di Matteo Zallocco
Il consigliere comunale di opposizione Giorgio Ballesi, sceso in politica come candidato sindaco nelle elezioni del 2010, ha esaminato il caso Apm nei dettagli ed oggi, in visita alla redazione di Cronache Maceratesi, ha voluto approfondire la questione. «Per comprendere meglio i fatti mi sembra necessario entrare nel profilo tecnico-giuridico, questa situazione finora è rimasta troppo sul vago».
Avvocato, il Pdl le aveva sottoposto questa mozione?
«Me ne ha parlato il consigliere Pantana, ne abbiamo discusso con molta serenità e io ho subito fatto presente che nel contenuto della mozione si adombrava il sospetto di un comportamento non legalmente lecito da parte del primo cittadino quando invece l’aspetto principale era di natura politica non ravvissando aspetti di rilievo dal punto di vista della responsabilità penale. Il mio non è un giudizio ex-post, dato in seguito all’esplodere della notizia, ma conforme ad un principio etico che io reputo proprio della politica e che consiste nell’evitare da parte di chi amministra la cosa pubblica qualsiasi comportamento che anche in minima parte possa ingenerare dubbi sul corretto operare, perchè ritengo che chi vuole fare politica debba non solo essere ma anche apparire non compromesso in affari che siano men che leciti».
Cosa pensa dunque del caso Apm?
«Distinguo due livelli, uno di natura tecnico-giuridca e l’altro più propriamente politico. Per quanto riguarda quest’ultimo dico subito che Carancini avrebbe fatto bene a mio avviso a non accettare nessun mandato professionale coinvolgente direttamente o indirettamente un’azienda come l’Apm soggetta al controllo o alla vigilanza del Comune di Macerata. Dal punto di vista squisitamente giuridico mi pare necessario fare riferimento alle norme che hanno richiamato nella mozione e cioè gli articoli 63 e 78 del testo unico sugli Enti locali e l’articolo 21 dello Statuto comunale. L’art. 78 al comma 5 dice chiaramente “Al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali è vietato ricoprire incarichi e assumere consulenze presso enti e istituzioni dipendenti o sottoposte al controllo e alla vigilanza del Comune”. Questo articolo ha riprodotto testualmente l’articolo 26 della Legge n.81 del ’93 riguardo al quale si è pronunciata la Corte di Cassazione con sentenza n.5076 del 1994, quindi preciso che trattandosi di testi identici il principio in quell’occasione posto dalla Cassazione è applicabile anche al vigente articolo 78. La Corte di Cassazione ha stabilito che il divieto incide negativamente solo sull’incarico o sulla consulenza ma non sulla titolarità dell’ufficio pubblico, con ciò escludendo qualsiasi ipotesi di incompatibilità. In buona sostanza è la titolarità dell’ufficio che impedisce l’assunzione dell’incarico. Per quanto riguarda Carancini, escluso che lui abbia assunto incarichi all’interno dell’Apm, rimane la questione della consulenza, che ugualmente lui non ha svolto. Le stesse cose valgano per l’art. 21 dello Statuto che riproduce l’art. 78 5° comma e questo dovrebbe esser chiaro a tutti, fermo restando che solo la legge statale può regolare questa materia ai sensi dell’art. 51 della Costituzione. Va poi preso in considerazione l’art. 63 che sotto la rubrica incompatibilità statuisce che non può ricoprire la carica di sindaco e di consigliere comunale il consulente legale che presta opera in modo continuativo in favore di determinate imprese fra cui quelle controllate dal Comune. Trattandosi di testo unico l’art. 63 corrisponde integralmente all’art. 3 della Legge 154 del 1981, rispetto al quale vi è un parere del Ministero dell’Interno del ’88 che dice “La concretizzazione dell’ipotesi ostativa allo svolgimento del mandato è riconducibile alla nozione di continuità che implica esclusività e permanenza pertanto non vi è incompatibilità laddove tale requisito non sia riscontrabile nel concreto».
Per quanto riguarda i pagamenti?
«L’avvocato Carancini ha assunto la difesa in processi penali di dirigenti dell’Apm, la nomina come difensore di fiducia in sede penale può essere rilasciata solo dall’imputato o dall’indagato, si deve considerare quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale di lavoro vigente in materia e a tal proposito è fondamentale citare l’art. 26 commi 3 e 4 secondo i quali “Ove si apra procedimento penale nei confronti del dirigente per fatti che siano direttamente connessi all’esercizio delle funzioni attribuitagli, ogni spesa per tutti i gradi di giudizio è a carico dell’azienda. L’azienda, con onere a proprio carico, fa assistere il dirigente da un legale che sia di gradimento del dirigente stesso”. Ciò spiega la necessità sia della delibera del Cda per il conferimento dell’incarico che a monte ha comunque la scelta fatta dall’imputato, sia l’emissione della fattura da parte dell’Apm per il pagamento che direttamente deve eseguire a favore del professionista. Questo vale se i processi si concludono con l’archiviazione o sentenza di assoluzione, come avvenuto nel caso di Carancini, perchè laddove fossero accettati dolo o colpa grave queste garanzie vengono escluse».
Quindi dal punto di vista giuridico… «Non ci sono responsabilità civili, amministrative o penali e per questo la mozione di censura presentata dal Pdl andrebbe completamente rivista affinché assuma un taglio squisitamente politico non condividendo personalmente affermazioni che rischiano di ledere quella che è l’immagine personale e l’onestà».
