di Giuseppe Bommarito *
Immaginate una città in cui una via centralissima, a meno di cinque minuti dalla piazza centrale, dalle sedi del Comune, della Provincia, della Prefettura, della Questura, dei Carabinieri, sia da oltre due anni una sorta di zona franca, dove, almeno in alcune ore della sera e della notte (e a volte anche di giorno), può succedere di tutto. Pensate ad una città in cui ai residenti di questa via, per diverse notti alla settimana, venga precluso il riposo notturno, soprattutto d’estate, quando gli avventori di alcuni locali pubblici, ubriachi, imbottiti di droga, arroganti e impuniti, e spesso anche pregiudicati, si sentono in diritto di urlare sino all’alba, di urinare e defecare per strada, di affrontarsi a colpi di bottiglie spaccate in due, di litigare urlando a tutto volume, di spaccare bicchieri e bottiglie di birra a terra, contro gli ingressi e le finestre dei palazzi, contro le auto posteggiate in zona, contro le vetrine dei negozi; di distruggere le fioriere e i tombini di ghisa; di saltare sui cofani delle auto. Rappresentatevi una città in cui, sempre in questa famosa via e nelle immediate adiacenze, fiorisca in alcune ore una intensa attività di spaccio, in certi momenti svolta quasi alla luce del sole, che coinvolge anche ragazzini (non solo come consumatori, ma, a volte, anche come microspacciatori telecomandati dai mercanti di morte), gestita da esponenti legati alla camorra o a clan albanesi e nigeriani che pensano di poter operare indisturbati.
Avete capito a quale città ci stiamo riferendo? Non ancora? Ecco, allora, altri indizi.
Quelli che, abitando in questa rinomata via e non potendone più, osano protestare, chiamano le forze dell’ordine e firmano esposti, se vengono individuati (ed è facile che ciò avvenga), subiscono insulti, minacce, irrisioni, gravi intimidazioni e danneggiamenti mirati alle loro autovetture: così imparano ad alzare la testa. Qui, in questa via che una volta era un fiore all’occhiello dell’intera città, le telefonate notturne e gli esposti alla magistratura e alle forze dell’ordine non riescono a produrre alcun risultato, rimangono lettera morta: interventi omessi, oppure, nel migliore dei casi, limitati, tardivi e fatti quasi controvoglia, quando ormai non servono più a niente. Spallucce a destra e a sinistra anche da parte delle istituzioni, tanto “prima o poi si stancheranno” (i residenti, forse, non certo i vandali e i delinquenti, che da tale inerzia escono semmai ogni giorno più rafforzati). E così, nell’indifferenza generale, in questa via così centrale tutto seguita come prima, anzi, peggio di prima, con l’alcol e la droga che circolano a fiumi e di cui i principali destinatari sono ragazzini sempre più giovani; con questi ultimi, maschi e femmine, che bevono e assumono sostanze stupefacenti pure di pomeriggio nei vicoli circostanti e qui si dedicano anche a scene di masturbazione, di palpeggiamenti e di sesso orale sotto le finestre dei residenti; con sforamenti continui, regolarmente privi di conseguenze, degli orari notturni di chiusura degli esercizi pubblici; con l’isola pedonale costantemente violata da ragazzi che circolano con i motorini a tutta velocità e da gente che, non si sa come, dispone della scheda elettronica per far abbassare i “pilomat” (i dissuasori a scomparsa automatica) ed entra con le auto a suo piacere; con un tremendo inquinamento acustico notturno che impedisce il sonno a chi il giorno dopo, molto banalmente, deve alzarsi per andare a lavorare; con gli idranti della nettezza urbana che, il venerdì mattina (il giovedì notte, in una discoteca che sta in mezzo al quartiere, c’è la mitica serata universitaria), devono intervenire per spazzare via l’urina, le feci, il vomito, i vetri, i cocci dei vasi, gli specchietti e i tergicristalli divelti dalle auto, che tappezzano le strade e testimoniano le prodezze di chi spadroneggia indisturbato nelle ore notturne.
Ebbene, tutto ciò premesso (come dicono gli avvocati) e forniti tutti questi indizi, la domanda è la seguente: qual’è la città in cui si trova questa via, questa zona così martoriata e abbandonata a se stessa? Stiamo parlando di un quartiere periferico e degradato di una grande città, dove impazza la malavita comune? Oppure di una piccola cittadina del sud che vive rassegnata sotto il giogo della criminalità organizzata? Oppure, proseguendo nelle ipotesi, e pensando più in grande, si tratta del quartiere del Bronx, a New York, prima della cura a suon di “tolleranza zero” dell’allora sindaco Giuliani?
No, cari amici, stiamo parlando di via Garibaldi, della prestigiosa via di ingresso al salotto buono di Macerata, dove di giorno passeggiano le mamme con le carrozzine, dove si affacciano facoltà universitarie, banche, studi professionali prestigiosi, redazioni di giornali, sedi di partito, un importante sindacato, negozi di medio e alto livello. Pare impossibile che di sera e di notte, e anche di giorno nei vicoli limitrofi, più appartati, qui accadano le cose sopra descritte, eppure questa è la verità, e, a comprovarla ci sono, per chi volesse approfondire, decine e decine di fotografie, di testimonianze, di inutili esposti.
E’ evidente che questo stato di cose, che non può interessare solo i residenti di via Garibaldi, ma l’intera città (anche perché ci sono altre zone che stanno vivendo trasformazioni simili: pensiamo, sempre nel Centro Storico, al tratto compreso tra piazza S. Giovanni, via Crescimbeni, via XX Settembre; oppure alle vie limitrofe alla Stazione), è sempre più insostenibile. Qui, se nessuno interverrà rapidamente e con forza, prima o poi qui succederà qualcosa di molto grave, perché è troppo alta ormai la tensione tra i residenti e i protagonisti di questa situazione di inarrestabile degrado urbano; perché il livello di impunità, di illegalità e di delinquenza vera e propria è ormai fuori controllo; perché quei residenti che non stanno maturando l’idea di cambiare casa, ben presto inizieranno a pensare di doversi difendere da soli; perché l’illegalità porta altra illegalità; perché la droga spacciata a tutto spiano porta soldi facili e i soldi portano altri delinquenti, portano la criminalità organizzata, portano sempre più droga e altri ragazzi candidati al Sert, ai reparti psichiatrici, al cimitero.
Badate bene, non si tratta di un problema di parte o di pochi, questa è una partita molto importante per l’intera città di Macerata, è la spia di qualcosa di grave che sta avvenendo, è un problema trasversale che deve interessare tutti, senza distinzioni di natura politica, che non può non portare a quei tavoli congiunti dove le istituzioni e le forze dell’ordine si ritrovano per impostare un vero e realistico piano di azione comune, per suddividersi i compiti e i piani di intervento e per operare simultaneamente su più fronti (la videosorveglianza più volte reclamata ad opera del Comune; controlli rigidi sul rispetto dell’isola pedonale e sugli orari di chiusura dei locali pubblici da parte della Polizia Municipale, e sui livelli di inquinamento acustico da parte dell’ARPAM; adozione da parte della Questura delle sanzioni previste dalla legge a carico degli esercizi pubblici, per gli sforamenti e le risse poste in essere dagli avventori; tutela dei residenti, nonchè repressione continua, e non occasionale, dell’attività di spaccio e di microspaccio da parte delle forze dell’ordine). In una importantissima riunione svoltasi proprio oggi in Prefettura, il cui merito va ascritto al Prefetto ed al Procuratore della Repubblica, è stato detto: “L’opinione pubblica deve sapere che le istituzioni si stanno muovendo nel contrasto alla diffusione della droga ed ai problemi correlati di delinquenza”. Ecco allora un primo terreno di operatività, di sinergia, di repressione che si traduce anche in prevenzione.
