azioni comuni a difesa dell’ormai soppresso tribunale.
Nel giorno in cui il consiglio regionale ha detto sì alla proposta di referendum abrogativo per abrogare la legge di riordino della geografia giudiziaria (leggi l’articolo), a Camerino la montagna si presenta in ordine sparso, con tantissime assenze e posizioni divise, sull’utilità delle dimissioni. Conti ha proposto di far dimettere gli interi consigli comunali, in questo caso scatterebbe il commissariamento, fino alle elezioni che potrebbero tenersi in primavera.
La protesta però non si ferma. Il comune di Camerino nei giorni scorsi ha presentato ricorso al Tar e richiederà al ministero gli affitti arretrati del palazzo di giustizia, inoltre Conti si incontrerà a Roma con gli altri 29 sindaci d’Italia che hanno dovuto dire addio al proprio tribunale, questo avverrà il prossimo 4 ottobre nella sede romana della regione Marche. Pronti a dare subito le dimissioni solo i sindaci di Serrapetrona, Pievebovigliana e Serravalle di Chienti previa approvazione del bilancio. Per il sindaco di San Severino occorre rivolgersi alla Regione, per protestare contro la “desertificazione del territorio”. Per il sindaco di Castelraimondo, come già proposto nel consiglio comunale aperto davanti al tribunale, si dovrebbe fare un comune unico. Il presidente della comunità montana Sauro Scaficchia ha lanciato l’allarme sul possibile taglio di altri servizi, invitando tutti a fare fronte comune per la costituzione delle unioni montane, che prenderanno il posto delle attuali comunità montane. I sindaci presenti riferiranno ai propri consigli, ma tutti concordano su un punto comune, la protesta deve essere di massa per essere efficace.
(redazione CM)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Un pò pochini (solo 3) i sindaci pronti a dimettersi subito! Inoltre, almeno due su tre finirebbero il 2° mandato la prossima primavera. Che delusione! Dario Conti è l’unico vero Sindaco a difesa della montagna.
Da domani tutti con il maglione all’incontrario per solidarietà alla protesta del Sindaco Dario Conti!!
Uno Yodel per Dario Conti il difensore della montagna!
…e te pareva che rinunciavano alla cadrega !
a parole si sono dimessi almeno 30 volte a testa… ci sarebbe da “dismetterli” più che “dimetterli”!
ma chi si dimette, ma chi lascia la poltrona, i soliti interessi della parrocchietta, incapaci di fare squadra e di farsi sentire…., forse è anche colpa nostra che votiamo certa gente!
Andare a Roma a che fare? Tempo e soldi persi!
Camerino, appena 6.000 abitanti e tante istituzioni: Università, Tribunale, Casa circondariale, Comando Polizia stradale, della GdF, ecc. ecc. Quanti Comuni anche più grandi ed importanti (Tolentino, Recanati, Civitanova, ecc.) non hanno il privilegio di godere di tali servizi? In un complessivo e generalizzato sforzo per ridimensionare e razionalizzare i servizi e, soprattutto, i costi, Camerino non poteva non aspettarsi (e difatti si aspettava) questa decisione. Pertanto, stucchevoli, fuori dal tempo appaiono tutte queste iniziative, frutto della sindrome di “NIMBY” tutta italiana: “si facciano i tagli purchè non a casa mia!”. Ad ogni buon conto, un plauso va fatto alla mentalità dei camerti che, anche davanti all’evidenza, continuano a battersi uniti e compatti a difesa del loto territorio. Non così a Macerata: vedasi la tristissima vicenda della LUBE emigrata a Civitanova.
Gentile Mr. Wolf: Per il suo commento non vale neppure che io metta la manina rossa. Pargonare quello che perdono i comuni della montagna camerinese con la storia della Lube mi appare assai qualunquistico. Come pure legare al solo numero di abitanti la necessità di alcuni servizi essenziali nelle zone montane. Fare l’elenco di quello che hanno perso i nostri comuni negli ultimi 20 anni sarebbe come rigirare il coltello nella piaga. Pian piano ci toglieranno tutto! Si continuerà ad “assassinare” le pianure con il miraggio di quel progresso che oggi appare sempre più lontano. Alcune cose non ce le potranno togliere: la bellezza dei nostri borghi e montagne; l’aria pura che ci fa sentire molto “ricchi”. Alla fine si accorgeranno che, tutto sommato, si vive bene in montagna e che, alcuni disagi possono esserei affrontati con gioia, per vivere bene e anche a lungo (sui Sibillini l’aspettativa di vita è la più alta d’Italia). Quando si accorgeranno del vero valore della montagna, per molti, sarà troppo tardi.
Chi pagherà la loro vacanza a Roma, i loro pranzi, i loro pernottamenti?
Chiacchiere. Come quelle fatte sulla centrale di teleriscaldamento: prima contrari, poi hanno fatto i salti mortali per regolarizzarla.
Scommetto su un conti grillino, nel disperato tentativo di continuare a sedere sul trono della città ducale.
Invece di star a piangere sul latte versato, iniziate a lavorare per non perdere l’unica cosa che davvero da prestigio a Camerino: l’università. Ma anche qui è difficile far capire al camerte doc che giurisprudenza è ormai morta, ma (per fortuna) ci sono altre facoltà…