Mentre dal punto di vista politico?
«La mia resta una posizione fortemente critica perchè Carancini prima come capogruppo e poi come sindaco non avrebbe dovuto accettare incarichi del genere per motivazioni etiche oltre che politiche».
I fatti contestati iniziano nel 2007…
«Da quello che mi dicono erano fatti noti da diverso tempo, le notizie processuali erano uscite sui giornali dell’epoca e quindi erano di dominio pubblico. Evidentemente anche questa vicenda si inserisce in quella situazione ormai incredibile che caratteriza il rapporto sindaco-maggioranza, questione in fondo ancor più seria di quella di cui stiamo parlando perchè quello tra Giunta e maggioranza è un rapporto caratterizzato da totale immobilismo che ha penalizzato e penalizza oltre ogni possibile sopportazione la nostra città. Solo oggi nella cronaca locale si legge l’elenco delle cose fatte dall’Amministrazione, la quale evidentemente si accontenta di molto poco e al tempo stesso si legge di un esponente della maggioranza (Michele Lattanzi, ndr) che invita il sindaco a porgere delle scuse ricordando che Angeletti si è dimesso per molto meno (affermazione che non condivido perchè quella era una vicenda molto più grave). Questi signori della maggioranza debbono avere il coraggio di trarre delle inevitabili conseguenze dai loro comportamenti: se non approvano la condotta politico-amministrativa del sindaco lo dicano chiaramente e lo si sfiduci; se il sindaco non si sente supportato in nulla dalla sua maggioranza che gli impedirebbe di fare qualsiasi cosa, lo dica e si dimetta, sarebbe un minimo sussulto di onestà e dignità politica che da tempo non si vede in questa città».
***
– La conferenza stampa del Pdl (leggi l’articolo)
– La replica del sindaco Carancini (leggi l’articolo)
– Gli interventi di Lattanzi, Mandrelli, Tacconi e Pantanetti (leggi l’articolo)
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Bellissima analisi!!! Ecco chi dovrebbe fare il sindaco di Macerata!!
Portiamo il consigliere Giorgio Ballesi nell’Esecutivo e mettiamoci tutti insieme a lavorare per Macerata. A fine legislatura si parlerà di politica. Ora c’è: La Smea, le piscine, il palazzetto, via Mattei -Pieve non trascurando lo Sferisterio.
Occorrerebbe fare gentilmente accomodare fuori dal Consiglio Comunale diversi personaggi della cui presenza la città intera farebbe volentieri a meno,(visti e considerati i precedenti), per far spazio a chi, come Giorgio Ballesi, in questo caso, stigmatizza in maniera del tutto oggettiva il comportamento del Sindaco.
Concordo con Roberto Bellucci che l’analisi eseguita dal consigliere Ballesi è semplicemente perfetta.
Aggiungo: basta con le chiacchiere, fate qualcosa anzichè il nulla.Macerata ne ha bisogno
Tacconi è passato UFFICIALMENTE ALLA MAGGIORANZA!!! (ma si sapeva, che ti aspetti dall’UDC?)
Perfettamente d’accordo con Giorgio Ballesi.
Comunque i problemi a Macerata (44.000 abitanti) sono altri. Esempio oggi sono stato ad Ascoli (50.000 abitanti quindi poco di più) e questa è la mia analisi:
FRESCA DOMENICA DI SETTEMBRE AL CENTRO DI MACERATA: 4 piccioni annoiati e affamati e tre vecchietti nostalgici.
Risultato: Incassi per il Comune € 0, guadagno mancata consunzione della pavimentazione stradale.
FRESCA DOMENICA DI SETTEMBRE AD ASCOLI.
Negozi aperti. In tre piazze tre manifestazioni differenti (per bambini, per giovani e per anziani). Musei aperti. Concerto alla sera. Il centro pieno di gente, ai bar, ristoranti, ai negozi e i piccioni allegri e satolli (le molliche vicino ai bar), parcheggi a pagamento pieni.
Risultato: Incassi per il comune tra le tasse per gli incassi negli esercizi pubblici e parcheggi circa €60.000/70.000. Perdita…forse hanno consunto la pavimentazione stradale di 0, (un milione di 0)1 micron….forse tra 500/600 anni dovranno rifarla “poveracci”!!!!.
CONCLUSIONE: AMMINISTRATORI DI MACERATA CHE DITE SEMPRE CHE NON CI SONO SOLDI PER FARE LA BRETELLA V.MATTEI-LA PIEVE, LA PISCINA, IL PALAZZETTO…AVETE CAPITO COME SI INCASSA……..!!!!!! E POI LA GENTE NON E’ SCONTENTA PERCHE’ PAGA RICEVENDO UN SERVIZIO!
QUESTO DOBBIAMO PER PRIMA COSA CONTESTARE ALL’AMMINISTRAZIONE. NON ANDARE A SPULCIARE SU QUESTIONI, FORSE POCO CORRETTE POLITICAMENTE (SOLO POLITICAMENTE) MA CHE DA ANNI FANNO TUTTI!!!!!!!!!
Ineccepibile intervento. Tanto dal punto di vista tecnico che etico/morale. Coglie giustamente la distinzione tra diritto e politica, tra ordinamento giuridico ed etica politica.