Come dicono i tecnici, si tratta, in una parola, di riappropriarsi del territorio e di non lasciarlo in mano ai delinquenti, ai camorristi, a chi vive e prospera con l’illegalità e, soprattutto, con la droga.
Aggiungo io, che tecnico non sono, che si tratta di una battaglia – quella più in generale per la legalità e contro la sempre maggiore diffusione in città e nella provincia di droga e di alcol – che dovrebbe vedere in prima fila la società civile, le teste pensanti di questa terra, le forze politiche (che, tanto per dirne una, hanno giustamente discettato nei mesi scorsi, in lungo e in largo, sulla statua di Padre Matteo Ricci, ma nulla dicono su questioni così gravi, che interessano la pubblica incolumità e la salute dei nostri figli), le associazioni dei genitori, la Chiesa locale, gli stessi ragazzi e gli stessi universitari che hanno tutto il diritto di divertirsi senza essere associati a situazioni così squallide e avvilenti (ricordiamoci che i giovani, se vogliono, se veramente vogliono, possono cambiare il mondo).
E poi mi chiedo, perché alcuni me lo fanno notare: è una crociata, questa, oppure è un richiamo alla responsabilità e alla coscienza civile di noi tutti, delle istituzioni, dei partiti politici, della Chiesa, delle forze dell’ordine, perchè qualcuno si muova e tuteli la collettività, e, in primo luogo, i giovani e i ragazzi, che sono i più indifesi?
Attenzione, perché, come ha scritto il dott. Raffaele Cantone, magistrato in prima linea per anni nella lotta alla camorra dei casalesi (che a giugno, o, più probabilmente, dopo l’estate, sarà a Macerata su invito delle associazioni “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza” e “La Rondinella”, nonché del Dipartimento Dipendenze Patologiche di Macerata e Camerino), gli antidoti da utilizzare per combattere l’illegalità e per evitare che il veleno della delinquenza e della droga si propaghi vanno individuati e posti in essere nel più breve tempo possibile. Aspettare oltre misura potrebbe significare arrivare quando ormai è troppo tardi.
* Avvocato e Presidente dell’Associazione onlus “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”
***
P.S. A conclusione di questo articolo vorrei ricordare che sabato 9 aprile, alle ore 18, presso il Monastero Corpus Domini di Macerata (nel quartiere Vergini), su richiesta delle associazioni “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza” e “La Rondinella”, il Vescovo di Macerata, mons. Claudio Giuliodori, celebrerà una Messa in memoria di tutti i ragazzi scomparsi nell’alba della loro vita per qualsiasi motivo: malattia, incidenti stradali, infortuni sul lavoro, droga, suicidi, disgrazie di vario tipo. Una Messa in suffragio di tutti i ragazzi prematuramente scomparsi, per tenere vivo il loro ricordo, e anche per realizzare tra genitori, credenti e non credenti, un momento di amicizia e di fraterna aggregazione, che si traduca anche in un piccolo gesto di solidarietà verso quelle famiglie che, in questo momento, si trovano in gravissime difficoltà economiche. Durante la Messa, infatti, verranno raccolte le offerte dei presenti, che saranno devolute al fondo “La solidarietà a lavoro”, recentemente istituito dalla diocesi maceratese per portare aiuto a quelle famiglie, purtroppo ogni giorno più numerose, che, colpite dalla disoccupazione o da retribuzioni sempre più misere, faticano ad arrivare a fine mese.
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Penso che l’articolo abbia centrato in pieno le problematiche che la via da diversi anni sta subendo e che hanno costretto, e costringono tutt’ora, i residenti a mettere in vendita i propri appartamenti! Spero che questo articolo possa servire da stimolo al sindaco, alle istituzioni e alle forze dell’ordine, che finora hanno fatti orecchie da mercante, nonostante le molteplici segnalazioni dei residenti.
Un quadro perfetto della situazione! E’ diventato veramente triste passare in via Garibaldi, in particolare la sera, il sabato pomeriggio e soprattutto il giovedi notte: i ragazzi non sanno più cosa sia il sano divertimento, pensano che la cosa più esaltante sia bere, consumare stupefacenti, urlare, rompere tutto ciò che trovano… Ma dove sono finite le famiglie che insegnavano ai ragazzi la buona educazione???
questa è la Macerata che i maceratesi, girandosi dall’altra parte come sempre, hanno fatto crescere…
…va bene che le cose siano peggiorate negli ultimi anni, va bene pure che anche la società stessa è cambiata (in peggio) negli utlimi anni, ma non si può comparare via garibaldi al bronx o zone del genere. fortunatamente macerata continua ad essere una stupenda realtà in cui far crescere una famiglia. prima di accanirvi cntro gli immigrati, i pregiudicati, le istituzioni, guardate cosa succede nelle altre città italiane, provate a vivere in un altra città rispetto a macerata, così magari vi rendete conto di quanto sia eccezionale la nostra realtà
Credo che questo articolo sia realmente inaccettabile ed anche disinformativo. Getta una luce estremamente negativa su una realtà a mio avviso inesistente. Anzi ancor peggio contribuisce a creare quel clima di terrore e pericolo che non può far altro che alimentare conflitti sociali, soprattutto tra giovani e adulti. Tra i genitori che magari vedono con paura i loro figli uscire in via garibaldi ed i ragazzi che sanno di non far niente di male. Vivo in via garibaldi da ormai 6 anni, ma nella casa in cui sono prima di me viveva mia nonna. Vivo con i miei genitori e di questi problemi veramente non ne vedo l’esistenza. Esco a qualsiasi ora del giorno e della notte, normalmente alle 22 faccio un giro con il mio cane per un’ora. Poi esco e rientro sempre tra l’1 e le 3 di notte, a seconda del giorno della settimana. Conosco ogni vicolo e anfratto di Macerata e delle cose di cui si parla in questo articolo non ne ho mai visto neanche l’ombra. Inoltre le lamentele dimostrano come i maceratesi non conoscano affatto quali possano essere i problemi di un Bronx di una grande città. Quello che succede in via Garibaldi a Macerata raprresenta il mondo ideale del 99,99% delle città di tutto il mondo.
Quello che noto in via Garibaldi sono ragazzi che socializzano, come tutti i giovani nella storia dell’umanità. Semplicemente il centro della città dopo la chiusura della sala giochi in via della Repubblica si è spostato in via Garibaldi ed i residenti fanno fatica ad abituarsi. Anche allora si diceva di tutto sulla sala giochi ma, chi come me la frequentava sa che erano tutte menzogne. Franco ha sempre mantenuto l’ordine nel migliore dei modi.
