di Alessandra Pierini
La società invecchia e gli anziani, oltre ad essere sempre più numerosi, hanno anche esigenze sempre più difficili da soddisfare, specie in una fase storica in cui le famiglie hanno sempre minore capacità di assistere. In questo quadro si colloca la proposta del gruppo Kos, la holding specializzata nella sanità, controllata dal gruppo De Benedetti, proprietaria, tra l’altro, dell’Istituto Santo Stefano a Porto Potenza, di Villalba a Macerata e Villa Pini a Civitanova. La Kos vorrebbe realizzare nel capoluogo una Residenza Sanitaria Assistenziale e attende una risposta dal Comune di Macerata.
«Siamo stati autorizzati dalla Regione Marche per dar vita ad una struttura da 80 posti dedicata agli anziani e in particolare ai malati di Alzheimer- spiega l’amministratore delegato del Santo Stefano Enrico Brizioli – abbiamo pensato di realizzarla a Villalba che è di nostra proprietà e tra l’altro è un servizio che manca a Macerata. Vedendo il progetto, però, ci siamo resi conto che Villalba non ha alcune delle componenti ottimali come ad esempio un giardino all’interno o un parcheggio adeguato. Sarebbe quindi necessario demolire la struttura e ripartire dall’inizio». A questo punto si è pensato ad una soluzione alternativa: «Abbiamo chiesto al Comune se fosse interessato alla realizzazione in un’altra sede di proprietà comunale, ad esempio l’ex Fornace (vicino al cimitero ndr) o un terreno della Smea nei pressi dell’ex seminario. Chiediamo però un cambio di destinazione d’uso per Villalba». In particolare si chiede che venga trasformata da attività sanitaria in attività residenziale o commerciale: «Il cambio di destinazione era stato annunciato dall’ex sindaco Giorgio Meschini quando, anni fa, abbiamo trasferito la clinica a Villa Pini, a Civitanova. Se il Comune non vuole cogliere l’ opportunità di vendere e valorizzare le sue proprietà, comunque andremo avanti a Villalba dove pensiamo serviranno almeno 120 nuove assunzioni». Tra l’altro il progetto dovrà essere presentato entro il prossimo 31 dicembre. Per la costruzione si impiegherà un anno e mezzo, una volta ottenuti i permessi.
Sulla questione aveva espresso contrarietà la Cisl di Macerata (leggi l’articolo). Interviene oggi il Comitato Macerata Adesso:
«Sin dal momento della nostra costituzione – scrivono i renziani – abbiamo chiarito come l’associazione Macerata Adesso abbia come principale scopo quello di rappresentare un momento di sintesi tra esigenze provenienti dalla società civile e mondo della politica, sia locale, sia nazionale.
In ragione di ciò, dobbiamo rilevare come allo stato, due sono le domande poste dalla cittadinanza: 1) quale futuro sviluppo economico e sociale è ipotizzabile per la città di Macerata? 2) è possibile che da quel progetto discendano anche ripercussioni virtuose, ossia nuove opportunità economiche ed, in sintesi, nuovi posti di lavoro?
Crediamo che tentare di fornire risposte ai quesiti di cui sopra costituisca il primo passo (cui dovrebbe seguire la delineazione di un vero e proprio disegno organico della città che si vorrebbe costruire) per poter affrontare in modo strategico le sfide del futuro.
Ciò premesso, sentiamo la necessità di prendere posizione con nettezza sulla – ormai annosa – questione della prospettata realizzazione da parte dell’Istituto Santo Stefano di Porto Potenza, di una residenza sanitaria assistita (RSA), per un totale di 108 posti. Se andasse in porto questo progetto, la città avrebbe una qualificata struttura per la cura di malati le cui famiglie sono oggi costrette a cercare assistenza lontano da Macerata e con la possibilità di dare lavoro a circa 120 nuovi addetti, tanti ne servono infatti per una RSA con quella capienza. Ai posti di lavoro direttamente riferibili alla struttura edificanda, poi, dovrebbe essere sommato anche l’indotto generato dalla presenza della RSA, nonché l’investimento per la sua realizzazione. In pratica, il tutto costituirebbe un volano economico di tutto rispetto per la città, specialmente in una fase di gravissima difficoltà economica e dalla ormai drammatica carenza di lavoro in particolare per i giovani. Date queste premesse e la linearità delle considerazioni svolte, auspichiamo che l’amministrazione comunale faccia tutto il possibile per la realizzazione del progetto, ritenendolo una delle sue priorità».