Ebbene quest’ultima -non certo a volte- supera la prima. O meglio, il piano politico si antepone a quello del diritto. Tutta la nostra cultura e recenti episodi ne sono invasi. Ne citerei molteplici esempi. Andare a trans non è reato. Ed anche se lo fa un politico continua a non essere reato. Essere vittima di estorsione non è reato, sia che sia comune cittadino che presidente del consiglio.
Nella politica l’immagine è tutto.
Da deluso di quanto accaduto, compreso per la scomposta replica, non si può che condividere quanto lei sostiene.
È questo l’inizio della fine. Ho sempre stimato il sindaco come politico, come immagine.
Oggi lo difenderei, su questa vicenda, in qualunque tribunale consapevole di vincere, ma difronte ai miei commensali, parlando di politica, so che è indifendibile per tutte le ben note ragioni da lei richiamate in premessa. Non si accetta un incarico del genere!
Encomiabile (in senso eufemistico) come quelli del centro destra, seppur consapevoli da anni, l’abbiamo tirata fuori a tempo debito.
Dobbiamo aspettarci altro ancora?
Da uno che si amputerebbe un braccio, piuttosto che votare centro destra, comincio veramente ad essere stanco di rimanere sempre deluso.
quoto presocratico
Ho molta stima di Giorgio Ballesi, per quel che ho potuto apprezzare dai suoi interventi puntuali e con stile in Consiglio Comunale, come anche in questa occasione, vedo non smentisce il suo spessore di professionista e di politico.
Voglio però dire che in questa vicenda, credo a nessuno o pochi di noi , interessi il profilo giuridico di questa vicenda di cui è al centro il Sindaco, anche se va trattata giustamente anche sotto questo aspetto, ma il rilievo etico che assume da parte del primo cittadino, il quale voglio ricordarlo nella sua replica, sostiene tra le altre cose, di non vivere di politica ma del suo lavoro.
Ebbene, appunto per questo, la cosa mal si digerisce. in quanto SE poi i bandi di concorso dell’amministrazione di Macerata da lui presieduta ,come accaduto per i rilevatori di censimento, predilige gli impiegati a tempo indeterminato dello stesso Comune sui precari e disoccupati esterni, SE vengono fatti concorsi fotografia -ad personam, e ce ne sono di casi- per sistemare tale dirigente o tal altro , SE la mano lunga dei poteri politici forti e radicati, fa scavalcare le graduatorie in qualche Isituto locale per piazzarci qualche sua parente, SE lo stesso primo cittadino ha una sua corsia preferenziale all’interno di un qualche ente da lui controllato per incarico politico, emerge chiaramente , e indigna, che non a tutti come lui, è dato vantare di poter dire ” Io vivo del mio lavoro”.
E comunque, a me non piace e mai in nessun caso, chi a domanda non risponde, ma ci gira intorno e intorno, quando non se ne scrolla proprio del problema dopo una prima risposta insoddisfacente. Non a tutto e a tutte le situazioni , è necessaria una valutazione in punto di diritto per poterle affrontare e districare . Un politico innanzitutto, deve avere l’etica a fargli da linea guida nella risoluzione dei problemi che costantemente si trova davanti. E qui, mi spiace, ma Carancini pecca proprio, e non solo sulla vicenda circostanziata. Non sa proprio che sia, assumersi una responsabilità come referente della sua amministrazione.
Se non ci credete provate. Vi rimanderà immediatamente a trattare la questione senza il suo sostegno, con qualcun altro della sua squadra.
Mummle Mummle Mummle e metaforicamente parlando
Non essendo un Avvocato e non avendo specifiche conoscenze in diritto, le mie nozioni risalgono al lontano periodo dei banchi scolastici e indirizzate verso il diritto commerciale, non commento la parte ” tecnica” della cosa. Voglio però, spinto da un forte senso civico e da un attaccamento quasi morboso verso i valori che devono contraddistinguere l’uomo a maggior ragione quello politico, dire la mia sull’illuminato intervento che è l’oggetto di questo articolo.
Nel mio modo di vedere le cose chi è posto a espletare le funzioni pubbliche, deve farlo in maniera eccezzionale, deve essere una persona con eccellendi doti sia tecniche, deve conoscere le molteplici faccende che regolano la gestione della res publica e cosi via, doti comunicative, deve saper parlare con i cittadini, con le opposizioni, con la propia maggioranza con i vari organi, uffici e personalità che inevitabilmente la sua posizione gli impone, doti umane, deve avere la sensibilità nel trattare con le persone e più importante di tutte DEVE AVERE UNA FORTE FORTISSIMA MORALE.
Aime queste oggi, ma anche ieri, sono virtù difficili da trovare ancor più difficele è trovarle in una persona sola e pultroppo non si imparano o le hai o ciccia. Il sindaco ha dimostarto di essere un ottimo tecnico conoscendo a menadito e applicando in maniera ligia i regolamenti, soprattutto per quello che riguarda la sua persona e i “suoi” e basta. La sua storia nuova è soltanto un, neanche troppo originale, slogan elettorale niente di più. Non so se con le sue “consulenze”, ma sono convinto di si, abbia infranto qualche legge, la legge si presta a interpretazioni e conoscendo la magistratura in Italia…, MA sicuramante e certamente ha infranto e tradito la MORALE, dato che al momento degli incarichi era un consigliere comunale, lo stesso comune propietario dell’azienda in questione.
Mi domando se è stata libera e spontanea la scelta dell’avvocato difensore da parte dei dirigenti dell’APM.
Stefano Ciabattoni
E NO caro Ballesi!