In via Garibaldi ecco cosa succede: persone, spesso adulti, lasciano defecare i loro cani senza preoccuparsi di raccogliere i bisogni. I ragazzi sporcano, gettano a terra di tutto, se volete fare un esperimento provate a contare gli Estatè, io l’ho notato perchè al mio cane piace giocarci. Per quanto sia sgradevole (e la mancanza di educazione è legata anche ai genitori) questo non rappresenta un problema di portata sociale. Di sera a fare casino sono di solito studenti mezzi ubriachi, spesso suonano i campanelli ed è molto sgradevole, soprattutto negli appartamenti in cui ci sono anziani. Anche gli schiamazzi di solito sono legati agli studenti, a volte erasmus, ma anche questo credo sia un problema facilmente risolvibile. Scene di spaccio non ne ho mai viste, a volte ho visto ragazzi fumare spinelli nei vicoli, ma il Bronx sinceramente è un’altra cosa. Per quanto riguarda l’urinare e vomitare in strada condivido il fatto che sia sgradevole. Però mi pongo anche una domanda: non serebbe più facilmente risolvibile mettendo i così “vespasiani” in alcuni vicoli? una volta un mio amico a Bologna ha fatto la pipì in strada e una signora gli ha gettato un secchio di varichina. E’ andato all’ospedale. Credo sia un po’ esagerato oppure no? Una decina di vespasiani (quelli aperti, non i sebac che fanno schifo) risolverebbero facilmente il problema. Questi residenti, brave persone, spesso mettono anche bocconi avvelenati per i cani. Queste secondo voi sono persono di cui è possibile ascoltare le lamentele? Credo che la cooperazione e non il terrore o la guerra civile possa aiutare a risolvere il problema.Non esiste una sola linea per risolvere le cose, bisognerebbe ascoltare anche i ragazzi e vedere le loro necessità, sono sicuro che si risolverebbero i problemi con molta facilità. E forse ci accorgeremmo che la città offre ben poco. Se poi le ragazzine fanno sesso orale (cosa mai vista) nei vicoli mi chiedo se in realtà non siano le mamme a doversi fare delle domande. Inoltre come tutti sanno esistono sempre quei residenti sempre pronti a protestare per qualsiasi cosa, che scambiano fischi per fiaschi e gonfiano la realtà delle cose. Anche la loro parola va messa in discussione, non basta telefonare alla questura per assicurarsi la verità. E’ facile prendere il telefono accusare senza verificare, senza confrontarsi. Aggiungo che questa volta l’avvocato Bommarito ha completamente sbagliato bersaglio e, se certi articoli possono essere condivisibili, mi viene realmente da chiedermi se questa non sia una crociata.
c’è un famoso rapper maceratese che decantando i sapori del nostro invidiato “ciauscolo” così canta:
inutile che camini cu lu culu su lu muru /
stu salame adè musciu e non diventa mai duru /
solo qui ce sta l’originale / magnane un quintale /
e se po te fa male l’ha fatto apposta l’ospedale /
se lu voli ce truimo a li CANCELLI /
proane un po’! che fai? prima gnà che lu spelli /
e continua così con chiari riferimenti a zone della nostra amata cittadina, indicando come in questo caso, luoghi in cui poter acquistare “lu ciausculu”, metafora della tanto decantata droga, tra questi appunto “li cancelli”. analizzando la genialità del testo si evince come i giovani maceratesi siano costretti a mangiare lu ciausculo poichè altre opportunità non ve ne sono. gli unici locali che c’erano sono diventati o night club o restano chiusi in attesa di crollare per le infiltrazioni e lo stato di abbandono. e questo cari miei 40enni e 50enni, è colpa vostra!! come moltissime altre cose che non sto ad elencare che ci vorrebbe troppo. quindi, invece di giudicare, create opportunità per i giovani.
peace
Già sul finire degli anni ’90 Via Garibaldi, prima che iniziasse “l’invasione” pomeridiana dei giovani, si era trasformato di notte in una specie di terra di nessuno dove, non di rado, c’erano schiamazzi, ubriachi che vomitavano, qualcuno che faceva i bisogni negli androni dei palazzi, macchine strisciate con specchietti divelti, ecc.
Nonostante che, periodicamente, i residenti presentassero esposti, scrivessero al Sindaco, chiedessero sui giornali maggiori attenzioni ed i controlli delle Forze dell’Ordine aumentassero era però inevitabile che ciclicamente i casini notturni ritornavano a verificarsi e non di rado i danneggiamenti arrivavano ad interessare Corso Cavour, Via Roma e, dentro le mura, le Vie a salire da Via Garibaldi verso il Centro Storico
Ma Via Garibaldi è solo l’aspetto esteriore di una problematica complessa, che affonda le sue radici nella NON-scelta che questa città si è sempre rifiutata di fare.
Una “incompiuta” che trascina i suoi aspetti negativi dal passato al presente.
Ma facciamo un passo indietro per spiegare meglio.
Verso la metà degli anni ’80 c’è stato un boom di iscrizioni all’Università di Macerata, centinaia di alloggi in Centro sono stati riconvertiti in mini-appartamenti per universitari ed il Centro cittadino si è andato via via spopolando dei vecchi residenti.
Centinaia di studenti “da fuori” (la “comunità” greca contava oltre 500 persone) dalle Puglie, dal Medio Oriente si erano riversati a Macerata per studiare.
E non solo studenti “lontani da casa” ma anche studenti da Civitanova, da Porto Recanati, da Ancona, da Porto Potenza Picena, da Ascoli e San Benedetto prendevano casa a Macerata, pur non essendo l’Università così distante dalle città di residenza.
Ed ovunque c’erano appartamenti di studenti, non solo in Centro Storico ma in via Roma, alla Stazione, a Santa Croce, a San Francesco…
C’erano tutte le condizioni per trasformare questa nostra città in una vera e propria città universitaria, solo che è mancata la volontà politica di farlo.
Tremila, quattromila, cinquemila studenti residenti in più avrebbero rischiato di modificare gli immutabili equilibri cittadini, avrebbero rischiato di essere costretti a pensare alla città e non a fare i favori agli amici di partito… Troppi studenti residenti avrebbero costretto i nostri amministratori ad amministrare e non a navigare a vista.
Inoltre, nello stesso periodo (fine anni ’80 inizio anni ’90), si erano aperte altre due incredibili possibilità per la città: (a) realizzare al posto della Scuola Avieri una vera e propria cittadella universitaria (aule, alloggi, mensa, campi sportivi ecc.) con ulteriore aumento degli studenti residenti (oltre già le migliaia che dormivano a Macerata) e (b) venne proposto di realizzare un complesso polivalente al posto dello Stadio Nuovo in Via dei Velini.
Quindi da una parte un Centro Storico (+ cittadella universitaria) per gli studenti, dall’altro in Via dei Velini (abbattendo lo Stadio e trasferendolo a Valle a Piediripa) un enorme centro multifunzionale con parcheggi (sotterranei), cinema, negozi, palestre, ristoranti, uffici, botteghe artigiane, pizzerie, punti vendita, discoteche, ecc.
Quando ancora NON era nemmeno sulla carta la lottizzazione di Piediripa a soli 300 metri da Corso Cavour e a poco più di un chilometro dal Centro Cittadino (quindi facilmente raggiungibile a piedi) avremmo potuto avere un grosso Centro Commerciale, quando ancora i Megacentri non esistevano e quando ancora buona parte della popolazione delle città intorno a Macerata (Appignano, Tolentino, Urbisaglia, Treia, Montecassiano, Morrovalle, ecc.) faceva capo a Macerata per fare acquisti, andare al cinema, fare la passeggiata.
Insomma senza “andare fuori da Macerata” avremmo avuto un salotto buono in Centro (lasciato agli studenti nel dopocena) e a poche centinaia di metri (Via dei Velini) un Mega-Iper-Ultra Centro Commerciale e Polifunzionale che avrebbe per l’epoca, di fatto, reso assai difficile al nascita di ulteriori agglomerati commerciali intorno a Macerata in quanto, da tutta la Provincia, tutti venivano a Macerata e vi sarebbero venuti anche di più se si permetteva che il cuore economico della città restasse in città e non fosse trasferito a valle..
Quando attorno alla città ancora non c’era nulla se si fosse trasformata Macerata in una vera e propria città universitaria, fortemente a vocazione commerciale, e con l’ormai ventennale “pallino” per la Cultura avremmo fatto, della città, il centro gravitazionale forte dell’intera Provincia…
In pratica avremmo, di fatto, reso molti degli altri Comuni satelliti della nostra città: si avete l’occupazione, avete le scuole, avete una vostra storia e tradizione ma Macerata sarebbe stato il vostro punto calamitante, il vostro limite d’orizzonte, la vostra città dove andare per la cultura, lo sport, il commercio, il divertimento, le discoteche, ecc.
