di Monia Orazi
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha disposto tramite una circolare la revisione dell’assetto organizzativo degli sportelli territoriali dell’agenzia. Dal 30 settembre chiude per sempre Camerino, il cui ufficio si è già trasferito dallo scorso primo luglio a Tolentino a causa di una frana che interessa la struttura, dal 21 ottobre chiudono anche Recanati e Fabriano. Tra le motivazioni indicate da Befera: “in linea con le previsioni della spending review è stato predisposto un piano di revisione dell’assetto organizzativo degli uffici territoriali allo scopo di razionalizzare l’impiego del personale in funzione della effettiva richiesta di servizi da parte dell’utenza e di economizzare i costi di gestione delle strutture interessate. In attuazione di questo piano, il presente atto dispone la soppressione degli uffici territoriali di Camerino, Recanati e Fabriano”. A Camerino lavoravano circa sei dipendenti, una ventina quelli di Recanati. Tutto è spostato a Tolentino (come già avvenuto per Camerino) e a Macerata. A Camerino la chiusura dell’agenzia delle entrate, che si supponeva provvisoria, è operativa dallo scorso primo luglio, nella sede in località Caselle, per via di una frana lungo il terreno della strada soprastante. Si era attivata subito l’amministrazione comunale, dicendosi disponibile a dare una sede provvisoria agli uffici, o all’interno del palazzo comunale, oppure a San Paolo, nei locali dell’ex casa albergo di proprietà del comune. Il professor Francesco Vitolo aveva invece proposto all’assessore ai lavori pubblici Roberto Lucarelli, quale sede, l’ex appartamento del custode, al piano terra del tribunale di Camerino. “Siamo contrari a qualsiasi ipotesi di trasferimento definitivo – aveva detto il sindaco Dario Conti – faremo di tutto per fare restare la sede a Camerino”. Ora la scure della spending review si è abbattuta definitivamente sulla sede camerte, confermando la fondatezza di una notizia ormai nell’aria da un anno. Si tratta di un altro duro colpo ai servizi dell’entroterra, dopo la recentissima chiusura del tribunale. L’amministrazione comunale non esclude provvedimenti per opporsi alla chiusura.
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Prima tutti che si lamentano degli sprechi della pubblica amministrazione poi quando cominciano i veri tagli scattano proteste e lamentele…per capire certi soggetti anche alla neuro andrebbero in difficoltà..
I tagli andrebbero fatti dove ci sono i veri sprechi. Alla Camera dei deputati hanno appena assunto una decina di persone per un costo tre milioni di euro all’anno. Qui si taglia sul vivo fra poveri. Non si dovevano ridurre i parlamentari? Tagliare il finanziamento ai partiti? Mettere un tetto agli stipendi dei manager pubblici? Invece si tagliano le briciole, si smantellano i punti nascita negli ospedali, si chiudono le sedi delle agenzie delle entrate, i giudici di pace, eccetera.
Il fatto è che si invocano i tagli sempre per “gli altri”.
Un po’ come le discariche: si dovrebbero fare sempre “da un’altra parte”