LA stimo e la apprezzo ma ha ciccato un particolare…
legga con attenzione i verbali…
1. La questione sollevata dal PDL non entra nel merito della questione giuridica, chiede una censura politica, legga bene la Mozione che hanno proposto…
anche io avrei dato la sua versione..
2. Tolte le difese del direttore generale, che entra nella sua ipotesi, e quella del Presidente (che non è nè dipendente nè dirigente ma solo rappresentante legale e la cosa è leggermente diversa), l’ultima difesa, per cui il Sindaco è andato in udienza da sindaco… riguarda un soggetto terzo che ha un contratto di collaborazione indipendente e non rientra nella fattispecie contemplata della norma…
e questo rileva…
poi qui il problema è altro…Perché guardi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello?
Ma ci voleva tanto a dire “ok ho fatto una leggerezza mi scuso…”?
Avrebbe guadagnato 1 milione di punti…
No se ne è uscito insultando…
Bah!
@ Tacconi
ahahahah lei è sempre più esilarante..
Il capogruppo dell’UDC che chiede l’ingresso nell’esecutivo di un esponente di una lista civica candidato a sindaco….
ahahahah
ma se Carancini non è disposto neanche a dar retta al PD….
trent’anni di politica e se ne esce con queste barzellette…
e poi mi ripeto…
Resto sempre sbalordito dalle sue affermazioni…
Allora cerco di renderglielo semplice:
Piscine… il sindaco spinge per dare all’impresa !milione e mezzo di euro in più!!!
MA siamo matti???
Delle piscine che verranno a costare 7/8 milioni di euro?!?!?!?
MA qui c’è da fare immediatamente causa e prevedere un progetto meno costoso…
Sferisterio…. Altre anno di passività enorme con costi melmosi…
Ma ne riparleremo a breve…
Mattei-La Pieve… Il Sindaco ha detto che non si farà..
Punto.
Palas… Il Sindaco ha detto che non si farà..
Stiamo ancora aspettando l’ampliamento dell’esistente…
Pena pagamento di astronomica multa!
Punto.
SMEA… Vista la reale situazione (e non mi dica che non la conosce! è in consiglio dal 1984!) non si farà nulla…
Peggio la compererà l’APM… ovvero pagano i maceratesi…
Punto.
Ma mi dice che logica segue dopo 30 anni di consiglio comunale…
per curiosità..
perchè non riesco a capirla..
saluti
@ vegliante ( e pure io vista l’ora…)
mi sembra molto bene informato sempre, ma su un punto da lei citato, vogliamo dire perchè tutto è fermo? E qui non c’entra l’etica ,che chiamiamo sempre in causa questi giorni, ma proprio la capacità amministrativa.
La cosa è nota, ma va ricordata. Lì non si procede, perchè il dirigente dell’Ufficio Tecnico, il deus ex machina insomma , dopo che era stato fatto l’accordo col privato per l’acquisizione dell’area necessaria ai nuovi lavori e fissato l’importo per la sua cessione col proprietario, senza chiedere ad altri dipendenti comunali con più esperienza, ha preso ed ha fatto lui da solo i passi successivi negli uffici competenti ( UTE); senonchè, la pratica con quella cifra concordata tot. , così presentata a quell’ufficio, il tot viene dimezzato e di conseguenza, il proprietario dell’area da cedere non ci sta più a concludere con il Comune…. pàffete quindi, tutto bloccato.
Se non è così, i più informati di me, mi correggano.
Ma che stiamo a sentì le chiacchiere dei politici ancora, oppure guardiamo i fatti , per farci la nostra opinione? vegliante, lei che dice?
la domanda è retorica, ovviamente. saluti
Nel mentre che mi rallegro per la bella disamina di Giorgio Ballesi (e soprattutto per il fatto che finalmente più di uno si accorge di che persona sia e a che livello voli, rispetto a chi asfalta gli avversari con gli insulti), mi associo anche alla precisazione del Vegliante, il quale deve davvero vegliare molto e molto bene, per non farsi sfuggire nemmeno una virgola di quanto accade negli uffici e di quanto si afferma nei documenti.
Non essendo né un giurista né un informatissimo, preferisco umilmente farmi un’idea ulteriore sulla vicenda (sulle vicende, bisognerebbe a questo punto dire…) frequentando gli spazi civici aperti al pubblico: a cominciare, domani lunedì 26 settembre alle 15:00, con la Commissione Urbanistica che – se non erro – tratterà un’altra polpettina: quella relativa al campo sportivo di Collevario; e poi, a seguire, il Consiglio Comunale alle 16:30.
Però, che casino… e io che credevo che il problema fosse la mancanza di un microfono!!! 😉
@Tacconi
In campagna elettorale Lei temeva così tanto che gli anziani elettori dell’udc, sfiniti da improvvide corse a destra e sinistra, si fossero fermati al centro nella lista civica Ballesi, che a Villa Potenza se ne usci’ con una infelice affermazione personale nei confronti di quest’ultimo.
Oggi vuole un governo di larghe intese perché in quello eletto non c’è Lei, oppure sta cercando di recuperare una personalità di rilievo in vista di prossime elezioni?
Nella Giunta Comunale inserirei sia l’avv. Giorgio Ballesi che la sig.ra Tamara Moroni. Hanno spiegato bene le situazioni, c’è bisogno di persone come loro. Complimenti ad entrambi.