Tutto questo non è stato fatto non per stupidità o miopia politica, ma per scelta consapevole.
I nostri politici (che hanno sempre pensato al proprio bene personale e non a quello cittadino) sapevano che per andare in Regione o in Parlamento sarebbero serviti anche i voti delle altre città; sarebbe stato impensabile che i politici maceratesi avessero sposato l’idea di una Macerata forte che avrebbe reso secondarie le città d’intorno (quasi delle
città dormitorio) perché il centro di tutto sarebbe diventato Macerata… Poi i politici delle città d’intorno si sarebbero [email protected]@ti (per essere considerati di serie B) e i voti non sarebbero arrivati…
Quindi per non scontentare nessuno, per favorire gli amici degli amici, per avere la poltrona assicurata si è preferito svendere le infinite possibilità di Macerata per un piccolo, meschino politico tornaconto personale.
Ed svendi oggi, svendi domani adesso ci ritroviamo con 2 candidati per la Provincia di Treia: 25 anni fa questa ipotesi non solo sarebbe stata improponibile, ma sarebbe stata accolta con una grossa risata….
Sono un cittadino maceratese e abito in Corso Cavour, sopra alla UBI-banca. Come cittadino posso testimoniare che anche la mia autovettura è stata preda di atti vandalici, e di questo sono molto arrabbiato. Per il resto posso dire che io frequento il quartiere attivamente (faccio parte di alcune associazioni interne) e spero che il signor Bommarito si regoli con le parole dette nel testo. Infatti trovo l’articolo fuorviante e a volte troppo pesante nei contenuti, quasi diffamatorio. Posso dire che per quanto mi riguarda nel quartiere si, si spaccia la droga e ci sono gli ubriachi, ma non per questo ritengo il quartiere il “bronx” della città. Forse alcuni di voi non hanno mai visto dei quartieri cosiddetti a “rischio”. Io personalmente eviterei ai locali di dare alcolici oltre un certo orario,eviterei di vandere alcolici ai minori, eviterei di concedere il permesso di apertura fino alle 2 o 3 del mattino, considererei il fatto di istituire una polizia di quartiere (fatta in forma collettiva o dai carabinieri di quartiere) e altre cose che non ho il tempo di menzionare. Io difendo i commercianti che sono l’unica attrattiva che si trova nel quartiere menzionato e che se non fosse per loro altro che “bronx”, andremo a finire nelle “favelas”. Quindi mi appello al buon senso delle persone, molte delle attività servono per riportare un po’ di vita giovanile nel quartiere, che da tempo ormai si è persa a favore di caratteristiche più da quartiere dormitorio. Inoltre farei un accenno alle delibere che sono state fatte nei giorni scorsi per le grandi città d’Italia, come ad esempio Genova, Milano e Roma. Concludo dicendo che se ognuno di noi si ribella ai comportamenti non idonei nelle vicinanze del loro quieto vivere, forse la società sarebbe più civile e capirebbe che alcune pratiche non andrebbero svolte in alcuni contesti. traduco per i più “ignoranti”, se denunciate subito i fatti e fate capire alle persone il comportamento scorretto che stanno tenendo, queste andranno via… magari accompagnati da forze dell’ordine!
Io spero solo che la maggior parte delle persone capisca che il degrado c’è laddove si attuano pratiche di un certo tipo. Ad esempio perché tanti anni fa non c’era questa situazione? Eppure il locale notturno esisteva già. Quindi il problema non è il locale notturno. Allora cosa? Forse i bar! Ma c’erano anche quelli 5 o 10 anni fa. I credo che siano coloro che usufruiscono di questi servizi, quindi i ragazzi maleducati e lasciati allo sbando, cresciuti da una generazione di arrivisti che lasciano allo sbando la propria prole. Quindi la problematica è il ricambio generazionale da parte di adolescenti che sempre più spesso sono educati da genitori menefreghisti. Fatevi una analisi coscienziosa e non date sempre il torto ai giovani.
I frutti della tolleranza sono questi, buon appetito !!!!
Visti i vari commenti, aggiungo al mio delle 13.15:
proprio dai commenti si “serve” un piatto di giudizio contornato di menefreghismo.
Proprio questo è il male del quartiere. Vivetelo prima di criticare!
Voi siete l’altra faccia della medaglia del declino urbano di Via Garibaldi!
Ricapitolando, in via Garibaldi, di giorno e di notte, abbiamo:
mega-risse, gente che fa i bisogni per terra, bottigliate lanciate alle finestre, barbari che distruggono tutto, scene di sesso che neanche a Woodstock, ma soprattutto i famosissimi CLAN DI NIGERIANI che imperversano nella ridente cittadina maceratese…
Ma per piacere…
TOLLERANZA 0!!!
ma è la stessa via in cui vivo??? Mi viene da pensare che certa gente non ha mai visto nulla…leggo molta emotività, molta narrazione ma pochissima informazione in questo articolo…con questa visione del mondo così irrealistica ci credo che i giovani crescono senza reali punti di riferimento…
…vedo scritto sesso orale: si intende materia d’esame da portare a giugno o semplicemente “pomiciare”?
Forse a Ribechi fa comodo far passare la via in questione quasi come “un’oasi di tranquillità”, cosa che non è. Sicuramente una parte delle responsabilità è da attribuirsi al “cambio generazionale” cui faceva riferimento anche sancri83, giovani che se ne fregano di tutto e tutti e relativi genitori che se ne fregano altrettanto,; ma non per questo bisogna giustificarli! Non hanno mica 3 anni!! E non è solo un problema di estathè lasciati per strada (anche a me la cosa dà veramente fastidio). Le scene di spaccio a cui si fa rigferimento nell’articolo sono state viste dai residenti con i loro occhi e anche le forze dell’ordine sanno benissimo dove andare a cercare certe sostanze, se solo si muovessero! I baby-spacciatori ci sono, fidati! Ed i VESPASIANI, METTITELI A CASA TUA!!!! Falli venire lì ad urinare, non sopra le auto regolarmente parcheggiate dai residenti della via!!!! Sai quanti danni sono stati fatti alle auto in questi ultimi due anni???? C’è gente che ha riverniciato la propria auto 33 VOLTE!! E chi lo paga? Tu forse?? O il sindaco?? O i ragazzi che questi danni li hanno provocati????? La loro salvezza è che nessuno li ha ancora colti in flagrante… perchè quel giorno penso si troveranno la faccia tutt’uno con la vernice della macchina e i denti perterra! Anch’io ho subito dei danni all’auto e me ne vengono in mente molti altri che hanno subito la stessa sorte, inclusi, soprattutto, coloro che si adoperano per risollevare le sorti della via!! Vogliamo giustificare il ragazzo che si è preso la secchiata di varichina per “l’urinata all’aperto”?? Neanche per idea!! Hanno fatto i bagni pubblici a Macerata e se quelli come lui non li riducessero sempre uno schifo sarebbero perfettamente utilizzabili. La verità è che una parte dei maceratesi (per limitare alla città il discorso) è veramente zozza! I residenti che protestano vogliono solo dormire in case nelle quali hanno investito soldi! Vogliono usicre senza dover fare lo slalom tra le defecazioni UMANE (non solo canine), bottiglie di birra abbandonate, chiazze di vomito e incontrare gente pregiudicata (informati Ribechi, è proprio così!) che può avvicinare i propri figli ed attirarli in un giro da cui un sano genitore vuole tenerli alla larga! Se poi tu riesci a dormire e stai bene, tanto meglio per te: IO MI DO DA FARE PER MIGLIORARE LA CITTA’ IN CUI VIVO E, SE POSSIBILE, PER RIPORTARLA A QUELLA CHE UNA VOLTA ERA VERAMENTE UN’OASI FELICE!!