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Credo che la possibile realizzazione di una rsa a Macerata sia una bella notizia, per l ‘insieme dei motivi elencati nell’articolo. È chiaro che un imprenditore fa il suo mestiere, quindi se non ho capito male la kos vorrebbe edificare in aree comunali dismesse e trasformare villalba in appartamenti e negozi: altrimenti avrebbe già proceduto alla ristrutturazione della stessa villalba, visto che anche nei due altri siti indicati è comunque necessario demolire e ricostruire. Insomma c ‘ è da augurarsi che l operazione vada a buon fine e che il legittimo interesse al lucro dell ‘ imprenditore sia contemperato al meglio dalla cura al raggiungimento del bene pubblico da parte del Comune.
Vista la condizione demografica di Macerata (praticamente una città di anziani), gli affari per i gestori della nuova RSA si prospettano interessanti.
E’ sicuramente un’opera socialmente apprezzabile e utile, speriamo che qualche parere già contrario per venga superato e non fare le solite battaglie del “no tu no”.
Quando sento il nome di De Benedetti mi prendono i brividi ………………….
Spero che la Politica non sia così miope da non dare seguito a tale progetto. Una casa per anziani e’ un Po come un’asilo per i bimbi, dove sia gli uni che gli altri in modo diverso hanno bisogno di assistenza ma soprattutto di compagnia. Di queste strutture non se ne dovrebbe mai fare a meno anzi, più ce ne sono più aumenta la competitività ,quindi scendono i prezzi migliorando il servizio.
certamente la residenza per anziani è un progetto meritorio dal punto di vista sociale e sensato anche da quello economico . quindi massima attenzione . Stessa attenzione che credo dovrà essere data agli scambi di utilità prospettati dalla direzione della società privata. Se il progetto sta in piedi ed è sensato da tutti i punti di vista perchè cambiare la destinazione d’uso di Villalba ? Come verranno conteggiati allora i maggiori introiti per i privati ? Con una riduzione delle rette sulla casa per anziani ? Lo dico con il massimo rispetto dei progetti imprenditoriali . la cura e l’assistenza della popolazione anziana nei prossimi decenni sarà uno dei business in maggiore crescita e probabilmente non risentirà di crisi alcuna. vanno quindi create le condizioni per una efficace presenza di operatori pubblici e privati in sana competizione , ma attenti agli appetiti e a non concedere più del lecito.
Una città che ha il primato (positivo ma problematico) di popolazione più anziana, insieme al suo territorio, ha bisogno di servizi qualificati per l’accoglienza, specialmente per anziani con disabilità, in particolare l’Alzheimer. La città si è dotata da tempo di un servizio importante come l’IRCR (oggi potenziato anche per numero di persone ospitabili); ma l’esigenza è crescente e molti nostri anziani vengono accolti da Case di riposo fuori città con disagi per i parenti ma soprattutto con distacchi affettivi molto sofferti. Era stata annunciata una struttura per anziani da parte di una Fondazione: speriamo che la proposta diventi realtà.
Ma ora abbiamo una precisa, concreta, specifica proposta (da un anno almeno all’attenziione della Regione e del Comune) da parte di un Istituto che ha già esperienza nel settore: prendiamola al volo. La soluzione ottimale sarebbe a via Cincinelli, nel cuore della città, vicina alla stazione, con un parco verde alle spalle e una radicale ristrutturazione del vecchio manufatto, che riqualificherebbe la zona. Spero che le forze politiche trovino una convergenza su questo intervento significativo dal punto di vista sociale e anche urbanistico. Villalba sarebbe un ripiego, più rapido ma meno capiente, meno servito da verde e viabilità. Signori consiglieri, assessore ai servizi sociali, Sindaco, a voi la possiblità di essere operativi subito.
Non si comprende bene a quale manufatto da ristrutturare fa riferimento il prof. Maulo. Ad una certa eta’ potrei essere interessato a prenotarne un posto.