“…gli onesti. Erano, costoro, onesti, non per qualche speciale ragione (non potevano richiamarsi a grandi principi, né patriottici, né sociali, né religiosi, che non avevano più corso); erano onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso, insomma non potevano farci niente se erano così, se le cose che stavano loro a cuore non erano direttamente valutabili in denaro, se la loro testa funzionava sempre in base a quei vieti meccanismi che collegano il guadagno al lavoro, la stima al merito, la soddisfazione propria alla soddisfazione di altre persone.
In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto, gli onesti erano i soli a farsi sempre gli scrupoli, a chiedersi ogni momento che cosa avrebbero dovuto fare. Sapevano che fare la morale agli altri, indignarsi, predicare la virtù sono cose che riscuotono troppo facilmente l’approvazione di tutti, in buona o in mala fede. Il potere non lo trovavano abbastanza interessante per sognarlo per sé (o almeno quel potere che interessava agli altri), non si facevano illusioni che in altri paesi non ci fossero le stesse magagne, anche se tenute più nascoste; in una società migliore non speravano perché sapevano che il peggio è sempre più probabile.
Dovevano rassegnarsi all’estinzione? No, la loro consolazione era pensare che, così come in margine a tutte le società durate millenni s’era perpetuata una controsocietà di malandrini, tagliaborse, ladruncoli e gabbamondo, una controsocietà che non aveva mai avuto nessuna pretesa di diventare “la” società, ma solo di sopravvivere nelle pieghe della società dominante ed affermare il proprio modo di esistere a dispetto dei principi consacrati, e per questo aveva dato di sé (almeno se vista non troppo da vicino) un’immagine libera, allegra e vitale, così la controsocietà degli onesti forse sarebbe riuscita a persistere ancora per secoli, in margine al costume corrente, senza altra pretesa che di vivere la propria diversità, di sentirsi dissimile da tutto il resto, e a questo modo magari avrebbe finito per significare qualcosa di essenziale per tutti, per essere immagine di qualcosa che le parole non sanno più dire, di qualcosa che non è stato ancora detto e ancora non sappiamo cos’è.”
Riflessione di Italo Calvino pubblicata in “Romanzi e racconti” (Meridiani Mondadori, 1994, vol. 3°, pp. 290-293) come “La coscienza a posto (Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti)”.
@Tamara
penso si riferisca al punto palas, se sbaglio mi corregga, che con la vicenda dell’ute non c’entra.
Quella riguarda l’area che un privato deve cedere al comune per fare la cittadella dello sport che ricade vicino al palas di fontescodella..
Altra questione intricatissima…
@enossam
Stupenda. Vado subito a comprare il libro.
“Sono solo due le strade da seguire: le dimissioni del sindaco o la sfiducia da parte della maggioranza”.
Tertium non datur? Non ne sono convinto.
Premessa maggiore. Coloro che cavalcano la delusione dei sostenitori del sindaco, eregendosi ad esempio etico, ovvero denunciando tanti e altri fatti (come fa @Tamara) non diventano i salvatori della patria. Troppo semplice. Esprimono solo quella contrarietà verso il sindaco di atavica memoria. Lo scenario, piuttosto, è che per evitare la sfiducia della sua già critica maggioranza, o compiacere quegli occulti poteri, il sindaco abbandoni quell’autodeterminazione e libertà per diventarne servo, barattandoli con il loro supporto e difesa anche presso (i suoi) delusi sostenitori. Sconfitta politica e personale. Dall’altro le dimissioni? Inutile ogni commento. A chi dava fastidio questo sindaco viene accontentato, lasciando un messaggio a tutti i suoi successori. O con noi, o siete finiti.Ricordatevi di Carancini.
Quale sarebbe la terza via?
Il coraggio e la spregiudicatezza del sindaco, che da questa vicenda cominci veramente a capire con chi gioca e, rivolgendosi all’elettorato, escluda tutti per concentrarsi sui cittadini. Ho sbagliato, non sarò l’uomo senza macchia, ma voglio impegnarmi consapevole che per ogni passo falso verrò fucilato. Tanto dal fuoco che dovrebbe essere amico, tanto dallo -scontato- fuoco nemico. Sarete voi cittadini a giudicarmi. Questo mi piacerebbe sentire. Il tempo sarà poi signore, perchè si perdona tutto a chi sbaglia, ma amministra bene. A chi fa esperienza dei propri errori. Prendendo una tale strada, in solitario, sono certo che avrei un sindaco che si impegna e guarda ai cittadini sopra ogni altro interesse.
Con tutta la stima per l’avv.to Ballesi, mi sembra che, forse per deformazione professionale, abbia un pò confuso l’aula consiliare con l’aula del tribunale. Lo stesso errore del Sindaco Carancini, quando argomentava giuridicamente sulle scelte dell’ex Presidente APM Angeletti, o quando, come ora, tratta dei suoi compensi professionali fatturati, per così dire, di sponda. Da entrambi ci si aspettavano interventi in veste da consigliere e da Sindaco, non da avvocati. Se non erro, l’opposizione non ha proposto una denuncia all’autorità giudiziaria, ma una mozione politica. Le pandette c’entrano poco, forse c’entrano di più le pastette.
E’ la sinistra del mattone che ha vinto questa mano, forse decisiva, della sfida con Carancini, passando all’opposizione i documenti la cui pubblicazione ha reso il Sindaco un “dead man wolking” (politicamente parlando, s’intende).
