Ida Simonella e Daniele Silvetti
di Antonio Bomba (foto di Giusy Marinelli)
Ballottaggio doveva essere e ballottaggio sarà. Anche se dalle prime sezioni giunte sembrava proprio che il centrodestra potesse farcela già al primo turno.
A scrutini ancora da completare il centrodestra si attesta attorno al 45%, il centrosinistra al 40%. Al di sotto di ogni aspettativa, chi per un motivo o per un altro, tutti gli altri.
La sinistra di Francesco Rubini non arriva all’8% ottenuto 5 anni fa quando le aspettative erano ben altre. Il Movimento 5 Stelle se la gioca fino all’ultimo voto per essere o non essere in Consiglio comunale. Ultimi quelli di Europa Verde che non arrivano al 2%. Chi può sorridere è alla fine Marco Battino e la sua Ripartiamo Dai Giovani che passa ampiamente il 2% e potrà fare ampio tesoro di questa esperienza.
Daniele Silvetti
«È comunque un risultato storico – inizia a commentare Silvetti una volta arrivato nella sala stampa di palazzo del Popolo – si respira aria di cambiamento ad Ancona. Si va al ballottaggio. Chiaro che sognavamo di vincere al primo turno ma i sondaggi ci davano al 44-45% e così è stato. Il nostro obiettivo comunque non cambia. Vogliamo governare la città. E io credo – prosegue – che visti i risultati l’amministrazione uscente abbia molto su cui riflettere, ma sono cose che non ci riguardano. Quello che conta è che noi siamo qui a rappresentare la discontinuità e il cambiamento. Apparentamenti? Noi non abbiamo alcun pregiudizio, nemmeno ideologico. Siamo qui per parlare di programmi e proposte per rendere migliore Ancona».
Ida Simonella mentre sale le scale del Comune
Ida Simonella giunge invece pochi minuti dopo. Si incontra con Silvetti e l’occasione è ghiotta per chiedere ai due contendenti una stretta di mano che puntualmente arriva. L’ assessora al Bilancio fa continui inviti alla calma e alla cautela nel suo intervento, chiedendo a tutti di attendere i risultati definitivi: «È stata una giornata intensa e tesa. Mi è capitato anche con le primarie. Lo stesso clima e lo stesso spirito. È chiaro che è un momento di tensione, ma stamattina mi sono riposata come non facevo da settimane. Lo scenario che si prospetta – passa ad analizzare la situazione politica – è quello del ballottaggio, ma io sono molto cauta perché mancano molte sezioni e i dati sono oscillanti. Quello che mi pare – aggiunge – al momento è che il centrodestra che aveva schierato la presidente del consiglio e tutti i ministri non sono la maggioranza. La sinistra è la maggioranza. Apparentamento? È prematuro ma siamo molto aperti a tutte quelle forze che per sensibilità e appartenenza possono dare un contributo. Hanno vinto nelle frazioni? Non lo so – glissa – i dati non sono completi. Che la situazione fosse in salita (per la sua coalizione, ndr) era abbastanza scontato ma tutti lavorano per vincere al primo turno con il proprio metodo».
E per i prossimi giorni? «Al momento la cosa che più mi preoccupa è che è stato dichiarato lo stato di allerta arancione per domani. Poi, se sarà ballottaggio, vedremo come costruire questa campagna che diventa quasi nuova». La conclusione è sempre in tono cauto: «Soddisfatta? Risultato troppo parziale, le riflessioni si fanno alla fine».
Francesco Rubini
La proposta di Silvetti di non avere preclusioni per nessuno è subito rigettata da Rubini: «Il dato politico che emerge – afferma Francesco Rubini accompagnato dalla co-portavoce di Altra Idea di Città Loretta Boni – è che il voto è polarizzato. Gli elettori hanno scelto di premiare i grandi blocchi. E noi siamo gli unici sopravvissuti». Rubini va avanti e spiega a chi si riferisce: «Penso al Movimento 5 Stelle che è totalmente sparito. Gli altri invece direi che non hanno nemmeno partecipato. Certo, ci aspettavamo un risultato migliore ma siamo abituati a commentare i risultati politici».
Idea di apparentamento o indicazione di voto per il ballottaggio? «Escludo in maniera categorica un’alleanza con il centrodestra. Per il resto noi mettiamo a disposizione il nostro programma, temi fondamentali come l’Area Marina Protetta, no al banchinamento del molo Clementino per le grandi navi da crociera, l’apertura della stazione marittima e la metropolitana di superficie. Solo così si può discutere su qualcosa». Rubini conclude dando responsabilità ben precise per questo exploit del centrodestra «È tutti gli effetti un voto di protesta. Complimenti a chi ha amministrato negli ultimi anni la città per aver portato il centrodestra al 45% e Fratelli d’Italia al 20%. Questa polarizzazione estrema – conclude – lascerà le macerie. Ci saremo solo noi come vera alternativa in consiglio comunale».
Ma tutti i conti, con annesse rese interne, si faranno a risultati acquisiti e a bocce ferme.
Pelosi, Bomprezzi e Falà
Ida Simonella
Daniele Silvetti
Goffredo Brandoni e Stefano Benvenuto Gostoli
Francesco Rubini e Maurizio Urbinati
Arnaldo Ippoliti
Elezioni Ancona, si va al ballottaggio: Silvetti e Simonella non sfondano
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I leghisti sono passati da 5000 e passa a 1000 e qualche rotto. Per le prossime elezione i leghisti spariranno del tutto. Alla fine male che va sono in tanti a vincere e poi Salvini diciamocelo: se la Meloni adesso è “strada facendo” poi si vedrà, Salvini, a che serve? Per i migranti ci penserà Melonini come per tutto il resto e poi quando diventerà ” la padrona” se non fa la fine di Renzi, fallirà sicuramente prima sarebbe meglio ma anche un poi molto appresso va bene lo stesso. C’è bisogno di qualcuno che sappia e meriti di raccogliere gli stracci lasciati. Che sia pronto/a quando questo dovrà succedere per forza. Quando crede la Meloni che l’altra faccia della Luna sia disposta a sentirla tutti i giorni? I Fratelli sono aumentati di parecchio per quello che sloganava prima ma adesso che si comincia a notare che effettivamente è un albero a cui se togli i rami nemmeno come palo va bene ( non so se l’esempio renda l’idea ma mi è venuta così) dovrà per forza cambiarsi d’abito. Qui l’abito è visto come metafora di qualcosa che rappresenti la vacuità di qualsiasi cosa abbia detto prima ma che ad essa conta solo cambiare il busto del Lui con il grugno del Lei, e che magari un giorno si potrà dire per ridere un po’ che gli aerei partivano in orario e per i pensionati, quelli miserabili, ha fatto cose buone. Sì ma l’espressione figurata qual’è? Bah, mettiamoci un sacco di iuta pieno di patate: altra metafora facile da capire o comunque da interpretare a volontà.