Penso che in via cincinelli si intenda un vecchio deposito abbandonato, sulla sinistra, dopo l ‘ex seminario e prima del ponte della ferrovia.
@ marta pierangeli
Ma quello non mi sembra affatto un deposito abbandonato, ma in attività sebbene, visto da fuori, sembra più una rimessa male in arnese…
Sarà mica l’ex Seminario vescovile ?
Una mano lava l’altra e “tra cà non ce se moccica…..”
Meditate gente. Meditate. (R.Arbore)
Aspettavo una risposta dal prof. Maulo, comunque mi e’ stata anticipata dal sig. Giustiniani nel precedente commento. Mi sembra un bell’affare tra Curia e De Benedetti, con l’eventuale consenso di un’Amministrazione Comunale di sinistra. E poi, considerato che il territorio maceratese e’ ormai saturo di supermercati, e’ molto piu’ opportuno investire in strutture di ricovero per anziani ed in cliniche per obesi.
Condivido, da Consigliere, l’appello generale che noto nell’articolo e negli interventi. Non appena la maggioranza si riunirà per parlarne ( si fece un cenno solo l’anno scorso, durante una maggioranza, e apprendo, come al solito , la notizia dalla Gazzetta Ufficiale che sono i Giornali) voterò favorevolmente. Ci tengo, tuttavia, a precisare quanto segue: poichè l’occasione va colta al volo ( ci mancherebbe altro, anche se l’anno passato si era parlato di Alzaimer) dovrà, fin da ora essere stabilito il “luogo”. Poichè Villalba è “già” nel PRG luogo destinato a funzioni sanitarie, non vedo perchè non iniziare, da subito, presso Villalba anche se, viene detto, che a Villalba ci sarebbero dei problemi ( parcheggio e verde). La moneta di scambio, mi pare di capire, è far approvare dal Consiglio ( poichè la materia è consiliare) una “cambio” di destinazione. Concedere a Villalba la possibilità di diventare o residenza abitativa o centro commerciale e porre la struttura per anziani “altrove”. Ma non si fa prima a Villalba? E non solo.
Leggo nelle dichiarazioni dell’articolo, come ha letto anche lei, che si tratta di proprietà della SMEA: ora in zona proprietà della SMEA è il vecchio ampio immobile parzialmente ancora in uso come deposito.
credo che sia anche urbanisticamente interessante recuperare il vecchio immobile della SMEA, collegarlo con un parcheggio ricavato dal vecchio deposito delle merci delle FS e con il verde (ora accessibile a pochi )del parco del seminario da restituire a verde socialmente fruibile. Interessante sarebbe anche l’alternativa della vecchia fornace (una volta ipotizzata come sede per la CONTRAM poi invece ripiegata su Corridonia) da recuperare urbanisticamente, ampia, con parcheggio e verde ora abbandonato al degrado.
L’opinione di Nanà
Un’altra residenza per anziani a due passi dal quella già esistente di Villa Cozza. E forse un’altra ancora, se la Fondazione Carima conferma il proprio impegno pubblicizzato in passato, in zona limitrofa.
La domanda è: ma queste strutture servono?
Non sarebbe forse opportuno fare un’analisi socio-territoriale prima di dare l’ok alla costruzione di nuove strutture? Giusto per non replicare quello che sta accadendo con i centri commerciali o quello che è già successo con gli ospedali comunali (che oggi non sappiamo più come riconvertire).
Se solo qualcuno volesse studiarsi la questione avrebbe la grande sorpresa di sapere che la richiesta di ingresso nelle strutture per anziani è drasticamente diminuita negli ultimi anni, la disoccupazione ha fatto si che gli anziani vengono perlopiù gestiti a casa e già molte case di riposo non hanno quasi più una lista d’attesa.
Il futuro dell’assistenza non è nella costruzione di nuove strutture (nessuno di noi in tarda età vorrebbe entrare in una sorta di collegio) ma nell’assistenza domiciliare e nel sostegno alla famiglia nel proprio domicilio. Il problema dell’elevato numero di anziani dei prossimi anni non potrà mai e poi mai essere risolto con la creazione di strutture, ma con servizi di sostegno domiciliare adeguati.