Egr. Avv. Bommarito,
registro con disappunto ma non con stupore che a lei non interessa affatto aprire un serio e costruttivo dibattito o mantenere alta l’attenzione dei cittadini su di un problema grave come quello dell’uso di stupefacenti e alcol, soprattutto giovanile, e con l’inevitabile ricaduta sociale che questo fenomeno comporta per la città. In uno dei suoi recenti articoli qui pubblicati (guerra alla canapa, se non ricordo male) si augurava di suscitare molti commenti “anche quelli di forte critica, specialmente se ragionati e argomentati” cito testualmente; e credo che di spunti ne abbia avuti parecchi, non solo dal sottoscritto ma anche da diversi altri utenti, rimasti tutti, ovviamente, senza risposta. A mio modo di vedere ciò manifesta il suo più totale disinteresse al dibattito. Lei invece, sembra animato solo da una solipsistica ricerca del consenso che conduce con una martellante e ripetitiva campagna di terrore, incentrata unicamente sull’utilizzo della leva emotiva che lei sapientemente dissimula dietro un presunta situazione di allarme sociale. La descrizione terrorizzante del quartiere che lei ci propone nel suo incipit ben si attaglia a qualsiasi altro quartiere di qualsiasi altra città d’italia e d’europa ma le voglio ricordare che Macerata è stata per anni tra i primissimi posti nella valutazione sulla sicurezza e sulla qualità della vita nelle città e a tutt’oggi, nonostante nuove e più gravi problematiche legate alla micro e macrocriminalità, è ancora tra le prime, ciò a riprova, ove ce ne fosse ancora bisogno, della disinformazione che lei fa con i suoi articoli surrettizi e tendenziosi. La violenza insita nei comportamenti che lei descrive dei giovani che frequentano il cosiddetto Bronx è sempre generata da un diffuso senso di insicurezza e si appalesa come il prodotto di una “cultura del terrore” proprio la stessa che lei alimenta con i suoi articoli. Si lasci dare un consiglio, non è con l’innalzamento del livello del conflitto che lei darà un contributo fattivo all’approccio di un problema di per se già così grave. Vede, tutto ciò non mi stupisce affatto ma sento il bisogno di intervenire poiché, come già ho avuto modo di contestarle, lei da una visione fuorviante della realtà a chi legge i suoi pezzi e non tutti hanno la conoscenza del problema che possiamo aver io o lei, rischiando così di sottovalutare la questione e farsi una idea errata. Si documenti meglio, con studi più aggiornati e recenti, si lasci coinvolgere in una discussione seria invece di tuonare retoricamente ogni settimana dalla colonne di CM, mi troverà disponibile.
P.S. Forse manca da parecchio da N.Y. la rappresentazione del Bronx che ha è un po datata, anni ’70, oggi è un quartiere abitabilissimo ed anche uno dei più ricercati dai giovani yuppies e bankers di tutto il mondo.
Il degrado anche minimo non si puo tollerare, il resto e fuffa di chi argomenta con i se e i ma …e ce ne sono parecchi.
Caro Maxkz,fortunatamente a casa mia ho il bagno ed infatti nessuno piscia in terra o sui muri. Non credo di dovermi documentare, anzi forse potrei dire il contrario. Ho vissuto in Spagna, dove la gente beve molto e ci sono molti bagni pubblici, stile vespasiani. Ho vissuto a Bologna dove ho studiato.Dopo una stupida polemica di 2 anni sono stati messi in giro per la città bagni pubblici SEBAC e con un po’ di controlli il problema si è ridotto. Ho vissuto in Portogallo, idem. Non sono io ad insegnare che se qualcosa entra nel corpo dopo deve uscire e che se entrano liquidi esce pipì. Quindi per quanto sembrerà assurdo ricorrere ai vespasiani è anche la soluzione più ovvia, in passato ci sono sempre stati e li considero molto utili. Certo non lo metterei in mezzo a via garibaldi ma magari in qualche vicolo. Chiunque conosce la necessità di fare pipì dopo anche solo 2 birre… a voi le vostre conclusioni.Magari sono proprio i vostri figli che la fanno epr strada. Io parcheggio l’auto nella piazzetta dei cancelli e mio padre in via mozzi. Fortunatamente non è mai successo niente. Capisco sia una rottura dover riparare l’auto ma non è vero che tutte le auto vengono sistematicamente distrutte. Non so in quale vicolo lei abiti ma lo slalom tra feci umane è pura fantasia. Le bottiglie le ho viste ma ripeto che non è un problema sociale, solo maleducazione risolvibile con qualche multa. Il vomito a volte si può trovare ma non sono gli spacciatori a vomitare per strada ma ragazzi ubriachi, spesso studenti, gli stessi che pagano gli affitti e che comprano nei negozi della città e che quindi fanno girare l’economia di questa città che altrimenti sarebbe morta. Quindi investire di più in pulizia non credo significhi non poter costruire strade ed ospedali dove in realtà vengono sprecati molti più soldi. Le persone pregiudicate le può trovare anche in Parlamento, finchè la legge non li giudica colpevoli o non vengono arrestati per quanche motivo godono degli stessi suoi diritti. Per quanto riguarda il Bronx anche in questo sono informato poichè ho lavorato sei mesi facendo indagini sociali nelle favelas di San Paolo e vi assicuro che è anche un paragone molto irrispettoso per chi quelle realtà le vive realmente. Per coloro che vedono i propri figli ammazzati da pallottole vaganti, o che non possono accedere ad ospedali o scuole. PErsone che magari mangiano una volta ogni 2 giorni e nonostante questo si comportano onestamente e cercano di vivere nel miglior modo possibile. Le realtà non hanno niente in comune e ripeto il paragone è irrispettoso. Per il resto ha già detto tutto TommyGun, come al solito mi trovo pienamente d’accordo con lui.
Il mio stupore e il mio disappunto, a differenza di altri, sta invece nella critica espressa a Bommarito nel ritenerlo disinteressato ad un dibattito serio e costruttivo su l’uso crescente di stupefacenti e alcol nella nostra città. Queste affermazioni lasciano trasparire una totale disinformazione sullo sforzo congiunto di associazioni( una di queste fondate dallo stesso Bommarito ) e operatori sociali che attraverso incontri( vedi quello con il magistrato Gratteri ) e dibattiti si battono per entrare nel merito di questi fenomeni che negli ultimi anni stanno crescendo a livello esponenziale. Bommarito non ha bisogno di difensori. Pone problemi che sono sotto gli occhi di tutti e far finta di non vederli significa fare come gli struzzi. E’ una vecchia storia. Magari si critica la forma e si evita di parlare della sostanza. Parliamo tutti di prevenire anzichè reprimere e poi ci rifugiamo sempre nel porre paragoni con altre città. E’ vero, Macerata non è il Bronx. E’ altrettanto vero che Macerata è stata ed è ancora ai primi posti per la qualità della vita.