Pugnalato alle spalle e fiaccato in questo modo, Carancini potrà salvarsi solo venendo a più miti consigli con i “verificatori”, altrimenti dovrà uscire di scena. Se vorrà rimanere in sella, dovrà mollare l’Assessorato all’Urbanistica, inserire in Giunta nomi graditi alla maggioranza di centro sinistra e probabilmente dirottare altrove il dirigente Spuri, da lui scelto e fortemente voluto.
Non che Romano sia esente da colpe nel settore dell’Urbanistica. Da capogruppo, per disciplina di partito, ha fatto finta di non vedere le malefatte della sinistra “immobiliare”; da Sindaco ha fatto il passo falso delle famose controdeduzioni sulla mini tematica. Però, nel complesso, secondo me, divenuto Sindaco ha cercato di frenare gli appetiti dei gruppi di potere che, in genere, a livello dei comuni (ed anche nel Comune di Macerata), si annidano soprattutto nella programmazione e nella gestione dell’urbanistica ed anche dei lavori pubblici (quei pochi che oggi ancora si riesce a fare). Era questo, credo, il nucleo centreale della nuova storia, fallita e franata però clamorosamente.
Il centro destra, dal suo punto di vista, si è trovato tra le mani un asso di briscola e l’ha giocato (e non poteva certo fare diversamente), riemergendo così da una lunga fase di assenza. Sinceramente avrei preferito che incalzasse quotidianamente la maggioranza di centro sinistra e chiedesse le dimissioni del Sindaco per i sempre maggiori ritardi e inadempimenti, ormai sotto gli occhi di tutti, e soprattutto per la ormai patologica litigiosità della sua coalizione, tale da impedire qualsiasi seria possibilità di governo, reso oggi ancora più difficile dalla crisi economica e dai tagli agli enti pubblici.
Nel merito della questione dell’APM la penso esattamente come Giorgio Ballesi. Non ci vedo un peccato mortale, ma solo profili di inopportunità e leggerezza. L’incarico penale è infatti fiduciario e sono proprio i contratti collettivi delle aziende partecipate a prevedere che, se i funzionari ed i dirigenti vanno sotto processo per ragioni inerenti il loro mandato, possono scegliersi il difensore che vogliono, con oneri di compenso al professionista, in caso di assoluzione, a carico dell’Azienda. Semmai trovo assurdo quel verbale del C.d.A dell’APM che impropriamente conferisce a Carancini un mandato, che invece è solo e sempre personale.
Sono altre le vere responsabilità del Sindaco: l’eccessivo accentramento, che ha creato gravi ritardi decisionali; le difficoltà nelle relazioni con la sua maggioranza e con i gruppi consiliari; i tanti inadempimenti; il non aver preso lui l’iniziativa di spiegare ai cittadini la reale situazione economica del Comune e di ricercare insieme ai cittadini e alle varie forze politiche, anche di opposizione, le priorità percorribili; e si potrebbe continuare a lungo.
Ma ben più gravi sono le responsabilità di quella sinistra del mattone, che ha maldigerito il tentativo di allontanamento dagli snodi decisionali a livello comunale, quella sinistra, ben rappresentata anche in seno al Consiglio Provinciale, che ha costruito negli anni il suo potere grazie ad un sistema perverso di relazioni tra studi privati, ruoli politici, istituzionali e dirigenziali nel Comune e in Provincia (il controllato e il controllore), quella sinistra, se veramente si può chiamare tale, che, in base al principio “pecunia non olet”, non guarda in faccia a nessuno e non esita nemmeno a scendere a patti con il diavolo, come è avvenuto anche dalle nostre parti, pure poco distante da Macerata.
Tornando al nostro Sindaco, a questo punto per Romano la situazione è ancora più complicata: ha infatti maggiori difficoltà a dimettersi, perchè, facendolo, ammetterebbe la fondatezza dei rilievi mossi contro di lui per questa vicenda dell’APM. Io spero però che comunque trovi la forza di farlo egualmente, ammettendo le sue responsabilità nell’inefficace gestione politica e amministrativa della città e chiarendo all’opinione pubblica fatti e misfatti della sua maggioranza, ed eviti così l’umiliazione di farsi imbrigliare e telecomandare da qui sino alla fine del suo mandato. Solo così potrebbe uscire a testa alta da questa vicenda e dalla nuova storia che ha cercato di realizzare.
@bommarito
Lucida e perfetta analisi. Da sposare dalla prima all’ultima riga. Anche se, io spero, piuttosto che darla vinta con le dimissioni o chinare il capo ai partiti, con nuova umiltà e slancio, il sindaco reagisca piuttosto facendo terra bruciata e vada veramente (o si attivi) contro quegli occulti poteri, da tutti conosciuti ma da pochi coraggiosi affrontati.
Diversamente sarebbe una sconfitta gravissima.
Influenzerebbe anche i sindaci successivi, memori che non bisogna scontentare alcuni noti, ed anche noi (mi ci metto) giovani, che non possiamo e dobbiamo crescere nella cultura delle loggie e caste.
@ Bommarito
Caro Peppe,
da secoli ormai non credo più alla “favola bella che oggi t’illude”, sia che si chiami “nuova storia” sia che si chiami in qualunque altra maniera. Da una parte è molto tenero, molto umano, sentirti dire così della nostra amminiztrazione; dall’altra, ben sapendo che anche tu l’ambiente della politica lo conosci da vicino da molto tempo, non si capisce come faccia ad avere ancora questi slanci romantici (che forse ti invidio).
