Urologo maceratese premiato a Chicago
«Il minilaser miglior trattamento
per l’ipertrofia della prostata»

ECCELLENZA - Matteo Tallè, 36 anni, lavora a Villa Igea, ad Ancona, e lì ha realizzato un lavoro scientifico di cui è autore e presentatore su una tecnica poco invasiva per la cura della patologia. «E' stato un orgoglio rappresentare la mia città negli Stati Uniti»

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Il dottor Matteo Tallè a Chicago

di Alessandra Pierini

Matteo Tallè, urologo maceratese di 36 anni, appena diventato padre, ha ricevuto un premio internazionale negli Stati Uniti. «Sono stato molto orgoglioso – dice – di poter essere presentato come maceratese ed aver avuto sul mio cartellino di riconoscimento il nome di Macerata».  Il dottor Tallè vive a Macerata e lavora da tre anni a Villa Igea, ad Ancona. E’ qui che ha realizzato un lavoro scientifico di cui è autore e presentatore su una tecnica mininvasiva per la cura dell’ipertrofia della prostata. Nei giorni scorsi è infatti volato a Chicago dove il suo paper è stato premiato dall’American Urological Association dove si discutono le tecnologie più innovative e all’avanguardia del settore.

talle-3-300x400Come mai ha scelto di specializzarsi in Urologia?
«E’ una branca chirurgica molto vasta e completa che si occupa in maniera esclusiva di un solo apparato. Questo consente una multidisciplinarietà concentrata in una singola figura professionale».

In particolare di cosa si è occupato nel lavoro scientifico presentato a Chicago?
«L’enulceazione prostatica con il laser ad Holmio (HoLEP) è la tecnica mininvasiva riconosciuta come migliore per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, una patologia molto comune che affligge gli uomini dopo i 50 anni di età. Il mio paper ha dimostrato l’efficacia e la sicurezza della metodica per qualsiasi volume prostatico, ed è stato premiato per l’eccezionalità della casistica e la qualità chirurgica e scientifica del lavoro svolto».

Come ha ottenuto questo risultato?
«E’ stato il frutto di un lavoro di equipe, la clinica mi ha sempre supportato e ho avuto l’appoggio di tutti i colleghi. Ringrazio infatti i dottori Francesco Mengoni, Roberto Orciani e Dino Dente per aver contribuito al lavoro ed il primario Angelo Cafarelli, per essere un’ispirazione costante. Uno speciale ringraziamento va a Sonia, la mia compagna che mi ha sempre supportato. Basti pensare che mio figlio era nato da 7 giorni quando sono partito per Chicago».


(clicca qui sopra per ascoltare la notizia in podcast)

 

Ipertrofia prostatica trattata con laser: l’equipe urologica di Villa Igea premiata al Congresso di Chicago

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