E’ evidente che la struttura che vuol costruire De Benedetti ha altre mire ed altre “abboccature”, ma viene da sorridere quando si fa credere che a fronte di 108 posti (oppure 80 – non si è ben capito) si assumerebbero 120 dipendenti, con un rapporto di 1,1/1,5 dipendenti per ogni anziano. Un rapporto che farebbe felice ogni assistente sociale, ma che farebbe rabbrividire ogni economista.
@ Garufi
Anche io avevo sentito, tempo fa, dei rumors riguardanti Villalba da smantellare per fare posto all’ennesimo scempiosupermercato
…
…
Ma si continuano a costruire ipermercati, centri commerciali, oasi di prodotti, supermercati vari ci sarebbe da chiedersi il perchè.
Già negli scorsi anni il territorio maceratese (Macerata e zone limitrofe: Corridonia e fino a Tolentino) era abbondantemente “coperto” per quanto riguardava i grossi centri commerciali, grandi magazzini, ecc…. ….Eppure ne sono continuati a sorgere di nuovi e, altri, sembra che siano in ipotesi.
Ora io non voglio credere a coloro che dicono che i centri commerciali siano solo un veicolo per lavare denaro, ma se questo non è…
….L’unica altra ipotesi è che tutti questi centri commericali siano necessari in quanto c’è domanda, cioè vi siano legioni e legioni di clienti pronti ad entrare, acquistare, spendere…
Eppure in tutta la Provincia non mi sembra vi sia stata un’esplosione demografica da giustificare tutte queste aperture anzi, a Macerata con la scomparsa degli universitari (e prima degli avieri) i residenti ufficiosi sono diminuiti.
Quindi l’unica altra ipotesi da fare è che a Macerata (e zone limitrofe) negli ultimi 10 anni vi sia stata un esplosione di irregolari: intere comunità di imigrati non registrati (e quindi non rintranti nelle statistiche) per cui c’è bisogno di più servizi, centri, supermercati poichè questi devono pur mangiare.
MMMMmmmmmmm…. Che l’ipotesi delle lavatrci sia più probbile?
Una residenza per anziani in Via Pancalducci (ex fornace), come prospettato dal Prof. Maulo, con vista cimitero ed il verde dei cipressi,mi sembra un po’ l’anticamera della morte. Se dovessi prenotarmi, opterei per Villa cozza o meglio l’ex Clinica Villalba, De Benedetti permettendo!
Secondo il sottoscritto, l’unica posizione è quella proposta dal’Istituto Santo Stefano per Villalba. Questo probabile nuovo servizio con la grande struttura che si delinea all’IRCR, la città riprenderà il suo ruolo guida nei servizi nella qualità della vita. Il deposito della Smea in Via Cincinelli è sotto un cavalcavia (che aspetta l’APM ad acquistarlo insieme al Padiglione Bagagli della ferrovia in vendita da tempo? C’è una mia Mozione votata a maggioranza. Per la vecchia Fornace é ancora valido il progetto per il deposito Bus APM quando il Centro Fiere riprenderà il suo ruolo di grande Fiera e Palazzetti dello Sport, l’Apm dovrà traslocare e dare fattibilità al vecchio progetto della ex fornace molto più vicino alla città. Avv.to BRIZIOLI avrai tutto il mio modesto appoggio in consiglio comunale per questa scelta.
semplice speculazione edilizia ,perdere aree sanitarie introvabili in regione sarebbe un delitto !!! Prima si trasforma villalba in mini appartamenti poi chissà !!! Intanto abbiamo fatto altri appartamenti poi forse si farà una ras a spese di chi ??? Sarebbe un delitto dott Brizioli . Lei non Riesce a riaprire la clinica e cerca la sua trasformazione !!! chi crede di abbindolare ???
ps chiedo scusa volevo dire rsa
Stupisce che il comune, dopo l ‘annuncio fatto dalla kos, non abbia ancora detto nulla, non abbia preso la sua posizione. Signor sindaco, che intenzione avete al riguardo? Non è che ci facciamo sfuggire l occasione?
“Dateci la possibilità di speculare, guadagnano tanti soldi con un tratto di penna (un cambio di destinazione d’uso), e in cambio vi daremo una residenza per anziani (privata, quindi a pagamento) con un po’ di posti di lavoro.”
Ho capito bene?