Sta di fatto, però, che mi chiedo (e mi chiedo come mai non te lo chiedi anche tu) come avrebbe potuto – il Sindaco – parlare e spiegare ai cittadini la precarietà economica del Comune, mentre era pronto ad elargire ben un milione e mezzo di euro in più a chi – a progetto esecutivo già firmato – li richiede (insieme a un cospicuo aumento di metrature commerciali) per dare il via ai lavori della piscina, tanto per dirne una. Com’è: ce li abbiamo o non ce li abbiamo, ‘sti soldi??
E in questo caso specifico, ad esempio, il partito del mattone qual è, a tuo modo di vedere? E chi è che ne agevola la sopravvivenza, stando così le cose? Chi è disposto a cedere sulle pretese aggiuntive dei costruttori o chi blocca la pratica difendendo le casse del Comune e il fatto che un progetto esecutivo c’è già? Chi è che sta dalla parte del partito del mattone: chi vuole controdedurre, in tema di minitematica (ossia costruire di più, nonostante il parere negativo della Provincia), o chi blocca la controdeduzione e si allinea alla Provincia per impedire una aggiuntiva cementificazione?
Dobbiamo chiarirci su questi aspetti, direi. Perché è evidente (e non potrebbe essere altrimenti) che siamo tutti contro la cementificazione, contro il partito del mattone, e a favore dello sport, della piscina e del verde pubblico.
Chiedo ai più informati il nome della ditta che “dovrebbe” eseguire i lavori per la piscina. In forma privata potete mandarmi una email a [email protected] oppure chiamarmi al 348.8228333
Stefano Ciabattoni
Caro Filippo,
non penso nè di credere alle favolette, nè di essere animato da uno spirito “romantico”, che nel gran disastro che ci coinvolge tutti, sarebbe proprio fuori luogo.
Al contrario, molto concretamente e tenendo i piedi ben piantati a terra, e guardando la nostra storia cittadina e provinciale anche a ritroso ed oltre la presente Amministrazione Comunale, ritengo che il vero cancro cittadino e provinciale sia quella che io ho chiamato la “sinistra immobiliare”. Che poi questa sinistra in alcuni casi abbia fagocitato, tramite azioni od omissioni, a Macerata anche Carancini (sia da capogruppo che da sindaco), l’ho scritto chiaramente nel mio commento precedente. Nè, tanto meno, a Romano Carancini, in piena lealtà, ho risparmiato critiche molto dure, oggi ed anche nei mesi scorsi (v. il riferimento alle controdeduzioni sulla minitematica nel mio precedente commento).
Ciò non toglie, e lo ribadisco, che ben più responsabile di lui, è questo sistema di potere della sinistra “immobiliare”, piazzata in maniera scientifica nei Comuni (non solo in quello di Macerata) e in Provincia in tutti i ruoli istituzionali, dirigenziali e politici che servono. E ciò, mi consentirai, va ben oltre il capogruppo Carancini e il Sindaco Carancini, e non riguarda solo la città di Macerata.
Questa sinistra programma, gestisce, approva, controlla, sposta dirigenti da un Comune all’altro secondo le sue esigenze, consuma il territorio, appoggia operazioni speculative ed anche operazioni di risciacquo dei soldi sporchi, alla faccia dell’interesse pubblico.
mentre la maggioranza ha capito l’errore del SIndaco qualcuno dell’opposizione lo difende, guarda caso tutti esponenti della vecchia DC, tra l’altro senza prendere le distanze dagli insulti rivolti a dei consiglieri comunali nel pieno svolgimento del loro mandato. Chissà come la pensano i suoi ex della sua lista, egregio avv. Ballesi.
Sinceramente, a questo punto, io dico che qua ci stanno “troppi avvocati a cantare e non si fa mai giorno.”
Non capisco infatti le posizioni di quanti , avvocati, sono intervenuti nei commenti , o meglio dire alla fine, non posizioni , perchè un po’ e un po’:
un po’ soccoritori verso il collega Romano, un po’ buoni consiglieri, un po’ moralizzatori, un po’ contrariati un po’ no. In sintesi col loro intervento, variamente sfumato di opinioni personali , ognuno sta dicendo in coro ” Sì, ma”.
Non esiste il “Sì ma,” concettualmente è una contraddizione. Che state dicendo quindi tutti ? Sì, è fermamente da condannare il suo comportamento oppure no, perchè errare umanum est? Non è con le scuse, come suggerisce qualcuno, che se ne viene fuori in ogni caso.
Il metro di giudizio , per tutto il resto di coloro che non hanno una laurea in giurisprudenza, è un altro, molto più chiaro e a pelle sull’accaduto. Ne sono certa.
E anche, nell’ars retorica, ci risiamo con la Torre di Pisa: o Carancini o la politica del mattone.
Io non l’imposto così la riflessione sul particolare momento politico e amministrativo, perchè vedo entrambi fallimentari per Macerata.
Non arrivo a dire che se fin qui avesse fatto tanto e bene in 17 mesi di mandato, che quanto venuto in luce ( il come non m’interessa e chi l’abbia tirato fuori, resta un fatto ) questo “incidente di percorso” sarebbe scivolato via , ma è certo che sul piatto della bilancia ora, tra i comportamenti individuali e quelli pubblici del Sindaco, avrebbe pesato a suo favore nell’opinione generale , molto più l’interesse concreto e tangibile di una buona amministrazione , rispetto alle sue parcelle con l’APM.