Ma proprio per questo motivo dobbiamo evitare il degrado. Magari, come qualcuno suggerisce, dimostrando più senso civico attraverso segnalazioni, denunce pressioni nei confronti delle Istituzioni e delle forze preposte alla difesa della salute pubblica. Altrimenti ci spostiamo solo quando siamo direttamente coinvolti non considerando che oggi il fenomeno è in quel quartiere o in quella via e domani in altro quartiere e in altra via ( come già successo). Io penso che questi fenomeni siano di tale complessità che nessuno possa sentirsi esperto o in grado di fornire soluzioni. Ed è quindi encomiabile chi ci mette la faccia, chi mette il proprio impegno costante, chi non si limita a partecipare alle tavole rotonde e chi cerca di comprendere questi fenomeni sollecitando risposte anche dure. Pensate per un momento se non ci fossero questi soggetti, queste associazioni, gli operatori che giornalmente vivono al fianco di persone che sono cadute nella voragine della disperazione. Non c’è alcun dubbio che la nostra città offre poco. E’ altrettanto vero che senza punti di incontro tra giovanissimi o tra studenti sopratutto universitari risulterebbe una città spenta, una città dormitorio. Si tratta solo di difendere le centinaia di ragazzi che per colpa di pochi potrebbero non più incontrarsi ed essere catalogati come mascalzoni, delinquenti e tutti dediti all’alcol e alla droga (come spesso si sente dire). E allora senza usare mezzi termini. Sareste altrettanto sereni se una sera sotto il portone della vostra casa doveste trovare bottiglie rotte, feci non solo animali, chiazze di vomito, trovare l’auto rovinata,sentire odore di urine sui portoni e oltre tutto dover sopportare schiamazzi fino a tarda notte ? Io credo di no. Forse sono poco tollerante ma sincero. E allora basterebbe secondo me iniziare a far rispettare le più elementari regole della convivenza. Anche perchè non tutti si possono permettere di portare a spasso il cane alle 3 di notte ( quasi sempre il giorno dopo si lavora) ma sopratutto non si può correre dietro con i vespasiani a quanti urinano oggi in quella via domani altrove. Tolleranza zero? No. Ma prendiamo almeno atto che i fenomeni ci sono e che tutti noi dovremmo contribuire a denunciarli. Ma soprattutto, RIPETO, sollecitando le Istituzioni e le forze preposte al controllo del territorio per evitare che si rendano necessari solo interventi repressivi.
Sono un residente di via garibaldi, sono 15 anni che abito qui. Penso che l’avv. Bommarito abbia ragione e abbia scritto delle cose molto sensate riguardo al degrado che si è venuto a creare negli ultimi anni in questa via. Tutto ciò si può vedere nei diversi arresti che ci sono stati nella zona dei Cancelli, tutti regolarmente riportati dai diversi quotidiani locali, soprattutto per spaccio, l’ultimo riconducibile alla rissa di un paio di giorni fa, da parte di un pregiudicato (quindi già dichiarato colpevole!) ed un marocchino, alle prese con l’alcool, che si azzuffano, disturbando il sonno dei tanti residenti che il giorno dopo devono alzarsi per andare a lavorare. Molte volte, parcheggiando ai cancelli, mi sono trovato ad assistere a situazioni che mi hanno costretto a rimanere all’interno della mia uto, senza poter scendere immediatamente: avevo difronte gente che spacciava senza nessun tipo di problema e soprattutto senza nessun tipo di controllo. Io ed altri residenti, che sono stati costretti a vendere le proprie abitazioni, siamo stati vittime di danneggiamenti alle auto, provocati da gente sicuramente ubriaca che esce dai locali citati dall’avvocato, gente che non sapendo cos’altro fare pensa bene di rompere specchietti, vetri, rigare le fiancate e molto altro. Tutto questo non è fantasia, purtroppo è la pura realtà; basta recarsi presso i comandi di Polizia e Carabinieri per vedere le numerose denunce presentate per atti vandalici, schiamazzi e danneggiamenti alle vetrine dei negozi e ad altri beni pubblici, purtroppo pagati dalla collettività. Vorrei replicare a sancri83 dicendo che nella sua famiglia c’è chi ha innumerevoli volte dovuto contattare le forze dell’ordine ed i vigili urbani per danneggiamenti alla sede dell’associazione di cui si occupa! Proprio all’interno dei cancelli!! La serranda dell’associazione è stata più e più volte oggetto di danni, utilizzata come urinatoio e non solo, perciò forse è meglio che sancri83 si documenti meglio, soprattutto all’interno della sua famiglia! Lui oltretutto non vive e dorme in via Garibaldi, ma forse manca di oggettività essendo amicizia e rapporti di collaborazioni con locali della zona…
Anche io nel corso degli ho attraversato vie e vicoli di Macerata, ma fino a qualche anno fa i ragazzi non avevano bisogno di trovare gabinetti in ogni angolo della città e del centro: forse perchè non si consumavano tutti gli alcolici che i giovani consumano ora. Le persone normali quando hanno bisogno di “fare un scaricare i propri liquidi” semolicemente entrano in un locale e chiedono di poter utilizzare la toilette. E’ fantascienza?? O normale educazione ed abitudine? E l’alcol non porta certi effetti collaterali positivi: a prescindere dalle bottiglie abbandonate per strada, questi ragazzi trascorrono la notte urlando, facendo cosi da stadio, ascoltando musica dalle radio a tutto volume, utilizzando come “passatempo” le auto parcheggiate, i tombini di ghisa, i sacchetti dell’immondizia e chi più ne ha più ne metta! E non sono solo i giovanissimi: ci sono residenti che si sono trovati uomini che si azzuffavano, con tanto di coltelli, che nella lite hanno sfondato il portone delle case fino ad entrare negli appartamenti!! Avere nel centro storico di Macerata un night già non è un vanto, ma quando il giovedi il locale ospita le serate universitarie è veramente uno strazio per chi abita nelle sue vicinanze: la musica è udibile sia da chi vi abita immediatamente sopra sia, spesso, dall’esterno. Per non parlare di chi lo frequenta: i ragazzi che vanno a ballare in queste serate, entra spesso già in stato di ebbrezza e quando ne esce non sta certo meglio! Le urla e i canti durano fino alle 5 della mattina. E chi non ci crede è libero di venirsi a fare un giro da queste parti in quelle ore! Certo, gli amministratori (mi vien da ridere a definirli così…) che passeggiano alle 9 di sera non vedranno mai con i loro occhi la realtà delle cose! E’ necessario che tutti si mettano una mano sulla coscienza, la città è di tutti e renderla migliore non è certo impossibile. Basta darsi da fare. e chi si sente chiamato in causa agisca!!
Certo che a negare la situazione di disagio delle vie limitrofe ai Cancelli (via Mozzi e via Garibaldi) ci vuole un contorsionismo degno della classe politica italiana che brevettò il trasformismo.