Se quindi ci fossero i giochi nei giardinetti, se si fosse dato il via alla Pieve -Mattei, se la questione Smea-Consmari fosse stata ben gestita, se si stessero già facendo i lavori al Palas come promesso in tempi miracolosi, se Rampa Zara…. se Collevario ..se le piscine..,o , se non la Tarsu, se non alcuni passi falsi dei suoi assessori e dirigenti, se non le controdeduzioni alla Provincia , se quel suo voler essere solo contro tutti, avesse prodotto risultati positivi e visibili, SE tutto questo e molto altro assieme ,
ora, tutti i suoi detrattori, compresa opposizione, colleghi di partito e della maggioranza, avrebbero avuto le loro belle armi piuttosto spuntate. Io così penso.
@ vegliante
sì, mi riferivo a quell’area che dice. precisamente.
E adesso , se l’accetta, voglio dare anche io un consiglio al Sindaco in vista del suo domani amministrativo.
Un detto arabo, paragonado l’uomo a un giunco nei suoi rapporti sociali , recita all’incirca:
” Non troppo molle che si può piegare, non troppo secco che si può spezzare”
Sò daccordo con Luciani lu consiglio adè pieno de democristaini o come se dice ex, ma sempre democristiani so. Quanno sona la campana della chiesa so tutti a raccolta
Vorrei muovere una critica all’avv. Ballesi: premesso che la questione dovrebbe (spiegherò poi il condizionale) rimanere sul piano politico (come io reputo) nel momento in cui però lei entra nel tecnico giuridico allora segnalo alcune anomalie che riprendo dal Vegliante che ringrazio per la sua solita veglia…
“1. La questione sollevata dal PDL non entra nel merito della questione giuridica, chiede una censura politica, legga bene la Mozione che hanno proposto…
anche io avrei dato la sua versione..
2. … l’ultima difesa, per cui il Sindaco è andato in udienza da sindaco… riguarda un soggetto terzo che ha un contratto di collaborazione indipendente e non rientra nella fattispecie contemplata della norma…”
ebbene io non ho letto le carte e non posso e non voglio giudicare ma qui le due questioni sono diverse: lei dice che la mozione è completamente sbagliata, a me non pare; piuttosto mi sembra di leggere tra le righe “hanno sbagliato entrambi” e se permette non sono d’accordo. La censura è solo politica, solo su questo lei sarà chiamato liberamente ad esprimersi.
quanto al punto 2 io queste benedette fatture non le ho viste quindi non saprei cosa dire, comunque la fattispecie apparrebbe differente.
Detto ciò vorrei anche porre la seguente domanda: ma i dipendenti pubblici e/o l’amministrazione non hanno una assicurazione che copre le spese legali?
presocratico dissento dal suo ragionamento tale per cui il sindaco dovrebbe rimanere in carica comunque: o il comportamento è censurabile (politicamente) ed allora c’è solo una duplice conseguenza: dimissioni o sfiducia. Oppure non lo è, ma se non lo è allora basta soprattutto a livello nazionale a continuare a parlare di moralità etica onestà ecc. ecc. richiamerei inoltre sul punto le discussioni della sinistra sul rispetto delle regole in merito alla vicenda capponi.
quanto a tacconi ho due giudizi completamente differenti:
1 ma se è all’opposizione perché sostiene Carancini?
2 se si applicasse il modello Marche alle prossime amministrative il futuro candidato sindaco spetterebbe all’UDC pertanto egli mi sembra, dopo tanti anni di militanza politica e per l’amore della città che traspare nei suoi interventi , quantomeno un candidato legittimo
tamara concordo sui tuoi interventi degli ultimi mesi … ahh se te ne fossi accorta prima
un amico dei topi di fogna
A giudicare dal numero dei veri o presunti neo paladini dell’etica pubblica che sono recentemente apparsi sul teatro politico locale possiamo dire che qualcosa di buono Carancini l’ha fatta. Macerata passerà alla storia come culla di un nuovo movimento moralizzatore che presto invaderà l’Italia tutta e che riporterà la Politica alla dignità che merita. Prossimamente nei migliori cinema….
@ Bomarito
La sua analisi mi sembra incorretta quando “addebita” solo alla sinistra (ma per meglio dire al centrosinistra) lo scettro del mattone in Macerata.
Storicamente il partito del matone in Macerata ha anoverato i più fedeli esecutori dentro la vecchia DC e dentro il vecchio PRI, con non rade convergenze con il PCI, il PSI, il MSI.
Oggi invece, che le sigle sono cambiate e gli schieramenti pure, i mattonai sono presenti in tutti i settori politici della città e mentre prima c’era un certo attrito (più formale che sostanziale) tra alcuni mattonai vicini al clero e altri più laici oggi, tranquillamente, banchettano tutti allo stesso desco con chiunque possa essere loro utile, indipendentemente dalla tessera di partito o orientamento religioso…
scandalizzati da quanto ha fatto il sindaco di Macerata quando era consigliere comunale, sicuramente ora gli esponenti del pdl stigmatizzerano con ancor più vigore il fatto che il premier abbia i suoi legali direttamente in parlamento.
@ Mus rugens: credo che dovrebbe leggere meglio l’intervento di Giorgio Ballesi: “nel contenuto della mozione si adombrava il sospetto di un comportamento non legalmente lecito da parte del primo cittadino quando invece l’aspetto principale era di natura politica”.
Complimenti a Giorgio Ballesi un uomo che dimostra sempre una forza tranquilla!