Per parafrasare un noto portiere che indossa la casacca bianconera, “solo un cieco non vedrebbe quello che succede”. Ci sono fior di esposti, articoli di giornale, anche querele e denunce da parte di residenti di quelle zone, sono anni che si portano all’attenzione delle autorità i problemi e le problematiche; anni in cui si è risposto con orecchie da mercante…
@ gio47,
ti ringrazio per aver esposto il tuo punto di vista in merito alla questione, questo era l’intento, stimolare cioè un dibattito vero magari anche aspro ma onesto e faccio mie le tue considerazioni sulla necessità di evitare il degrado progressivo della situazione, si tratta però di individuare i mezzi più consoni e allo stesso tempo efficaci. Personalmente ritengo giusto, come tu stesso dici,aumentare la qualità del senso civico ma questo non lo si raggiunge intasando il centralino della PS o dei Carabinieri che hanno già così tanti problemi e poche risorse, perchè un ubriaco tira una bottiglia su una serranda o il cane di qualcun’altro defeca dove gli capita, un cambiamento significativo lo ottieni con una rivoluzione culturale, con un tipo di educazione che deve vedere la famiglia come prima linea del fronte. La famiglia già..quella che nn viene mai menzionata negli articoli del Bommarito, si parla di ragazzi allo sbando, indifesi ma dei loro genitori e del modello educativo che propongono, ammesso che l’abbiano, no..di quello non si parla, la famiglia non può essere messa in discussione, ma la partita, quella vera, si gioca in casa, non nei pubblici dibattiti, borghesucci lavacri delle proprie responsabilità. Troppo facile gridare alla militarizzazione delle “zone calde” tanto facile quanto inutile pannicello caldo sulla piaga dell’abuso di alcol e stupefacenti, non sarebbero mai sufficienti gli uomini e i mezzi oltre che gli strumenti giuridici, infatti l’alcol si spaccia in libera vendita a chiunque ma il primo bicchiere non si beve al bar o al pub ma a casa propria.La mia critica all’articolo di apertura è basata sull’idea, discutibilissima per carità,di una metodologia diversa nell’affrontare un problema così grave. Non è certo con frasi come: ” Qui, se nessuno interverrà rapidamente e con forza, prima o poi qui succederà qualcosa di molto grave” cito testualmente che si approccia l’argomento, questo porta, nel migliore dei casi, a far sì che il problema scompaia come un fiume carsico nell’immediato per poi risfociare più devastante di prima altrove e nel caso peggiore ad un innalzamento del livello del conflitto con tutto ciò che ne consegue in termini di ordine pubblico e libertà di circolazione, la repressione, è un dato storicamente accertato, non ha mai dato risultati apprezzabili. Questo contesto a chi scrive, magari in buona fede ma così irresponsabilmente. Se a ciò uniamo l’informazione distorta e fuorviante non avremo fatto un passo avanti..anzi. Vedi gio47 nn sono uno struzzo, haimè il problema lo conosco assai bene e dirmi che ne faccio una questione di forma per nn guardare alla sostanza è quantomeno presuntuoso..rileggi con più attenzione il mio post di oggi e già che ci sei anche gli altri sull’argomento, non è intelletualmente onesto dirmi che faccio “io” disinformazione.
Tanto per confermare quanto finroa detto, neanche la notte scorsa, guarda casao giovedì, il mio sonno notturno è stato drasticamente interrotto almeno 3-4 volte e capite bene che per quando ci si riesce a riaddormentare ecco che arriva l’ora di alzarsi! Tra urla, canti e rumori di bottiglie in frantumi o che rotolano per la via la storia è sempre la stessa!! Non è più sopportabile una situazione del genere!!
a Tommy Gun vorrei solo precisare che sarei stato intellettualmente disonesto se lo avessi accusato di fare disinformazione. Un conto fare disinformazione, un conto essere disinformato. Per quanto riguarda il comportamento da “struzzo” non era riferito ad alcuno ma in generale, me compreso. Saluti
Che i residenti di via Garibaldi si trasferiscano in zone più tranquille, consiglio su tutte via Pancalducci dove non verranno di certo disturbati da anima viva.
nessun rispetto, per niente e nessuno nemmeno per se stessi…..sono i ragazzi di oggi
vorrei chiderle signor vincenzo paci,se riesce a dormire,se ogni notte suona il campanello? cosa farebbe,cambierebbe casa?
Non cambierei casa e non stresserei la vita al prossimo, ma se la situazione fosse insostenibile (cosa che non credo sia, visto che mi sembra risibile il suono di un campanello) allora cambierei casa. Anche se visto che tutte le sere suonano proprio il suo campanello mi verrebbe da chiedere se non sia qualcuno che ce l’ha proprio con lei, visto che la perseguita con cotanta regolarità, e allora neanche cambiare casa sarebbe sufficiente come soluzione.
penso che il tenore dell’argomento sia troppo elevato per Paci viste le su demenziali risposte così superficiali e prive di significato. Evidentemente il suo stile di vita combacia con quello dei “disturbatori della notte”. Se ci vuole ospitare, noi residenti potremmo anche prendere in considerazione l’idea di andare a dormire a casa sua, visto che sembra abitare in zone più tranquille: poi però vieni tu a dormire da noi e vedrai che cambierai idea!
Caro via Garibaldi io per 5 giorni la settimana dormo vicino un caserma dei pompieri, un semaforo pedonale (caratterizzato dal fortissimo quanto fastidioso suono per ciechi) e una via trafficatissima, senza contare un vicino che tutti i giorni alle 5 di mattina inizia a suonare la chitarra eppure non faccio tragedie.
Ieri sono tornato a casa a piedi dal centro alle 4 di mattina e sono passato per la “terribile” via Garibaldi, non solo non ho incontrato gente molesta, ma non ho incontrato, come spesso succede, proprio nessuno neanche in macchina.
La terribile movida maceratese.
Ho vissuto 15 anni in via Garibaldi, al N.26 e me ne sono andata quest’anno. Avevo dimenticato che significa poter riposare senza sentire il rumore delle bottiglie spaccate sui muri, o i ragazzi ubriachi che urlano alle 4.00 del mattino, o il suono di una chitarra acustica che inizia a far vibrare i vetri della camera da letto alle 2.00 della mattina per qualche concerto AUTORIZZATO con sede nel Dip. di Filosofia. Per non parlare delle auto sempre volutamente rigate il venerdì mattina (perchè il giovedì sera di solito succede di tutto). Io sono una di quelle persone che ha esposto denunce, ha telefonato invano ai vigili urbani in piena notte chiedendo aiuto, ha chiamato in Comune per capire come è possibile che possano avvenire certe cose e ricordo una delle tante risposte che mi è stata data:” se ha scelto di vivere in centro storico, non è mica colpa mia”. Ho capito che è una lotta contro i mulini a vento, che non gliene frega niente a nessuno esclusi ovviamente quelli che sono direttamente coinvolti in questo disagio. E vorrei chiedere al gentile sig. Marco Ribechi in quale parte di via Garibaldi vive dato che non ha mai sentito un rumore notturno. O forse dorme talmente tanto pesantemente che questo problema non lo riguarda……beato lui!!! E mi complimento con l’autore di questo articolo che ha fotografato esattamente la situazione di questa via da me tanto amata ma purtroppo resa invivibile da gente incivile e maleducata e da persone disinformate e dal sonno pesante.
Per quanto riguarda i commenti del sig.Vincenzo Paci, credo che non meritino risposta visto l’ironia assolutamente fuori luogo e l’impossibilità di conoscere la reale situazione visto che vive altrove.
Si documenti Sig.Paci e poi si permetta di parlare.
Il fatto che UNA volta lei sia tornato a piedi dal Centro alle 4.00 della mattina e non abbia incontrato nessuno non significa che la situazione non sia come quella descritta dall’autore dell’articolo.
Io e gli altri residenti possiamo parlare di come si vive in Centro, non lei.
Vorrei rispondere a @via garibaldi (forse massi!),
l’associazione è stata colpita nel periodo in cui le cose andavano proprio peggio (anche se non da “BRONX”), ti ricordo che un anno fa erano stati perseguitati alcuni dei gestori dei locali commerciali per attività di spaccio. Non faccio nomi! Io a quel tempo non mi azzardavo ad avvicinarmi ai cancelli. Ora le cose stanno cambiando, i locali hanno cambiato gestioni, e forse anche per questo abbiamo un ri-avvicinamento da parte della cittadinanza. Ti ricordo che il sabato pomeriggio, per i giovani, non si passa più in piazza come una volta facendo le vasche per Corso della Repubblica, ma ora ci si ritrova davanti i cancelli e le vasche si fanno in Via Garibaldi. Proprio perchè è cambiato l’uso della città. Ma d’altronde queste cose le può capire solo chi ha fatto studi urbani! 🙂 Comunque a parte tutto, non credo proprio che sia il bronx, perchè sarebbe diffamatorio, in quanto il “bronx” (definizione anni’70 di un quartiere con un disagio sociale urbano, nel quale si trovano gang capaci di sparatorie) è una estremizzazione della situazione; ed io sono contrario all’estremizzazioni! Per quanto riguarda l’amicizia con il locale dei cancelli, LA TAZZA LADRA, ti posso assicurare che mi sono riavvicinato al locale dopo anni di “latitanza” per ragioni universitarie (lo frequentavo quando ancora si chiamava Le chat che rit), e sicuramente tutti i gestoridipendenti si stanno rimboccando le maniche per far ripartire un locale con passati recenti disastrosi. Quindi, quando si parla di una cosa, ci si deve ben sciacquare la bocca. Ripeto sarò amico del locale, ma ci sarà un valido motivo!
Vorrei aggiungere che tra l’altro sono AMICO (in alcuni c’è anche un legame di fratellanza, vedi pizza time) della maggior parte dei locali di corso cavour e via garibaldi, ma non per questo devo essere giudicato come colui che difende i locali perchè è amico, ma perchè nelle situazioni sono, e sarò, sempre obiettivo. Inoltre posso definirmi come molto attivo per l’attività di quartiere, in quanto faccio parte dell’associazione citata (che si trova proprio sotto le loggie) e di alcune situazioni “para-“politiche dei dintorni. Quindi come direbbe Totò: “Mi facci il piacere!”
Al di là delle chiacchiere pro o contro a me pare che ci sia un problema semplice: le leggi vanno rispettate e chi è pagato per farle rispettare deve farlo (eventualmente anche facendo qualche ora di straordinario).
Controlli sul rispetto dell’isola pedonale e sugli orari di chiusura dei locali pubblici;
sui livelli di inquinamento acustico;
adozione delle sanzioni previste dalla legge a carico degli esercizi pubblici, per gli sforamenti e le risse poste in essere dagli avventori;
divieto di somministrazione di alcolici sotto i 16 anni;
repressione dell’attività di spaccio e di microspaccio. Tutto questo è attività ordinaria, non servono vertici, ordinanze o nuovi provvedimenti: basta fare il proprio dovere tutti, a cominciare da carabinieri, poliziotti, Asur,vigili ecc.
@ lalla69
Avevo deciso di tirarmi fuori dalla discussione che ritengo superflua per la lontananza delle posizioni in causa ma vista la domanda rispondo: abito dalla parte delle mura. Non sento i ragazzi che passano in via garibaldi ma sento i rumori di tutti quelli che escono dal tartaruga (abito a poca distanza), del traffico e delle accelerate notturne ed in estate del canile. Inoltre ho un cane in casa e tutte le volte che qualcuno di notte mi suona al citofono inizia ad abbaiare per alcuni minuti. Il mio motorino è stato buttato giù dalle scale della oviesse e prima era stato anche rubato. Non sto dicendo quindi che le lamentele siano inesistenti, ci sono dei problemi ma credo anche che il centro di una città debba essere il suo cuore pulsante e non ridotto ad un mortorio da coloro che vi abitano. Non ho mai sporto denuncia a parte per il furto del motorino e non ho intenzione di farlo. Chi vuole dormire in santa pace è giusto che si sposti in quartieri residenziali, perchè dal mio punto di vista non esiste centro storico più bello di quello vissuto dai suoi cittadini, per attività che non si riducano allo shopping del fine settimana. Come ho detto in altri interventi ho avuto la possibilità di vivere in altre città ed è naturale che gli studenti facciano altri orari rispetto ai lavoratori. Inoltre vorrei aggiungere che una città morta come era Macerata 10 anni fa spinge i giovani anche ad allontanarsi in macchina per cercare divertimenti. Se si fanno moralismi da un lato bisogna anche vedere il risvolto della medaglia: una città viva è una città più sicura per i suoi abitanti e le opportunità che si creano sono per tutti. Trovo assurdo rinunciare a tutto ciò perchè i residenti devono dormire. Tutta la città è assolutamente silenziosa, ci sono infiniti posti dove dormire in santa pace, se uno poi vuole restare in centro deve capire che a qualcosa bisogna pur rinunciare.
@ Marco Ribechi
Se per città viva si intende un luogo dove vengono autorizzati concerti all’interno del dip. di Filosofia che hanno inizio alle ore 2.00 del mattino (in giorni feriali) e terminano alle 4.30 e sembra di avere gli strumenti musicali in camera da letto (premetto che ho due bambini di 3 e 6 anni che in queste occasioni si svegliavano impauriti e piangevano tutta la notte), se per città viva si intende ragazzi che prendono a calci le macchine parcheggiate in via Illuminati e zone limitrofe (esperienza personale), vi orinano sullo sportello, spaccano bottiglie sui muri, suonano i campanelli in piena notte, allora preferisco una città meno allegra ma più vivibile. Neanche io aspiro a vivere in un mortorio, ho 42 anni e ho viaggiato molto per lavoro, ma penso che il centro storico avrebbe bisogno di essere “vivacizzato” di giorno, facilitando i parcheggi, incentivando le attività diurne che portino gente e diano un respiro di sollievo ai mille negozi che sono sempre più in difficoltà, ben vengano i concerti e gli spettacoli vari ma con orari accettabili, soprattutto durante la settimana quando ci sono persone che devono svegliarsi la mattina per andare a lavorare e bambini che vanno a scuola. Trovo assurdo che a Macerata, se si vuole poter dormire come è giusto che sia, ci si deve cercare un’altra casa “in un quartiere residenziale” e che “se uno vuole restare in centro, a qualcosa bisogna pur rinunciare”.
E comunque io ho affittato la mia bella casa in Via Garibaldi e me ne sono andata in un’altra zona, è stata una scelta ovviamente obbligata dato che con due bambini piccoli era impossibile continuare a vivere così. Ma capisco e sostengo quei residenti che ancora lottano per ottenere una situazione migliore. E non ci si lamenti (come ho sentito in diverse occasioni) se il centro sta diventando sempre più popolato da studenti universitari e stranieri, i residenti stanno gettando la spugna.
Vediamo se così il centro storico sarà il cuore pulsante della città.
il signor Vincenzo Paci è un mito.. secondo lui se uno suona alle 3 di notte un campanello di un appartamento la colpa è di chi ci abita!.. è come dire che se uno ti ruba la macchina la colpa è la tua perchè hai una macchina.. il problema purtroppo è serio ed io vorrei portare il mio contributo (piccolo) a questa discussione.. io sono del parere che è bello avere una città viva, con un centro storico che riesce a far incontrare i giovani (universitari e non) la sera, dopo una giornata passata a studiare e/o a lavorare, per scambiarsi opinioni, relazionarsi,conoscersi, confrontarsi, non rincoglionirsi davanti ad una televisione che ci dice che per avere ragione bisogna strillare più forte degli altri, che i politici cambiano opinione un giorno si ed uno no per “il bene del paese”,che è meglio diventare “velina” che laurearsi.., ma chiaramente facendo tutto ciò in maniera da rispettare gli altri. Ecco, il punto, secondo me, è proprio questo: c’è gente che non ha il minimo rispetto per gli altri,che non capisce che per vivere in una società bisogna rispettare delle regole, che crede di essere il padrone del mondo, che crede che tutto gli sia permesso (naturalmente non parlo solo di giovani, chi porta in giro i cani e non raccoglie la loro cacca spesso è mamma o papà). La soluzione per me è questa: poliziotti e/o carabinieri di quartiere che come deterrente stazionino in zona fino a notte tarda; sono sicuro che con la loro sola presenza gli schiamazzi finirebbero o si ridurrebbero.. Poi se vogliamo parlare in maniera approfondita del fallimento del’istituzione “famiglia” sarei contento di portare il mio contributo..
Grazie Alcibiade, è bello vedere che c’è ancora qualcuno che ha rispetto degli altri!